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Autore: Fox writer    06/10/2013    2 recensioni
Un albero che fa da ponte tra la terra e il regno dei cieli, creatosi dallo scontro tra luce di stella e acqua porterà solo coloro che hanno l'anima pura lontano dalle ingiustizie del mondo. Giacomo è forse il bambino che noi tutti vorremmo essere, colui che potrà salire i gradini che conducono alle stelle
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da secoli riposava placido sulle rive del lago, nessuno sapeva quanti anni potesse avere ma tutti conoscevano la sua storia. È una storia semplice e forse un po' magica ma chiunque si affacci sulle rive del lago sarà che è vera.

Quando la terra venne creata, che sia grazie al Big beng o grazie ad un dio che da tempo non si affaccia sul nostro pianeta, l'albero c'era già.

C'è chi ipotizza che sia da lui che è giunta la vita, grazie alle sue radici che conoscono ogni briciolo di questa terra.

È un vecchio salice piangente che si specchia nelle acqua calme di un lago cristallino.

Chi conosce la storia saprà che è un ponte, chi, invece non ne è ancora giunto a conoscenza farà bene ad ascoltare...

L'universo più profondo, più freddo, più lontano è rischiarato da un tenue bagliore. È poco più grande di un granello di sabbia ma la sua luce viaggia per miglia dividendo, come una lama, l'universo tra il bene e il male impedendo alle due parti di toccarsi- è la stella dei desideri.

La sua luce viaggia e porta vita e ordine ovunque passi, fino a che giunge in prossimità della Terra. Il Mondo è un pianeta giovane e il caos gli fa ancora da padrone; la materia si agita in una battaglia senza vincitore.

Dallo specchiarsi della stella nel primo lago prende vita un piccolo germoglio. È piccolo ma di un verde abbagliante. Il virgulto cresce e si specchia, si specchia e cresce.

A poco a poco le sue radici si protendono, si stiracchiano e si diramano fino a che l'ordine è ristabilito e la polvere che forma il pianeta non è consolidata nel caldo abbraccio dell'albero.

L'albero è un ponte, un ponte che collega la terra alle stelle.

Un ponte che può essere percorso solo da anime pure. È l'albero a decidere se un'anima è degna: quando la persona si sarà affacciata sulle sponde del lago e la sua immagine non verrà riflessa, allora quella persona, dall'anima così pura da non poter essere catturata dagli specchi, potrà prendere il viaggio che lo porterà al regno dei cieli.

Secondo la leggenda, in tutta la storia della Terra ci fu un solo bambino che riuscì a superare la prova...Una notte sognò di trovarsi avvolto da una luce bianca talmente intensa che non gli permetteva di vedere ciò che lo circondava.

A poco a poco una sagoma prese forma dinanzi a lui. Era un albero, un salice, per l'esattezza.

Giacomo mise una mano sul suo tronco nodoso, segnato dal tempo, e si arrampicò scostando i rami fino a che giunse alla sommità.

Chinatosi per guardare a che altezza si trovasse, scorse, tra le foglie, dell'acqua che prima non aveva notato. Protesosi per osservare lo specchio cristallino aveva notato, con stupore, che la sua immagine non si rifletteva. A quel punto, incuriosito dalla novità, si era allungato verso l'acqua, si era, però, sbilanciato cadendo nell'acqua.

Quando si era risvegliato, Giacomo, aveva sentito dentro di sé che quell'albero esisteva davvero. Erano così passati due anni e il bambino aveva ormai perso le speranze di trovare il salice e cominciava a dimenticarsene, quando, durante il pic-nik del suo decimo compleanno si era allontanato dalla tovaglia a quadretti per avventurarsi nel bosco.

Dopo pochi passi si era sentito avvolto in una calma innaturale. Gli uccelli avevano smesso di cantare e le foglie, carezzate dal vento, erano l'unico movimento presente in quel luogo.

Fu allora che lo vide.

Fu come se gli alberi si fossero scostati mostrando a Giacomo il loro più grande segreto. Come aveva fatto la prima volta nel sogno, Giacomo accarezzò la corteccia dell'albero e si arrampicò sui suoi rami. A quel punto, affacciatosi sul lago ai piedi dell'albero, aveva notato, che la sua immagine, a differenza di quella del salice, non veniva riflessa. Quando un sorriso gli increspò le labbra si sentì avvolto da un'aura dorata e, alle sue spalle, si disegnò una scalinata di polvere di stelle. Giacomo cominciò a salire e, per quanto lunga fosse la scala, la stanchezza non arrivava.

I gradini lo portarono sempre più su, passo dopo passo, fino a che l'Universo si parò dinanzi ai suoi occhi scintillanti di curiosità.

Salì ancora e ancora.

Sempre secondo la leggenda, e si sa, a volte le leggende contengono briciole di verità, Giacomo raggiunse la stella dei desideri e lì visse lontano dalle ingiustizie del mondo, a metà tra la pace e la guerra, a metà tra l'ordine e il caos, a metà tra l'odio e l'amore.

Se tu trovassi l'albero delle stelle e guardassi la superficie del lago vedresti i rami del salice e tra le foglie vedresti impigliate le stelle e allora, solo in quel momento, capiresti che questa storia è vera.

 

*****

eccomi di nuovo qui con un'altra delle mie storie filosofiche che, se guardate con superficialità possono sembrare senza senso. Ora chiedo a tutti coloro che l'hanno letta: che ve ne pare? So che siete in tanti che passate a vedere le mie storie ma non recensite mai, se le mie storie non vi piacciono ditemelo, a volte ricevere recensioni negative è l'unico modo per migliorarsi.

In questa storia ho voluto enfatizzare il NOI, noi come bambini, noi come spiriti liberi. Spero che vi sia piaciuta, in fondo, Giacomo è forse il bambino che tutti noi vorremmo essere.

  
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