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Autore: RaVenXIX    07/10/2013    0 recensioni
Oz è un ragazzo tranquillo e pacifico. Ma un giorno si troverà davanti ad un avvenimento che cambierà la sua vita... come reagirà? E cosa gli accadrà?
Genere: Mistero, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incest, Violenza
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                                        Capitolo 2: Beta, il continuum
 

“Cosa diavolo…?”
Sangue.
Dappertutto, sangue e ancora sangue.
“Cosà è successo qui…?”
Per terra, un corpo.
Lo alza. Ha la faccia di suo nonno.
“Nonno!!”
Chiama i soccorsi. Inutile. 
LUI è già MORTO.
 
Suo nonno è morto. Stentava a crederci- le stesse modalità dell’assassino dei suoi genitori.
Stessa arma- il coltello da cucina.
Stessi tagli raccapriccianti…
Oz si sorprese di sé stesso. Nonostante ciò, l’unica cosa a cui potesse pensare era chi si sarebbe preso cura di lui d’ora innanzi.
Era solo. TOTALMENTE SOLO. TREMENDAMENTE SOLO.
Oz rise nella penombra del corridoio della centrale.
“Buffo! Ora non ho nessuno, mio nonno è appena morto ed io sono ancora capace di ridere!”
Rise ancora più forte, ma nessuno lo notò. Era solo anche lì.
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“Tu sei…?”
“Oz”
“Anni?”
“15”
“Nato a…”
“Non è necessario.”
“Ok”
Continuavano a ripetergli sempre le stesse domande in quell’istituto. Cercavano informazioni su di lui. Informazioni che sconvolsero Oz.
“Figlio unico?”
“Si”
“Strano…”
“Cosa?”
“Qui dice che tu hai una sorella...”
“Si sbagliano”
“Tu dici?”
“Si”
Questa gli era nuova. All’inizio non ci credette, ma alla fine dovette ricredersi: non tanto perché la trovarono, quanto perché fu lui ad essere trovato da lei.
Sissignore. Lo venne a prendere.
Si chiamava Vanessa. Era albina come lui. Persino gli occhi erano uguali. Già questo di per sé bastava.
Fece richiesta per l’adozione. Aveva all’incirca la stessa età del fratello, ma viveva con un’altra famiglia.
La stessa che, presto, si sarebbe presa cura anche di lui.
“Tsk. Che rottura.”
Iniziò a fissarla, per capire che tipo di persona poteva essere.
Lei si girò e lo fissò a sua volta. Sorrise. La vide da lontano con la sua famiglia. Se non sapesse della sua esistenza, probabilmente si sarebbe convinto di guardarsi davanti ad uno specchio.
Oz non cambiò espressione. Continuò semplicemente a fissarla con uno sguardo vuoto sino a che il suo sorriso non gli iniziò a dare sui nervi.
Si girò e si mise a dormire.
Poco dopo lo vennero a svegliare.
“Ehi ragazzino!”
“…”
“EHI!”
“… che vuoi?”
“Hai visite. Vorrebbero adottarti.”
“Al diavolo”
“Invece ora ti alzi ti vesti e mi segui senza fare storie, chiaro?!”
“Umpf. Afferrato.”
Si mise i primi vestiti che aveva sottomano e seguì la guardia sino ad una piccola sala chiusa da una porta di legno abbastanza pesante.
La guardia la aprì e Oz entrò.
Eccoli, i due che (forse) sarebbero diventati i suoi nuovi tutori. Vicino a loro c’era anche sua sorella, che alla sua vista si rimise a sorridergli.
“Dio, che nervi. Finiamola in fretta, così che questi se ne vanno ed io possa tornare a dormire.”
Non appena la guardia uscì, Vanessa si alzò e iniziò a correre verso il fratello catapultandosi verso di lui- lancio peraltro da lui elegantemente schivato.
“Che diavolo fai?!”
“Ohi…”
“Rispondi.”
“Volevo solo abbracciarti, fratello. Mi sei mancato così tanto... ti ho cercato spesso ma non sono mai riuscita a trovarti… ma d’ora in avanti staremo di nuovo assieme, vero, fratello?”
“NO”
“Eh...?”
La risposta repentina atterrì anche i tutori di lei.
“Ho detto di no.”
Ma fratello…
“NON CHIAMARMI COSI!”
“Ma…”
“Io non ti conosco, so a malapena il tuo nome e dovrei vivere da te basandomi sulla supposizione del fatto che tu dovresti essere mia sorella? No grazie. E comunque il mio nome è Oz. Non . Cerca di ricordarlo.”
Si rivolse ai tutori
“Mi spiace per il tempo che avete perso venendo fin qui solo per me. Vi chiedo scusa. Purtroppo è questo ciò che penso, e non credo sia piacevole da sentire. Perciò, dimentichiamoci l’intera faccenda e torniamo alle nostre occupazioni abituali. Con permesso”
“Fratello!”
Piangeva.
“FRATELLO!”
Oz si fermò davanti alla porta, si girò e disse
“Mi chiamo Oz. E NON SONO TUO FRATELLO.”
Fatto ciò si voltò e se ne andò via.
 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

  
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