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Autore: hp_in_my_heart    08/10/2013    0 recensioni
Salve a tutti! Eccomi qui col mio primo tentativo di originale. Vista la fissa per i cavalieri che mi sono presa leggendo Martin, questa storia non potrà che parlare di... un cavaliere, ovvio! Verrà raccontata la sua vita, ispirandosi ai temi del contest al quale la storia partecipa.
[Questa storia partecipa al contest ''Autunno Originale'', indetto da Faejer sul forum di EFP]
Genere: Avventura, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Medioevo
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Cap. 2- l'investitura.

 

Eccoci al secondo capitolo di questa long; come sempre, vi rimando in fondo alla pagina per le note. Enjoy!

 

 

 

L'officiante entrò e ci condusse fuori, allaperto, per l'ultimo allenamento alla spada da soldati semplici. In realtà, a crearci cavaleri sarebbe stato il re in persona, quello stesso giorno. L'uomo che tutti definivano l' ''officiante'' era il capo delle guardie del sovrano, ma il rango elevato di tutti noi faceva sì che dovesse essere proprio il re ad officiare il rito. Entrammo in un recinto allestito appositamente, e ci dividemmo a coppie; eravamo in dieci.

“Ehi, Will! Hai perso lo smalto, oggi, per caso?” Gridai a uno dei compagni poco distante. In vertà era il mio migliore amico, ma mi divertivo a prenderlo in giro, mai in modo pesante, però.

Lui rspose con un suono a metà tra un grugnito e un ruggito e riprese a duellare più duramente di prima con l'avversario che aveva di fronte. Io feci lo stesso con il compagno che mi stava davanti, e così per un po' il clangore delle spade che si scontravano fu l'unico rumore a squarciare il silenzio; gli altri non parlarono, per risparmiare il fiato o per l'emozione che fosse.

Comunque, quando il capitano delle guardie tornò, eravamo pronti. A nessuno tremavano le gambe, anche se eravamo tutti emozionati. Il silenzio ne era un indizio: tutti tacevano, perchè nessuno si fidava della propria voce. Ognuno si domandava se fosse stata limpida quando avrebbe dovuto pronunciare il giuramento, e temeva che tremasse; ci avrebbe fatto una magra figura, dal momento che la cerimonia avveniva al cospetto del re, del vescovo e del popolo.

Quando finalmente entrammo in chiesa, mi accorsi subito che era gremita: in prima fila sedevano i nobili genitori dei candidati, poi gli altri nobili e le signore di lignaggio. Infine,nello spazio tra la porta e l'ultima fila di panche, il popolino faceva ala: al nostro passaggio il gruppo si divise, per poi tornare a riunirsi una volta passati oltre.

La cattedrale era immensa, con sfarzosi quadri e stucchi alle pareti, l'incensiere d'oro che oscillava appeso al soffitto, e il tabernacolo rilucente.

Nonostante di solito fosse un luogo piacevole, quel giorno non volevo stare lì dentro più del necessario: l'assembramento di pubblico faceva sì che l'ambiente diventasse quasi claustrofobico. Badai a che nulla del mio disagio apparisse dalla mia espressione.

E dovetti anche riuscirci, perchè quando gli passai accanto, mio padre mi rivolse un cenno del capo. Niente più di questo, ma capii che scoppiava di soddisfazione.

Mi sembrò che ci volessero secoli per sistemarci in riga davanti al sovrano, che si trovava in piedi davanti al vescovo, che avrebbe benedetto le nostre armi.

Notai pochi dettagli mentre attraversavo la navata, ma mi saltò subito all'occhio la raffinatezza delle signore e dei nobili. Le prime portavano lunghi abiti colorati dalla scollatura quadrata e risvolti preziosi alle maniche, di pizzo o pelliccia; i secondi sfarzosi abiti da cerimonia composti da farsetto, spesso intessuto d'oro o comunque di stoffa pregiata, e brache a sbuffo. Era evidente il contrasto con i popolani; anche se, probabilmente, si erano messi i loro abiti migliori, non avrebbero mai potuto sperare di competere con la sfarzo della corte.

Quasi non mi acccorsi che il re aveva dato inizio alla cerimonia, con un lungo discorso collettivo che seguii a malapena; alla fine, venne il momento in cui ogni cavaliere, chiamato singolarmente, doveva prestare giuramento. Ero quello di lignaggio più alto, quindi toccava a me per primo.

Il re iniziò con le domande rivolgendosi a me, che mi ero inghinocchiato, con la sua voce stentorea:

“ Avete compreso lo scopo della cavalleria? Volete continuare sulla strada della saggezza? Giurate fedeltà al re a alla Chiesa?'' Dovette poi ripetere le domande a ciascun candidato, con infinita pazienza. Da me ottenne tre risposte affermative. Fortunatamente, la voce non mi tremò. Una volta pronunciato l'ultimo giuramento, si avvicinò a me, mi toccò la spalla con il piatto della spada e disse: “ Alzati, ser Aslinn Sunbright. Possa il tuo cavalerato essere segnato da giustizia, saggezza e nobiltà d'animo.''

Quando ebbe finito, mi alzai e mi misi in piedi presso lo scranno del re, ad attendere i miei confratelli. Una volta che anche l'ultimo di noi ebbe prestato giuramento, toccò al vescovo: si avvicinò al gruppo che avevamo formato e benedisse le armi con l'acqua benedetta.

Infine, il capitano delle guardie ci passò davanti con il vessillo, in modo che ciascuno di noi lo vedesse bene, e ci raccomandò di onorarlo con il nostro comportamento esemplare. A quel punto, la cerimonia potè dirsi conclusa.

I raggi del sole al tramonto si infransero su di noi; finalmente, potevo lasciarmi andare a un genuino sorriso.

Ce l'avevo fatta; ero certo di avere un bel futuro spalancato davanti a me; per quel giorno, però, mi bastava godermi la notte di festa che sarebbe seguita senza troppi pensieri.

 

 

 

NDA

Spero che vi paccia. Per i particolari sull'investitura, mi sono ispirata- senza copiare nulla, per questo non ci sono i credits- a un paio di siti internet- che, ahimè, non trovo più- e un lbro che avevo in casa. Per chi non lo sapesse, l'incensere è quel contenitore di metallo appeso al soffitto delle chiese spargendo in giro l'incenso. Fateci caso, la prossima volta che andate in chiesa in un' occasone importante, come Natale o Pasqua. La sottoscritta lo conosce bene, essendo allergica all'incenso! Detto questo, la smetto di blaterare a vuoto e vi aspetto per il prossimo capitolo. Alla prossima!

  
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