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Autore: RuboLaVitaDentroDiMe    08/10/2013    0 recensioni
Mi sveglio stamattina e non ci sei.
E' strano che tu non ci sia. Mi sento persa.
Sono senza gravità, ora, senza di te, che mi tenevi ancorata al suolo. Adesso posso volare via...
Io. Io chi?
Come si fa ad essere qualcuno quando si è stati solo parte di te?
Forse dovrei rimboccarmi le maniche e cominciare a darmi una forma.
Terrò conto di tutto quello che sono stata, comunque. Per te. Se mai volessi tornare.
Però stai in disparte, per ora, ok?
Ora è il mio turno di essere.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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14 aprile 2013,
Primavera

 

Perché siamo persone senza fantasia, noi italiani?
La nostra lingua è così noiosa: tutto vuol dire quello che è, e non una virgola in più, o un punto in meno.

Oggi ho sentito delle voci senza volto che sussurravano lungo le strisce pedonali, al mio fianco, lungo la strada. Ma ne ho sentita veramente soltanto una.
Oh, Mum. I feel so blue*.
Blue, capisci?
Quella voce si sentiva blu.
Perché io non posso sentirmi blu? O arancione, lilla, cachi? Perché se io provassi a dire una cosa del genere nella nostra cara lingua padre tu e la tua razionalità a tutti i costi mi ridereste in faccia?
Voglio il permesso di sentirmi colorata. Voglio poter prendere i miei pensieri e tingerli, usare colori a dita, pastelli a cera...
Voglio avere un animo policromo.
Perciò sappilo: quando tornerai a casa – perché lo farai, vero? – e mi chiederai come sto, come sta la mia anima, come sta il mio culo cadente... io ti sorriderò e ti risponderò:
Mi sento verde.
E tu saprai che sono stanca, che ho voglia di distendermi, di chiudere gli occhi e svegliarmi in un nuovo mondo. E allora mi rimboccherai le coperte e conterai per me le pecore, ché io non ho mai avuto abbastanza attenzione per andare dopo il cinque.
Poi mi sveglierò una mattina e ti dirò che sono nera.
E tu capirai dalla tinta della mia vita che non ho bisogno di nulla, per oggi, che sono piena di pensieri, di idee, di... cose... che premono contro le pareti del cervello e graffiano per uscire. Mi sorriderai, mi accarezzerai le tempie e mi metterai una penna in mano, per poter scrivere e tornare al grigio ideale della serenità.
Ti dirò che sono gialla.
E tu starai attento, perché ti potrei scoppiare tra le mani per il dolore, o potrei bruciarmi da dentro e ti troveresti un mucchietto di cenere tra le mani.
Un giorno sarò bianca.
E tu mi starai lontano, perché il vuoto risucchia tutto e tutti, ma mi lascerai un panino davanti alla porta chiusa della nostra camera e magari anche un pezzo del tuo amore, perché ci sono tanti di tipi di fame, e tanti buchi da riempire. E tu lo sai che io dovrò saziarmi, in qualche modo.
Qualche volta cambierò colore così velocemente che non riuscirai a starmi dietro e mi guarderai vorticare sotto i tuoi occhi, e ti verrà voglia di gettarmi addosso un barattolo di vernice rosa, per rendermi dolorosamente triste quanto te. E lo farai. E saremo tristi assieme. E io non saprò nemmeno perché all'improvviso la vita mi sia diventata così pesante.
Poi magari un giorno tornerò incolore e tu te ne andrai di nuovo.
E contagerai con il tuo niente-tutto qualcuno che non sono Io e che non sono mai stata.




 


*In verità? (che poi... qual è la verità?): I feel blue = Mi sento triste.
  
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