Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |       
Autore: Blooming    09/10/2013    4 recensioni
Nel Texas sono scoppiati molti incendi, a distanza di tre giorni l'uno dall'altro e tutti con morti misteriose e tracce di passaggi di demoni.
I fratelli Winchester sono già pronti ad indagare ma sul loro cammino incontreranno altri due fratelli...
Genere: Avventura, Fluff, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Crowley, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio, Sesta stagione
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Stava fumando nel pick-up ascoltando Mozart e muoveva le mani come se dirigesse un orchestra.
Teneva le gambe fuori dal finestrino e il cane dormiva sul sedile accanto acciambellato su se stesso.
Ascoltava il Requiem e quello era il momento della giornata che preferiva, il sole ormai tramontato e le luci che iniziavano ad accendersi piano, una alla volta.
La macchina era ferma su di uno spiazzo di una montagna che dava sulle città che da quell’altezza sembrava un città modellino collegato all’elettricità.
Le luci provenienti dalle case brillavano e una leggera brezza rendeva la notte fresca e piacevole.
Il cane, un rottweiler di nome Belle si svegliò stiracchiandosi e facendo vibrare la pelle, guardò con i grandi occhi castani la padrona che buttò il mozzicone fuori dal finestrino e ritirando le gambe cominciò a grattarla dietro l’orecchio.
D’improvviso il cellulare nel cruscotto della macchina squillò. Strano. Quel telefono non veniva usato quasi mai, lo teneva solo nel remoto caso chiamasse uno della famiglia ma nessuno la chiamava ormai da anni, da quasi una vita non aveva più sentito nessuno e l’unico ancora in vita della famiglia era il fratello ma anche lui non la chiamava da anni.
Guardò il cellulare e rispose
“Pronto?” aveva una voce limpida e dolce anche se restia a parlare
Una voce profonda e maschile rispose
“Louise Swan? Sono lo sceriffo McHowle.”
La donna sgranò gli occhi, come avevano fatto degli sceriffi ad avere quel numero e come conoscevano il suo vero nome? Scese dal pick-up e guardò l’orizzonte buio
“Cosa… come…”
“È scoppiato un incendio nella casa di suo fratello a Wichita Falls; Texas. Lui è in ospedale e questo è il recapito da chiamare in caso di emergenza.” Louise non disse niente “Signora? È ancora in linea?”
“Sì.” Sussurrò lei con la voce rauca “Sì.” Ripetè più forte “So che mio fratello era sposato… lei è…” non riuscì a terminare la frase
La risposta fu negativa. Il fratello era ancora vivo ma era ricoverato in ospedale, non aveva riportato ustioni, solo un lieve trauma celebrale.
Louise salì di nuovo in macchina e accese il motore.
Guardò Belle accanto a sé
“Guiderò tutta la notte pur di arrivare da mio fratello.” E pigiando l’acceleratore con lo stivale di cuoio partì a tavoletta
Prese la superstrada per arrivare il prima possibile e superò ogni limite di velocità. Le ruote si consumavano bruciando l’asfalto. Il cane guardava la strada illuminata solo dai fari e Louise accese la radio per tenersi compagnia. Spinse più forte l’acceleratore.
Guidò per tutta la notte e buona parte del giorno dopo. Alle 3 del pomeriggio frenò, finalmente, davanti all’ospedale.
Saltò giù e il cane la seguì
“No Belle! Torna in macchina. Non puoi entrare.” Ma il rottweiler la aspettò sotto le scale
Louise corse lungo il corridoio.
Puzzava di fumo e indossava un paio di jeans strappati sul ginocchio e nell’interno coscia, era l’unico paio di pantaloni che avesse, gli stivali da cowboy rossi logori sulla punta battevano sul marmo del pavimento e la canottiera che indossava era la stessa da giorni, l’aveva rubata in un negozio infilandola nella borsa anch’essa rovinata.
Louise non era una a cui importava il modo di vestire e anche se era in grado di barare a poker o a clonare carte di credito, preferiva tenere i soldi per qualcosa che le servisse veramente.
Arrivò davanti il bancone dell’accettazione, l’infermiera la guardò con occhi critici
“Desidera?”
Louise aveva un volto stravolto e voleva solo vedere suo fratello
“Sono la sorella di Peter Swan… io…”
In quel momento lo sceriffo che l’aveva chiamata arrivò
“Lei è Louise Swan? Venga.” E la guidò verso la stanza del fratello e la lasciò sola
Entrò e vide Peter attaccato a delle flebo, dormiva. C’erano dei macchinari accesi che registravano le pulsazioni e la frequenza cardiaca.
Prese una sedia e si avvicinò al letto, gli prese la mano e la strinse forte, guardava quel viso così familiare, così simile al suo ma più maschile. La barba sfatta e i capelli rossi corti a spazzola
“Peter…” non lo vedeva da quando aveva diciotto anni e avevano preso strade diverse
Rimase al fianco di Peter tutto il giorno  in attesa che si svegliasse e qualche volta lei piegava la testa stanca sul materasso e si addormentava per pochi minuti, rialzava il capo e tornavano a guardare gli occhi chiusi del fratello.
Louise si alzò riluttante nel lasciare il fratello. Andò a prendere una tazza di caffè alle macchinette.
Aveva passato più di quattro ore seduta nella stessa posizione e doveva sgranchirsi le gambe e poi c’era Bella da sfamare. Uscì attraverso le porte di vetro scorrevoli con la tazza fumante di caffè annacquato, vide la sua fedele compagna distesa sui gradini a guardare la grande palla di fuoco all’orizzonte
“Hey Belle!” il cane la guardò e cominciò a scodinzolare
Louise si sedette accanto e le grattò il fianco
“Scusami piccola se ti lascio sola ma questa è una cosa importante, questioni di famiglia.” E il cane sembrò capire
La ragazza andò verso il retro del pick-up e prese una manciata di croccantini da un grosso sacco e li diede a Belle, le fece una carezza sulla testa e lei scodinzolò felice.
Aprì la portiera e prese la giacca di pelle nera, sistemò meglio il coltello nascosto nello stivale “Dai Belle. Salta su.” il cane saltò sul sedile, Louise abbassò tutto il finestrino e chiuse lo sportello “Stai qui e non saltare giù, torno tra un paio d’ore a vedere come stai.” Tornò dal fratello
Si sedette di nuovo e cominciò a pregare perchè tutto andasse bene.
 

La macchina nera frenò davanti alla porta scorrevole dell’ospedale.
I due agenti in completo nero scesero e si guardarono in faccia
“Dean non mi va di andare. Vacci tu.” Sorrise fintamente
Il fratello maggiore lo guardò
“Solo perché non hai voglia non ti puoi tirare indietro. Quindi adesso ti muovi e andiamo a fare il nostro lavoro.”
Sam chiuse la portiera con un colpo e subito dopo notò lo sguardo severo di Dean che lo giudicava per aver trattato male la sua “piccola”. Sammy scosse la testa fregandosene e seguì il fratello verso gli scalini dell’ospedale, passarono a fianco del pick-up protetto dal rottweiler che alla vista del minore dei Winchester cominciò ad abbaiare felice.
Sam si voltò
“Hey un cane…” infilò una mano dentro
Il cane cominciò a fargli le feste e a leccargli la mano
“Sammy!” disse Dean seccato “Muoviti!” allargò le braccia “Giochi dopo con Lessie.”
Sam sbuffò e salutato il cane seguì il fratello dentro l’ospedale.
Si presentarono come agenti dell’FBI, Smith e Carter. Indagavano su una serie di incendi avvenuti a una distanza di tre giorni l’uno dall’altro in diverse zone del Texas.
I Winchester pensavano che fosse stato un demone ma allo sceriffo dissero che poteva essere un piromane seriale.

 
Louise strinse ancora più forte la mano del fratello che piano e debolmente cominciò ad aprire gli occhi
“Loui?” bisbigliò “Loui sei tu?”
La ragazza sorrise dolce
“Sì Peter, sono io…”
Peter cercò di sorridere
“Deve essere orribile rivedersi dopo tanti anni solo per questo motivo.” Tossì
“Non sforzarti Pet. Litigheremo quando starai meglio.” Sorrise dolce “Torna a riposarti fratellone.”
Mentre lui richiudeva gli occhi, un’infermiera entrò e bisbigliò rimanendo sulla porta
“È la seconda volta che si sveglia e si riaddormenta. Si è svegliato la prima volta un’ora prima che arrivasse lei, c’ero io nella stanza ma ora che c’è un familiare accanto si riprenderà più in fretta.”
Loui sorrise all’infermiera
“Non vedo e non parlo con mio fratello da dieci anni…” l’infermiera la guardò
“Ma ora è qui per lui e lui lo sa che ci tiene, se no non sarebbe qui.” Sorrise dolce
Loui la guardò e poi tornò a guardare il fratello, l’infermiera tornò subito professionale
“Volevo avvisarla che sono arrivati due agenti dell’FBI per parlare con suo fratello dell’incendio.”
La ragazza guardò verso la porta, si alzò
“Non di certo adesso, si sta appena riprendendo.” Si legò la folta chioma riccia e rossa in una coda disordinata, si abbassò la canottiera e uscì a grandi passi nel corridoio “Nessuno disturberà mio fratello.”
Passò furente in mezzo a due ragazzi in completo elegante e poi si fermò, si girò e li chiamò
“Voi siete gli agenti dell’FBI?” si mise le mani sui fianchi
Dean si voltò
“Sì. Agente Smith e…” Sam si voltò a guardare la ragazza tenendo le mani in tasca “Lui è l’agente Carter.” Lasciò le presentazioni al fratello
Sam fissò la ragazza
“Loui Swan?”
Lei sorrise riconoscendolo
“Ommioddio! Sam Winchester!” si avvicinò sorridendo “Ancora vai in giro vestito da agente dell’FBI?” rise
Dean la guardò dall’alto in basso
“Tu sei Loui Swan? Quella Loui Swan?” lei gli sorrise
“Dean! Che piacere rivederti.” Si alzò in punta di piedi e gli diede due baci sulle guance
Lui sorrise dolce
“Non ti vediamo da quando avevi diciotto anni…”
Louise rise
“Forse tu non mi vedi da quando avevo diciotto anni ma Sammy ed io ci siamo visti circa un anno fa.”
“Ah sì è vero.” Sam si passò una mano sul volto e sorrise ricordando
Dean li guardò senza capire, Louise gli spiegò velocemente
“Sam non aveva l’anima ma aveva una stanza di motel libera e io, invece, avevo solo tanta voglia di divertirmi.”
Sammy rise
“Sono ancora senza anima.”
“Ah sì?! Non sono riuscita a sedermi tutto il giorno seguente. Maledetto bastardo!” Gli diede una pacca sul petto, poi si infilò le mani in tasca, Dean era semplicemente sconvolto “Ma lasciamo perdere… cosa fate qui?” chiese gentile
Dean scosse la testa
“Dobbiamo interrogare un certo Peter Swan…”
“È mio fratello, cosa vogliono due cacciatori da uno come lui? Non può…”
“Crediamo di sì. Tu non hai visto nessuna traccia?”
“Sono arrivata da poche ore… ero a Santa Fe fino all’altro giorno. Sono corsa qui appena ho sentito.”
“Noi dobbiamo parlare con tuo fratello lo stesso.” disse Sam
“Parlate prima con me, gli spiegherò tutto io. Ha sempre rifiutato il mio modo di vivere e quello che facevo, mi ha preso per pazza appena gli ho detto dell’esistenza di fantasmi, vampiri, demoni e mostri vari. Potrebbe non prenderla bene.” Guardò i ragazzi con gli occhi verdi tristi “Ha perso sua moglie nell’incendio.” Si guardò i piedi
Dean la guardò un secondo e poi guardò Sam
“Allora parliamo con te.” Si andarono a sedere nella zona attesa e parlarono per un paio d’ore





Angolo autrice:
Hello boys, sono ancora qui con un'altra storia su Supernatural 
Questa sarà un pochettino più lunga delle altre, spero vi piaccia :) 
Un bacio a tutti e buon ritorno di Spn 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Blooming