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Autore: Pterie Scrive    09/10/2013    1 recensioni
Lo sai che tra di noi esistono persone diverse? Intendo dal punto di vista fisico e potenziale. Una persona normale può usare il cervello fino al 11%, mentre un mutante può svilupparlo fino al 99,9% perfezionando una certa abilità. Rose e Harry sono mutanti. Harry è veloce, Rose è... beh... lei vede il passato, il presente e il futuro. Chi dovrà aiutare chi?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Superhuman – VI
Il primo di una lunga serie di attacchi.
 
Come al solito ero in ritardo per le lezioni. Erano passati due mesi dall’inizio degli allenamenti, e ogni volta facevo ritardo alla prima lezione della mattinata, perché dormivo troppo.
Ognuno di noi era terribilmente più forte, tanto da essere quasi temuti dai nostri stessi compagni.
Entrai in classe, ma notai che il banco accanto a Perrie era vuoto. Rose non c’era.
Prima di farmi vedere dalla professoressa chiesi a Perrie dov’era la rossa, ma lei mi rispose con un’alzata di spalle.
Mi nascosi dietro la porta e mi sfilai per il corridoio. Corsi verso l’uscita e andai a cercare Rose. Girai tutto il campus prima di vedere una figura pallida e bellissima, dal viso malinconico e rigato da fiumi di lacrime, che ne bagnavano i bellissimi zigomi. Stava tranquilla, con le gambe piegate, su una tettoia. Entrai nella biblioteca e salii le scale di emergenza, per raggiungerla.
Giunsi a una soffitta impolverata, piena di vecchi libri inutilizzati. Tranne uno, aperto a metà, caratterizzato da una copertina giallastra e le pagine nere di inchiostro, poggiato sul pavimento davanti ad una vecchia poltrona rossa, che si faceva spazio in mezzo alla stanza.
Intorno vi erano solo pile su pile di vecchi libri antichi, alcune coperte da piccole lenzuola sporche, che forse una volta potevano essere bianche.
Notai davanti a me delle tende svolazzare davanti a una grande finestra spalancata.
Uscii sul tetto della biblioteca grazie a questo varco un po’ speciale.
Appena feci spuntare la mia testa fuori dalla finestra. Subito notai due grossi occhi verdi a guardarmi tristi, ma anche incuriositi dalla mia visita in un simile posto.
Rose si asciugò con il palmo della mano le guance umide, poi si rivolse a me:
“Dovresti essere a lezione” mi disse indignata.
“Anche tu, sai?”
“Non fare lo spiritoso. Hugmun mi ha dato il permesso. Io qui ci posso stare, mentre tu no”
“Basta non dirlo a nessuno”
“E se cadi?”
“Sono velocissimo, posso iniziare a correre appena toccato il suolo”
Tornò a guardare davanti a sé. Non c’era nulla. Si vedeva solo benissimo l’orizzonte. Il sole non le sfiorava nemmeno la pelle bianca, e le nuvole stavano lontane, dove poco prima le aveva lasciate la pioggia.
“Perché piangi?” chiesi, senza nemmeno pensare ad avere un po’ di tatto.
“Non sto piangendo”
“Sono le cipolle, allora”
“Non fare lo spiritoso, Styles”
“Scusa”
“Mi manca casa… Il cibo di qui non è nulla confronto alle ottime lasagne di mia madre, alle frittelle di prima mattina, al caffè che prendevo con le mie amiche in centro. Mi manca tutto dell’America. Vorrei vedere te a mollare tutto qui e trasferirti laggiù. Non ha nulla a che vedere con il tuo mondo”
“Lo so”
Si girò verso di me. Gli occhi lucidi mi squadravano, come a controllare se fossi davvero io. Sbatté le palpebre e una lacrima cadde a rigarle il viso.
Avvicinai la mia mano alla sua guancia, che asciugai con la punta del pollice.
La avvicinai a me e ci abbracciammo.
“Batte forte il tuo cuore” notò.
“Succede solo con te”
Lentamente iniziai a baciarle il collo, non fece resistenza. Le spostai leggermente i capelli per arrivare all’orecchio e lentamente raggiungere i lati della bocca.
Rose spostò un piede, muovendo una mattonella. Si mosse ancora.
“Rose!” dissi appena in tempo, quando notai il piede di Rose scivolare verso il suolo. “Devi stare attenta!”
Per poco non sarebbe scivolata.
Il cuore mi batteva a mille. Solo il pensiero che lei potesse morire… sotto i miei occhi… non mi andava giù.
Eppure questo era niente. Niente confronto a quello che sarebbe accaduto se non avessimo sconfitto Alvin Hugmun.
“Come mai non lo hai visto? Di solito tu non corri pericoli perché li prevedi”
“Credo di essermi distratta”
Si mise a posto dietro l’orecchio un ricciolino ribelle, rimasto poco prima sugli occhi.
Le presi la mano e la invitai a seguirmi all’interno della soffitta.
“E’ un posto piuttosto strano, questo”
“Perché? Io lo trovo molto rilassante, mi ricorda la soffitta di casa mia”
“Ma… la tua camera dovrebbe avere dei tratti di casa tua”
“Beh… diciamo che preferisco stare qui”
Mi chinai a raccogliere il libro dalle pagine ingiallite.
Era straordinariamente leggero, come se non fosse vero. Aria pura.
Mi avvicinai a Rose, con in mano quell’oggettino che andava osservato, per essere sicuri che ci fosse ancora. Non lo sentivo sul mio palmo. Poteva dissolversi nell’aria senza che io me ne accorgessi.
“Cos’è?” chiesi a Rose.
“Oh, nulla… Solo un antico manufatto. Me l’ha dato Hugmun, ma credo mi abbia presa in giro”
“Perché dici così?”
“E’ sicuramente un ologramma. Troppo leggero. Come se fosse un’allucinazione. Poi guarda la calligrafia. Non ha nulla a che vedere con una scrittura moderna o qualcosa di simile. È totalmente diversa, come se non fosse neanche del medioevo. Le pagine, poi, troppo sottili, di un materiale che oramai non esiste più da secoli”
“Forte! Sai un sacco di cose sui.. libri?! Credevo di conoscerti…”
“Non mi conosci affatto”
Mi strappò il libro dalle mani e lo andò a posare in uno scaffale molto impolverato, ma quasi invisibile, se non lo si cerca. Era in un angolo, di un colore identico alla parete grigia.
“E’ questo che mi preoccupa – confessai - …più sto con te, più sono sicuro di quanto ti possa conoscere. Eppure non so nulla di te”
“Nulla” ripeté.
“In più – continuai – ti ostini a starmi alla larga. Ma in fondo non lo vuoi”
“Cosa intendi dire?” si voltò di scatto, come se avessi scoperto chissà quale suo segreto.
“Poco fa, quel bacio. È significato qualcosa. Non hai opposto resistenza”
Alzò gli occhi verdi al cielo, fino a tornare ad incrociare i miei.
“Non volevo deluderti troppo”
Sentimmo all’improvviso un botto. Come un tuono o un’esplosione.
“Cos’è stato??” chiesi d’istinto.
Corremmo alla finestra, fino a intravedere un cielo nero, completamente, pieno di nubi. Illuminato appena da qualche fulmine, e alcune fiamme che giravano spaventate, create sicuramente da Zayn.
Ci sporgemmo dalla finestra, finchè una pioggerella fine e fresca non iniziò a sfiorarci la nuca.
“Harry!”
Mi avvertì in tempo Rose, quando un corvo nero come la pece tentò di colpirci.
I tuoni continuavano a suonare a intermittenza.
Chiudemmo svelti la finestra e corremmo al piano di sotto della biblioteca. La donna spaventata correva da una parte all’altra degli enormi scaffali, sistemando libri su libri.
“Cos’ha da spaventarsi tanto per due tuoni?!”
Chiesi ironicamente a Rose.
La rossa mi guardò disgustata e mi accorsi del motivo solo quando anche io iniziai a sentire quella leggera puzza di bruciato, che diventava sempre più forte.
Corremmo verso l’uscita. Quando fummo davanti alla porta principale, una grande fiamma prese il sopravvento, chiudendo la via d’uscita.
“Harry…”
Rose attirò la mia attenzione, quando la vidi massaggiarsi le tempie.
“Non ora, Rose! Dobbiamo scappare da qui!”
Prendemmo un corridoio buio, che stava appena alla sinistra dell’uscio.
Entrammo in una stanza circolare, con scaffali enormi a circondarci.
La quantità di libri colorati era disumana. L’altezza della torre era incalcolabile, non si vedeva nemmeno la fine di quel tunnel verticale!
Chiusi a chiave la porta.
“Harry, ora mi devi stare a sentire…” mi disse Rose.
“Hai visto qualcosa?”
“No Harry. Io sto vedendo qualcosa”
“Cosa intendi, rossa??”
“Fuori c’è il caos! Gli studenti stanno correndo ovunque, e mutanti del nostro livello stanno scatenando paura e terrore”
“Non siamo pronti per affrontare Alvin! I ragazzi? Come stanno i ragazzi??” le domandai in preda al panico.
Lo sguardo era perso nel vuoto, gli occhi non erano più di quel verde che tanto mi faceva sognare. Erano diventati neri e intensi. Completamente vuoti.
“Loro stanno… bene… Stanno aiutando gli studenti del primo anno. Stanno andando alla grande!” disse quasi sorridendo.
“Rose, tu riesci a vedere dove siamo noi?”
“No… Io non vedo nulla e non so come uscire dalla visione!”
Iniziò a spaventarsi anche lei. Stava sudando.
“Okay, allora devi salire sulla mia schiena e reggerti forte. Non ci sono altre vie d’uscita se non attraversare il fuoco”
“Non scherzare, Harry”
L’aiutai a sistemarsi sulla mia schiena.
Aprii la porta; una folata di fumo ci venne addosso. Era impossibile respirare, ormai.
 
*Rose*
 
“Presto, metti il naso nel colletto della maglia!” mi consigliò Harry.
La situazione era delle peggiori. La visione non faceva che darmi alla testa.
Ragazzi innocenti che per colpa mia correvano di qua e di là per sfuggire alla morte certa.
Cercai con la mano il colletto e lo misi fin sopra al naso.
“Chiudi gli occhi, Rose. Il fumo potrebbe rovinarti la vista”
Non capivo se avevo o no le palpebre aperte, così li strizzai, per essere sicura che fossero chiuse.
“Vai, Harry”
Sentii uno scricchiolio della porta e subito dopo un rumore infernale. La biblioteca stava andando a pezzi. Il calore era insopportabile e lo zig zag di Harry mi stava dando alla testa.
Finalmente la visione si fermò, giusto in tempo per vedere Harry saltare ad un’incredibile velocita le fiamme.
Quando fummo fuori l’edificio cadde tra le fiamme.
Harry si fermò. Era senza forze e, senza neanche mettermi giù, si sdraiò a terra. Solo dopo poco mi accorsi che era privo di sensi.
La folla che correva da tutte le parti era in delirio. Spingevano, scappavano. Ma da cosa?
Scossi il ricciolino. Prima leggermente, poi sempre più forte, presa dalla paura.
Era molto sporco. I colori della pelle erano un misto di rosa e cenere.
 
*Harry*
 
Quando aprii gli occhi mi ritrovai davanti la visione più bella.
“Siamo morti?” chiesi mezzo addormentato.
All’improvviso mi ricordai del caos in mezzo a noi e fu allora che capii che eravamo vivi. Vivissimi.
“Harry, tirati su! Dobbiamo andare dai ragazzi! Niall è ferito”
“Cosa?!”
Mi tirai velocemente su fino a posizionarmi davanti ai suoi occhi, che finalmente brillavano di una luce, anche se debole.
“Dobbiamo correre!” sentenziai.
La presi di nuovo a spalle.
“In palestra, Harry, svelto!”
Iniziai a correre velocissimo, schivando qualsiasi personaggio mi capitasse davanti.
Scrutai con la coda dell’occhio l’espressione di Rose. Aveva la testa chinata sul mio collo, con gli occhi chiusi e la cenere che le donava colore al viso.
Arrivai davanti alla palestra e frenai, appena mi accorsi che dei ragazzi non c’era traccia.
“Dove, Rose?”
“Nell’angolo… il vicolo cieco qui vicino”
La misi giù e corremmo insieme verso sinistra, fino a raggiungere il vicolo.
In lontananza vidi Liam, vicino a Niall, sdraiato per terra.
Ci avvicinammo velocemente a loro.
Rose si inginocchiò accanto al biondo.
Era sudatissimo. Gli occhi erano lucidi e sia lui che Liam avevano le mani sporche di sangue.
“Cos’è successo?” chiesi svelto.
Liam girò lo sguardo verso di me. Si alzò in piedi, chiedendo a Rose di mettere la mano sul collo di Niall, sopra la grossa ferita.
Non solo lì sanguinava. Il braccio era bendato e la caviglia era gonfia.
“Uno di loro… era estremamente forte. Lo ha stretto per il collo. L’ha alzato da terra e lo ha praticamente lanciato su una colonna di pietra, una di quelle che teneva su il portico. La colonna si è spezzata, bloccando sotto di essa la caviglia di Niall”
“Menomale che c’eri tu! E gli altri?”
“Non lo so!”
Mi gettai a fianco di Niall. Gli chiesi di stringermi la mano, ma era troppo debole per farlo. La riusciva a malapena a tenerla su.
“Posso chiederti un favore?” mi disse a fin di voce.
“No, Niall”
“Ti prego”
“Tanto non muori”
“Harry” mi chiamò Rose.
“Dimmi”
“Hugmun”
Cavolo!
“Liam, devi stare tu con Niall”
“Voglio venire con voi. Voglio aiutarvi!”
“Non posso lasciare Rose con Niall. Se Alvin fosse qui la cercherebbe, e ci finirebbe di mezzo Niall!”
“Fate in fretta” si raccomandò Liam.

 
Ciao a tutti! Alllora, innanzitutto grazie mille per le recensioni, in secondo luogo spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto! Vediamo se riusciamo a raggiungere le 5 recensioni prima di pubblicare il prossimo! Ciao, vi voglio bene <3

Vale xx
   
 
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