10/10/2013
3 recensioniTaiga si rendeva conto di non essere particolarmente attraente, intelligente o popolare. Non era di certo quello che si definisce un buon partito, quindi non aveva mai dato troppo peso al fatto di non aver mai ricevuto dichiarazioni o lettere d'amore durante la sua breve ma intensa carriera scolastica.
Ecco perché ora si ritrovava immobile davanti al suo armadietto, a fissare quella busta all’interno come se stesse emettendo radiazioni nocive, e non si era ancora deciso ad allungare la mano per prenderla e aprirla.
Stette immobile per qualche minuto, cercando di processare quello che vedeva e decidere cosa fare. In 15 minuti avrebbe dovuto recarsi in palestra per iniziare gli allenamenti, quindi non aveva poi molte scelte.
Afferrò la busta con la punta di due dita e la avvicinò a se’.
Era una busta bianca, normalissima, senza nessuna decorazione o scritta. Non fosse stato per lo spessore, avrebbe pensato di trovarla vuota, ma chiaramente conteneva almeno un foglio all’interno.
Però... nessun destinatario? Nessun mittente? Neanche l’adesivo di un cuoricino sul punto di chiusura? Questo era molto strano...
Scosse la testa, rassegnato. O si trattava di uno scherzo, o, guardacaso, quelle più strane dovevano capitare a lui.
Sperando che dentro non ci fosse davvero qualcosa di nocivo, Taiga strappò un lato più delicatamente che poteva e infilò la mano nella busta, estraendone un foglietto.
Quando lo aprì e iniziò a leggere, avvampò e si guardò intorno per accertarsi che nessuno potesse sbirciare quello che c’era scritto.
Taiga ripiegò il foglio, lo rimise nella busta, chiuse l’armadietto e vi sbatté più volte la testa contro, attirando gli sguardi preoccupati, divertiti o derisori dei propri compagni di scuola.
Cosa doveva fare con quel cretino?
Pregando che il resto della popolazione studentesca ignorasse il fatto che la sua faccia era diventata più rossa dei suoi capelli, Taiga si diresse verso la palestra, la testa fra le nuvole e un pensiero fisso.
Non sapeva ancora bene come recapitare la sua risposta, ma era inutile rimandare o negare l'evidenza: suo malgrado, avrebbe scelto una delle tre.