Fanfic su artisti musicali > Conor Maynard
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Autore: Lucreziaaaas    10/10/2013    4 recensioni
«E adesso mi vuoi spiegare chi è questo Conor?» disse interrogativa.
«Hai presente ieri sera? I messaggi? Il figlio del tipo di mia madre?»
«Cosa? Ti sei presa una cotta per il tuo futuro fratello?»
«Tecnicamente lui non sarà mai mio fratello. E poi no, non è una cotta. Semplicemente ho il suo nome scalfito nel mio cervellino» le dissi mentre eravamo quasi praticamente arrivate alla Scheeme High School.
«No Lucy, dai è impossibile. Mi hai anche detto che non era figo!»
«Io ho detto che ce n'erano di più belli. Ma ciò non toglie che lui sia bello comunque»
«Senti, che ne dici di ripensare a Malik? Così ti scorderai questo Conas»
«Conor»
«Dove?»
«No dico, si chiama Conor, non Conas»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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  • «A dire la verità sono un po' scossa, ormai da mesi Conor» gli confessai perdendomi con gli occhi nella fantasia della sua cravatta azzurra a righe bianche.
  • «Me ne sono accorto, ma speravo che almeno per il giorno più importante dell'anno, avresti messo da parte le tue stranezze» replicò lui allacciandosi gli ultimi bottoni della camicia.
  • «Come se fosse facile, stai mesi interi con un pensiero fisso che ti turba, e poi pretendono che tu lo dimentichi anche solo per un giorno. Pff» dissi più a me stessa che a Conor.
  • «Se almeno ti decidessi a parlarmene, invece che mi sta facendo passare le pene dell'inferno ormai da secoli» mi riprese lui che nel frattempo si infilava la giacca nera elegante.
  • «Te l'ho detto, te lo dirò. Devo solo attendere l'occasione giusta» ripetei.
  • La verità era che non avevo il coraggio di dire o fare nulla, erano ormai passati tre mesi da quando io e Zayn ci eravamo lasciati. Di conseguenza, erano passati tre mesi anche dal finto bacio tra me e Conor. Io lo sapevo, in cuor mio sapevo di aver provato qualcosa quando le nostre labbra si era incontrate, ma non ero certa della classificazione di quel sentimento. Appagamento? Benessere? Amore? Gioia? Desiderio? Pura voglia di baciare qualcuno? Qualsiasi cosa fosse dovevo scoprirlo.
  • Avevo avuto un'occasione particolare in cui avrei potuto dire tutto quanto a Conor, ma lui mi aveva nettamente preceduta.
  • «Ciao Lucy» mi disse appena arrivato.
  • «Conor, cosa c'è di importante?» gli chiesi sorridendo. 
  • «Allora? Cos'ha detto Malik?» mi chiese allarmato.
  • «Conor, Zayn non ti picchierà! Il piano ha funzionato, penso di averlo abbastanza umiliato e dubito che ci saranno conseguenze» affermai.
  • «Meno male, sono stato allerta tutto il giorno. Pensavo mi uccidesse» disse per poi sospirare rumorosamente.
  • «Sei venuto fin qui per questo Conor?» gli chiesi speranzosa di sentire pronunciare un 'no'. Nonostante sapessi che Conor fosse il mio fratellastro, nonostante sapessi che avrei compromesso tutto quanto, nonostante sapessi che sarebbe cambiato tutto anche con i nostri genitori, avrei voluto riappoggiare le mie labbra alle sue, questa volta non per finta, non per gioco, ma seriamente. Non so cosa mi stava accadendo, sapevo solo che uno stupido scherzo si stava trasformando in quella che sarebbe sfociata in una tragedia.
  • «No Lucy, ecco era meglio parlarne faccia a faccia» mi disse lui mentre iniziò a torturarsi un dito come suo solito. Era palesemente nervoso.
  • «Conor, spara! Rapido» lo spronai io.
  • «Volevo assicurarmi che dopo il nostro..ehm.. bacio di oggi, fosse tutto a posto! Nel senso amici come prima no? Per me non ha significato nulla e penso che la stessa cosa valga per te! Cazzo Lucy questi discorsi mi imbarazzano da morire» mi disse infine con un filo di voce. Ed ecco cadere tutto quanto esattamente sulle mie spalle, come un macigno di almeno centoventi quintali. Aveva chiarito perfettamente la situazione.
  • «Ma certo Conor, era proprio quello che pensavo! Era solo uno stupidissimo e banalissimo bacio finto. Tutto a posto» confermai il suo discorso.
  • «Benissimo, adesso si che sto bene. Sai non sono abituato a fare certe cose» sghignazzò lui.
  • Risi alla sua affermazione, anzi, feci finta di ridere alla sua affermazione, tutto quello che volevo era scoppiare in un pianto isterico.
  • «Lucy, ci sei?» la voce di Conor mi fece sobbalzare.
  • «Dobbiamo andare in chiesa a sistemare le ultime cose» continuò Conor.
  • Certo, la chiesa, i fiori, le fedi, tutto quanto. Era il giorno delle nozze di mia madre e di Carl, e forse Conor aveva ragione, almeno per oggi avrei dovuto accantonare quei pensieri. Anche se la cosa risultava doppiante difficile, poiché oltre al mio scombussolamento interiore, c'era anche la consapevolezza che da quel giorno io avrei vissuto nella stessa casa di Conor, e la situazione non avrebbe fatto altro che peggiorare.
  • «Sì certo, andiamo» dissi rivolta a Conor che si era già avviato verso la porta d'ingresso di casa. Mia madre era ormai uscita da un'ora per andare al centro estetico, io e Conor avevamo avuto modo di prepararci a casa per poi completare le ultime mansioni. Salii in macchina, e Conor, che aveva appena conseguito l'esame di patente, mise in moto l'auto.
  • «Lucy sorridi, è da stamattina che hai quel muso. Anzi sono mesi ormai che non scherzi più con me come prima» mi fece notare Conor.
  • «É? Ma che dici? Non è vero» tentai io.
  • «Non mi freghi Lucy, sono stanco di chiederti sempre che cos'hai e sono altrettanto stanco di sentirmi dire in continuazione che prima o poi me lo dirai» disse sbuffando ma continuando a tenere gli occhi puntati sulla strada.
  • «Lo vuoi sapere? Te lo dico allora» dissi io sicura di me stessa. Ma pentendomi esattamente il secondo successivo. Merda, e ora che gli avrei detto? La pura e semplice verità.
  • «Finalmente, spara» mi disse Conor subito dopo.
  • «Il fatto è che.. Insomma sono tormentata da questa cosa, e so che.. Conor io sono confusa. Confusa da quando ci siamo baciati» dissi l'ultima frase velocemente.
  • «Lucy, non riesco a capire dove tu voglia arrivare» mi disse lui.
  • «Il fatto che a quel bacio io non sono stata del tutto indifferente, ho provato qualcosa! Non chiedermi cosa fosse, ma era pur sempre qualcosa, insomma una specie di sentimento misto sensazione positiva, e che ne so. Questa cosa mi ha scossa parecchio, e se mi fossi innamorata?» chiesi con tono innocente.
  • Per tutta risposta ricevetti una fragorosa risata da parte di Conor. Mi sentii presa in giro.
  • «E adesso mi spieghi la parte divertente della storia, per piacere?» dissi con tono alterato.
  • «Lucy, come potresti esserti innamorata di me dopo un finto bacio? Sì, insomma ammetto che abbia fatto un certo effetto anche a me, ma in fondo è normale, no? Almeno provare un minimo di scossa interiore al contatto con le labbra di una persona, è abbastanza frequente. E credimi che non è amore.» sottolineò lui.
  • «Cos'è? Voglio sapere che genere di sensazione ho provato, e voglio ma soprattutto devo sapere se io provo qualcosa per te. Oltre all'affetto da buon fratellastro» gli dissi piagnucolando.
  • «Siamo arrivati Lucy, ne riparliamo dopo» mi disse lui parcheggiando e scendendo dall'auto.
  • Sbuffai ma scesi anch'io e lo seguii in gioielleria, ritirammo le fedi e poi ci avviammo verso il fiorista lì di fianco per ritirare il bouquet di rose bianche che mia madre aveva accuratamente scelto qualche mese prima.
  • Per tutti quei tragitti i nostri discorsi si limitarono a cose tecniche riguardanti il matrimonio. Una volta arrivati in chiesa, ci venne ordinato dal prete di collocarci in una stanzetta e sistemarci bene per la cerimonia. Entrambi comunque eravamo già pronti, la mia acconciatura provvista di boccoli era stata pazientemente preparata dalla parrucchiera il giorno precedente, di conseguenza non dovevo fare altro se non sistemarmi il trucco.
  • «Adesso possiamo riparlare» disse Conor rompendo il breve silenzio che si era creato.
  • Annuii mentre continuavo a spalmare l'ombretto omogeneamente su entrambe le palpebre.
  • «Lucy, non so se provi o meno qualcosa per me, ma credimi che non puoi averlo capito da un bacio dato senza neanche delle intenzioni serie» disse Conor iniziando a camminare per la piccola stanzetta.
  • «E allora perché da quel bacio io non so più cosa provo per te? Ero fermamente convinta di non provare nulla del genere nei tuoi confronti, ma dopo quel bacio io.. io beh non lo so più» constatai girandomi verso di lui.
  • «E sono tre mesi che ti porti dentro tutto ciò?» mi chiese.
  • «Sì, pensavo che mi passasse. Ma non è stato così» dissi abbassando lo sguardo a terra. Sentii dei passi venirmi in contro e quando alzai gli occhi vidi di fronte a me Conor che mi fissava sorridendo.
  • «Sei veramente una stupidina» disse scherzando.
  • «Conor forse dovremmo semplicemente riprovare a baciarci per vedere se sentiamo qualcosa o no, non credi?» cercai di convincerlo che fosse la cosa più opportuna da fare.
  • Conor annuì semplicemente.
  • «E va bene» disse sorridendo. Mi appoggiò le mani ai fianchi, proprio come aveva fatto la prima volta, mi avvicinò a lui e quando fui esattamente attaccata al suo viso, fece combaciare perfettamente le sue labbra con le mie, restammo così qualche istante e poi ci staccammo guardandoci dritti negli occhi.
  • Io iniziai a ridere a crepapelle, seguita a ruota da Conor che non riusciva a mantenere un'espressione seria.
  • «Sono proprio una cogliona» dissi tra una risata e l'altra.
  • «E io che ti do retta, lo sono ancora di più» confermò Conor.
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  • La cerimonia era appena iniziata, io e Conor eravamo disposti sull'altare, io a destra e lui a sinistra. Tutti gli invitati erano intenti ad osservare l'entrata della chiesa nella speranza di vedere arrivare la sposa il prima possibile. Avevo riconosciuto zio Fred e zia Rose, i nonni, le infinite amiche di mia madre e qualche collega della libreria. Tutti gli altri invitati erano completamente estranei per me. Ci sarebbero stati tutti i parenti di Conor e tutti gli amici di Carl. Avrei sicuramente iniziato a conoscere così tante persone, avrei avuto una nuova famiglia, nuovi affetti, nuove persone intorno a me. Non mi ero resa conto fino a quel momento, del cambiamento drastico che sarebbe accaduto nella mia vita. Un'ondata d'innovazioni. A partire dalla condivisione della casa con altre tre persone, di cui una praticamente estranea. Nonostante tutto, Carl l'avevo visto poco, e non potevo considerarlo uno della famiglia, anche se forse avrei dovuto iniziare a farlo.
  • Intravidi la figura di mia madre che avanzava verso l'altare insieme a Carl, lui teneva la mano intorno al suo braccio, mentre con lei teneva in mano il bellissimo bouquet. Non sapevo per quale motivo non avesse voluto che ad accompagnarla all'altare fosse nonno Jerry, probabilmente era solo una questione di superstizione, ma che colpa aveva nonno se il primo matrimonio di mia madre non era andato bene?
  • In poco tempo giunsero vicini all'altare, in prossimità di me e Conor. Mia madre mi guardò felice mentre attendevamo tutti quanti che l'inno nuziale terminasse.
  • Il prete iniziò a blaterare le solite cose che vengono dette durante i matrimoni, mi ero ripromessa di ascoltare, ma i miei pensieri ebbero la meglio.
  • Ero stata così stupida a credere di provare qualcosa per Conor, ma insomma quel nostro primo bacio mi aveva così sconvolta, mi aveva pietrificata, e dovevo solo chiarirmi le idee e avere la certezza del sentimento che provavo per lui. Fortunatamente mi ero decisa a parlare, seppur dopo tre mesi, e avevo chiarito quella situazione. Ero sollevata dal fatto che il mio secondo bacio con Conor non mi avesse fatto provare nessunissima emozione. 
  • La nostra era solo una bellissima amicizia tra fratellastri. Grazie a mia madre avevo conosciuto una persona fantastica, perfetta, e assolutamente compatibile al mio carattere, che sapesse come tenermi calma, come aiutarmi in situazioni scomode, come consolarmi nel momento del bisogno. Forse avevo davvero trovato un fratello, non m'importava che non fosse un fratello di sangue, m'importava tutto quello che avevamo creato.
  • «Io Carl Maynard, sono pronto ad accogliere come sposa la qui presente Linda Stewart, prometto di amarla e onorarla, e prometto di esserci sempre nel momento del bisogno, la sosterrò nei momenti di gioia e di tristezza, nei momenti di malattia e di dolore. Giuro solennemente di non abbandonarla mai e mi prenderò cura di lei ogni giorno della mia vita, finché morte non ci separi» quelle parole pronunciate da Carl mi fecero tornare con i piedi per terra. Mi emozionò il fatto di sapere che erano rivolte a mia madre, speravo solo che fosse sincero e che non fosse un bastardo come mio padre.
  • Mia madre ripetè la promessa a Carl, e dopo essersi scambiati le fedi, pronunciarono il fatidico "Lo voglio". 
  • Chissà se quel momento sarebbe arrivato anche per me prima o poi.
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  • 29/06/2013
  • Caro diario,
  • Ho imparato molte cose da quando mi sono trasferita qui a Londra, ho imparato che non bisogna mai fidarsi delle persone che giurano di essere cambiate, nessuno cambia mai sul serio. Ho imparato che l'amore lo si può trovare semplicemente guardando una persona negli occhi, ho imparato che non servono necessariamente anni per potersi sposare con la persona che si sente di amare, ho imparato che se voglio posso cambiare la mia vita, ho imparato a volere bene a qualcuno come fosse un fratello, ma soprattutto ho imparato a confessare le mie paure e i miei dubbi. 
  • Ps: Se pensate di "amare" qualcuno baciatelo, quella ne è la prova.
  • Io e Conor viviamo insieme da ormai quindici giorni, mentre mamma e Carl sono in viaggio di nozze, è una dura, anzi durissima convivenza, lui è troppo disordinato e casinista, la casa è un porcile; ma a parte questo, non potevo desiderare di trovare un fratellone migliore.
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  • FINEEEEEEE.
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  • Odiatemi, su tiratemi calci, pugni, sberle. Cazzo uccidetemi pure, lo so, mi odio anch'io.. quindi vi capisco.
  • Inizia scusandomi, questa storia è una delle più schifose esistenti in questo fandom, non so nemmeno io come faccia ad essere tra le popolari. (Ho deciso di mandare a Mistero, questo fatto). In secondo luogo, ammetto che non potevo fare di peggio, è pallosissima, non succede niente di ecclatante, non ci sono colpi di scena, è piatta e insignificante. É davvero ammirevole che alcune di voi siano arrivate alla fine.
  • In terzo luogo, cioè l'ho aggiornata dopo un mese e mezzo, profonda vergogna. Ho sempre odiato quelle che aggiornavano dopo 23456789 anni ma ormai sono una di loro.
  • In quarto luogo non ha un finale, ah si ops, il finale è per Linda e Carl, ma chi cazzosenefregadiloro? IO VOLEVO IL LIETO FINE TRA LUCY E CONOR <3 
  • Odio la banalità, e sarebbe stato scontato!
  • Per concludere io ringrazio infinitamente tutte quelle che hanno recensito, che l'hanno inserita tra le preferite/seguite/ricordate, il mio karma agirà e farà accadere qualcosa di bello nella vostra vita :-)
  • Per riconcludere, dico che sto pianificando un'altra Fan Fiction nel fandom One Direction, bene, NON LEGGETELA. Tanto finirà in schifo pure quella. Parto sempre con dei buoni propositi ma poi falliscono miseramente. 
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  • Basta, ho davvero finito.
  • VI VOGLIO BENE <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 
  • Per eventuali insulti, mi trovate qui: 
  • -twitter: @lucreziaaaa_ 
  • -ask: Lucreziaaaas
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