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Autore: __Light    10/10/2013    4 recensioni
È il compleanno del piccolo Naruto Uzumaki, che compie otto anni. L'occasione è macchiata dal terribile ricordo dell'attacco dea parte della Volpe a Nove Code ai danni del suo villaggio, quindi Naruto si prepara a vivere male l'occasione. Le cose però potrebbero cambiare...
Genere: Fluff, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Iruka Umino, Naruto Uzumaki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Masashi Kishimoto; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.






Per il piccolo Naruto Uzumaki il mattino era giunto come una condanna.
Avrebbe preferito restarsene a casa - tanto aveva già fatto in precedenza abbondante scorta di ramen istantaneo - ma aveva promesso al maestro Iruka che sarebbe andato normalmente in Accademia.
Si alzò dal letto di malavoglia e andò a lavarsi, per poi fare colazione e prepararsi per uscire, il tutto con una crescente sensazione di angoscia.
Quel giorno, il 10 Ottobre, era il suo compleanno; qualsiasi altro bambino sarebbe stato felice e desideroso di godersi al meglio l'evento, ma lui no.
Naruto non poteva, perché non aveva qualcuno che lo festeggiasse e in più la sua nascita coincideva con la più grande catastrofe avvenuta nella città di Konoha: l'attacco da parte della Volpe a Nove Code.
Per i suoi concittadini quello era principalmente un giorno di lutto e, pur essendo abituato agli sguardi sprezzanti e le parole cattive, dovute forse al fatto che gli orfani che vivevano da soli non erano visti di buon occhio, da quando aveva iniziato a prendere coscienza si era reso conto che durante quell'occasione la cattiveria e l'odio nei suoi confronti erano più forti.
Senza capirne il motivo, si sentiva come se la gente desse a lui la colpa dell'accaduto, come se la sua nascita fosse il fattore scatenante della tragedia; decisamente non aveva nulla di cui essere felice.
Uscì di casa e iniziò a camminare velocemente, andando a sbattere dritto contro un signore di mezza età.
« Ehi, stai attento quando cammini! » gli urlò contro questi e, accorgendosi di chi avesse di fronte, sputò ai suoi piedi, per poi mormorare qualcosa di cattivo e allontanarsi di corsa.
Il bambino si limitò a stringere i pugni, livido di rabbia e continuò il suo percorso.
Quando arrivò davanti all’accademia e i genitori degli altri bambini lo guardarono, si chiese quanto ancora potesse andare peggio.
 
Le ore di lezione trascorrevano più lente del solito; il morale di tutti era molto basso, tanto che i suoi compagni non avevano voglia di sfotterlo come al solito, ma gli insegnanti sembrava facessero una gara per stabilire chi riuscisse a punirlo e umiliarlo più duramente.
Alla fine delle lezioni tutti quanti si sarebbero recati alla cerimonia di commemorazione dei caduti durante la battaglia di otto anni prima e Naruto decise di prendervi parte, anche se convenne che fosse preferibile osservare il tutto da lontano.
Si stupiva sempre quando vedeva che dopo tanti anni la gente soffrisse ancora la perdita dei cari: non aveva mai sperimentato il dolore della perdita e si chiese se mai sarebbe successo anche a lui, se qualcuno prima o poi gli si sarebbe avvicinato fino al punto di rendersi importante per lui.
Colto da una forte sensazione di disagio, decise di andare via, quando fu fermato da una voce familiare.
« Ehi ehi, dove scappi, monello? »
« Maestro Iruka… sto tornando a casa, non mi sento a mio agio qui. »
« Ah, capisco… » il giovane si soffermò a pensare, squadrando il volto del bambino. « Beh, se ti va possiamo andare insieme da Ichiraku. La cerimonia sta per concludersi e io ho voglia di qualcosa di più allegro. »
Naruto restò perplesso. « Maestro, non vuole restare a pregare per i suoi genitori? »
« Ho già pregato e portato i fiori sulle loro tombe stamattina, ora ho voglia di celebrare la vita. Forza moccioso, andiamo a festeggiare: otto anni non si compiono tutti i giorni! » e detto questo Iruka si trascinò dietro Naruto fino al chiosco del ramen, dove fu accolto dal proprietario e sua figlia appena adolescente da una doppia porzione del suo piatto preferito.
« Woah, grazie zietto, grazie sorellona! Buon appetito! » esclamò Naruto, raggiante per essere stato accolto così calorosamente dopo una giornata così brutta e mangiò con gusto.
« Ayame cara, già che ci sei  vai a prendere dei dolci al negozio all’angolo, così festeggiamo a dovere », disse Teuchi, il proprietario del chiosco, alla figlia.
« Subito! », rispose la ragazzina e corse via, premurandosi prima di dare un pizzicotto ad una guanciotta di Naruto gonfia di ramen fumante, che emise un verso di fastidio.
Iruka osservò la scena sorridendo e quando Teschi gli si avvicinò, non poté che concordare con le sue parole:
« Forse la mia mente è troppo semplice perché non sono un ninja, però… a me non pare che un bimbo del genere possa fare del male a qualcuno. »
Il ragazzo sospirò. « Non è lui, ma ciò che ha dentro… anche se alla fine alla gente poco importa, per tutti lui rappresenta la Volpe e continueranno a maltrattarlo, lui non potrà fare altro che resistere finché non sarà in grado di dimostrare loro quanto si sbagliano. »
Teschi annuì e si voltò verso Naruto, che era intento a risucchiare il brodo rimasto sul fondo della ciotola.
« Mmm, che buono, grazie zietto! » esclamò il bambino, rendendo appieno il gradimento emettendo un sonoro rutto.
« Naruto, che piccolo maiale! » lo rimproverò Iruka,  ma non poté trattenersi dall’unirsi alle risate degli altri due.
Quando Ayame tornò, con un vassoio carico di dolci, si unì a loro anche il Terzo Hokage.
« Nonnino, ma che ci fai qui? Fa fresco di sera, non fa bene alle tue ossa! » lo canzonò Naruto, seppur felice per la sua presenza.
L’anziano sbuffò sorridendo e si unì a loro. « Dopo la fine si celebra l’inizio e una festa di compleanno è una degna conclusione per questa giornata. »
Naruto quella sera festeggiò, circondato da persone gentili e tutta l’angoscia provata durante il giorno svanì; si sentì realmente felice e desideroso di crescere in fretta, per dimostrare a tutti quanti quanto valesse.
Rivolse ai presenti un enorme sorriso sdentato, il più bello che avessero mai visto.
 


Questa è una piccola storia per il compleanno di Naruto, incentrata sui pochi legami che aveva prima dell'inizio della storia e sull'angoscia che può aver provato ogni volta che arrivava il "fatidico giorno".
Non sono sicurissima del risultato, ma spero che potiate apprezzarla ed eventualmente darmi qualche consiglio se ritenete di potermi aiutare a migliorare.
Vi auguro una buona lettura, a presto!
   
 
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