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Autore: evilkya    10/10/2013    2 recensioni
-Kyu, mi vuoi bene?-
-ma che domande sono? Certo che ti voglio bene-
-mi faresti un favore allora?-
-cosa?-
-non smettere di cantare. Non dire che vuoi mollare. Non dirmi che ci vuoi lasciare-
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Donghae, Kyuhyun, Sungmin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Beh...spero ceh vi piaccia <3

Pictures of you&me

Guardo fuori. Sta piovendo. E anche forte. Sono in questi giorni che mi torni in mente. Qui disteso sul mio letto a guardare le gocce che cadono su Seoul, ricordo il nostro primo incontro.
Ero eccitato. Scelto come 13^ componente di un gruppo ormai famoso come quello dei Super Junior. Ma ero anche terrorizzato. E se non fossi piaciuto? E se non fossi stato all'altezza? E se i miei futuri compagni non mi avessero accettato?
Ricordo perfettamente quella mattina. Il mio primo incontro con il gruppo. Non sapevo casa dire, non sapevo casa fare. Il manager aveva detto di stare tranquillo, che avrebbe pensato a tutto lui. Vi aveva già avvertiti, preparati all'arrivo del nuovo membro e, a detta sua, anche voi eravate eccitati per quell'incontro.
Arrivai al palazzo dell'SM verso le 10 del mattino. Eravate tutti li, che parlavate e scherzavate tra di voi. Appena mi avete visto, vi siete zittiti. Tutti ad osservarmi.
Dopo un attimo di silenzio il manager parlò:
 
-ragazzi, questo è il vostro nuovo compagno, Kyuhyun. E' il più piccolo quindi mi raccomando trattatelo bene. È molto bravo a cantare ma è ancora acerbo nella danza, quindi aiutatelo il più possibile. Da oggi verrà anche lui a vivere nel dormitorio insieme a tutti voi-
 
-ma hyung, come? Non siamo già troppi in quella sottospecie di casa? Dove ci mettiamo anche il novellino? Non abbiamo nemmeno un letto in più per lui! A stento ci entrano i nostri...-
 
A parlare era stato Heechul.
Vi conoscevo già tutti quanti, ovviamente, e sentire qualcuno di voi parlare di me mi fece strano. E, sinceramente, quelle parole mi fecero anche alquanto male.
 
-Chul vi arrangerete. Non ti fai tutti questi problemi quando inviti i tuoi amici, quindi non iniziare a fare polemiche inutili-
 
-hyung ha ragione. Possiamo farcela tranquillamente, in fondo si tratta solo di stringerci un pochetto!-
 
Disse Wookie, che poi, rivolgendosi  a me, mi rivolse le prime parole amiche:
 
-non ti preoccupare, starai benissimo con noi!-
 
-Wookie lo sappiamo tutti che sei contento solo perchè è arrivato qualcuno più piccolo di te-
 
-non è vero! Anche Kibum è più piccolo di me-
 
-si, ma non si nota!-
 
Tutti risero a quello scambio di battute tra Ryeowook e Kangin.
Io non sapevo che fare. Ero ancora li in piedi come un ebete. Vi guardavo allo stesso tempo ammirato ma anche spaventato da morire. Senza contare che la storia che stavo senza letto mi aveva alquanto scosso. 
Fu a quel punto che ti avvicinasti a me. Fosti il primo a presentarti, nonostante si era chiaramente capito che sapevo perfettamente tutti i vostri nomi.
 
-ciao Kyuhyun. Io sono Donghae. Piacere di conoscerti e benvenuto tra noi-
 
Mentre allungavi la tua mano verso di me, mi rivolgesti un sorriso dolcissimo. Il primo sorriso che qualcuno mi rivolgeva da quando ero 'ufficialmente' uno dei Super Junior.
Man mano anche tutti gli altri mi si avvicinarono e iniziarono a presentarsi. Meno male che avevo già in precedenza memorizzato tutti i vostri nomi e i vostri volti. Impararli tutti così all'improvviso sarebbe stato impossibile.
 
-molto bene ragazzi. È questo lo spirito giusto. Ora ho da fare e voi dovete provare per il nuovo singolo. Fate i bravi, ci vediamo dopo. Kyu in gamba e fighting-
 
Mi disse il manager alzando a mezz'aria il pugno.
Cosa? Mi lasciava li da solo in mezzo a 12 sconosciuti a cui avevo l'impressione di non stare nemmeno simpatico?
Ma tu notasti la mia faccia terrorizzata. Mi prendesti la mano e mi dicesti:
 
-ehi, non ti mangiamo mica? Vieni ti faccio fare un giro per le sale così inizi ad ambientarti-
 
Quel contatto...la mia mano nella tua mano, era qualcosa di strano, di surreale. Era la prima volta che un ragazzo mi prendeva per mano, ma non mi sentivo strano, anzi provavo una sensazione piacevole. La tua mano era così calda, rassicurante.  Mi facesti sentire a mio agio, accettato.
 
-grazie mille-
 
-wau allora parli, benissimo! Su dai Hyuk vieni anche tu, gli facciamo fare un bel giretto-
 
-ok- rispose Hyuk entusiasta.
 
-vengo anche ioo!!!-
 
Urlarono contemporaneamente Wookie e Sungmin. Eravate davvero molto dolci.
 
-ehi voi non fategli perdere tempo. È l'ultimo arrivato, sta indietro rispetto a noi quindi deve lavorare sodo per rimettersi in pari-
 
Rispose però Leeteuk.
 
-dai hyung lascialo stare, è il suo primo giorno. Se lo spaventiamo troppo correrà via a gambe levate-
 
Rispose Siwon.
 
-ahahhaha mi sorprenderebbe se non lo facesse-
 
Parlò di nuovo Heechul.
Io abbassai lo sguardo. Ero di nuovo agitato. Però tu stringesti la mia mano più forte e mi sussurrasti all'orecchio:
 
-non dargli retta. Non devi preoccuparti, andrà tutto bene-
 
Fu solo per quelle parole e per la tua mano calda che quel giorno non me ne andai via fuggendo in lacrime.
Il mio carattere è molto strano.  All'inizio sono molto timido e se non mi si da confidenza, non riesco nemmeno a parlare. Era anche per quella mia timidezza che avevo paura di diventare famoso. Dopo l'eccitazione iniziale, avevo paura del rapporto che avrei avuto con le fan. Non mi ci vedevo proprio.
 
I primi tempi passarono velocissimi ma allo stesso tempo lentissimi. Facevo finalmente quello che più amavo fare: cantare. Era tutto nuovissimo ed entusiasmante. Avevo scoperto che anche il ballo mi piaceva anche se ero scoordinatissimo.
Iniziai a partecipare ai primi programmi musicali, ai primi show televisivi. Le persone iniziavano a riconoscermi. Ero davvero felicissimo, e quei momenti andavano avanti a mille.
Ma quando tornavo a casa, a luci spente, tutto si fermava. Non tutti avevano preso la mia presenza positivamente. Soprattutto alcuni continuavano a darmi ordini a trattarmi male. Mi sentivo davvero male. Il tempo in cui stavo in quella casa sembrava non passare mai, le lancette dell'orologio non andavano mai avanti.
Ma per fortuna c'eri tu. Ti seguivo ovunque come un cagnolino. Ero la tua ombra, non ti lasciavo un attimo. Mi facevo coccolare e consolare come un moccioso. Quelli con te erano i momenti più belli della mia giornata.
La sera dividevo spesso il letto con te, non avendone ancora uno. Quando ci coricavamo, mentre il resto dormiva, parlavamo di tutto.
Spesso capitava che la tristezza prendesse il sopravvento, così versavo le mie lacrime tra le tua braccia. Quelle braccia che mi accoglievano in qualunque momento, in qualunque situazione, per qualunque motivo.
Ma il tempo passava e con lui anche l'astio verso i miei riguardi.
Il nostro singolo andava fortissimo, l'umore era alle stelle. E anche io ero riuscito a sciogliermi ed essere più me stesso.
Finalmente dopo mesi e mesi arrivò un letto tutto mio. Ma non ne ero contento. La notte ormai mi sentivo solo, e capitava parecchie volte che nonostante tutto, venissi a dormire da te.
La situazione stava cambiando radicalmente. Da 'schiavo' divenni poco a poco 'signore'. L'essere il più piccolo iniziava a dare i suoi vantaggi.
Con l'aumentare del nostro successo aumentò anche però il lavoro. Soprattutto quello individuale.
Capitava delle volte in cui ci vedevamo raramente. In quei giorni mi mancavi davvero tanto.
Poi arrivò quel fatidico giorno d'agosto.
Tuo padre se ne andò.
Sapevo quanto tu stessi soffrendo. Ma non sapevo come starti vicino. Era un dolore che non capivo. Era troppo forte per poterlo comprendere a pieno.
Contemporaneamente Heechul ebbe l'incidente.
Tutto sembrava andare a rotoli.
Anche con il debutto prima dei  KRY poi dei Trot, con il ritorno sulle scene di Chul, l'umore non era dei migliori.
 
Eravamo spesso invitati a programmi televisivi, molti erano occupati con le radio, e chi non era il dj spesso era presente come ospite.
E fu proprio al ritorno di uno spettacolo radiofonico, il 19 aprile, che alcuni di noi ebbero un brutto incidente.
Nonostante avessi le cuffie nelle orecchie e stessi in dormiveglia sentì la frenata, un rumore assordante...la macchina che si capovolgeva.
Venni catapultato fuori dall'abitacolo...metri e metri di distanza da dove fossero tutti gli altri.
 
Non avevo la forza di aprire bocca...volevo che mi trovassero...che mi aiutassero.
 
Non mi sentivo più le gambe...non sentivo più nulla...
 
Tutto sembrava stesse svanendo...tutto così velocemente, tutto in un attimo.
 
L'immagine dei miei genitori...dei miei familiari...dei miei amici...mi passavano avanti, come fotografie impresse nella mia mente. I momenti più belli della mia mente impressi nel fuoco dei ricordi, si facevano spazio tra i mille pensieri che in quel momento mi annebbiavano.
 
Un momento prima sei felice.
Un momento dopo sei nell'oblio.
Tutto sembra scontato.
Ma nulla lo è.
 
Nella mia mente vidi anche la tua immagine, i momenti passati con te. La tua gentilezza e la tua dolcezza...le sentivo prepotenti in me. Mi cullavano, tranquillizzandomi...facendomi da scudo da quel dolore insopportabile che stavo provando.
Poi sentì una voce...era Hyuk...mi sembrava fosse passato un secolo dallo scontro e invece mi dissero che erano trascorsi solo pochi attimi.
Mi raggiunse quasi strisciando. Anche lui sanguinante. Mi prese la mano. Aveva gli occhi lucidi.
 
-ho paura. Non voglio morire-
 
Stavo piangendo. Non volevo morire.
Anche lui piangeva con me.
 
-non morirai Kyuhyun-ah...non morirai-
 
In quel momento svenni. Quando mi risvegliai ero in una stanza d'ospedale.
Mi avevano operato.
Mi raccontarono che mio padre, che era stato sempre contrario al mio lavoro, si era battuto per me, per farmi avere un operazione che non danneggiasse le mie corde vocali.
Piansi.
Piansi così tanto da non riuscire a respirare.
Ma non parlavo. Non ci riuscivo.
Il dolore era ancora troppo, sia fisico che emotivo.
 
Per fortuna nessuno di voi mi abbandonò un attimo. Eravate sempre con me. Facendomi pian piano ritornare la voglia, prima di parlare poi di continuare a cantare.
Specialmente tu. Passavi da me in ogni spacco, mi chiamavi in ogni momento. Spesso quando ti chiedevo dove fossi, mi rispondevi che mi chiamavi da bagno e io indignato ti chiedevo come mai. Tu mi rispondevi che così potevi parlarmi tranquillamente, senza essere disturbato.
Finalmente dopo 2 mesi di ricovero fui dimesso.
 
Era una sera di luglio, ma pioveva forte, proprio come in questo momento, ero sul terrazzo del nostro nuovo dormitorio, a fissare la piaggia, i fulmini, la tempesta.
Tu uscisti fuori a portarmi una giacca. Eri ancora preoccupato per la mia salute.
 
-grazie-
 
-sei appena stato dimesso, mica hai intenzione di ammalarti?-
 
-...-
 
-Kyu che hai? Perchè stai ancora così? Il medico ha detto che è tutto apposto. Puoi cantare tranquillamente e dopo un periodo di riabilitazione potrai riprendere anche a ballare. Certo ti rimarrà qualche cicatrice ma almeno non ci sarà nessuna lesione permanente-
 
-so perfettamente cosa ha detto il medico. Ma non lo so perchè sto così...non ce la faccio più hyung, sono così stanco. Sono stanco di questa vita, sono stanco di combattere, sono stanco di tutto ormai-
 
-sei anche stanco di noi? Sei anche stanco di me?-
 
Ti guardai allibito. Come potevi solo lontanamente pensare che io fossi stanco di te?
 
-no, certo che no-
 
-Kyu, mi vuoi bene?-
 
-ma che domande sono? Certo che ti voglio bene-
 
-mi faresti un favore allora?-
 
-cosa?-
 
-non smettere di cantare. Non dire che vuoi mollare. Non dirmi che ci vuoi lasciare-
 
I tuoi occhi si riempirono di lacrime così come i miei.
Abbassai lo sguardo, non ero sicuro di poter fare ciò che mi avevi chiesto.
Mi sentì all'improvviso abbracciare. Mi tenevi forte. Mi stringevi a te continuando a piangere.
Anche io ti stringevo piangendo come un bambino.
Tu fosti il primo a riprendersi. Ti staccasti leggermente, frapponesti tra noi giusto lo spazio necessario per far si che i nostri occhi potessero guardarsi. I nostri nasi si sfioravano.
 
-promettimelo-
 
Ma io continuavo a singhiozzare.
 
-ti prego. Promettimelo-
 
Ti avvicinasti. Posasti le tua lebbra dolcemente sulle mie.
Erano salate...così come le mie.
 
-promettimi che non te ne andrai-
 
Ripetesti per l'ennesima volta
 
-te lo prometto-
 
 
Da allora ripresi a lavorare senza sosta, notte e giorno per partecipare all'album.
Non ero mai troppo stanco. Non era mai troppo sazio di imparare canzoni, coreografie.
Da allora ognuno di noi ha continuato a lavorare sodo per il gruppo prendendo però la propria strada. Non abbiamo mai più parlato di quello che successe quella sera, portandoci per tutto questo tempo, quel ricordo silenziosamente dentro di noi...
 
 
-ehi Kyu, mi senti?-
 
-come? Scusa ero sovrappensiero-
 
-si me ne sono accorto. A cosa stavi pensando?-
 
-niente di che...è una storia vecchia. Allora hai finito di farti la doccia? Ci hai messo una vita-
 
-non è vero! Sono stato velocissimo in confronto al tempo che ci metti di solito tu-
 
-bhe...ora tocca a me buttarmi sotto l'acqua e vedremo chi è il più veloce-
 
Rido.
La persona che è appena uscita dal bagno è la persona più importante della mia vita.
E' la persona che amo.
 
-perfetto, inizio a cronometrare allora-
 
-allora mi conviene sbrigarmi-
 
Dico alzandomi dal letto e correndo verso il bagno.
 
-ehi dove corri? Non ti dimentichi qualcosa?-
 
Lo guardo. Gli sorrido e mi avvicino a lui.
 
-hai ragione, scusami Minnie-
 
Lo bacio dolcemente prima sulla fronte, poi sul naso e finalmente sulla lebbra
 
-buongiorno amore mio-
 
Mi sorride. Adoro il suo sorriso, così come adoro tutto di lui.
Sono felice. Davvero tanto.
 
C'è qualcuno che afferma che nella vita ci si innamori solo una volta. Che la persona che realmente ami sia unica per sempre.
Io non sono d'accordo.
Amo profondamente Sungmin. Ma mi rendo conto solo ora che ho amato intensamente anche te.
Nonostante tra di noi si sia stato solo uno un piccolo e leggerissimo sfioramento di labbra, le sensazioni che ho provato sono state fortissime. E le sento ancora tutte prepotenti in me.
 
E grazie a te se ora sono qui.
E grazie a te se ho continuato a cantare.
Ed è grazie a te che ho continuato a vivere.
Mi hai dato la forza necessaria per andare avanti.
Mi hai dato la forza per non mollare.
Ti sono davvero grato e te ne sarò per sempre.
Le persone che hai davvero voluto bene ti rimarranno per sempre nel cuore.
Ed il mio ha un posto speciale, tutto riservato per te.
 
 
 
  
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