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Autore: Taila    05/04/2008    6 recensioni
Quando realizzi di essere giunto al capolinea, che nessuno ti troverà mai, che quella volta veramente non riuscirai a riportare la pelle a casa, per quante sfuriate e negazioni farai, alla fine dovrai accettarlo e metterti comodo a goderti i tuoi ultimi istanti. Io l’ho fatto, ho abbassato le mani, disteso i muscoli della schiena e mi sono concesso di guardare tutto quello che ho fatto nella mia vita… solo che quella volta il cervello ha voluto fare a modo suo: era il tuo volto che mi è apparso in quegli ultimi istanti, ho rivisto mentalmente ogni tuo più piccolo gesto, ho riascoltato ogni tuo discorso ridendo alle tue battute… … mi sono letteralmente riempito l’anima e la mente di te! È stato allora che ho capito di amarti!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Greg Sanders, Nick Stokes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: An Angel
Autore: Taila
Serie: CSI – Las Vegas
Genere: sentimentale
Tipo: slash, one-shot, pow di Nick
Raiting: giallo/R
Pairing: NickxGreg
Note: questa fic è nata dalle lunghe chiacchierate con Akane sulle coppie dei vari telefilm, come sempre è nata una nostra teoria che ha visto protagonista la coppia Nick e Greg. Questa fic è ambientata dopo il pestaggio subito da Greg dalla banda che cacciava i turisti per picchiarli e derubarli, mi è sembrata un buon punto di partenza. Entrare nella testa di Nick è stato molto complicato, avevo sempre paura di snaturare il personaggio, ma poi Nick ha iniziato a fare quello che voleva e… questo è il risultato!
Dediche: ad Akane, ovviamente, che mi ha spinto a pubblicare anche su questo sito. Spero che sia all’altezza delle tue aspettative! ^^’’’
Ringraziamenti: ringrazio chiunque leggerà e commenterà (siate buoni!!!)
Non mi resta che augurarvi buona lettura!


An angel


Io so cos’è la paura!
Non parlo i quei piccoli brividi che ti scorrono lungo la schiena ad ogni rumore quando cammini in un luogo buio ed isolato, del lieve senso d’angoscia che ti prende quando guardi un film horror, ma di quella vera, autentica!
Quella paura che ti ghiaccia il sangue nelle vene, che ti fa battere e sussultare il cuore nel petto, che ti paralizza ogni muscolo e manda in tilt ogni tua terminazione nervosa.
Parlo di quella paura che ti scorre come acido nelle vene, che ti acceca la vista, che ti annebbia il cervello, che non ti fa più distingue il vero dal falso, la luce dall’ombra, te stesso da quella massa che ti pulsa dentro…
Quella paura che si forma nel vuoto che hai la dove poco prima c’era il tuo stomaco, che risale artigliandoti il petto, stringendoti i polmoni in una morsa ferrea che non ti fa più respirare, che ti invade il cervello e lo butta nel caos.
Quella paura che ti getta nel caos, che non ti fa più ragionare lucidamente, che ti porta a desiderare solo di andare via di la, di chiudere gli occhi per poi svegliarti al sicuro nel tuo letto.
Quella paura che ti rende pazzo, che ti fa fare qualsiasi cosa per salvarti la vita, che ti fa perdere ogni freno inibitore ed ogni valore, che ti porta a considerare che l’unica cosa sacra in quei momenti è la tua vita!
Sono sensazioni sgradevoli ed io le ho provate tutte sulla mia pelle!
Eppure niente di tutto questo è stato paragonabile al senso di vuoto e cieco terrore che mi si è allargato dentro quando ho saputo quello che ti è successo!
Quando realizzi di essere giunto al capolinea, che nessuno ti troverà mai, che quella volta veramente non riuscirai a riportare la pelle a casa, per quante sfuriate e negazioni farai, alla fine dovrai accettarlo e metterti comodo a goderti i tuoi ultimi istanti. Io l’ho fatto, ho abbassato le mani, disteso i muscoli della schiena e mi sono concesso di guardare tutto quello che ho fatto nella mia vita… solo che quella volta il cervello ha voluto fare a modo suo: era il tuo volto che mi è apparso in quegli ultimi istanti, ho rivisto mentalmente ogni tuo più piccolo gesto, ho riascoltato ogni tuo discorso ridendo alle tue battute…
… mi sono letteralmente riempito l’anima e la mente di te!
È stato allora che ho capito di amarti!
Capire di amare una persona nel momento in cui si sta per perderla definitivamente è una sensazione semplicemente straziante!
Per questo ho avuto paura quando saputo del pestaggio!
Perché se io quel giorno fossi morto, non sarebbe cambiato nulla per me, me ne sarei andato tranquillamente, avevo realizzato tutti i miei scopi e fatto quello che potevo per fare al meglio questo lavoro; ma sapere che sono stato sul punto di perdere te mi ha tolto la terra da sotto i piedi, per una frazione di secondo ho capito quanto potesse essere vuoto, freddo, buio e triste il mondo senza di lui! Anche se non stiamo insieme, se non ho mai avuto il coraggio di dirti quello che provo mi sono sentito come se qualcuno mi avesse strappato a crudo un pezzo enorme di pelle!
E le sensazioni si ripetono, si moltiplicano e vorticano dentro di me ora che ti osservo al di la della vetrata della tua stanza…
Dio come ti hanno conciato! Non hanno risparmiato un solo centimetro della tua pelle, sei tutto viola e pieno di bende…
… e di nuovo quella sensazione orrenda fatta di disperazione a cui si mescolano i sensi di colpa, per non essere stato li con te, per non averti protetto come avevo giurato a me stesso, per non averti evitato questa ferita…
Guardo il tuo faccino da adorabile canaglia e sento come se avessi qualcosa che mi stritola e mi morde il cuore… adoro il tuo viso angelico da bravo ragazzo, su cui brillano occhi birichini e su cui si aprono sorrisi divertiti ed ironici, ma sempre dolci…
Vorrei saper fare qualcosa per te, in questo momento, perché so che non sono solo le ferite del corpo a bruciarti, so che ti stai dannando l’anima al pensiero di aver fatto del male ad un ragazzo… perché tu infondo sei così, fondamentalmente buono, non riesci a fare del male a qualcuno, e se per caso succede stai male…
E non importa che quello era solo un bastardo dal cervello bacato che passava le sue serate a pestare la gente per divertimento, come fosse uno di quei videogiochi illegali che si trovano su internet, a te importa solo dello studente universitario che prendeva buoni voti, aiutava la mamma a casa e, magari, portava la nonna a passeggiare nel parco…
Scommetto che ti sta ammazzando il pensiero di avere quasi ucciso un ragazzo…
Serro le mani a pugni: vorrei tanto essere capace di liberarti di questo dolore, sarei ben felice di prenderlo dentro di me…
Perché per me quella non sarebbe sofferenza, la sofferenza per me è vederti steso in quel letto, contratto in una morsa di dolore!
Non ti ho mai visto così delicato e fragile come in questo momento!
E lo penso una volta di più mentre faccio scivolare le punte delle mie dita sul vetro, a tracciare il contorno della tua figura e dei tuoi tratti, in un’ideale carezza…
Ecco perché non sono mai stato d’accordo con Grissom sulla decisione di darti una possibilità per passare dal laboratorio al campo!
E non perché penso che tu non sia all’altezza, che tu sia debole o chissà cos’altro, ma perché il lavoro sulle scene dei crimini non fa per te!
Sei così delicato che vorrei solo tenerti al chiuso di quel maledetto laboratorio che hai lasciato, per tenerti lontano da ogni pericolo che ti possa minacciare, per non dover più temere per la tua vita, per non dover provare mai più questo dolore lacerante!
Ma questi sono solo vaneggiamenti dovuti alla paura!
So quanto sia importante per te questo lavoro, quanto sei orgoglioso quando riesci a trovare un indizio che da una svolta al caso! Mi piacciono da impazzire quei sorrisini compiaciuti che fai quando Grissom si congratula con te per l’ottimo lavoro!
Anche ieri avevi quel sorriso sul viso quando ti ho incrociato nel corridoio! Hai risposto al mio gesto stringendomi la mano, mentre io pensavo solo a quanto fossi maledettamente sexy con quel completo elegante!
Neanche ti immagini cosa avrei voluto farti in quel momento e tu li a sorridermi tranquillo!
Ti sei sempre fidato di me perché non sai che vorrei strapparti le ali e tenerti sempre legato a me! Ma è solo un desiderio: il Greg che amo è una persona libera e come tale voglio che resti! Perciò non farò mai niente per farti tornare in laboratorio!
Se è questo che vuoi veramente, io resterò al tuo fianco osservando i tuoi progressi, continuando a proteggerti da lontano!
Ricordo ancora la tua prima volta, con quel disastro ferroviario!
Hai vomitato persino l’anima! Tremavi come una foglia e vagavi per il campo in cui era avvenuto il disastro come un’anima in pena senza sapere bene cosa fare!
Eri frastornato dalle urla dei paramedici e degli assistenti dell’obitorio, da noi che sfrecciavamo da una parte all’altra occupandoci alla perfezione di separare i vivi dai cadaveri, e di analizzare quest’ultimi prima che le prove venissero compromesse.
Ma eri anche così dannatamente adorabile con quell’aria persa!
Lo sai Greg che io quella volta non ti ho mai perso d’occhio?
La scusa ufficiale era che dovevo evitare che combinassi chissà quale disastro compromettendo la scena; la scusa ufficiosa era che sotto sotto mi piaceva osservare il tuo volto concentrato nello sforzo di arginare la paura e non deludere Grissom…
Volevo solo una scusa per poterti guardare indisturbato…
… anche se non è che il resto sia da buttare, eh!
Mi viene da sorridere ricordando che quando, un paio di settimane fa, abbiamo lavorato al caso di quella donna che era stata buttata giù da una rupe dal marito, mentre Warrik sovrintendeva dall’alto, io e Greg ci siamo dovuti calare giù con delle corde, come degli scalatori, e quando lui si è offerto di andare a cercare il cervello che le era schizzato fuori dal cranio, mentre io rimanevo con il cadavere in quella posizione non proprio piacevole, è salito di qualche passo più su ed io ho avuto la visuale paradisiaca del suo sedere fasciato e messo in evidenza dai legacci dell’imbracatura!
Credo che in quel momento anche il mio cervello sia schizzato fuori dalla scatola cranica…
Una volta in laboratorio Warrik mi ha sfottuto senza pietà! Lui è l’unico che sa di questa sbadata che ho preso per Greg.
Ma è solo un lampo di serenità che svanisce subito…
Un debole gemito proveniente dalla sua stanza mi fa sobbalzare, sollevo velocemente lo sguardo verso di lui e rabbrividisco di paura: a causa delle ferite e del trauma gli è salita la febbre ed ora sta delirando nel sonno!
Lo vedo contorcersi tra le lenzuola ed invocare un nome, è solo un mormorio ma il tono che usa è straziante!
Che faccio adesso? Devo entrare o chiamare un infermiere?
Mi mordo un labbro indeciso: ero deciso a non farmi vedere da Greg fino a quando non fossi stato in grado di dirgli che abbiamo sbattuto dentro i bastargli che gli hanno fatto quello, un po’ per espiare i miei sensi colpa per non averti protetto, un po’ perché ho vergogna di guardarti negli occhi dopo aver fallito così miseramente…
L’ennesimo gemito mi scuote: che accidenti sto facendo qui, in piedi ad osservarti al di la di questa vetrata senza fare niente?!
Velocemente entro nella stanza e mi siedo sulla sponda del suo letto, gli prendo la mano e lui corruga la fronte, agitandosi di più, forse sta rivivendo la sua aggressione in sogno…
Ancora quel nome appena mormorato… chi diavolo è? Ne sono quasi geloso…
Stringo di più la sua mano e mi chino verso di lui.
- Tranquillo Greg, sono io! Resto qui, non preoccuparti!- sussurro appena al suo orecchio.
Lui sembra trattenere il fiato per un istante prima di rispondere inconsciamente alla mia stretta e rilassarsi contro il cuscino.
Stringo forte i denti, ora che lo guardo da vicino posso rendermi conto della reale estensione dei danni, e fa male dannazione!
Così male che mi metterei a piangere qui, ora!
Mentre mi risollevo sfioro le guance illividite con un bacio leggero e per un attimo una scarica di fuoco mi fa ribollire il sangue.
Scusami Greg!
Scusami per tutto!
Vedo che lentamente si calma, il suo respiro si sta regolarizzando, i tratti del suo viso sono meno tesi e la linea del collo e delle spalle è più morbida e rilassata.
Sospiro sollevato: Dio, che paura mi hai fatto prendere Greg!
Senza esserne pienamente cosciente, sollevo l’altra mano e passo i polpastrelli sulla pelle traumatizzata della sua guancia, il più leggero possibile per non farti male, per poi scivolare lungo il collo e fermarmi sul bordo del camice, come per ripetere la stessa carezza che prima ho potuto fargli solo attraverso il vetro, per accertarmi che lui sia ancora vivo, che il calore che sento provenire da questa pelle sia veramente il suo, ripeto il gesto e un piccolo sospiro di piacere gli esce dalle labbra socchiuse.
Resto paralizzato con la punta dell’indice ferma sul suo zigomo…
… che… che accidenti significa?
Per un attimo non so che fare, se ritirare o no la mano, ma poi mi rendo conto che queste carezze appena accennate lo tranquillizzano, ed allora io continuo, pregando che il mio autocontrollo sia abbastanza ferreo!
Non so quanto tempo rimango così a coccolarlo, so solo che ad un certo punto sento provenire un mugolio più forte da lui, mentre le palpebre gli tremano leggermente.
Si sta svegliando!
Non mi passa nemmeno per l’anticamera del cervello di lasciare la sua mano e di alzarmi da qui, voglio solo che il primo volto che veda sia il mio!
Passano ancora pochi istanti prima che lui si decida a schiudere gli occhi.
Fa fatica, lo noto subito! Le palpebre sono troppo gonfie perché riesca a sollevarle bene: un’altra cosa che farò pagare a quei figli di puttana!
Lui guarda davanti a sé con uno sguardo vacuo, Sarah mi ha detto che a causa del trauma ha perso momentaneamente la vista, forse… forse non ci vede ancora bene…
- … Nick…?- la sua voce che chiama il mio nome riporta la mia attenzione su di lui.
- Si, sono io!- rispondo cercando di trattenere la frustrazione.
- Si, certo che sei tu, la tua sagoma è inconfondibile!- la dice con un’innocenza disarmante mentre cerca di sorridere.
- Eh?- giuro: questa non l’ho capita!
- La vista sta tornando, ma vedo ancora sfocato.- si sforza a parlare con quelle ferite alla bocca.
- Capisco! Come ti senti Greg?-.
Lo so che è la madre di tutte le domande cretine, ma non posso farci nulla: devo sentire dalle sue labbra se sta bene o male, dove gli fa male o dove gli fa solletico!
Solo così posso calmarmi anch’io!
- Come uno su cui un rullo compressore si è divertito a passare più volte!- .
Beh, se è capace di sparare queste cazzate, allora vuol dire che sta molto meglio!
E mi permetto di ridacchiare!
Una risata quasi liberatrice, che si porta via la tensione che ho accumulato, e che viene spenta poco dopo dalla sua domanda.
- Mi sei stato vicino tutto il tempo, vero?!- sento sicurezza nel suo tono.
- Come lo sai?- .
- Lo so!- e richiude gli occhi troppo stanco.
Un lampo e capisco: la mia mano che tiene la sua!
- Ti è dispiaciuto?- domando incerto.
- Se sei tu, no!- .
E questa che razza di risposta è?
Vorrei tanto chiedergli una spiegazione, ma mi rendo conto che è stanco, che dovrebbe riposare invece di fare conversazione con me! Ha avuto una giornata pesante ieri, tra la tensione per la sua prima udienza e la paura che gli è esplosa dentro quando si è trovato in quel vicolo, e solo un buon sonno potrebbe ridargli un po’ di forze.
- Dormi ora, Greg!- gli dico facendo scivolare la mano sulla sua guancia, carezzandogli lo zigomo con il pollice.
- Resta con me per favore!- miagola quasi più addormentato che sveglio.
- Certo! Resto tutto il tempo che vuoi!-.
Ho ancora quel senso di angoscia che mi scorre nelle vene, farei qualsiasi cosa per lui in questo momento!
- Grazie… - sto per rispondergli che non ha nulla per cui ringraziarmi, che la sua voce mi paralizza definitivamente – Ti amo, Nick…- .
Ha… ha detto ‘Ti amo, Nick’? Lo ha proprio detto?!
Ok, sono morto e già in Paradiso! Non può essere altrimenti!
Ma poi mi rendo conto che Greg è sotto antidolorifici ed in più ha la febbre alta, che non è propriamente cosciente di sé, nello stato in cui si trova può dire qualsiasi cosa, anche quelle che non pensa sul serio…
È orrendo illudersi e saltare al settimo cielo, per poi ripiombare pesantemente al suolo un secondo dopo…
Greg lo sai cosa vuol dire raggiungere finalmente il proprio sogno e scoprire subito dopo che potrebbe essere stato tutto una chimera? Lo sai?
È un qualcosa che ti strazia dentro…
… perché so che questo resterà un quesito irrisolto, perché non avrò mai il coraggio di chiederti se stavi dicendo sul serio o deliravi, sia perché temo la tua risposta, sia perché sarebbe come rivelarti quello che provo io per te…
Un infermiere entra nella stanza e mi invita a tornare domani.
- L’orario di visite è finito!- mi spiega.
Pensi che me ne freghi qualcosa del tuo orario di visita?! Io voglio stare accanto a Greg!
Allora gli spiego la situazione, lui mi guarda perplesso per un po’, poi sospirando acconsente: cinque minuti dopo sono seduto su una sedia accanto al letto di Greg, riprendo la sua mano nella mia e me la porto alle labbra per un piccolo bacio, un gesto che non oserei fare in nessun altra occasione…
Mi sveglio quando una lama di luce mi colpisce gli occhi.
Mugolo infastidito mentre strofino le guancia sulle coperte, dove sono? Questo non sembra affatto il mio comodo letto…
Muovo appena la schiena ed una fitta di dolore mi da il buongiorno, lamentandomi e gemendo mi rendo conto che sono seduto su una sedia e mi sono addormentato con il busto piegato in avanti… ma che accidenti ho fatto ieri notte?
E poi da dove viene questa piacevole sensazione che mi sfiora leggera la guancia?
Mi concentro, devo concentrarmi e capire che succede… e soprattutto che ore sono: se arrivo in ritardo a lavoro con questa storia della banda che da la caccia ai marsupi, è la volta buona che Grissom mi usa come cavia nel suo prossimo esperimento sul comportamento delle api con l’uomo! Decisamente non mi ci vedo rivestito completamente di quegli insetti che mi passeggiano tranquillamente sulla faccia…
… alla fine di una lunga lotta con il mio cervello annebbiato mi ricordo che la scorsa notte ho vegliato fino a tardi Greg…
Quindi sono ancora nella sua stanza, questo su cui sono piegato deve essere il suo letto e la mano che ancora stringo deve essere la sua…
Apro lentamente le palpebre e cerco di rimettermi dritto, ma non è facile con i muscoli dorsali atrofizzati che hanno deciso di mettersi in sciopero…
- Buongiorno Nick!- la sua voce leggermente divertita mi raggiunge e mi si apre il cuore a sentirla.
È ancora roca e sofferente, ma è più viva rispetto a ieri, e poi vibra di quelle note dolcemente ironiche che lo caratterizzano e questo vuol dire una sola cosa: sta tornando! Lentamente ma il mio Greg sta tornando!
Felice mi volto verso di lui e la voce mi muore in gola davanti la visione insostenibile che ho davanti: Greg giace mollemente disteso di schiena e mi fissa divertito, con le palpebre meno gonfie, mentre i suoi occhi castani hanno assunto una particolare sfumatura ambrata sotto la luce del mattino, non so se sia uno scherzo della mia mente assonnata, ma sembrano quasi liquidi, non li avevo mai visti così… meravigliosi, le sue labbra, ancora gonfie e rosse, sono distese in un piccolo sorriso compiaciuto, e tutta la sua figura viene evidenziata morbidamente dalla luce che filtra dalle tapparelle appena aperte… peccato che i suoi capelli siano coperti dalla fasciatura, con la loro colorazione bionda avrebbero offerto il giusto coronamento a questo spettacolo!
Non oso pensare a cosa farei se trovassi tutte le mattine quest’angelo disteso accanto a me!
Mi rendo conto che sta aspettando che dica qualcosa, ma non riesco a scuotermi dal senso di stordimento in cui sono sprofondato…
Dio, è così bello che fa male al cuore!
- Nick stai bene?- mi chiede un po’ apprensivo.
- Ce… certo! Buongiorno anche a te!- e cerco di sorridergli con naturalezza.
Ma non è facile, non con lui qui davanti a me!
- Come sei riuscito a convincere quel mastino travestito da infermiere a farti rimanere qui tutta la notte?- mi chiede appena si rende conto che sono più lucido.
Ed è bello sentirlo di nuovo scherzare!
- Meglio che tu non lo sappia!- rispondo con un tono ed un sorriso che non promettono nulla di buono.
- Sempre il solito!- commenta lui sorridendo.
Lo fisso a lungo: è uno spettacolo devastante per il mio autocontrollo!
Ehm… da quando ho un autocontrollo?
Ho sempre preso tutte le donne che mi piacevano senza pensarci su due volte, alcune per amore, altre per divertimento, ma con lui è stato diverso: non potevo lasciami andare, anche se la tentazione di farlo mio è quasi incontrollabile, anche se mi sento camminare sulla lama di un affilatissimo coltello ogni volta che me lo ritrovo accanto, ed ho dovuto acquisirlo, per non spaventarlo e farlo fuggire via da me… preferisco averlo al mio fianco da amico, piuttosto che rischiare il tutto per tutto e perderlo definitivamente…
- Nick?- ora la sua voce è seria come poche volte.
- Dimmi!- rispondo sapendo già quello che vuole chiedermi.
- Hai notizie di quel ragazzo che ho investito?- per l’appunto!
Sospiro infastidito: ma quando lo capirà che non deve preoccuparsi così per quello la?! Non ha avuto un attimo di esitazione a lanciarsi contro la sua auto con una pietra in mano, Greg ha fatto solo quello che andava fatto, nient’altro! Quei porci stavano massacrando una persona solo per passare una ‘serata divertente’, gli hai dato semplicemente quello che si meritava!
Ma poi lo guardo negli occhi e mi rendo conto che ha veramente paura di quello che ha fatto, vuole la verità anche se sa che gli farà più male, non accetterà menzogne!
Sospiro ancora una volta e, distogliendo lo sguardo da lui, mi decido a rispondergli.
- È molto grave Greg! Ha la gabbia toracica fracassata e le coste hanno perforato i polmoni, l’operazione non è riuscita ed ha avuto un attacco cardiaco in camera operatoria; a causa dell’impatto con la tua auto nel cervello si sono formati vari edemi, la parte occipitale ha persino sanguinato, ed i medici credono che non si salverà!- .
Un figlio di cane in meno per le strade! Aggiungo tra me, ma non lo dico a lui, non capirebbe.
Lui chiude gli occhi ed appoggia la testa al cuscino senza emettere un suono.
Si sente in colpa! E non mi piace vederlo così, non per quella feccia!
- Non è colpa tua!- cerco di farglielo capire.
- Ne sei sicuro?- è la sua risposta.
- Certo che ne sono sicuro! Ha reagito nell’unico modo possibile in quella situazione!- non sono sicuro che la mia voce o le mie argomentazioni siano convincenti…
- E la sua famiglia la pensa allo stesso modo?- insiste!
E questo è il punto: Greg ha strappato un figlio ad una madre, un fratello ad un altro fratello e questo non lo può sopportare! Cosa posso fare o dire per farti stare meglio?
Niente, e lo so benissimo! Anch’io mi sono trovato in situazioni simili, certo ero non ero alle mie prime esperienze, ma so che è una sensazione che non ti abbandonerà mai! Io sarò sempre accompagnato, fino al mio ultimo istante di vita, dalle urla di quelle madri, madri che credevano che i loro figli fossero bravi ragazzi, che fossero diversi dagli altri, ma poi se li ritrovavano distesi su uno dei lettini dell’obitorio con una pallottola in fronte, perché di notte, quando loro voltavano lo sguardo, lasciavano emergere i loro lati più oscuri, quelli che tenevano celati sotto la facciata dei bravi ragazzi…
Greg, come me, Warrik e tutti gli altri, si addormenterà per sempre accompagnato dallo sguardo di quella donna, uno sguardo che lo accuserà di averle ucciso il suo bambino!
Un bambino così innocente che ha reso orfani altri tre bambini e vedova una donna che non sa più come tirare avanti, che ha massacrato una donna solo per il piacere di farlo, che ha ridotto un agente di polizia nell’esercizio delle sue funzioni in un letto d’ospedale…
Lo vedi che non è il caso che tu stia in pena per quello li?
Ma infondo amo anche questo tuo lato così sensibile, che non lasci trasparire quasi mai, che tieni ben nascosto sotto la maschera che indossi tutti i giorni, per non mostrare questa che credi essere la tua debolezza… ma che in realtà è il lato più bello di te…
E vorrei dirtelo, vorrei essere così coraggioso da sapertelo dire…
Greg hai anche solo una vaga idea di come mi hai ridotto?
E non posso distogliere lo sguardo dalla visione di quest’angelo ferito ed angosciato, che mi implora silenziosamente con lo sguardo di fare qualcosa…
… purtroppo non so cosa…
- Posso fare qualcosa per te?- chiedo senza pensarci.
Un piccolo sorriso amaro gli incurva appena le labbra e scuote appena la testa.
Ora è triste. Non mi piace vederlo così…
- Credo che sia ora che tu vada a lavoro!- mi dice con un tono strano, che non riesco a riconoscere.
Abbasso lo sguardo sull’orologio da polso… in effetti è tardi, ma non me ne importa granché, tanto ormai è fatta, non potrei arrivare puntuale comunque… e poi voglio restare ancora un po’ qua… non mi va di lasciarlo solo ora che si sente così tormentato…
- No, posso restare ancora un po’ con te se ti fa piacere…- .
Avevo deciso di non dire niente a Greg, di lasciare tutto in sospeso, che mi sarei accontentato comunque per non vedermi sbattere in faccia una verità troppo dolorosa, ma quel ‘Grazie… Ti amo, Nick…’ continua a ronzarmi nella testa, voglio vedere qual è la sua reazione ora, scoprire se è stata solo un inganno oppure se posso iniziare ad illudermi…
Ora che so quanto può essere seducente quest’angelo non mi sento più le forze per mettermi da parte e lasciarlo andare…
Forse sono solo uno stupido…
Greg alle mie parole solleva su di me i suoi occhini da cucciolo ed inizia a scrutarmi…
…ha un’aria confusa e perplessa alle mie parole, ma non dice e non fa nulla…
È come se stesse valutando qualcosa di molto, molto importante.
Per un attimo mi chiedo cosa abbia scatenato in lui con la mia domanda…
… poi lui gira la testa fissando il suo sguardo nel cielo accecate che si intravede dalla finestra.
Ho freddo!
Ora che ha tolto il suo sguardo da me sento solo tanto, tanto freddo…
Ti prego Greg: torna a guardarmi prima che muoia congelato!
Lui sospira prima di tornare a parlarmi. Ma ancora non mi guarda.
- Nick prometti di non scappare se ti dico una cosa?- la sua voce è tesa, ansiosa.
- Certo!- rispondo subito.
Ho parlato quasi senza pensare, perché ho intuito che quello che mi sta per dire è di vitale importanza, non so se per me o per lui, ma lo è.
Lui torna a guardarmi ed io mi sento come se fossi tornato a respirare dopo una lunga apnea.
I suoi occhi nocciola di solito così irriverenti ora sono seri, terribilmente seri, ed io mi sento a disagio perché non sono abituato a questo sguardo.
Apre la bocca ma la voce non esce, quindi la richiude, riprova ma il risultato è ancora quello, abbassa lo sguardo mordendosi il labbro inferiore…
Che stai cercando di dirmi?
Rialza la testa di scatto ed io mi ritrovo ad annegare in un paio di iridi scure decise: ha vinto la battaglia con se stesso e partirà alla carica a testa bassa, senza pensare alle conseguenze, accettando qualsiasi risultato, come è nel suo stile.
- Ti amo Nick!- il tono è basso, ma sicuro di quello che sta dicendo.
Io non rispondo, mi limito a guardarlo lasciando che quelle poche lettere ed il loro significato mi entrino dentro, riempiano la mia anima e vengano assorbite da ogni cellula.
Ne assaporo ogni sfumatura, lentamente per non sciupare questo momento…
Finalmente!
Finalmente l’ho raggiunto!
Ma Greg deve interpretare male il mio silenzio perché torna a voltarsi velocemente verso la finestra per nascondermi il suo sguardo.
- Lascia stare, ok? Fai come se non ti avessi detto niente!- mormora in tono ferito.
Greg è stato coraggioso, più coraggioso di me, che ancora mi trincero dietro questo silenzio che gli sta facendo male.
Di che devo avere paura ora?
- Non ho alcuna intenzione di farlo!- rispondo con tono basso e serio.
Questo basta ad attirare la sua attenzione, e torna a guardarmi di sottecchi, timoroso, quasi avesse paura di quello che sto per dire.
Prendo la sua mano tra le mie e me la porto alle labbra in un bacio leggero.
Esattamente come quello che gli ho dato mentre dormiva.
Con ancora le labbra sulla sua pelle martoriata, e fissando bene il mio sguardo nel suo, mi libero dell’ultimo strato della mia corazza.
- Ti amo Greg! Non puoi immaginare quanto!- .
Lui è sorpreso, piacevolmente sorpreso. Cerca di sorridermi, ignorando i lividi ed i punti di sutura, e quello che ne viene fuori è un sorriso dolce, struggente quasi, come una breccia sul vero Greg, un sorriso che non ho mai visto su quel volto, qualcosa che è solo per me.
Ed io ricambio il sorriso: mi sento così leggero ora che gliel’ho detto… in pace con me stesso potrei dire! E sono felice! Felice come non lo ero da tanto! Quel sorriso è stato in grado di far scomparire tutte le ombre che popolavano il mio cuore…
Adesso si è creato un piacevole silenzio tra noi, ma non dura troppo: presto il solito Greg allegro ed ingenuamente spontaneo di cui mi sono innamorato, viene a galla.
- Ehi, potresti anche baciarmi, non credi?! Che aspetti, un’autorizzazione scritta?-.
Io lo fisso un attimo ad occhi sbarrati, poi scoppio a ridere!
È unico!
Appena riesco a calmarmi, gli rispondo.
- Non ora, appena starai un po’ meglio – noto che la mia risposta non deve essergli piaciuta troppo, quindi mi affretto a spiegargli – Non voglio farti male!- .
Lui comprende ed annuisce, sebbene a malincuore.
Passo ancora un po’ di tempo con lui, chiacchieriamo a ruota libera di tutto quello che ci viene in mente, così scopro che uno dei motivi per cui Greg ha tanto insistito per lasciare il laboratorio sono io: voleva che mi accorgessi di lui, che non lo considerassi solo un topo di laboratorio buono solo ad agitare provette…
Che stupido che sei Greg!
Un adorabile stupido!
Sarà divertente vedere che combineremo insieme!
Abbiamo catturato la banda di teppisti che dava la caccia ai turisti: mi ha lasciato un po’ d’amaro in bocca scoprire che sono quasi tutti minorenni, ragazzi dal cervello fuso che pensano alla vita ed alla morte come ad un gioco…
Noi alla loro età non eravamo così!

Se penso che il mio Greg poteva lasciarci la pelle per dei tipi simili…

… credo che nessun luogo, nemmeno l’Inferno sarebbe stato troppo grande per loro e lontano per me! Li avrei uccisi tutti uno ad uno, senza un briciolo di rimorso!

- Ehi, io vado da Greg: qualcuno vuole venire con me?- domanda Sarah.
- Si, io! Ho proprio voglia di vedere Greg!- .
Si, ho una voglia matta di vederlo, ascoltare la sua voce, di incrociare i suoi occhi che mi dicono ‘Ti amo’…
… esattamente come i miei…

  
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