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Autore: Nezuchan Sketch    11/10/2013    4 recensioni
La regina del Freljord e la sua nemica di sempre si ritrovano bloccate in una caverna a causa di una tempesta di neve. E' yuri, se non vi piace questo genere, non leggetela.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Ashe, Sejuani
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci di nuovo con una One-shot, questa volta yuri xD Spero di aggiornare le storie lasciate in sospeso a breve, e tra poco pubblicherò anche un altra storia. La storia è incentrata sul pairing ashe/sejuani, ed è Yuri (quindi siete avvisati, se non vi piace potete anche non leggere) e spero che vi piaccia. Mi scuso per eventuali errori grammaticali, e le critiche sono ben accette.




La tempesta continuava imperterrita ed Ashe cercava un riparo dalla neve, ma a malapena vedeva ad un palmo dal suo naso. Pur essendo abituata al clima freddo e rigido del Freljord si era fatta cogliere di sorpresa come una stupida ed ora rischiava la morte.
Aveva sempre pensato di morire in battaglia, al massimo contro un suo nemico, ma mai in una tempesta di neve. Ma stava arrivando al limite. Aveva i brividi di freddo e a malapena riusciva a reggersi in piedi. Poco dopo, cadde nella neve, svenendo.
 
Ashe si risvegliò in una caverna, vicino ad un focolare.
"Finalmente ti sei svegliata." Girandosi, vide che la sua salvatrice era niente di meno che la sua nemica di sempre, Sejuani. La guerriera era senza armatura, la quale giaceva a terra, quasi dimenticata, al fianco della sua mazza e dell'arco dell'avarosiana. La regina notò che l'altra sembrava più bella e gentile senza il suo bellicoso armamentario.
Ashe si mise a sedere, continuando a guardarla: "Perchè mi hai salvata?" Di solito la guerriera non era tipo da dispensare certe gentilezze. Le uniche occasioni in cui l'aveva difesa era stato all'arena della giustizia, quando erano nella stessa squadra e spesso Ashe si era trovata a scampare alla morte grazie a lei.
"Perchè devo essere io ad ucciderti, e non una stupida tempesta. Quando sarà finita e usciremo da questa caverna, ritorneremo ad essere nemiche." la regina sospirò: "In ogni caso, grazie"
"Ringrazia Bristle, è lui che ti ha trovata." Il grosso cinghiale stava dormendo lì vicino, ignorando le due donne. Pur se c'era il fuoco acceso, il freddo si faceva sentire e Ashe notò Sejuani tremare, così si avvicinò a lei.
"Che vuoi fare?" le chiese, con voce scontrosa.
"Oh diamine, non lamentarti per una buona volta! Stai tremando per il freddo anche tu, quindi stare vicine non ci farà male." detto questo l'abbracciò, facendo entrare in contatto i loro corpi, ben sapendo che la guerriera non poteva fare molto per mandarla via. Restò sorpresa quando l'altra non si ritrasse dal suo abbraccio, anzi si strinse a lei, quasi cercando il suo calore.
Quello che Ashe non sapeva, era ciò che quell'abbraccio provocava a Sejuani. Quest'ultima aveva sempre pensato che fosse un vero peccato che lei non fosse un uomo e che si fossero incontrate solo dopo che l'arciera aveva sposato il re dei barbari, Tryndamere. Lentamente si rilassò, soprattutto quando Ashe iniziò ad accarezzarle la schiena per riscaldarla. Sapeva quanto fosse difficile per la guerriera dimostrare fiducia per qualcun'altro.
Sejuani, invece, le accarezzava distrattamente un fianco, cercando di non pensare al suo cuore che si agitava nel suo petto e che le impediva di pensare a qualcosa o qualcuno che non fosse l'arciera.
Ashe sentì la mano di Sejuani infilarsi sotto la sua veste e sussultò leggermente al suo tocco caldo, arrossendo.
"Stai tremando ancora. Toglitela e fidati di me" la voce di Sejuani era sicura come sempre e Ashe non disse niente, facendosi togliere la veste dalla guerriera.
Ashe era imbarazzata. Le uniche persone che l'avevano vista nuda erano la madre e il marito Tryndamere. Ma con lui non aveva provato nulla. Il suo matrimonio era solo un matrimonio di convenienza e le notti passate con lui non le avevano mai procurato piacere. Invece il solo tocco di Sejuani la faceva imbarazzare. Il suo tocco, pur essendo più leggero di quello dell'uomo, non era molto più delicato, ma Ashe lo trovava molto più intimo.
"Come ti sei fatta questi lividi?" Chiese la guerriera, guardandole la pelle.
"Ecco..." Sejuani alzò lo sguardo, incrociando quello leggermente spaventato di Ashe.
"É stato il barbaro, non é così?" il tono che aveva assunto Sejuani fece rabbrividire l'arciera: era da così tanto tempo che qualcuno non cercava di proteggerla.
Sejuani, intanto, stava cercando di reprimere la rabbia che aveva provato a vedere quei lividi, che risaltavano sulla pelle di Ashe. Quel barbaro l'avrebbe pagata prima o poi, ma in quel momento era meglio occuparsi di Ashe. La guerriera posò delicatamente le sue labbra sulla spalla di Ashe, vicino ad un livido.
Quel bacio fece rabbrividire l'arciera, che la guardò sorpresa, ma non la fermò quando le diede un altro bacio. Sejuani la tirò a se, facendola sedere a cavalcioni sulle sue gambe, per poi guardarla con i suoi occhi gelidi.
"Non ti farò del male..." mormorò, prima di baciarla sulle labbra.
 Non era un bacio delicato o gentile, ma all'arciera piacque comunque e si strinse a lei, mettendole le braccia attorno al collo. I suoi capelli erano setosi e lisci al tatto, notò Ashe mentre si baciavano e si strinse ancora di più a lei.
Era strano stare sopra per una volta. iniziò a strusciarsi su di lei quando approfondirono il bacio. Aveva bisogno di sentire il suo tocco sulla sua pelle, quasi per dimenticare il resto del mondo che le aspettava al di fuori di quella caverna. Avevano dimenticato il freddo che le aveva fatte tremare. Ora i loro tremiti erano dovuto ai loro tocchi e ai loro baci, che diventavano sempre più passionali e temerari. La luce riprodotta dal fuoco creava un gioco di ombre sulla loro pelle, quasi per testimoniare l'atto di cui era stato spettatore. Alla fine, si addormentarono sotto una coperta di pellicce, con Ashe che si stringeva a Sejuani, sembrando in cerca di protezione. La mattina seguente Ashe si svegliò da sola, con i succhiotti che testimoniavano la presenza di Sejuani quella notte. La tempesta era finita, così come la loro tregua. Una lacrima scese dall'occhio di Ashe. Si era illusa come una bambina che l'altra sarebbe rimasta con lei. Alla fine, anche Sejuani l'aveva sfruttata. Si alzò e si rivestì, diretta al suo castello, chiedendosi come giustificare al marito i succhiotti, senza sapere di essere osservata.

Quando si fu assicurata che Ashe era a casa sana e salva, Sejuani decise di tornare presso il suo clan. Sapeva che la loro relazione sarebbe stata impossibile da mandare avanti, quindi era meglio troncare subito, prima che l'arciera scoprisse che quello che le aveva mormorato Sejuani durante la notte non era una bugia.
 
   
 
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