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Autore: Blinker182    11/10/2013    3 recensioni
''Tom, cazzo, fermati.'' I suoi passi diventavano mano a mano più lunghi, raggiungerlo era quasi impossibile. Lo seguo ancora per qualche metro finchè si ferma davanti alla porta del bagno dei maschi. Si volta e con le spalle poggiate al muro mi guarda fisso negli occhi, poi abbassa lo sguardo, stringe le labbra come per trattenere le lacrime.
''Io..tu..non doveva andare così e io non...'' - ''Non parlare. Non parlare perchè finisci solo per peggiorare la situazione.'' Cerco di ascoltarlo e sto zitta, passandomi una mano sul viso.
''è questo..questo è ciò che pensi su ciò che ti ho detto ieri sera, giusto, Sharon?''
''No! Tom, io, no..Giuro...'' - ''Va bene, va bene. Ora lasciami andare, cazzo. Non ho voglia di vedere la tua faccia ora.''
Fa un cenno con la testa, come per salutarmi, con disprezzo..quel disprezzo che da parte sua non avevo mai visto prima. Diavolo, era il mio migliore amico. ''Allora?'' Travis appoggia la mano sulla mia spalla, mi volto e in lacrime mi butto tra le sue braccia. ''Perchè non mi hai fermata?''
''Hai sbagliato, avete sbagliato, e di certo io non potevo fare molto, in quelle circostanze.''
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mark Hoppus, Nuovo personaggio, Tom DeLonge, Travis Barker, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un soffio, spengo le candeline e tutti scoppiano subito in un applauso. 
Guardo Tom, lui mi guarda e sorride, per poi arrossire e abbassare la testa.
La serata finisce, saluto tutti e aiuto mia madre a sistemare il casino che 
avevamo lasciato per la casa, come ogni anno.
Sono ancora pensierosa, non riesco a smettere di pensare a ciò che mi ha detto
Tom, il suo viso che arrossiva e le mani che tremavano.
Non lo nego, ho paura. Ho paura perchè dopotutto questo potrebbe rovinare ogni 
cosa. Non si puo' rimanere amici con una persona per cui si prova qualcosa di così
forte. Non per davvero, sarebbe forzato. Mai niente tra di noi era stato forzato.
Quindi saluto mia mamma e torno in camera mia, guardo il cellulare, nessun messaggio,
nessuna chiamata..accendo la tv, poco dopo mi addormento, ma non dura molto.
Il mio telefono suona, 'hei, balcone'..mi alzo di scatto dal letto raggiungendo lo specchio.
Cerco di rendermi il più presentabile possibile e stringendo la felpa sul petto esco sul
balcone. Guardo sotto, Tom mi punta la torcia in faccia 'Spegni,scemo. Vengo ad aprirti'
mentre lui scoppia in una risata rientro e corro verso la porta di ingresso per farlo entrare.
Non ci vediamo da poche ore e già non vedevo l'ora di rivederlo. 
'Non dovresti essere a dormire?' gli chiedo, prendendolo per il polso e richiudendo la porta
cercando di non far rumore per non svegliare nessuno. 'Dovrei, e invece guarda che mi
tocca fare!' risponde, ridendo. Saliamo, e anche se fa freddo, come di consuetudine ci 
sediamo sul mio balcone.Getta il suo zaino per terra, e si siede sul divanetto, sguardo al
cielo,non dice una parola..così faccio lo stesso. 'oh, aspetta..' dice, mentre impacciato e 
imbarazzato prende il suo zaino. 'Hai freddo?' tira fuori una sua felpa dal suo zaino e me
la porge. Prendendola sorrido e me l'appoggio sulle spalle. 'Grazie! Beh, non riuscivi a 
dormire?' appoggio la testa sulla sua spalla, sento che trema, e ancora non parla. 'Heei?'
'Non so se ho fatto la cosa giusta' dice, girando la testa e guardandomi dritto negli occhi.
'Ma, come diciamo sempre? Se è ciò che senti, è sempre la cosa giusta.'
Sorride e appoggia la testa sulla mia, lasciandosi scivolare sul divano. Restiamo qualche
minuto così, osservando ancora il cielo, ancora noi, ancora insieme. Poco dopo ci addormentiamo.

'Toom, ti svegli? Dobbiamo andare!' sono le 7 e Tom non sembra avere la minima intenzione di alzarsi.
'abbiamo la verifica di poesia oggi, lo sai, vero?'
'verifica di cosa?' Tom si alza di scatto. 'Sei un cretino. Hai preso il libro?'
'No, oddio, senti, tu vai. ti raggiungo lì.'
'Tom, sai che non puoi fare altre assenze..'
'Giuro, aspettami lì.' Mi da un bacio sulla guancia e esce correndo verso casa sua, io mi preparo
e raggiungo Mark e Travis alla fermata del pullman. 'Buongiorno!'
'Buongiorno, Tom?'
'Ci raggiunge a scuola, aveva lasciato un libro a casa.'
'Va bene..oh, comunque auguri!' Dice Mark, sorridendo. Travis mi porge un pacchetto. 'Questo
è da parte nostra.' 
'Ohh, ma come mai siete tutti in vena di regali quest'anno?' Lo apro, il pacchetto conteneva un 
portafoglio. Ma non un portafoglio qualsiasi, ma quel famoso portafoglio che, ogni giorno, quando
di pomeriggio ci riunivamo in centro, desideravo con tutta me stessa.
'Oddio! Grazie, grazie, grazie ragazzi!' li abbraccio e saliamo sul pullman.
Decido di non dire nulla ai ragazzi di ciò che Tom mi aveva detto la sera prima, anche se 
immaginavo sapessero tutto. Per tutto il viaggio nessuno dice una parola, ci scambiamo solo
qualche sguardo.
Arrivati a scuola Travis ci lascia per raggiungere la sua giornaliera lezione di batteria, e io e
Mark raggiungiamo l'aula di biologia, che è ancora vuota.
'Allora, com'è andata la festa ieri sera?'
'Bene..mi sono divertita un sacco, amo la mia famiglia.'
'Immagino sia bello avere una bella famiglia..'
'Si, lo è. E la tua famiglia è la migliore. Siamo noi,Mark.'
Sorride. 'Sha, secondo te un bacio si deve chiedere?' mi chiede, guardandomi con quei suoi occhi 
grandi. 'Secondo me no, un bacio non si chiede mai' neanche il tempo di finire la frase che Mark
si avvicina e mi stampa un bacio. Mi allontano subito guardandolo con aria confusa, ma non eravamo più soli nell'aula. 
Tom era sulla porta. Stringeva le labbra e respirava in maniera affannata, gli occhi erano lucidi. 
'Cazzo, cazzo, no.' Mi alzo e lo raggiungo mentre si lascia sbattere la porta alle spalle.
''Tom, cazzo, fermati.'' I suoi passi diventavano mano a mano più lunghi, raggiungerlo era quasi impossibile. 
Lo seguo ancora per qualche metro finchè si ferma davanti alla porta del bagno dei maschi. Si volta e 
con le spalle poggiate al muro mi guarda fisso negli occhi, poi abbassa lo sguardo, 
stringe le labbra come per trattenere le lacrime.
'Io..tu..non doveva andare così e io non...''
'Non parlare. Non parlare perchè finisci solo per peggiorare la situazione.'' Cerco di ascoltarlo e sto zitta,
 passandomi una mano sul viso.'è questo..questo è ciò che pensi su ciò che ti ho detto ieri sera, giusto, Sharon?'
'No! Tom, io, no..Giuro...' - 'Va bene, va bene. Ora lasciami andare, cazzo. Non ho voglia di vedere la tua faccia ora.'
Fa un cenno con la testa, come per salutarmi, con disprezzo..quel disprezzo che da parte sua non avevo mai visto prima. 
Diavolo, era il mio migliore amico. 'Allora?' Travis appoggia la mano sulla mia spalla, mi volto e in lacrime mi butto tra le sue braccia. 
'Io non volevo baciare Mark, non dopo ciò che mi ha detto Tom ieri sera..Io sono solo confusa e..'
'Sha si sistemerà tutto, ora stai tranquilla, e vai a casa.' Travis mi sorride asciugandomi il viso, sorrido anche io, raccolgo lo zaino
e torno a casa,saltando così le lezioni di oggi. 
Salgo sul pullman, mi siedo e subito sento vibrare il telefono, Mark.
'Scusa', ma le scuse non mi avrebbero restituito il mio migliore amico.

  
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