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Autore: Trich    11/10/2013    6 recensioni
Motivi per cui il quartiere di Rose Tyler e del suo strambo fidanzato
corse il rischio di restare disabitato.

Solitamente non sono una fan di Ten 2.0, ma questa raccolta mi stava chiamando da un po'. Da ieri mattina, in realtà. Ma sono una persona piuttosto impulsiva. Non ho idea di quando aggiornerò, ma essendo un'insieme di one-shot, non c'è il problema dell'ansia. Yeah.
Green Lane numero 17, l'indirizzo di Rose e del Dottore nell'universo parallelo.
Fluff, credo, e scene idiote, di sicuro. Yeah di nuovo.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10 (human), Rose Tyler, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“Tornerà come nuovo- be’, quasi-’’
 
 
 
“… e allora io gli ho chiesto perché e lui mi ha detto che eri in bagno e che ti sentivi male e allora-“
Io ho detto che era in bagno, non ho mai detto che-“
“Sta’ zitto tu. Dicevo, e quindi io gli ho chiesto se avevi la nausea e lui aveva una faccia così colpevole e spiegami, cos’avrei dovuto pensare? Quindi gli ho chiesto informazioni più specifiche e lui non ha risposto e-“
“Ero sconvolto!”
“-quindi ho pensato che avessi qualche problema alieno e quindi ho detto ma se è incinta e se il bambino ha un problema alieno tipo due teste come si può fare? E allora lui ha detto che il bambino non poteva avere due teste e io gli ho risposto menomale altrimenti come avremmo fatto con le tutine, eh? Eh?  E poi lui mi ha detto che avrei dovuto saperlo dato che lui non ha due teste ma io che cose ne potevo sapere voglio dire non capita tutti i giorni di avere semialieni che mettono incinta la propria figlia e lui mi fa tipo dovresti fidarti e io gli ho risposto col cavolo lo faccio voglio dire chi mi dice che non è una qualche strana cosa aliena? Mmh? Mmmh?”
Rose si grattò la fronte col retro della mano, domandandosi cosa l’aveva spinta a chiedere la ragione per la quale aveva trovato sua madre per le scale, con le guancie arrossate, urlando contro un attonito Dottore al piano di sotto. “Mamma-“
“Cos’avrei dovuto pensare? Mmh?”
Il Dottore sobbalzò all’esclamazione improvvisa di Jackie.
“Okay. Mamma, non sono incinta di un alieni di umani. Okay?”
“Uhm.”
“E tu, Dottore,” continuò, tentando di darsi un contegno (per quanto potesse riuscirci una persona con i capelli bagnati sulla fronte ed un accappatoio rosa), “perché diavolo non le hai detto subito che cosa stavo facendo?”
Lui assunse un’espressione sconvolta. “Mi ha… stordito! Non la smetteva più di parlare e non sapevo a cosa rispondere per prima cosa!”
“Mi ricorda qualcuno”.
“Ah sì?”
Rose intercettò uno sguardo leggermente inpaurito del Dottore verso Jackie, e ghignò.
“Cos- oh! Tu intendi me? Me?”
Non ricevette nessuna risposta. “Ma questo è maleducato, Rose Tyler! Sono io quello maleducato e non rosso!”
L’occhiata che Jackie lanciò alla figlia valeva più di tante (tante) parole.
 
Rose entrò in cucina asciugandosi i capelli con un asciugamano pulito. Sua madre, nel frattempo, aveva letteralmente fatto come se fosse casa sua ed aveva appoggiato i piedi su una sedia, girando il cucchiaino nella tazza di tè –quella di Rose, accoppiata a quella che aveva in mano il Dottore. Lui, nel frattempo, stava osservando il cucchiaino (probabilmente cercando di stabilirne la concavità o qualcosa del genere) con aria concentrata, girando il tè con dei movimenti del polso. C’era già una macchia di pavimento bagnato, ma lui sembrava non averlo notato.
“Allora, mamma,” fece Rose sedendosi. “Perché, uhm, sei qui?”
Jackie sturò le labbra con un’espressione indignata sulla faccia. “Perché? Non posso venire a trovare mia figlia quando mi va?”
Rose mugugnò qualcosa.
“Che c’è? Non guardarmi in quel modo, signorina- sì, proprio quello! Quello da ‘ormai sono una ragazza grande e matura e mia madre mi mette solo in imbarazzo’-”
“È più vicino a ‘non vieni mai qui se puoi evitarlo perché adori sfoggiare la tua nuova casa con chiunque, quindi ci dev’essere un’altra ragione per la quale sei venuta fin qui’.” Incrociò le braccia, riprendendo fiato dopo il discorso senza pause. Non aveva tutto l’allenamento di sua madre, dopotutto.
Il Dottore rimase fermo appoggiato al bancone della cucina, probabilmente cercando di diventare invisibile. Mantenne lo sguardo sul cucchiaino fino a quando, dopo aver preso un sorso di tè, Jackie imprecò verso di lui.
“C- cosa?”
“Quanti diavolo di cucchiaini di zucchero hai messo qui dentro?” Si soffermò più volte su varie parole, tanto per evidenziare la gravità della situazione.
Lui si grattò la nuca con il cucchiaino. “Uhm-“, commentò, “non saprei, quattro o- cinque…”
Jackie spinse la tazza lontano da sé, grattando sul tavolo di legno scuro. “Oi,” fece dopo qualche secondo. “Sta diventando piuttosto carino, qui, eh?”
 
“Hai fatto il tè a mia madre?”
“Cos’hai detto, tesoro?”
Rose si schiarì la gola, le mani ferme nell’atto di asciugarsi i capelli e lo sguardo sconvolto. Si voltò verso sua madre. “Ti ha fatto il ?”
Jackie fece un sorrisetto. “Certo,” disse, lanciando un’occhiata al Dottore. Lui sembrava tornato allo stato di adorazione distratta, stavolta rivolta alla superficie riflettente della sua tazza. “Avrei fatto meglio a farmelo da sola, eh? Sì, dato questo risultato… mmh.”
Rose continuò ad alternare sguardi confusi dall’uno all’altro.
Jackie interruppe i suoi pensieri dopo poco. “Vabbè, dicevo, dove avete messo quel vaso che vi ho portato?”
 
(CRASH.
“Cos’era?”
“Uh-“
“Era il vaso?”
Potrebbe essere stato il vaso di tua madre, sì. Ma posso, uh, rimetterlo a posto con il cacciavte, eh? Tornerà come nuovo- be’, quasi-“
“Nah.”
“Davvero?”
“Abbiamo una scusa per non metterlo in vista.”
“Ah. Be’, sì, allora, direi-”
“Bene.”)
 
 “L’abbiamo messo da parte per non rovinarlo”.
Jackie si sporse in avanti. “Rose Tyler, dimmi la verità”.
È la verità”.
“…”
Rose sbuffò. “Okay. Okay! Si è rotto. L’ha rotto il Dottore”.
Il Dottore si irrigidì. “Non è colpa-“
Jackie sbattè la mano sul tavolo e appoggiò la schiena alla sedia. “Oh, stupido alieno, lo sapevo che era tutta colpa tua! Come al solito! Ugh.  Come fai a fare così tanti danni con un corpo così minuscolo?”
Il Dottore avrebbe voluto ribattere all’offesa, ma fu sopraffatto dalla parlantina della sua, guh, suocera? Oh, Rassilion, questi pensieri non erano slautari.
“Ti ricordi quella volta in cui ha buttato già due mesi di lavoro di quel tipo del Torchwood? Com’è che si chiamava? Richard? Sì, Richard Brooke. Adesso lavora all’ufficio del personale- voleva qualcosa di meno stressante, capito. Tutto per colpa sua! Per non parlare di quando ha parlato a Tony degli Slitheen e lui non ha fatto altro che piangere ogni volta che Miss Travis gli si avvicinava – solo perché è molto alta, santo cielo! E adesso ha rotto il vaso che ci aveva regalato la madre di Pete, e per quanto fosse orribile quel coso-“
Rose bloccò sua madre con un gesto affrettato della mano. “Aspetta”, fece, assottigliando lo sguardo. “Tu ci hai- ci hai regalato una cosa di seconda mano? Un’orribile cosa di seconda mano?”
Jackie inarcò le sopracciglia scure prima di ripetere mentalmente ciò che aveva detto. “Non era di seconda mano! Era nuovo!”
“Hai detto che era un regalo per voi!”
“Be’, sì. Ma non l’abbiamo usato. Quindi era nuovo”.
“Ma era orribile”.
“Sì”
“E l’avevano regalato a te”
“La madre di Pete non ha mai avuto buon gusto con i regali nemmeno nell’altro universo. E qui la cosa non è andata a migliorare con la vecchiaia”.
“Ma-“
“Mi stai dicendo che tu ti saresti tenuta quel coso in casa? Voglio dire, l’hai almeno guardato prima di romperlo? Fa paura!”
 
Il Dottore era indeciso fra il pensare di trovarsi in una serie televisiva americana o in una commedia teatrale. Jackie stava rivoltando la conversazione da qualche minuto, ma sembrava che Rose avesse smesso di ascoltare da altrettanto tempo.
 
Nove minuti e quaranta secondi dopo, Jackie stava ancora parlando. Il Dottore era immobile alla sua postazione. I capelli di Rose erano asciutti.
 
Quattordici minuti e due secondi dopo, Jackie decise che quella visita non era servita a niente, salutò Rose, lanciò un’offesa al Dottore, e uscì, insultando gli alieni sotto gli occhi sgranati del signor Philips, il vicino, che stava leggendo sotto il portico del numero 15.



Comment ça va?
Io sono un po' depressa dalla terza puntata di Glee, domani ho un compito su Dante, e ho voglia di cioccolato, ma in generale okay. Non ho nemmeno avuto la forza né la voglia di risistemare questa on-shot, ma dopo aver riavuto accesso al computer avevo solo voglia di postare qualcosa. Perdonatemi.
Ma ecco la vignetta di cui vi parlavo! :3 Non è splendida? 

 
 

 
Vi devo ringraziare tantissimo. Grazie a tutte quelle che hanno messo questa raccolta fra le seguite, preferite, o ricordate. E grazie, di nuovo, tantissimo, a tutte quelle che hanno recensito. 

You are   .
(E sì, sto mettendo tutte queste cose carine per farmi perdonare).
   
 
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