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Autore: Tokiya_Starish    11/10/2013    2 recensioni
In silenzio si fissarono per alcuni attimi. Il duca lo fissava dal basso verso l' alto, proprio come quella volta nel passato.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Dantalion, William Twining
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il titolo di questa fan fiction "I will never stop loving you" è tratto dalla traduzione di una frase presente nella canzone "a shadow's love song", sigla di chiusura dell' anime.

I personaggi della storia non sono miei, appartengono a Utako Yukihiro e Madoka takadono.

(In corsivo ho scritto i pensieri, in grassetto i dialoghi) Scusate in anticipo per eventuali errori! >.< Non sono un' assidua scrittrice, non ricordavo nemmeno come funziona questo sito... xD

 

 

Era un giorno apparentemente tranquillo nella scuola maschile di Stradford. William Twining, un ragazzo di grande intelletto e orgoglioso di questo, non voleva perdere il titolo di miglior studente della scuola, ormai da anni il suo risultato era la prima posizione.
In quel periodo si stavano avvicinando gli esami e lui nonostante i voti alti, era molto impegnato con lo studio.
Almeno cercava di concentrarsi, perché ultimamente uno strano tizio era comparso dai sotterranei della sua villa. Era Dantalion che diceva di essere un duca, successore al trono degli inferi e che William era il suo principe elettore.
Per questo motivo l' aveva seguito anche a scuola, frequentando anche lui quell' istituto come alunno.

"Riuscirò a farti prendere una decisione. Ed ovviamente a scegliere me." Questo era il frequente pensiero di Dantalion, fin da quando era arrivato.

-William, guarda da questa parte, sono qui!- Urlò il demone mentre salutava il ragazzo con il movimento delle mani.

"E ora cosa vorrà, quello stupido... Tutto il giorno che mi sta disturbando."

-Sono impegnato, devo studiare!- "Ho deciso, lo ignoro... Sta diventando insopportabile. Peggio di uno stalker senza cervello."

-Aspetta William!- Dantalion come al solito non mollò e deciso si avvicinò a William che lo stava ignorando e continuava a percorrere tranquillamente il corridoio, diretto alla propria stanza nel dormitorio.
Entrato, poggiò i libri sul tavolo e sedendosi si concentrò sui quei volumi che aveva preso dalla biblioteca e poi sul suo anello.

Sospirando pensò: "Forse se lo vendo, guadagnerò qualcosa..." Era preoccupato anche per le sue future spese scolastiche.

Poco dopo Dantalion entrò buttando giù la porta. -Scegli me!-

Senza aspettare risposta, si avvicinò a William e lo spinse con le spalle al muro.
Lui non si lasciò intimidire e visibilmente alterato replicò. -Tu... Mi disturbi per queste stupidaggini? Perchè dovrei... Ho altro a cui pensare, lasciami!-

-Non hai bisogno di studiare tutto il giorno! I risultati sono sempre quelli, la prima posizione è tua!-

"Ma cosa ne sa lui... " -Non si può esserne così sicuri e trascurare lo studio... Decido io quando e quanto studiare!-

-William, almeno dimmi che hai bisogno di me... Sei stato tu a chiedermi di diventare tuo...-

-Ti stai sbagliando... Stai parlando del mio avo, io non c' entro nulla. Te l' ho già ripetuto più volte!-

-Adesso sei tu la persona per me più importante... William Twining. Io ti proteggerò sempre! Non permetterò a nessun altro demone e nemmeno al cielo di averti... Il patto è ancora valido.-

-Ma... Ma cosa stai dicendo... Smettila di inventarti queste cose assurde ed inesistenti!-

-Credi davvero che sia assurdo? Anche questo per te è inesistente?- Lentamente con entrambe le mani, gli accarezzò il volto e poi gli prese una mano, poggiandola all' altezza del proprio cuore. -William... Io non voglio perderti di nuovo...-

Il ragazzo ebbe una visione del suo passato e per un attimo restò in silenzio, le sue guance si colorarono leggermente, ma poco dopo replicò di nuovo. -Ba... Basta con queste sceneggiate, sai come attore potresti far carriera! Non avvicinarti a me, togliti!- Lo spinse via. -Ora fuori da qui! Torna nella tua stanza...- Chiuse la porta, girando la chiave più volte. 
Dopo aver preso un tè, cercando di rilassarsi, iniziò a studiare. Ma non riusciva a concentrarsi come voleva, perché nella sua mente era presente ancora quel tizio che diceva di essere l' eccezionale duca.

-Bla bla, non posso credere alle sue storielle occulte. Lui e Isaac potrebbero aprire un club.-

Dantalion per un po' restò nel corridoio e mandò Amon e Mamon a vigilare l' esterno attorno alla finestra della camera di William. Presto iniziò a far buio e il ragazzo dopo aver riletto l' essenziale e fatto un bagno ristoratore, decise di andare a letto.
Non riuscì ad addormentarsi subito, perché ripensava al discorso con Dantalion. "Mi sono comportato male... Forse dovrei scusarmi? Dopotutto è grazie a lui, se io sono ancora in questa scuola... Lui ha pagato tutte le mie spese scolastiche... Anche se io non gli ho chiesto nulla. Uno dei 72 demoni che stipularono un patto con Salomone?"
-Però è tutto così assurdo...- E mentre pensava e parlava da solo, si addormentò.

La notte era serena, il cielo era pieno di stelle e splendeva la luna piena. Un demone malvagio che temporaneamente aveva preso sembianze di un alunno, si era addentrato furtivamente nella scuola e senza problemi arrivò nel corridoio del dormitorio, riuscendo ad entrare nella stanza di William, deciso ad eliminarlo.
Amon e Mamon da fuori alla finestra, si trovavano su un albero e scrutavano attentamente.
Uno di loro andò subito ad avvisare Dantalion. Quel tizio entrato improvvisamente nella stanza era sospetto e infatti strinse entrambe le sue mani con forza attorno al collo di William. Il ragazzo spaventandosi sussultò, ma non riuscì a liberarsi.

Davanti a sé vide uno strano essere che indossava la divisa di quella scuola, ma era troppo strano per essere un alunno.
Sopratutto per quelle zanne lunghe che lasciavano cadere uno strano liquido viola. "Che scherzo è questo... Sicuramente... Questo è un... Brutto sogno, ma... Questo dolore è... Così reale..."
William stava per perdere conoscenza, respirava a fatica. -Aiut... Che qualcuno mi... Aiuti...-

Non riuscì a formulare il pensiero che Dantalion arrivò prontamente a salvarlo. Lui afferrando il demone aggressore per la testa, lo trascinò fuori dalla finestra.
William dopo respiri profondi e alcuni colpi di tosse, cadde a terra. Dantalion evitò con facilità i colpi dell' aggressore e dopo qualche colpo offensivo, lo eliminò con un semplice attacco. Poi rientrò subito di corsa per accertarsi che il ragazzo stesse bene.
-Come stai William?- Nessuna risposta, poi lo vide a terra, che dolorante si teneva una mano al collo e l' altra al cuore.

Allarmato si avvicinò a lui, notando che quel liquido viola stava per espandersi sul petto, specialmente sul cuore del ragazzo. -Scusa... Ma se non lo faccio, ti contaminerà. E io non voglio perderti. Quel maledetto parassita.-
Poggiando il ragazzo sul letto, gli slacciò la camicia e tenendolo fermo per i polsi, iniziò a leccare via la sostanza. -Per favore, riapri gli occhi William...-

Dantalion gli liberò i polsi, dopo qualche attimo il dolore e i lamenti si erano finalmente calmati. Il demone sfiorò la fronte del ragazzo e poi scendendo anche il collo, notando i graffi che quel parassita aggressore gli aveva lasciato.
Nella sua mente, apparve la scena di lui stesso che stringeva il collo di Salomone. "Anche se in passato mi hai costretto ad ucciderti, io non smetterò mai di amarti come a quel tempo..."
Il ragazzo ancora riposava, ma il suo respiro adesso era regolare. Dantalion si sentì più tranquillo e gli accarezzò i capelli. Riallacciandogli la camicia, si soffermò a fissarlo. Stava per avvicinarsi di più al suo volto, come se volesse baciarlo.
Quando William dopo brevi lamenti, lentamente si svegliò.
-Dimmi William... Come ti senti? Ti avevo detto di fare attenzione... Molti demoni sono alla tua ricerca, non solo quelli che puoi controllare. Molti di loro, che non appartengono alla gerarchia, sono nemici che vogliono rubarti l' anima...-
L' altro sbadigliò, stropicciandosi gli occhi come se si fosse appena svegliato dopo una bella dormita. -Non è stato tutto un sogno? E tu cosa ci fai qui...-
Mentiva, lo sapeva che quella era la realtà, ma era troppo orgoglioso dei suoi pensieri da realista.

-Tu... Neghi l' evidenza, sei proprio cocciuto...- Dantalion si voltò dalla parte opposta. Sperava almeno in un grazie, per averlo salvato. Ma non lo fece notare.

"Devo parlargli... Assolutamente." -Senti Dantalion... Non mi va di elemosinare ma... Io non voglio lasciare questa scuola... Mi dispiace per come mi sono comportato prima... Ti chiedo scusa...- il suo sguardo era triste.

-Non preoccuparti, non c'è bisogno di chiedermi scusa... Ti aiuterò sempre. Pagherò io la scuola, per te.- Si inchinò di fronte a William che era seduto sul letto e afferrandogli la mano destra, gliela baciò come se fosse un re.
Il ragazzo spalancò gli occhi, ebbe un' altra visione. -Gra... Grazie di tutto Dantalion...-

-Lo sai William, io non ti costringo a credermi, puoi anche non credere a ciò che dico, ma non respingermi.- Continuava a parlargli tenendolo per mano, stando inginocchio di fronte a lui.

-Dantalion, non abbassare la testa. Sai ultimamente ho delle visioni frequenti e provo nostalgia... Anche adesso...-
Con un gesto che gli sembrò automatico, con le dita della mano destra William, fece pressione sotto il mento di Dantalion, sollevando il suo volto verso di sé, facendo così incontrare il suo sguardo con quello del demone.

In silenzio si fissarono per alcuni attimi. Il duca lo fissava dal basso verso l' alto, proprio come quella volta nel passato. -
Posso?-
Fu William a parlare, il demone facendogli cenno di si, lo fissò interrogativo. Il ragazzo con la mano destra, gli sfiorò i capelli e soffermandosi sul profilo, notò le orecchie a punta, per lui era irreale quell' essere, ma era proprio lì.
Continuando a sfiorargli il volto, gli passò le dita sulle labbra e facendogliele schiudere, con i polpastrelli toccò quei canini, troppo simili alle zanne di un vampiro. "Ma anche quegli esseri, non esistono... Sono solo miti e leggende."
Improvvisamente lacrime copiose rigarono le guance del ragazzo.

-Cosa succede, William?-

-Niente, non è niente... Non so, ma non sono riuscito ad arrestare queste lacrime... Forse è il sonno...- Rispose lui asciugandosi gli occhi. Quella non era la verità, perché in quegli istanti in cui aveva sfiorato Dantalion, altre visioni della sua vita passata gli erano tornate alla mente. In risposta Dantalion si avvicinò a lui ad abbracciarlo.
Attimi di silenzio misto ad imbarazzo, poi William riprese a parlargli. -Dantalion... Io... Vorrei consolidare il patto con te, con un nuovo sigillo. Siccome il passato è passato e non ricordo... Vorrei crearne uno io...-

-Ma non è necessario, il sigillo del passato è ancora attiv...- Dantalion non riuscì a finire la frase, che William seppur impacciato ed imbarazzato, dopo aver abbracciato il demone ed avergli accarezzato nuovamente i capelli ed il volto, timidamente lo stava baciando. L' altro era felice, ma senza parole. Non se lo aspettava.

Beandosi di quell' attimo, rispose al bacio. William lentamente si spostò per riprendere fiato e Dantalion abbracciandolo disse: -Ormai mi sembra quasi impossibile riuscire a farti ricordare. Ma non importa, a me va bene così... Tu adesso sei William Twining. Per me è come se mi fosse stata data una seconda possibilità... Io ti proteggerò sempre!- Alzandosi di scatto, poggiò entrambe le mani sulle spalle del ragazzo e senza esitare si piegò verso di lui leccandogli il collo per poi morderlo, come un vampiro assetato. William lo lasciò fare, chiudendo gli occhi e Dantalion lo strinse di nuovo a sé.

"William... Spero che tu... Non mi darai mai quell' ordine... Perchè ora che ti ho ritrovato, non voglio perderti..."

"Dantalion mi ha preso tra le sue braccia come se per lui fossi prezioso..."

-Sei mio per l' eternità...-

-Si... Per l' eternità...-

Il demone silenziosamente salì sul letto invitando il ragazzo a stendersi, poi si distese su di lui. -Fammi stare così per qualche attimo...- Sussurrò poggiandogli le labbra sul collo, mentre con la mano sinistra stringeva la destra del ragazzo sotto di sé e con l' altra mano invece gli sollevò la maglietta per poi massaggiargli la pelle del fianco sinistro. -Eh... Ehi ma cosa stai facendo... Spostati Dantalion!-

-Quindi... Ora eleggerai me?-

-No, questo non voglio. Poi cosa accadrebbe? E se noi non potessimo più vederci?-

Una pausa e si appoggiò di nuovo a lui. -Dantalion... Con te mi sento al sicuro. Io ti scelgo... Ma per stare con me. A volte ho paura... Mi assale il panico al solo pensiero di svegliarmi un giorno e di non poterti più vedere. Non voglio che tu sparisca...-

-Perchè dovrei, io non sparirò.-

-Non puoi esserne così sicuro... Visto che sparisci e riappari all' improvviso. Allora... Non posso lasciarti agire indisturbato.- Invitando Dantalion ad abbassarsi, gli sussurrò ad un orecchio: -Resta con me, così mi accerterò al 100% della tua esistenza...- Successivamente poggiò la testa sulla spalla del demone, respirando il suo profumo. -Mi piace il tuo profumo...-
Dantalion divenne rosso in volto, lui non utilizzava nessun tipo di profumo. -Però ancora non riesco a ricordare, mi spiace...-
-Non devi sforzarti, te l' ho detto non è necessario... Ora mi basta questo.-
Voltandosi riavvicinò il suo volto a quello di William in un nuovo bacio. Questa volta più deciso e profondo.
Mentre lo baciava, Dantalion passò la lingua tra le labbra di William, che ansimando le schiuse facendo incontrare la propria lingua con quella bramosa dell' altro. Quello era un bacio che da tempo desideravano.

Il giorno seguente si erano trovati in biblioteca, ed avevano deciso di fermarsi lì a studiare insieme. -William stavo pensando... Tu che sei un prefetto e visto che devi occuparti di me, potresti chiedere di farmi trasferire in stanza con te al dormitorio? Oppure anche da solo, ma fatemi cambiare, sono stufo del compagno di stanza attuale...-

-Tutto questo è un sogno...-

-pft- Dantalion cercò di trattenere una risata.

-Non c'è niente da ridere! Intendevo un BRUTTO sogno, cosa credi! Un incubo, ecco!-

-Ancora non accetti la mia esistenza? Sono qui... Per te.-

-Lo so stupido! Vedrò cosa posso fare per... Farti cambiare stanza al dormitorio.- William parlando divenne rosso e teneva lo sguardo fisso sul libro.
Nascosto dal tavolo, andò a cercare la mano di Dantalion e la strinse forte con la sua. Lui stringendogli la mano a sua volta, sorrise. Aveva capito che quello era il suo modo di dirgli che era d' accordo e lo voleva al suo fianco.

Qualche giorno più tardi Dantalion venne avvisato dal preside che la richiesta era stata accettata, da quel giorno il suo nuovo compagno di stanza era William Twining.
Dopo aver ricevuto le chiavi, andò a cercare William non trovandolo da nessuna parte. Allora andò verso il piano superiore, chiese in giro ma nessuno l' aveva visto.
Dantalion spiò in un' aula, che a prima vista sembrava più un ripostiglio. La stanza era buia, le finestre erano oscurate dalle tapparelle.
Nell' angolo in fondo notò uno strumento che conosceva bene, un pianoforte. Si avvicinò e suonando qualche tasto, sentì che era ben accordato e prendendo posto suonò la sua melodia. Nell' aria un suono pulito e cristallino, che tracciava quella leggera melodia.

William che stava curiosando tra i libri dello scaffale dietro l' angolo di quell' aula, fu sorpreso da quella musica.
Era sicuro di averla già sentita suonare, la conosceva. Ma stranamente non ricordava il nome dell' autore. Raggiunto il centro della stanza, vide che a suonare era Dantalion. Il ragazzo si avvicinò solfeggiando il ritmo del brano.
Il demone spalancò gli occhi, non disse nulla e finì di suonare l' intera melodia. -Complimenti Dantalion!- disse infine William battendo le mani.
-Non sapevo che i demoni avessero anche il potere di suonare alla perfezione gli strumenti musicali!-

-Non è nessun potere, questo è apprendimento e pratica. Come lo è per gli umani. Ah, prima ti stavo cercando. Il preside mi ha avvisato che da oggi siamo compagni di stanza!- disse con un sorriso imbarazzato.

-Apprendimento... Capisco, così è più normale... Beh non potevano non accettare la mia richiesta! Ma dimmi, chi è l' autore di quel brano che stavi suonando? Sono sicuro di averlo già sentito, quindi di certo l' abbiamo studiato. Ma strano che non ricordo nemmeno il titolo...-

Dantalion lo fissò stupito. Almeno qualcosa gli stava tornando alla mente? -William, so che non mi crederai. Ma questo brano non si trova in nessun libro di musica... Questa è una melodia che ho inventato io, decenni e decenni fa. Ovviamente non utilizzavo questo strumento, al tempo non esisteva. Però suonavo questa melodia con uno strumento diverso... Il flauto.-

-Senti... Se anche tu non sai il titolo e l' autore, piuttosto di inventarti queste storie assurde, basta dirlo! E io che perdo il mio tempo a starti a sentire. Me ne vado!-

-Aspetta William!- Il ragazzo era ormai corso via, sparendo nei corridoi.
Dantalion sospirò triste. Subito dopo anche lui uscì dall' aula recandosi verso le stanze del dormitorio ed entrando nella propria, chiuse lentamente la porta.
Notò che William era proprio lì, seduto su una poltrona che leggeva con attenzione un libro e voltava velocemente le pagine. Dantalion era felice di condividere la stanza con lui, ma non voleva disturbarlo dalla sua lettura.
"Starà cercando ancora lo spartito del brano?" Restò appoggiato alla porta fissando William in silenzio.

Il ragazzo mentre cercava informazioni sui libri di musica, pensava tra sé. "Se fosse quella la verità? Forse come una visione... Ascoltandolo, mi è tornata alla mente quella melodia... Io ho già ascoltato Dantalion suonare in passato? Non... Non ricordo..."
Con la coda degli occhi notò il demone appoggiato alla porta. -Benvenuto! Allora... Per quanto hai intenzione di startene lì?-

-Eh? Grazie...- Dantalion sorpreso, deglutì a vuoto. "Avrà sentito la mia presenza?"

-Comunque se non hai nulla da fare, mi prepareresti il tè?-

"Quelle stesse parole..."

William posò il libro e alzandosi si voltò verso Dantalion e sussurrandogli -Perdonami...- lo abbracciò.
In quel momento fissando in quelle iridi smeraldo, al demone gli sembrò di rivedere ancora una volta lo sguardo del suo antico padrone.
William invece fissò nelle iridi rubino, per lui erano di un colore anormale, però in quell' istante gli sembrò di conoscere quello sguardo da sempre.

 

Fine ^_^

  
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