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Autore: lalla    12/10/2013    2 recensioni
Mi sono ispirata a una delle più belle leggende cristiane. In un bosco nei pressi di Gubbio una Bestia che la gente chiama mostro e un Uomo che la gente chiama matto si incontrano e...
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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EPILOGO

 

“Vorrei parlarvi. Ho fatto un lungo viaggio per incontrare qualcuno  che l’avesse  conosciuto…fratello.”

 

Lo straniero aveva capelli lunghi come quelli di una donna, un liuto ad armacollo e parlava con un accento forestiero che lui credeva di non  aver  mai udito. Veniva, gli disse, dalla terra di Provenza. Che cosa cercava, da un vecchio  straccione, lui,  un poeta, un uomo abituato a cantare l’amor cortese del cavaliere per la sua dama? Ispirazione dalle storie che, da tanto tempo, il frate raccontava alle donne, ai viandanti, ai bambini che lo ascoltavano rapiti? Lasciate che i fanciulli vengano a me

 

“Anche lui ha cantato l’amore. Per i fratelli, per la Madre Terra e tutte le creature viventi. Per la morte corporale che spezza le catene dell’anima e la innalza al Paradiso. L’amore per il Signore Nostro Gesù Cristo il quale, all’eremo della Verna, pochi anni prima che lasciasse questo mondo, gli concesse il dono grande e terribile delle stimmate. Laudato sie mi Signore cum tucte le tue creature. Indegno parlare  il vernacolo dei mercanti e dei contadini, per rivolgersi all’Onnipotente. Perché quello, invece che il latino dei padri, dei savi e della Chiesa? Non tutti sono santi e sapienti, ma Dio ha braccia capaci di accogliere ognuno di noi. Di perdonarci e di salvarci. Disse così, ricordo. Mi guardò, con quegli occhi offuscati che si stavano spegnendo, e mi sorrise. Ero un peccatore, e Dio mi aveva salvato per suo tramite. Chi poteva saperlo meglio di lui?”

 

“Raccontatemi…del lupo. Della belva assassina che ha ammansito. E’ una bella storia.”

 

“Una bella storia in cui di vero c’è ben poco, messere. La Bestia della Pietralunga non era un mostro e non s’è mai nutrito di carne e di sangue umani. Era un povero, vecchio lupo respinto dai suoi simili, su cui  a qualcuno ha fatto comodo riversare le conseguenze della sua malvagità, come accade dall’alba dei secoli. Francesco questo lo aveva compreso. Sia maledetto il vostro dannato simbolismo, che ha fatto di noi animali l’immagine dei vizi degli umani.”

 

“E il lupo del male è stato fatto simbolo. Anche nella terra lontana da cui provengo. L’ora del lupo, per esempio, da noi è quando l’alba non ha ancora sconfitto la notte, quella in cui molte persone muoiono . E’ l’ora in cui il sonno si fa più profondo e gli incubi diventano reali. E’ l’ora in cui la paura  tormenta gli insonni e spettri e demoni si fanno più potenti.  Ma l’ ora del lupo è anche quella in cui molti bambini nascono.”

 

Il vecchio monaco chiuse gli occhi un istante, accennò lentamente in assenso. Francesco, di cui il mondo aveva riconosciuto la santità, non era vissuto a lungo, consumato dalle privazioni e dalle penitenze per i peccati che non aveva mai commesso. Quando sentì avvicinarsi il passo danzante di Sorella Morte, chiese di essere trasportato nel luogo dove il Signore gli aveva indicato la via e adagiato in grembo alla Madre Terra.

 

“Non rese l’anima nell’ora più cupa della notte a cui accennavate poc’anzi, messere. Eppure…”

 

“Eppure? ”

 

“Quando l’anima di un santo ascende al Paradiso, anche ai viventi è dato di sentir cantare le voci sublimi degli angeli. Ma, nel momento in cui Francesco esalò il suo ultimo respiro, fu l’ululato dei lupi, il canto arcano e potente della Terra ad accompagnare il suo spirito alla casa del Padre. A salutare il fratello che non odorava di ferro e di sangue, ma di paglia, terra bagnata e lana sporca.”

 

Tacque, il poeta. Anni doveva averne parecchi, il vecchio frate suo interlocutore, ma il suo personale segaligno era dritto come un fuso. Era chiaro d’occhi e di carnagione: doveva essere stato biondo, un mare di tempo prima.

 

“Ditemi il vostro nome, fratello.”

 

“Lupo. Frate Lupo da Gubbio.”

 

Fine

10-10-13

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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