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Autore: EliseeDubois    12/10/2013    2 recensioni
What if?... e se Katniss non si fosse offerta volontaria ai 74th Hunger Games?
Come se la caverà la piccola e fragile Primrose nell'arena, tra vittime e carnefici.
Mi volto, e mi accorgo di vedere umani, ma non umanità.
Genere: Avventura, Azione, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri tributi, Primrose Everdeen, Rue, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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It’s a bad place for a good girl.

 

Sessanta secondi. A che diamine servono sessanta secondi? Per il nervosismo potrei uscire dal mio cerchio metallico. Ovvio, Prim, sembra un’ottima idea. Così muori anche prima che inizi il putiferio. Le mine mi faranno saltare le gambe in aria. In quest’istante sembra un’ipotesi accettabile, quella del suicidio. So di non avere speranze. Insomma, sono una ragazzina di dodici anni. Non sono come Katniss, che in quest’arena se la sarebbe cavata benissimo.

 

 

Cinquanta secondi. Penso a mamma, al mio distretto, a Ranuncolo. A quanto adesso sembri vicino. Il bosco alle mie spalle lo ricorda vivamente. E per un momento chiudo gli occhi, e mi sembra di scorgere la recinzione che dovrebbe essere elettrificata, vedo mia sorella con l’arco in mano, che ci procura del cibo.

Quaranta secondi. Sollevo le palpebre. So di non poter fuggire usando l’immaginazione, non posso pensare che sia semplicemente un brutto incubo, uno di quelli che ho avuto la notte della Mietitura. Quella maledetta giornata che ha segnato la mia fine! Perché è successo proprio a me? Un nome, una sola tessera … la fortuna mi ha voltato le spalle a quanto pare. Risento la voce acuta e irritante di Effie pronunciare ‘Primrose Everdeen’.

 

 

Trenta secondi. Mi guardo attorno. Ci troviamo in una pianura di terra battuta. Più in là sembra esserci un dirupo, poiché c’è solamente il nulla. Ricordo mentalmente di non addentrarmi in quella direzione. E poi il bosco di pini. Davanti ai miei occhi la cornucopia dorata. Mi ricorda un pesce che sta per inghiottire le armi che terranno in vita noi tributi, anzi, che ci uccideranno. Là, nella bocca del suddetto pesce vi sono le peggior tipo di armi. Spade, faretre, coltelli e altri oggetti taglienti e letali.

 

 

Venti secondi. Punto i miei piedi verso il bosco, e guardo gli altri sfortunati. Tutta gente con un’anima, ma che presto verrà troncata. Tra tutti scorgo una bambina che sembra avere più o meno la mia età. E’ di carnagione scura. Sorrido e non capisco il perché. Mi concentro sui giovani ai miei fianchi, mi potrebbero uccidere anche solo dandomi due pugni.

 

 

Dieci secondi. Adrenalina. Cresce in me, inesorabilmente. Voglia di piangere. Di urlare. Di rivedere la mia famiglia e il mio distretto. Vorrei che fosse solo un sogno. Ci sono ragazzi molto più alti di me, che potrebbero spiaccicarmi come un moscerino. Soprattutto un tipo molto muscoloso, nero, che sembra intento a dirigersi verso la bocca del pesce. Non posso inoltrarmi nel bosco senza qualcosa. Non sopravviverei. Già sono una preda facile, senza cibo o protezione di alcun genere, sono definitivamente morta. Cambio la posizione dei miei piedi. Li rivolgo verso la cornucopia.

 

 

Cinque, quattro, tre, due, uno … che i giochi abbiano inizio! Possa la sorte essere a tuo favore, Prim!



Muovo meccanicamente i piedi verso degli oggetti che si trovano a due, tre metri da me. Li raccatto, non so nemmeno che cosa siano. Mi sembra tutto così astratto...

Non distolgo lo sguardo dal terreno, fino a quando delle braccia mingherline mi catturano. Vengo sollevata di qualche centimetro in aria. Non respiro, mi colgo incapace di fare una qualunque azione. Non so chi sia la suddetta persona, quella che mi ucciderà. A casa avranno già capito che morirò tra poco. Chissà cosa c’è dopo la morte. Improvvisamente sento la presa allentarsi, e mi dimeno, fino a slanciarmi in avanti, verso la cornucopia. Là, vedo carnefici che uccidono in un istante, quindi mi sposto immediatamente verso sinistra … verso il dirupo. Non posso addentrarmi nel bosco,  perché ai margini c’è la tizia del 2 che scaglia coltelli ovunque.

 

 

Corro. Non sono veloce, ma sono minuta. Nessuno mi nota. Ho preso un quattro negli allenamenti, è certo che nessuno mi reputa pericolosa. Continuo a correre, con le braccia ingombre di roba sconosciuta, e cado giù, nel dirupo.

Scivolo, rotolo per una parete inclinata rocciosa. Mi fa tutto male, e penso di essermi fatta un piccolo taglio sulla mano, dato che sta sanguinando e sento un pizzichio sul dorso. Quando il mio movimento si arresta, mi alzo in piedi velocemente, senza pensare. Agisco semplicemente.

 

 

E mi sorprendo a sorridere.

Sto sorridendo? Sto sorridendo! Sono in un’arena, sto prendendo parte ai settantaquattresimi Hunger Games, tra poco verrò uccisa, non rivedrò mai più i miei cari, ma sto sorridendo.

Sto sorridendo perché mi sono appena accorta di essere integra, viva. Non ci avrei mai pensato!

 

Sono riuscita a superare il bagno di sangue.

 



Note:

Salve bellissimi lettori :3 Se siete giunti fino a qui, meritate tutta la mia stima.

Grazie! Spero che continuerete a seguirmi e che lascerete una piccola recensione, che è sempre particolarmente gradita! :D

Come vi sarete resi conto, ho deciso di scrivere una 'What if?'. Ieri durante la lezione di storia mi sono chiesta 'Ma se Katniss non si fosse proposta volontaria?' e ho scritto questa schifezzuola.

Naturalmente sarà una long, che spero di portare avanti con serenità, nonostante ne abbia un'altra che va un po' a rilento.

Come vi siete accorti, ho deciso di non descrivere l'intervista, i preparativi, la mietitura... magari troveremo qualche flashback più in là. 
Spero che la mia storia sia risultata oc e non banale!

Grazie ancora, tributi, e che la sorte possa essere a vostro favore ;) <3

Elisee. 

  
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