Prima di iniziare:
Ciao a tutti!! Allooora... Questa è la mia prima fanfic in assoluto e ovviamente spero vi piaccia!! A breve ne farò un'altra in cui descriverò i personaggi di Heartland,
So che non tutti conoscono questo telefilm, non è molto visto, ma è davvero molto carino! Lo consiglio sicuramente a tutti gli amanti dei cavalli come me! :3
Quindi niente... commentate un po' e fatemi sapere cosa ne pensate.. Buona lettura!!
un bacioo :*
tamy98
 

RITORNI INASPETTATI

Prese a sistemarsi il cappello bianco da cowboy che Ty le aveva regalato qualche giorno prima della sua partenza. Si guardava allo specchio con occhi vuoti, gonfi e rossi dai pianti delle sere precedenti. Lou entrò nella stanza con passi felpati. Guardò sua sorella preoccupata. Non sapeva bene cosa dire in quel genere di situazioni; perché doveva sempre essere così difficile trovare le parole giuste? Poi la sua voce uscì con la frase più scontata e banale che fosse mai stata inventata sulla terra: -Tutto bene?

Amy si girò di scatto. Una lacrima le rigava il volto. L'asciugò col dorso della mano. Uscì dalla stanza senza dire niente sfiorando il braccio di Lou che rimase appoggiata allo stipite della porta anche quando la porta di casa si chiuse dietro le spalle di Amy.

-Nonno,- disse Lou a Jack andando in cucina -dobbiamo fare qualcosa per Amy.

-Penso che non ci sia niente che possiamo fare per tua sorella. È una cosa fra lei e Ty e solo loro due possono risolverla. Noi non centriamo.

-Ma...- Lou sbuffò contrariata.

-Lou, non intrometterti. Se lo conosco bene, Ty ritornerà e chiariranno le cose. Fino a quel momento stanne fuori. Intesi?

Lou accennò un sì con la testa.

Amy si diresse verso le stalle per dare da mangiare ai cavalli. Aperto il portone andò da Spartan, il suo cavallo dal mantello morello che sua madre le aveva lasciato e gli accarezzò il muso.

-Ehi bello, noi stiamo bene anche da soli, vero? Non abbiamo bisogno di altre persone per cavarcela e andare avanti.

Spartan sbuffò.

Vicino al suo box c'era ancora attaccata a un chiodo la capezza di Harley. Amy l'aveva regalata a Ty per il college. Accarezzò la targhetta dorata per togliere la polvere. Sospirò, e con la stessa malinconia preparò il pastone di avena.

Non si accorse della presenza di qualcuno davanti al portone. Ty si schiarì la voce e appoggiò la scatola di cartone con tutte le sue cianfrusaglie su una balla di fieno. Il quadro che aveva comprato a Amy prima dell'incidente aereo sbucava dalla scatola.

-Sei tornato...- annunciò Amy con un pizzico di speranza nella voce.

-Esatto- confermò Ty con una risata nervosa.

Poi, di scatto, la tristezza di Amy si trasformò in rabbia. Rabbia per averla lasciata in quel modo su due piedi, rabbia per non averle detto niente.

Il silenzio imbarazzante venne interrotto ancora da Ty: -Spero non ti dispiaccia.

-No, assolutamente.

-Posso appoggiare le mie cose nel fienile?

-Certo, è là inutilizzato. Qualcuno deve pur usarlo.

Ty accennò un sorriso. Non sapendo cosa dire salì le scale del fienile.

-Aspetta!- urlò Amy -Puoi spiegarmi perché te ne sei andato da me? É per la storia di Chase? Perché se è così non so più come ripeterti che tra me e lui non c'è mai stato, non c'è e non ci sarà mai niente.

-Non è per Chase, Amy. È che dovevo prendere un pausa. Staccare un attimo da tutto e da tutti.

-Anche da me? Perché non sono stata come avresti voluto tu? Che idiota sono stata pensando che una come me potesse stare con uno come te. Forse non sono abbastanza.

-Cosa dici Amy, tu sei tutto. Tu sei tutto per me. Dovevo prendere una pausa per capire cosa voglio fare nella vita. Veterinario? Addestratore? Io non lo so.

-Il tuo posto è qui, Ty. Con me, con tutti gli altri. Non ti piace?

-Sì ma...
-Ci sono io. Perché sei tornato se con me non riesci a stare vicino o parlare per più di due minuti. Noi due non riusciamo a stare assieme. Siamo troppo diversi...
-...e uguali!- Riprese Ty. -Noi due ci assomigliamo in tante cose, ma non ne condividiamo altre. Devi smettila di parlare così. Io non ti odio per quello che è successo con Chase, io non ti odio per avermi trattato male altre volte, non ti odio Amy. Forse sei tu che odi troppo me. Non mi sopporti per qualcosa che io non so. Però, se ti ho fatto qualcosa, dimmelo. Adesso.

-Io... ti odio per avermi lasciato da sola senza spiegarmi niente. Te ne sei andato da me. E io non avevo più il mio palo, il mio bastone, la spalla su cui piangere. Per colpa tua ho passato notti insonne a pensare a cosa stavi facendo, se stavi bene, se stavi male con chi eri, con chi stavi, se avevi trovato quello che cercavi, o se non l'avevo ancora trovato, se saresti tornato o no da me...
Ty si precipitò dalle scale e andò da Amy. Le prese il volto tra le mani e assaporò quel dolce sapore delle lacrime che scendevano dal volto di Amy. Le loro labbra si toccarono, si sfioravano con un'infinita dolcezza. Le mani di lei che accarezzavano i capelli di lui. Lui che toccava appena il volto di lei, come se tenesse tra le mani una bambola di porcellana.

Si guardarono negli occhi, e appoggiarono la fronte uno su quella dell'altra.

-Ora hai trovato quello che cercavi?- chiese Amy.

-Sì, mi sono accorto che l'ho sempre avuto vicino a me. Ti amo Amy.

-E io amo te, Ty. Non te ne andare mai più, capito? Mai più!

-Lo prometto. Non ti lascerò. Il mio posto è qui, con te.

La baciò teneramente sulla fronte e l'abbracciò, consapevole di aver trovato davvero ciò che stava cercando e che non l'avrebbe lasciato più sfuggire.

So che non è un granché, è la prima che ho fatto... grazie per la lettura (a chi l'avesse letto...) e scusate per i possibili errori di ortografia.. XD