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Autore: thatsjonasmile    13/10/2013    0 recensioni
sapete, quelle solite frasi: se ami qualcuno, devi lasciarlo andare. beh io l’ho lasciato ad un mondo intero, mi sono fatta da parte. lo amo davvero, no?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ONE, TWO, THREE. 





Ero seduto come al mio solito sullo sgabello del pianoforte, con una matita dietro l’orecchio, pronta ad essere presa, nel caso un lampo di genio mi avesse colpito. Ma quella volta a colpirmi non fu una genialata. Uno squillo di telefono squarciò il silenzio che si era creato intorno a me. Con malavoglia andai a rispondere. “Nick” la sua voce, nonostante fosse rotta dalle lacrime, era riconoscibile tra migliaia di altre voci che il mio orecchio potesse mai udire. “Ehi” non sapevo dire niente altro. Non ci sentivamo da tanto, troppo tempo. E cosa le ho detto? Ehi. Le dovevo urlare un ti amo, mi manchi, che ne so. Scrivo canzoni, le parole dovrei averle e cosa le dico? Ehi. Quanto mi odio! “Nick, io.. tu.. noi..” la sentii respirare profondamente prima di sentirle pronunciare quelle parole che mi avrebbero colpito in pieno viso come un secchio d’acqua gelida. Quelle che non avrei mai desiderato sentirmi dire. Parla Nick, per l’amor di Dio. Fermala! “Mi spiace, ma non ce la faccio più”. Il posto della sua voce adesso l’aveva preso quell’odioso beep che continuava a martellarmi nelle orecchie. Ero rimasto fermo lì, immobile, con la cornetta ancora tra le mani, a cercare di realizzare quello che mi era successo.


“Perché l’hai lasciato, Abbey?” Joe era seduto sulla sedia di fronte alla mia, bevendo un sorso del caffè che gli avevo offerto. “Mi è sembrata la scelta migliore” mi abbandonai sulla sedia lasciando penzolare la testa all’indietro, fissando il soffitto. “La scelta migliore di cosa?” chiese lui questa volta leggermente irritato. “Oh andiamo, siete delle rock-star! Non riusciamo a stare insieme nemmeno una serata intera. Adesso è libero. Lui, la sua musica..”
 
Joe se ne andò da casa mia lasciandomi sola. Ero riuscita a fargli credere che ero assolutamente convinta della mia scelta. Mi lasciai scivolare accanto al muro, sedendomi per terra, con la testa tra le mani. Le lacrime mi rigavano il volto, nonostante non le avessi chiamate. Infondo l’avevo fatto per lui, no? Sapete, quelle solite frasi: se ami qualcuno, devi lasciarlo andare. Beh io l’ho lasciato ad un mondo intero, mi sono fatta da parte. Lo amo davvero, no?
 
 
Mi sentivo una schifo. Ero uno schifo. Come faceva una ragazza ad essere il centro del mio mondo? Aspetta. Abbey non era una ragazza. Lei era la ragazza, la mia ragazza. Quella fuori dagli schemi, che non si preoccupava di andare contro le ‘regole’. Com’era possibile che la ragazza che diceva di amarmi ogni volta che ci guardavamo negli occhi, adesso mi aveva lasciato, al telefono, per di più? Non hai mai pensato che guardandoti negli occhi, probabilmente, lei non sarebbe mai riuscita a dirti una cosa del genere? Sei sempre stato un tipo intelligente, Nick Jonas, ma certe volte sai essere così stupido!
 

Erano passati almeno venti giorni.
“Col cazzo che io lo lascio andare così” Abbey spense la sigaretta che aveva nervosamente tra le labbra. Non curante del suo aspetto non molto gradevole si diresse furiosa verso casa Jonas. Si ritrovò davanti un Frankie alquanto preoccupato. Sapeva già dove andare. Spalancò la porta di legno della stanza della musica e lo trovò lì, come un barbone buttato per terra, di fianco al pianoforte. “Ehi” le disse lui, riuscendo a malapena a distinguere la figura che aveva davanti. “Smettila di dire ‘ehi’, mi irriti” eccola. La Abbey di cui si era innamorato pazzamente qualche anno prima. “Mi mancavi” spiegò subito lei, scrollando le spalle, rispondendo ad una domanda che non le era mai stata rivolta. “E se in questo momento non sembrassi un barbone, ti bacerei come non ho mai fatto prima” gli disse guardandolo fisso negli occhi, come sempre. “Ma puzzi” aggiunse poi sorridente. “Anche tu non sei un fiore eh!” disse Nicholas sulla difensiva, accennando alle occhiaie che si facevano strada sotto gli occhi della ragazza. Poi la tirò a sé in un abbraccio. “Quando ho chiuso la chiamata ti ho detto ti amo, ho pianto” “Non lo fare mai più, Abbey” le disse schioccandole un bacio sui capelli. “Ti amo, Nick” gli disse stringendosi a lui. “Ti amo, Abbey”.
  
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