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Autore: bibersell    13/10/2013    3 recensioni
Aveva sempre amato la pioggia ma non credeva che le avrebbe portato la cosa più bella della sua vita, non sapeva che quelle goccioline d'acque le avrebbero donato la libertà.
-La sua vita era come un cd. Finiva la riproduzione e ricominciava daccapo nello stesso ordine e con lo stesso ritmo. Non c’erano canzoni nuove, cambi di ritmo. Cambio di cd.-
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Festa.
Venerdì sera.

Ragazze.

Se si mettono assieme questi tre elementi, nella tua menta nasce l’immagine di una giovane sedicenne, con indosso il vestito nuovo a fiori rossi, i lunghi capelli castani che sfuggono dai fermagli e il trucco leggermente sbavato.
Con la sguardo vispo e allegro e che non vede l’ora di parlare con la migliore amica del ragazzo carino incontrato alla festa.

La mie serata era stata completamente diversa. Pizza e film con le poche care amiche e ritorno a casa alle 10 di sera. Per i giovani la notte era ancora giovane, ma non lo era per me.
Con il telefono ancora in mano attendevo l’arrivo dei mie genitori sotto la pioggia. I lunghi capelli bagnati mi nascondevano il viso e tentare di coprirmi con il maglione ormai era inutile.
Mi riparai nel sottoscala del mio parco con la speranza di trovare calore. Speranza vana anche se avrei evitato la pioggia.
Accesi il mio ipod e iniziai a camminare sperando che il tempo passasse velocemente. Quando i miei genitori sarebbero arrivati avrei potuto finalmente entrare in casa, levarmi gli abiti bagnati, darmi una ripulita e mettermi al caldo sotto le coperte nel mio morbido ed accogliente letto.
A quel pensiero fui percossa da un brivido che mi fece ricordare il freddo che provavo.
Amavo l’inverno,la pioggia. Guardare quelle goccioline d’acqua scendere da un cielo scuro e nuvoloso. Mi piaceva osservarle dalla finestra della mia camera con una tazza di fumante cioccolato caldo fra le mani. In quel momento non desideravo altro.

La riproduzione del mio ipod era arrivata a Summertime sadness di Lana Del Rey, quando una voce mi disse:- è devvaro una bella canzone-.
Alle mie orecchie quella voce risuonò nuova. Credevo di essere sola in quel buoi e freddo sottoscala.
Girai il volto in direzione della voce e i miei occhi si ritrovarono ad osservare un giovane ragazzo seduto sulla gradinata che portava ai piani superiori.
Aveva i gomiti poggiati selle ginocchia fasciate da un jeans scuro. Lo sconosciuto guardava nella mia direzione con dei grandi occhi scuri, messi in risalto dalla t-shirt rossa.
-si, è davvero una bella canzone-. Dissi abbassando lo sguardo sulle mie converse ormai completamente bagnate.
Avrei voluto alzare lo sguardo per vedere cosa stesse facendo il ragazzo a pochi passi da me, ma non ne ebbi il coraggio.
Ero fatta così, non guardavo quasi mai le persone negli occhi. Ero troppo timida. Troppo insicura.
Stavo per ricomincia a camminare, quando lui inizio a parlare.
-tuffo in piscina con i vestiti?- fece un cenno ai miei capelli e la felpa completamenti zuppe d’acqua.
-fuori piove. Sono rimasta fuori casa e sono venuta qui cercando riparo-. Dissi giocherellando con il lembo del mio maglione e sparendo che i miei genitori arrivassero il prima possibile.
-niente tuffo in piscina allora- disse scrollando le spalle. – sarà per una prossima volta.-
-contaci. Lo farò sicuramente… - avrei voluto completare la frase dicendo il suo nome, ma non lo sapevo, così non dissi nulla.
-bene-. Sorrise pulendosi le mani con i pantaloni di jeans.
Ci furono svariati secondi di silenzio. Avrei voluto continuare per la mia strada e sentire la musica, ma non sapevo cosa fare. Dovevo salutarlo, dirgli un semplice ‘ciao’ o avrei potuto semplicemente andarmene senza dire nulla.
Stavo per prendere in considerazione la seconda opzione quando il telefono di lui suonò. Se lo portò all’orecchio con evidente disagio. Non voleva fami sentire quella conversazione.
Quella era la mia occasione, avrei potuto andarmene. Gli feci un semplice ‘ciao’ con la mano e me ne andai.
Continuai a camminare sentendomi osservata nonostante sapessi che nessuno lo stesse facendo.
Sentii il rumore di un motore, mi voltai e vidi che il ragazzo con cui stavo parlando poco prima, ora era alla guida di quella moto nera. Mi resi conto che non sapevo nemmeno il suo nome e cosa ci facesse nel sottoscale del mio parco. Abitava li da una vita ma non lo avevo mai visto, eppure un tipo così non passava facilmente inosservato.
Un’ora dopo ero nel mio bel letto, con il mio pigiama, la mia cioccolata calda, la mia pioggia, ma senza i miei soliti pensieri. Tutto ciò che prima desideravo così ardentemente ora non mi soddisfacevano completamente.
Ripensai alla mia giornata. La mattinata scolastica, il ritorno a casa con la consapevolezza che il giorno dopo non si sarebbe dovuto andare a scuola, la serata con le amiche, il bagno sotto la pioggia e l’incontro di quel ragazzo.
Ma tutto sommato la giornata mi aveva lasciato qualcosa, la pioggia mi aveva fatto un bel regalo.
Il raffreddore.
Non c’era niente di più bello di un sabato passato nel letto.



NOTE D'AUTORE
Ciao (?) questa è la mia prima fanfiction e spero vi piaccia.
Onestamente io non sono molto convinta di questa storia lol
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate asdfgh

 

 

  
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