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Autore: sheradiateslove    13/10/2013    2 recensioni
SOSPESA FINO A ESTATE 2014
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Londra.
Due ragazze, simili ma diverse.
Un mondano troppo curioso.
Un ragazzo misterioso.
I loro destini si incroceranno, cosa succederà?
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nine
 
 
Gwendolyn's pov

-Annabelle no!- corsi sul balcone e stesi una mano nell'aria come se potessi afferrarla, ma era sparita con mio fratello nella fredda notte londinese.
Sentii una mano sulla mia spalla, Daniel mi aveva raggiunto, prese la mia mano che era ancora a mezz'aria e la strinse nella sua.
-Dimmi che quella non era Annabelle e che non se n'è andata fra le braccia di mio fratello.- dissi cercando di mantenere un tono piatto.
-Gwen, non può essersene andata di sua spontanea volontà...- Daniel mi strinse la mano.
-Ma certo!- sciolsi velocemente quello strano abbraccio con uno strattone. -lui deve averla rapita! Non gli bastava avermi fatto vivere anni nel rimorso, adesso deve anche prendersi l'unica amica che mi sono fatta in tanti anni! Oh ma adesso basta!
In preda all'ira buttai giù tutte le carte sulla scrivania di Diana e diedi un calcio a un vaso che aveva un aspetto molto costoso.
Un secondo dopo Chris, Diana e Jason comparvero sulla porta.
-Hey Gwen, tutto bene qui? Quelle strane cose si sono ritirate spontaneamente....ma che sta succedendo?- Chiese Jason notando la confusione nella stanza.
-Perché lui ha preso quello che voleva.- dissi.
-Cosa? E dov'è mia figlia?- chiese Diana guardandosi intorno e sgranando gli occhi quando vide il suo prezioso vaso in frantumi.
-Andata.- dissi fra i denti.
Chris attraversò la stanza a grandi passi fino ad arrivarmi davanti.
-Cosa vuol dire?- chiese, calmo, troppo calmo.
-Quando siamo entrati abbiamo visto Annabelle e Julian, lui l'ha presa fra le braccia e sono...volati via, in effetti non sapevo che gli Shadowhunters potessero volare.- disse Daniel.
-Infatti non sanno farlo!- urlai. -Ma mio fratello non è più uno di noi lo capite? Io devo ucciderlo.
-Fatemi capire Julian Lightwood ha rapito mia figlia? E per quale motivo l'avrebbe fatto?- chiese Diana bianca come un morto.
-Per vendetta! O perchè è malato o forse per entrambi, l'unica cosa che so è che dobbiamo trovarlo e fare in modo che non sia più un problema.- dissi.
-Gwendolyn non essere affrettata...- disse Daniel.
-Affrettata? Lui ha rovinato la mia vita, mondano! Non posso ignorarlo come se niente fosse.- non mi ero mai sentita così arrabbiata e frustrata nello stesso tempo.
-Il console è in soggiorno, l'enclave ci ha assistito durante l'attacco, devi parlare con lui.- disse Diana con un filo di voce, sembrava che fosse invecchiata all'improvviso.
Oltrepassai Chris che era rimasto paralizzato in mezzo alla stanza senza dire nulla, Jason era sulla porta e quando gli passai accanto cercò di abbracciarmi ma lo spinsi via, il tempo degli abbracci era finito.

Il console era in soggiorno e stava facendo un iratze a una donna bionda stringendole la mano nello stesso tempo, chi l'avrebbe mai detto che anche quell'uomo poteva amare?
Scacciai quel pensiero inutile dalla mente.
-Console? Devo parlarle, è molto urgente.
Il console mi fulminò con lo sguardo, ma sembrò capire perchè lasciò la mano della donna e mi seguì fuori.
-Cosa succede, signorina Lightwood?
-Pochi minuti fa Julian Lightwood ha rapito Annabelle.- quasi mi applaudii per il tono fermo che riuscivo a mantenere.
-La signorina Carstairs? E Per quale motivo?- chiese il console alzando un sopracciglio.
-Non saprei, perchè mi odia o forse vuole uccidervi tutti? Non importa, dobbiamo trovarlo.
Il console aveva un'espressione strana, era confuso, lanciò uno sguardo carico d'apprensione alla bionda in soggiorno.
-Dobbiamo proteggere le persone che amiamo, Console, Julian ha in mente qualcosa di terribile e non può essere soltanto una vendetta contro di me.
-Capisco Gwendolyn, ma dobbiamo organizzarci, potrebbe essere ovunque e noi non sappiamo neanche da dove iniziare a cercare.
-Io direi che dovremmo iniziare convocando l'Enclave e...
-Stai forse cercando di rubarmi il lavoro signorina Lightwood?- ed ecco di nuovo l'acido console che tutti odiavamo.
Mezz'ora dopo il Console presiedeva una riunione improvvisata nella cucina dell'istituto, il salotto era ridotto troppo male, quando cercammo di entrare un bestione di due metri con una cresta altrettanto alta ci sbarrò la strada.
-Stiamo scherzando vero?- chiesi incredula.
-Siete minorenni non potete entrare, tu si.- disse guardando Jason. -fila dentro Blackthorn.
-Ma noi abbiamo visto cosa è successo, senza di noi non ci sarebbe una riunione.
-Hanno ragione, Mark falli entrare, ma il mondano resta fuori.- disse il Console.
-Scusa.- dissi ed entrai con Chris, dovevo restare concentrata su Anne e non avevo l'energia per occuparmi anche di Daniel.
Vidi Diana aggrappata ad una sedia in un angolo della stanza e provai una fitta improvvisa di gelosia che repressi velocemente.
-Come forse già saprete qualche ora fa, la signorina Carstairs è stata rapita e la signorina Lightwood mi ha pregato di convocarvi qui, quindi lascio a lei la parola.
Non me l'aspettavo, quindi avanzai con passo incerto in mezzo alla stanza e Jason mi seguì. Gliene fui grata.
-Ehm..sarò veloce, oggi mio fratello Julian ha rapito Annabelle e io sto chiedendo il vostro aiuto per trovarlo e ucciderlo, non solo per Annabelle, ma per tutti noi, Julian sta tramando qualcosa di oscuro e noi dobbiamo fermarlo.
-Ucciderlo? E tu pensi di esserne capace?- il bestione, Mark rise sprezzante.
-Molto più di te sicuramente.- disse Jason mettendomi una mano sulla spalla per farmi saltare addosso a quel coglione.
-E' solo una ragazzina, non riuscirà mai ad uccidere suo fratello.- disse qualcun'altro che non riconobbi.
-Ah certo perchè Julian ha rovinato la vostra vita, non la mia! Se pensate di essere tanto capaci, prego fate pure.- dissi sbattendo il pugno sul tavolo.
Sentii le lacrime pungermi gli occhi, ma per nessun motivo avrei pianto quindi corsi fuori dalla stanza fissando un punto fisso come mi aveva insegnato mia madre.
Uscendo urtai la boccia con i pesci rossi che era nell'ingresso, cadde e si ruppe in mille pezzi. I pesciolini cominciarono a rotolare sul pavimento boccheggiando. Come me.
 
 
Annabelle’s pov.
 
Mi sveglio in un enorme letto matrimoniale con delle lenzuola nere che sembrano fatte di seta, ammetto di aver dormito bene come non facevo da anni. Distendo le braccia per stiracchiarmi e così facendo colpisco qualcosa, o meglio, qualcuno. Appena vedo Gabe sdraiato accanto a me mollo un urlo e salto giù dal letto, mentre i ricordi del giorno precedente mi investono.
Lui e le sue creature hanno fatto irruzione nell’Istituto, poi lui è riuscito a portarmi via in qualche modo. Non ricordo tutto con precisione, ma in quel momento mi sentivo come se dovessi fare tutto quello che mi diceva. Il che è assurdo. Odio prendere ordine da chiunque, figuriamoci poi se li eseguo pure!
Deve avermi soggiogata in qualche modo, ne sono certa. Ma come? Come diavolo ha fatto?
-Torna a letto, dolcezza. E’ ancora presto per alzarsi.- dice Gabe, appoggiandosi sui gomiti con tutta la calma di questo mondo. Come se non mi avesse appena trascinata in questo…questo posto contro la mia volontà!
Questo è un fottuto rapimento!
-Va all’inferno- sbotto, per poi uscire da quella camera, ritrovandomi in una specie di salotto. Sembra la camera di un albergo, questa. Una camera di un albergo di lusso, in realtà. Setaccio la stanza con lo sguardo alla ricerca della porta per uscire da questo posto, quando la trovo tento di aprirla, ma non appena appoggio la mano sulla maniglia una potente scossa elettrica mi fa togliere di scatto la mano.
-Non puoi uscire di qui, Annabelle.- Gabe compare all’improvviso dietro le mie spalle facendomi quasi venire un infarto per lo spavento. Dannazione, quel ragazzo fa meno rumore di un soffio di vento.
-Hai intenzione di uccidermi? Andiamo, fallo. Non ho paura di morire.- lo guardo con aria di sfida, se vuole uccidermi che lo faccia subito.
-Annabelle- dice, avvicinandosi lentamente a me –non potrei mai farti del male. Non sopporterei l’idea di perderti.
Lo guardo con circospezione. –Non mi fido di te, non più.- ha perso tutta la mia fiducia nel momento in cui è piombato come se niente fosse nell’Istituto.
-Imparerai a farlo di nuovo, avremo un sacco di tempo da passare insieme qui dentro.- dice lui con un sorriso gelido.
-Ah, bene, quindi sarei tua prigioniera? Si può sapere che cosa diavolo vuoi da me?!- certo, la porta elettrizzata immagino sia una prova del fatto che non ha davvero intenzione di farmi uscire di qui.
-Voglio la collana che porti al collo e, beh, te.- risponde lui, ancorando il suo sguardo al mio. Per un attimo, ma solo per un attimo, mi concedo di perdermi in quei suoi bellissimi occhi verde/azzurri, mi concedo di scrutare con attenzione i lineamenti del suo viso che finalmente vedo senza maschera. La sua bellezza fa mozzare il fiato.
-La…la mia collana?- istintivamente porto le mani al petto, dove c’è la collana con la pietra viola che mi aveva regalato mio padre prima di morire. –A cosa…- interrompo la mia frase sul nascere, quando la consapevolezza mi piomba addosso come un macigno.
Sapevamo che Julian, ovvero Gabe, cercava la pietra gemella a quella che lui già possiede per potenziare il suo potere, con il quale poteva controllare demoni e mondani; ricordo che la prima volta che ci siamo incontrati mi aveva detto di ammirare la mia collana, i mondani-non-mondani che hanno fatto irruzione all’Istituto avevano gli occhi viola e il demone superiore che ci aveva attaccati nella casa delle stregone aveva una specie di chiazza viola all’altezza del cuore.
-Tu…non avrai la mia collana. Dovrai strapparla dal mio cadavere.- annuncio. Non gli darò la mia collana se questo servirà al suo piano da psicopatico per conquistare il mondo o cosa so io! Di sicuro non ha intenzione di fare nulla di buono.
-Non sarà necessario. Dammi quella collana, Annabelle. Subito.
La mia collana…certo…perché non dovrei dargliela? A me non serve, a lui sì. E’ la cosa giusta da fare, lo so. Mi avvicino a lui mentre mi slaccio la collana dal collo, sto quasi per dargliela quando inciampo goffamente sul tappeto cadendo rovinosamente a terra.
Accidenti a me!
Aspetta, ma cosa stavo per fare? Un momento! Stavo per dargli la collana, non è possibile! Quel bastardo mi ha soggiogata di nuovo!
Sento come un bruciore sulla mano che porta l’anello di famiglia degli Herondale e noto che attorno all’anello c’è come un bagliore viola, che però presto si spegne.
Oh, ma certo, l’anello! Come ho fatto a non pensarci prima! E’ grazie a quello che mi controlla. Mi affretto a toglierlo e a lanciarlo lontano da me. –Non provare a controllarmi, Gabe. Non puoi farlo.- lo avverto, rialzandomi in piedi e riallacciandomi la collana.
Alzo lo sguardo verso di lui e noto che i suoi sono diventati neri come il carbone, non si distingue più nemmeno la pupilla. –Stupida ragazzina- tuona lui – dammi subito quella collana!
Lo guardo provando paura per la prima volta da quando sto con lui, in questo momento sembra più grosso e più forte di quanto non sia mai stato e i suoi occhi così neri incutono terrore. Tuttavia trovo il coraggio di rispondere. –No.
Lui si avventa su di me e prova a strapparmi via la collana, ma questa si infiamma al suo tocco impedendogli di prenderla.
Sotto al mio sguardo confuso le sue unghie si trasformano in artigli e con un rapido scatto arriva ad intrappolarmi contro il muro, puntandoli alla mia gola. Sento gli artigli affilati pungermi la pelle, li sento andare sempre più in profondità, quando improvvisamente non li sento più.
Sento Gabe urlare e cadere a terra. –Non ti permetterò di farle del male!- urla Gabe a…sé stesso?
Cosa cavolo sta succedendo?
-Gabe! Cosa diavolo succede?- dico dando voce ai miei pensieri. Gabe sta litigando con…Gabe. Okay, è pazzo.
Lui si tiene la testa fra le mani e si appoggia al muro scivolando piano giù fino a toccare terra, non un solo suono esce dalla sua bocca. Se ne sta lì appoggiato al muro, immobile.
Mi avvicino a lui cautamente ­e lo vedo alzare la testa per guardarmi negli occhi, i suoi sono colmi di lacrime. –Ehy- gli dico con la voce più dolce e rassicurante che riesco a fare e sedendomi sulle ginocchia accanto a lui.  Lo so, non è questo il momento per provare compassione per colui che mi ha rapita e ingannata e tradita ma…sembra così scosso. –Che è successo?
-Nulla,- risponde Gabe rialzandosi –Nulla.
Eh no, non può comportarsi in questo modo e poi dire che non è successo nulla! –Nulla?- urlo. –Stai scherzando?! Mi aggredisci, poi ti sposti urlando e tenendoti la testa come se stesse per scoppiare e mi vieni a dire che non è successo nulla?!
-Tutti hanno un lato oscuro, sai. Hai appena visto il mio- detto questo se ne torna nella camera da letto, lasciandomi in quella specie di salotto stralunata e con mille domande.
Che è pazzo, l’ho già detto, ma lui è da rinchiudere in una stanza bianca con una camicia di forza.
Devo fare qualcosa, voglio scoprire che ha Gabe. E voglio scoprire qual è esattamente il suo piano, cosa vuole fare, quali saranno le sue prossime mosse…e poi in qualche modo lo comunicherò a mia madre e agli altri. Mi siedo sul divano di velluto rosso e tento di metterti a riflettere, ma la cosa mi riesce difficile visto che sento dei rumori provenire dall’altra stanza. La cosa è snervante e dopo un po’ decido di andare a vedere cosa sta succedendo.
Vado a cercare Gabe nella stanza e lo trovo in piedi che sbatte, molto intelligentemente, ripetutamente la testa contro il muro. –Gabe!- urlo, lui smette un secondo di dare testate alla parete per scrutarmi con quegli occhi che, ormai lo so, saranno sempre il mio punto debole. Ho giusto il tempo di notare il livido bluastro che ha sulla fronte che torna a fare quello che stava facendo prima.
Corro da lui e lo tiro via a forza dalla parete. –Smettila.- dico, scostandogli una ciocca di capelli che gli è ricaduta sull’occhio.
-Mi odi?- mi chiede, con voce roca e lo sguardo triste.
-C-cosa?
-Mi odi?- ripete, più fermamente.
-No, Gabe, non ti odio.- vorrei solo strapparti via il cuore dal petto e gettarlo in mezzo alla strada per poi passarci sopra con un trattore, giusto perché tu sappia cosa significa avere il cuore a pezzi.
Mi accorgo che stava trattenendo il respiro solo quando butta fuori tutta l’aria.
-Se mi odiassi, non lo sopporterei- dice, così a bassa voce che quasi non lo sento.
Non capisco, a che gioco sta giocando? Non può comportarsi così, come se tenesse veramente a me, come se non fossi solo una stupida pedina dei suoi loschi piani, perché finirei per credergli.
Ma se lui vuole fare così, giocare con me, allora giocherò anche io.
Gli prendo il viso tra le mani e gli regalo uno dei miei migliori sorrisi, per poi posare le mie labbra sulle sue. All’inizio voleva essere solo una cosa innocente, ma ad un certo punto il bacio si intensifica e lui avvolge le sue braccia attorno a me per poi sollevarmi e farmi agganciare le gambe attorno alla sua vita. Il mio cuore batte così forte che temo possa uscirmi dal petto. Non è come in sogno, è come se tutte le emozioni, le sensazioni, che ho provato quando l’ho baciato in sogno si fossero amplificate e sento come un fuoco bruciare dentro di me. E lo bacio, lo bacio come se da lui dipendesse la mia vita. E lui bacia me, mi bacia come se fossi l’aria che gli permette di respirare.
Non ho mai, mai, provato niente di simile.
Mi stacco da lui, aspetto qualche secondo per il mio respiro che torni regolare e poi dico –Allora, perché non mi dici cos’hai in mente?
 
 



RAAAAAAWR
Buonaseeeeeeeeeeeeera.
E' una vita che non aggiorniamo ed è tutta colpa miaaaaaaaaaa.
Non avevo mai ispirazione o tempo o voglia D:
La scuola è iniziata da appena un mese e sono sommersa da compiti e roba da studiare, vi sembra giusto?
Mentre io affogo nei fogli degli appunti di economia, l'altra ilaria è impegnata a fare un falò con quelli di greco :')
Già...*va ad affogare la sua frustrazione nel cibo*
*mezz'ora dopo*
okay sì, insomma, veniamo al capitolo.
Gwen è più determinata che mai, argh. 
Ma riuscirà davvero ad uccidere suo fratello se le capiterà l'occasione?
Gabe...gabe è bipolare LOOOOL
Cosa pensate che abbia? Perché ha reagito in quello strano modo da psicopatico? 
The world will never know.
E la povera povera Annabelle dal cuore spezzato? A quanto pare sta progettando di spiare Gabe e riferire tutto ai suoi amici, yay.
Daniel...daniel aww. Lo dico sempre, ma non è tenerissimo? aww aww aww.
Eeeee nulla, sono le dieci e mezza e mi tocca andare a ripassare economia sigh.
Mertedì ho la verifica e non ho capito un cazzo, vai così! 
E Ila domani ha la verifica di chimica e sta nella mia stessa situazione, auguratele buona fortuna :c
Byeeeee.
-Ila&Ila

 
  
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