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Autore: Patosangel32    14/10/2013    5 recensioni
Una canzone ti cambia la vita. Lo è stato Halleluja di Bon Jovi per Gwendolyn, e dal mio punto di vista, lo è All about us di He is we per quanto riguarda Gideon.
Piccoli momenti di esitazione durante dolcissime lezioni di ballo :)
Genere: Fluff, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gideon de Villiers, Gwendolyn Shepherd
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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All About us
 
Gwendolyn bussò alla porta della sala del drago. Più che altro aveva gettato una serie di pugni contro la porta, perché il legno massiccio non avrebbe permesso a nessuno all’interno di sentirla. Gwen in realtà, sperava che non ci fosse anima viva, anche se era andata lì con l’intento di trovare Gideon.
Infilò la testa tra la porta e l’infisso facendo scivolare lo sguardo fino al tavolo di fronte a lei. Gideon era seduto fra libri enormi di cui Gwendolyn capiva ben poco. Forse Gideon non l’aveva sentita, perché non aveva alzato la faccia dai libri. Era così affascinante con i suoi capelli neri e la camicia arrotolata fino ai gomiti. Faceva roteare la penna tra le dita e poi mordeva il tappo. Sembrava più piccolo e tenero di quando viaggiava indietro nel tempo insieme con Gwendolyn.
-“Quelle lezioni di minuetto..” –chiese Gwendolyn che improvvisamente sentiva le guance rosse e i piedi instabili –“ sono ancora valide?” chiese concludendo la frase.
Gideon, che si era accorto di lei, solo quando Gwendolyn si era schiarita la gola in modo plateale, la guardò con una sopracciglia alzata, perplesso.
Poi come se avesse capito, sorrise complice. Gwendolyn strinse ferocemente le mani sulla maniglia della porta. Era bellissimo quando sorrideva.
Il ragazzo si alzò stiracchiandosi come un felino e aggirò il tavolo. Di fronte ad una Gwendolyn pietrifica, fece un inchino e le porse la mano con fare galante.
-“Milady, mi concederebbe l’onore di questo ballo?”
 
Take my hand, I’ll teach you to dance, I’ll spin you around. I won’t let you fall down.
 
Quando Gwendolyn prese la sua mano, Gideon si accorse della formalità della situazione. Non era usuale che si sentisse così impacciato con una ragazza. Non poteva neanche affermare chiaramente che Gwendolyn gli piacesse… Indubbiamente baciava bene. Ok, benissimo. Non gli era mai capitato di sentirsi così lontano dal resto del mondo mentre stava con una ragazza.
Non si stava mica innamorando di lei?
-“Ehm… si certamente” borbottò la ragazza sollevando l’altra mano per poggiarla su un fianco.
Gideon sorrise. Se c’era una cosa che apprezzava in Gwen era la sua spontaneità. Non si fermava mai se aveva una cosa da dire.. Ecco che l’aveva chiamato persino ‘pezzo di merda’, ma detto da lei era sembrato poco convincente.
Cara Gwen, per insultarmi dovresti provare con “brutta capra leccaculo” o “raccomandato figlio di nessuno”, pensò Gideon mentre fissava Gwendolyn girargli intorno. Era molto aggraziata nel ballo. Gideon non si spiegava per quale ragione Giordano continuasse a denigrarla con parole poco incoraggianti. Ovviamente non poteva paragonarla Charlotte… Però c’era da dire che la cugina con i capelli rossi aveva preso lezioni più o meno dal giorno in cui aveva iniziato a camminare. Gwendolyn invece, sembrava avere certe cose nel sangue come far disperare il sottoscritto Gideon de Villiers. Quella volta alla festa dei Pimplebottom, Gwendolyn aveva bevuto un po’ troppo e aveva iniziato a fare confessioni strane come la presenza di fantasmi. Gideon pensava che alcune persone facessero davvero fatica a reggere l’alcol. Quella volta Gideon si era favvero arrabbiato, ma non poteva prendersela con Gwenny. Insomma, la ragazza che aveva davanti era così innocente, anche se a volte insopportabile, e simpatica e intelligente …
 
Would  you let me lead? You can step on my feet. Give it a try. It’ll be all right.
 
-“Come te la cavi con il valzer?” chiese Gideon guardandola negli occhi. Erano profondamente azzurri, notò con enorme piacere. Nel minuetto bisogna fissarsi negli occhi, giusto? Non era una di quelle cose che non bisogna assolutamente fare, vero?
Beh, a lui piaceva guardare i suoi occhi, quindi…
-“Ehm…” Gideon amava quando le mancavano le parole da dire, anche perché era raro che non avesse niente da rispondere. Quindi sorrise più a se stesso per essere riuscito a metterla in imbarazzo, che a lei.
Si fermò di colpo con Gwendolyn che lo guardava torva. Secondo le regole, avrebbe dovuto fare un inchino prima. Ma nessuno dei due ci stava pensando veramente.
-“Vieni qui” Gideon le afferrò la mano e la trascinò davanti a lui. Le poggiò una mano sulla schiena e lei quasi automaticamente le accarezzò la spalle poggiandovi la sua mano piccolina.
Saggia scelta il valzer, Gideon.
-“Ho dimenticato di mettere la musica” sussurrò mentre Gwendolyn stringeva convulsamente la sua mano. Gideon voleva capire per quale motivo fosse così nervosa. Poi ricordò, l’ultima volta che l’aveva baciata era stato nello scantinato del 1953 con il divano verde e la luce sfrigolante. Gideon si era allontanato dalla ragazza per recuperare l’iPod. Voleva nascondere il suo viso che era in fiamme dopo essersi ricordato il sapore della bocca umida di Gwendolyn e la morbidezza dei suoi capelli, e la sua pelle liscia dietro il collo.
No, No, No, assolutamente no!
Gideon, lei non è il tuo tipo, ok? Non puoi… essere lei la ragazza del tuo cuore. Ha 16 anni. E’ una bambina. Tu…
Era impensabile che Gideon pensasse queste cose come se Gwendolyn non lo stesse guardando accigliata. Aveva una faccina così buffa.
-“Hai anche un valzer oltre ad un terribile minuetto su quell’iPod?” chiese Gwendolyn con la voce altezzosa, le mani sui fianchi e le sopracciglia alzate.
Inspiegabilmente il cuore di Gideon ebbe una sincope.
-“Non mi sembrava tanto terribile l’ultima che abbiamo ascoltato” notò Gideon tornando verso di lei.
Davvero stava pensando di nuovo alla storia del bacio?
-“E’diventatalamiacanzonepreferita” disse Gwen tutto d’un soffio. Gideon non era sicuro di aver capito bene, ma sorrise comunque. Gli veniva spontaneo quando Gwendolyn era nei paraggi. Quella ragazza era come una boccata di aria fresca, ne senti sempre il bisogno.
Charlotte? Niente al confronto. Tutta a modo, mai una parola di troppo, poche vere risate. E poi non era vero che l’aveva baciata anche se non l’avrebbe detto a Gwendolyn, giusto perché gli piaceva l’idea che fosse gelosa.
-“Vedremo di proporre una nuova hit, allora” mormorò Gideon afferrando le mani di Gwendolyn e ordinandole secondo gli schemi del valzer. I gomiti sporgenti, la testa inclinata, le gambe leggere.
Le insegnò i passeggi più semplici, i giri veloci, i passi morbidi.
-“Allora, se consideriamo la mia mano sinistra” –spiegava Gideon –“il tuo spazio di movimento è il mio opposto. Quindi se io spingo con il piede sinistro, tu con quale gamba arretri?” chiedeva per misurare la sua attenzione. In realtà, Gideon aveva notato da solo che, in presenza di Gwendolyn, le distrazioni erano notevoli. Per esempio il modo in cui lo guardava quando non capiva, l’adorabile modo in cui si mordeva il labbro inferiore quando i loro sguardi si incrociavano.
-“Con il destro?” chiese Gwenny titubante. Gideon espresse il suo assenso con un mesto sorriso. Dopo una serie di cadute rocambolesche, Gideon aveva perso il conto delle volte in cui Gwendolyn si era fermata in preda allo smarrimento. Gli aveva spiegato che l’idea di essere paragonata a Charlotte non le piaceva, e che sicuramente sua cugina avrebbe imparato a ballare quello ‘stupido’ valzer, parole sue, in modo impeccabile, molto più velocemente di lei.
-“Proviamo in un altro modo, ok?” –Gideon le passò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Gwendolyn deglutì molto rumorosamente.
-“Mettiamo la musica?” chiese lei più che altro per non mostrare le sue guance rosse. Gideon non poté fare a meno che sorridere.
Oh, le sue labbra…
-“Anche. Sali sui miei piedi.” Ordinò molto serio. Gwendolyn lo guardò sgranando gli occhi. Beh sì, era consapevole che fosse una pazzia, ma gli sembrava una cosa carina. E poi non voleva che Gwen rinunciasse ad imparare, se non altro perché non voleva che lasciasse quella stanza, non prima di averla baciata di nuovo.
-“Sei impazzito, per caso? Non so se hai notato, ma non sono magra e agile quanto Charlotte, quindi a meno che tu non abbia intenzione di perdere la sensibilità alle dita dei piedi per i prossimo quattro giorni..”
Gideon l’afferrò per i fianchi e l’avvicinò velocemente a sé.
Il valzer per il momento era finito.
 
The room hush, hush and now’s our moment. Take it in, feel it all, and hold it.
Eyes on you, eyes on me
We’re doing this right.
‘Cause  lovers dance when they’re falling in love. Spotlight shine, it’s all about us. And every heart in the room will melt . This is a feeling I’ve never felt but it’s all about us.
 
Gwendolyn lo guardava come se lo considerasse davvero impazzito. Cavolo, ed era proprio così che si sentiva. Il cuore in gola non batteva più da un pezzo, e gli occhi non volevano smettere di guardarla.
-“Non puoi rovinare ogni canzone così” balbettò Gwendolyn che adesso stringeva tra i pugni la camicia di Gideon. Lui fece scivolare le mani fino a metà schiena e si avvicinò un altro po’.
-“Sarà difficile che tu ascolti questa canzone un’altra volta” sussurrò Gideon talmento vicino al suo viso che a momenti i nasi di entrambi si sarebbero toccati.
-“Cos’è Verdi?” chiese Gwendolyn alzando gli occhi in un punto sopra la sua testa. Gideon la vedeva arrossire e pensò che fosse la cosa più bella che avesse mai stretto tra le braccia.
Annuì alla sua domanda e poi non ce la fece proprio più. Premette le labbra sulle sue quasi convinto che Gwendolyn lo avrebbe respinto. Invece, la ragazza si sciolse letteralmente tra le sue braccia, abbandonò la stretta sulla sua camicia e ricambiò il bacio.
Era sbagliato innamorarsi di lei, perché… Oh al diavolo! Non si era mai sentito tanto bene in vita sua. Le donne della sua vita, compresa la madre lo aveva ‘abbandonato’ e lui non aveva un minimo riferimento al momento. E se quell’ancora fosse proprio Gwendolyn e la sua mania di mandare all’aria tutti piani della Loggia? E se fosse proprio lei la pietra preziosa che gli mancava? Il rubino era il viaggiatore più importante per la realizzazione di tutte le profezie del Conte. E se fosse anche il suo punto di realizzazione?
 
Suddenly I’ m feeling brave. Don’t know what’s gotten into me, why I feel this way.
Can we dance real slow? Can I hold you real close?
 
-“Gwendolyn, devo… devo dirti una cosa” Gideon ansimava, ma non riusciva a staccarsi da lei, neanche ad allontanarsi da lei. Se fosse stata una sua scelta, si sarebbe incollato a quella ragazza per il resto dei suoi giorni. Avrebbero trasmigrato insieme e tutte quelle cose che si fanno insieme quando si è attaccati per una parte del corpo.
-“Non rovinare questo momento, per piacere” Gwendolyn aveva un sorriso ironico stampato nel suo visino tranquillo. Sembrava combattuta da una crisi isterica a metà tra il riso e il pianto.
Ecco, quello che voleva dirle era ben lungi dal rovinare la situazione. L’avrebbe migliorata forse. Però se gli chiedeva apertamente di non parlare un motivo c’era, no? E che diamine. Si sentiva osservato da tutte le parti. Voleva chiudere gli occhi a quel dannato drago che sembrava spiccare il volo da sopra le loro teste. Voleva chiudere le finestre, tappare il buco della serratura. Quello che avrebbe voluto dirle era di fondamentale importanza.
-“Cioè, a meno che non sia una cosa bella. Per esempio evita di dire che non so baciare, ballare, parlare, che non reggo l’alcol, e che con quelle parrucche sembro ridicola. Sai, mia zia Maddy dice che spesso dovrei concentrarmi di più.. e detto da una che non ha nessuna rotella a posto, spiega tutto.” Era fatta così. Quando era sull’orlo si una crisi di nervi, iniziava a sparare parole a raffica. Il più delle volte, non avevano senso.
-“Ssh” disse Gideon tappandogli la bocca con la sua. Avrebbe dovuto ascoltarla forse, ma aveva una voglia matta di dirle una cosa che lei probabilmente avrebbe preferito sentire in un altro momento.
Mi sono innamorato di te, pensò ma non lo disse.
   
 
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