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Autore: Semolina_Pilchard    14/10/2013    2 recensioni
E adesso, chi sarà il prossimo?
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: David Gilmour, Nick Mason, Richard Wright, Roger Waters
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non dimenticherò mai l’espressione che incupì gli occhi di Rick - gli occhi più limpidi che avessi mai conosciuto - quando Roger gli comunicò che era fuori dal gruppo. O, meglio, non dimenticherò mai il terribile effetto che sortì su di me e su tutti noi.
Il tastierista non ebbe reazioni convulse, non si arrabbiò né pianse; si limitò ad alzare lo sguardo sull’ombra lunga del bassista che incombeva sopra di lui e indugiò un poco sul suo viso, quindi, senza una parola, si voltò lentamente - pacificamente, quasi - e uscì piano, silenzioso come un gatto, chiudendosi la porta alle spalle con l'usuale delicatezza delle sue mani fatate, che parevano volteggiare sulla tastiera.
Una parte di me, ripensandoci adesso, è certa che Rick se lo aspettasse, ma in quel momento, comprensibilmente, rimasi raggelato. In un attimo, il rimorso per aver allontanato Syd con quell’imperdonabile leggerezza tornò a mordermi alla gola: non volevo sentirmi un traditore per l’ennesima volta, ed il fatto che quella di allontanare Wright fosse stata una decisione del solo Roger non contribuiva a farmi sentire meglio, ma solo ancora più impotente.
L’atmosfera in quella stanza era veramente irrespirabile, non ero l’unico a subirne gli effetti: David ebbe un fremito, posò la chitarra e fuggì anche lui dallo studio, precipitosamente, evitando di incrociare i nostri sguardi; Roger mi diede le spalle e si accasciò pesantemente a terra, le braccia intorno alle ginocchia e le spalle curve in avanti.
 
Io c’ero sempre, per lui. Solo io lo conoscevo abbastanza a fondo da capire quanto fosse fragile, dietro a quell’immagine da superuomo che si era creato nel corso del tempo passato insieme; solo io ero in grado di immaginare quanto avesse bisogno di me. Quella volta, tuttavia - per la prima e unica volta - non riuscii a perdonarlo. Guardai la sua sagoma imponente ed impotente, desolata e desolante, buttata per terra come un pupazzo di neve mezzo sciolto dal sole, e provai l’orrenda impressione di fissare un estraneo.
Mi avvicinai a lui ad ampie falcate, avvertendo ad ogni passo la sensazione fisica di avvicinarmi a quel muro che tanto faceva paura a Roger e dentro cui ci stava imprigionando tutti...mi fermai a distanza di sicurezza, appena in tempo per non schiantarmici contro.
- E adesso, chi sarà il prossimo?
Who’s next?
 
Pronunciai quelle parole con una punta di asperità in più di quanto volessi nella voce; proprio quando mi sembrava di non poter più sopportare la tensione e l’immobilità di quel momento, Roger alzò lo sguardo e mi accorsi che le sue guance erano bagnate.
Il mio migliore amico.
Dio solo sa quanto ebbi voglia di inginocchiarmi accanto a lui, cingere quelle spalle e asciugare quelle lacrime; anche Roger se l’aspettava, ne ero consapevole. Qualcosa, però, mi costrinse al mio posto.   
- Allora, Roger, chi sarà?
 
Lo sguardo nei suoi occhi mutò repentinamente e l’abisso si spalancò di nuovo davanti a me: non mi aveva mai guardato così.
Fino ad allora, ero l’unico che fosse mai riuscito a scampare a quello sguardo inceneritore.
 



- Io, Nick - sibilò. - Sarò io il prossimo.
 

Fu tutto quello che ci dicemmo a riguardo, prima che anche io corressi, sconvolto, fuori dallo studio.

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Non uccidetemi, vi prego: so benissimo che le cose non sono andate come da me appena descritto, conosco la storia dei Pink Floyd. Adesso vi spiego: stavo ascoltando il SUBLIME album "Who's next?" degli Who, quando ho cominciato a rimuginare sul titolo e a chiedermi come avrei potuto usare quelle parole in una fanfic...il resto è venuto da sé. Pertanto, spero apprezziate comunque il testo per quello che è, a prescindere dalla sua veridicità.

Una recensione, anche piccola, sarebbe gradita  ;)

Semolina
  
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