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Autore: Daxn    15/10/2013    1 recensioni
"Lesson Zero" è stato, per molti, il momento in cui i nostri pony preferiti hanno, metaforicamente, ottenuto la barba, grazie alla trama che stabiliva che Twilight non aveva più il dovere di spedire lettere a Celestia ogni settimana.
Ma che sarebbe successo se Celestia fosse stata meno incline al perdono, magari perchè gli hanno finito la torta ? E se, oltre a mancare di perdono, ottenesse pure un senso dell' umorismo sadico ? Scopritelo !
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Princess Celestia, Twilight Sparkle
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ponyville era in sommossa: pony di terra ed unicorni creavano una calca spaventosamente grande, travolgendo e schiacciando tutti quelli abbastanza sfortunati da essere nel mezzo; mentre i pegasi volavano in una formazione compatta, e ogni tanto planavano verso terra, in cerca della loro preda.

Tale preda era uno stallone rosso con una bambola di pezza da quattro soldi in bocca: anche lo stallone, come tutti, era più che determinato a tenersi la bambola, anche a costo di andare contro le due centinaia di pony che abitavano il paesino.

Twilight guardava con orrore la scena davanti a sé, poiché sapeva che la causa scatenante era proprio lei stessa: infatti, quello che si era iniziato come un tentativo di creazione di un “problema d' amicizia” attraverso l' uso di un incantesimo “Mi serve, lo voglio”; una vecchia bambola di pezza del suo lontano passato; e tre riluttanti puledrine in età scolare, si era trasformato in una specie di guerra civile senza spargimenti di sangue per il possesso di tale bambola.

Poiché Twilight guardava stupefatta il casino che ella aveva combinato con così pochi ingredienti, ella non notò la presenza di cinque sagome nascoste dalla polvere che correvano nella direzione opposta alla folla.

Tali sagome si rivelarono poi essere le cinque amiche di Twilight che, per qualche motivo strambo, non erano state coinvolte dalla follia generale che serpeggiava per il resto della cittadina.

Rainbow Dash fu la prima a raggiungere la spaventata Twilight:

“Twilight ! Cosa sta succedendo ? Sembra che l' intera città sia diventata follemente innamorata di quella bambola di scarsissimo valore ! Ne sai qualcosa ?”

“Sì, ne so qualcosa, perchè è colpa mia: ho provato a creare un “problema d' amicizia” per la mia lettera settimanale alla Principessa Celestia, cosa che mi sono scordata di fare nei giorni passati.

Per fare ciò, mi son servita di una bambola di pezza sacrificabile, di un incantesimo di controllo mentale limitato e delle Cutie Mark Crusaders: infatti, dopo essermi appostata in un cespuglio, le ho salutate, ho offerto loro la bambola che, come previsto non mi hanno accolto bene; poi ho incantato la bambola per farle litigare sul possesso del giocattolo, quando però ho provato a separarle, non ci sono riuscita, quindi ho chiesto aiuto a Big Machintosh, che passava di lì per caso, e sembrava non impegnato, di aiutarmi a dividere le tre puledre... mi sono però dimenticata del fatto che tale bambola avrebbe fatto innamorare qualunque pony che l' avesse vista. Ora, considera il fatto che, inevitabilmente, il nostro stallone avrà visto la bambola, e che quindi ci abbia perso la testa su di essa. Considera che questo stallone abita dalla parte opposta del paese. Indovina cosa succede, policromatica amica mia.”

Rainbow Dash si grattò il mento, e disse:

“Tutti diventano pazzi per la bambola... comunque, mi sa che sei ossessionata dalle scadenze, Twilight: non è da pony sana di mente fare stè cose”

Twilight Sparkle ignorò il commento:
“Quel che è peggio, è che il Sole sta tramontando: se non si fermano ora, oltre a dover essere punita per la mia lentezza nell' adempiere ai miei doveri, dovrò anche essere punita per quello che ho causato all' intera città !”

Rainbow Dash fece un gesto come per dire che ciò che diceva Twilight non aveva importanza, finse una pernacchia, e commentò:

“Cosa vuoi che sia. Se per una volta sei in ritardo, Celestia non ti punirà mica. E poi, anche se fosse, questo caos che hai creato è il minimo che questo paesino ha passato”

La cavalla viola oppose il suo muso a quella dell' amica dallo zoccolo veloce:

“Hai idea di chi stiamo a parlare ? Stiamo parlando della Principessa Celestia, la regnate di questo stato, oltre che dea in terra e mia precettrice: fino ad ora, ho sempre eseguito i suoi ordini al meglio, senza mai deviare, e nel modo più efficiente possibile.

Ma se fallisco, anche una sola volta, potrebbe dubitare della mia ubbidienza a lei, e, visto che sono la sua studentessa, potrebbe farmi fare dei test. E se non passo tali test ? Sarò punita, come tutti i cattivi studenti, ad essere bocciata.

Ma Celestia è Celestia, e, per me, potrebbe tranquillamente rompere la legge e rimandarmi... ALL' ASILO DI MAGIA !”

Nella mente della cavalla viola, per la seconda volta nello stesso giorno, apparve l' immagine di lei, seduta al centro di una classe piena di puledrine e puledrini, osservanti lei e rinfacciando a Twilight il suo fallimento.

Nel frattempo, anche le altre cavalle erano arrivate, e sembravano preoccupatissime per Twilight Sparkle.

Ma non spiccicarono parola, poiché notavano che la loro amica viola stava fissando il cielo: temevano che, parlando a lei, potessero disturbare qualcosa di importante.

Poco dopo, un lampo di luce si spanse dal mezzo della radura in cui c' era la rissa fra cittadini: da tale lampo, uscì una voce solenne:

“TWILIGHT SPARKLE !”

La voce era ben riconoscibile: era la voce di Celestia: la sua voce non era la sua usuale voce tranquilla, ma era una voce piena di rabbia e fastidio verso qualcosa...

L' apparizione della dea solare bloccò per pochi secondi il pestaggio fra pony, permettendo così a Celestia di separare la calca, e togliere l' incantesimo che impregnava la bambola.

Fatto ciò, i pony, prima pronti a tutto per ottenere quell' ammasso di tela sfatta, ora guardavano tale massa con indifferenza o disgusto.

Dopo pochi minuti di imbarazzante staticità, tutti se ne andarono, meno che Twilight, le sue amiche, e Celestia.

La principessa scese a terra, sollevando un polverone, poi s' avvicinò a Twilight, e disse lei con voce severa:

“Twilight, presentati nella tua biblioteca: dobbiamo parlare”

Twilight semplicemente annuì, e cominciò ad avviarsi: nel mentre che lo faceva, la cavalla viola disse alle sue amiche: “Addio.. se avete ancora il fegato di salutarmi, mi troverete all' Asilo di Magia, a Canterlot, dove sono nata”, poi se ne andò verso la sua destinazione.


Le cinque amiche si fissarono negli occhi, indecise sul da farsi: fare da avvocato davanti a una dea per la loro amica, o lasciarla al suo destino, certe che non le accadrà nulla ?

Silenziosamente, le cinque cavalle votarono tutte per far finta di nulla, e si sciolsero.



Poco dopo, dentro la libreria, Twilight sentiva un nodo in gola: stava per incontrare la sua precettrice, fra l' altro arrabbiata, e temeva la pena che stava per ricevere, perchè certa che Celestia non si sarebbe data limiti per assegnarla.

Sospirando, Twilight salì le scale, e vide davanti a sé una Celestia in piedi al centro della stanza, con degli occhi pieni di rabbia, e un ghigno maligno sulla sua faccia.

Twilight si prostrò davanti a lei, e disse:

“Mi dispiace per quello che ho fatto, mi dispiace per il mio ritardo”

Celestia la guardò negli occhi, e disse:

“Il ritardo ? Non è quello che ha causato la mia ira. E' la tua reazione alla scoperta di essere in ritardo: invece di saltare alla settimana successiva, magari allegando delle scuse, hai cercato in tutti i modi di ottenere un problema in un giorno che, altrimenti, sarebbe stato senza problemi per tutti.

No: hai dovuto invece utilizzare delle puledre innocenti, e i tuoi compaesani, per cercare di ottenere ciò che volevi. Ciò è segno di totale assenza di saggezza, Twilight, ed io ho per te il giusto contrappasso”

Twilight cominciò a sudare freddo, e a pregare che non fosse quello che pensava.

“Twilight Sparkle, da domani fino all' anno prossimo, sarai alunna della classe 'Giardino Pensile' all' Asilo di Magia 'Piccole Meraviglie del Mondo'. Per ovviare al fatto che saresti più che capace di farti riassegnare all' Università Magica, sarai privata dei tuoi poteri, se si eccettuano i poteri più basilari.”

Il cuore di Twilight Sparkle si fermò: era stata spedita all' Asilo di Magia ?

Davvero ?

Era davvero accaduto, l' Elemento della Magia, spedito a frequentare l' Asilo di Magia ?

La testa dell' unicorno viola si divise in due parti: la parte che si rassegnava; e quella che diceva di rispondere a Celestia, e dimostrargli che c'è una ragione per cui i Portatori degli Elementi della Magia passati erano spesso “suicidati” e non “riassegnati”...

Alla fine, in Twilight prevalse la parte che voleva rassegnarsi al suo fato: non poteva sfidare a duello Celestia, e, dopotutto, la dea solare era diventata praticamente la sua bussola morale: se avesse disobbedito ad ella, si sarebbe sentita un verme.

Allora Twilight chiamò Spike, disse ad egli di preparare a lei le valigie, e che, dopo tale compito, egli era in vacanza per un anno.

Spike fece tutto ciò con grande piacere, prima di notare che la sua gioia feriva Twilight nel profondo.

Prima di andarsene, Celestia lasciò un cartello appeso sulla porta della biblioteca

  
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