I’m sorry ~
Sospirò.
Un’altra nuvoletta vaporosa si addensò nell’aria
scura della notte di Toronto.
Sfregò le mani una con l’altra per far calore –
dato che i guanti senza dita scuri che indossava non contribuivano affatto a
scaldarla – e sistemò meglio il berretto di lana bianca che le copriva la
testa.
Continuò a camminare insicura, guardandosi
attorno per la paura di non essere sola.
«Via Green, numero quattordici.» si ripassò ad
alta voce, «dovrei quasi esserci.»
Svoltò l’angolo, guardando il marciapiede pieno
di crepe sotto i suoi piedi.
Oh, almeno una cosa con quello stupido
pavimento condividevo. Il mio cuore era pieno di graffi e crepe! Identici,
proprio.
Si fermò improvvisamente, alla vista
di un numero quattordici scritto a caratteri cubitali.
«Eccoti arrivata, Courtney.»
Passò il dito congelato sopra il tastino dorato
del campanello, senza premerlo.
Eddai,
Court! Fatti forza… devi farlo.
Titubante, schiacciò il campanello.
Sapeva perfettamente che erano le tre di notte, e che di sicuro non era l’ora
adatta di andare a parlare al suo ex, ma l’impulso di provarci era più forte di
lei.
«Sì?» la sua voce.
Quella vellutata e dolce che tanto le era mancata.
«Ciao, Duncan.» balbettò, «sono Courtney. Scusa l’ora»
«C-courtney?»
si sorprese. Logico. «E-entra pure.»
Sono venuta qui, ho passato mari e monti solo per vederti. Devo parlarti,
prima che il fardello che ho dentro mi opprima.
Se, certo, manco fossimo in un’opera di Shakespeare!
Ma che poteva dire? Era quella la verità.
Voleva vederlo, assicurarsi che fosse felice.
Certo, e poi magari se avesse avuto coraggio…
«Ehilà, da quanto tempo» sembrò irritato dalla sua presenza.
Questo la ferì. «Ehm, lo so che non è proprio orario da ricevimento… è che… ho una cosa da
dirti. Importante.»
Duncan la squadrò: «Se sei qui per farmi causa sappi che ti risponderò con un
bell’insulto. Donna avvisata, mezza salvata»
Courtney guardò il pavimento, afflitta.
Possibile che un ragazzo esercitasse così tanto potere su di lei?
Possibile che l’amore che provava nei suoi confronti riusciva a sopprimere
l’odio che avrebbe dovuto suscitare?
«Niente cause» cercò timidamente di abbozzare un sorriso, arrossendo. «Sarò
breve. Io… ecco, trovo quel Reality molto scemo ed insensato. Sapevo che la nostra
relazione non sarebbe durata a lungo. Mi… dispiace di aver escogitato cose maligne su di te.»
Trattenne il fiato, poi lo liberò e riprese. «Duncan, sono venuta a chiederti scusa. Hai
fatto benissimo a tradirmi… è stata colpa mia. A me piaci così come sei, mi
dispiace di averti voluto cambiare, un tempo»
Lui rimase di stucco. Non si aspettava di certo quelle parole pronunciate dalla sua ex
Principessa.
«Okay: lo comprendo.» ammise Courtney, fissando gli occhi acquamarina del punk.
«Non mi aspetto chissà che da te, mi odierai comunque. Ma volevo dirtelo, tutto
qui»
Si girò e fece per andarsene, quando una mano la bloccò per il polso.
Duncan si avvicinò e le schioccò un bacio sulla guancia.
«Grazie, Principessa.»
{480 words}
Koaletta:
Ehi, ciao! ♥
Era da un po’ che non ci sentavamo, in questa raccolta, eh? Mi dispiace ):
Che ne dite? Vi piace?
Non c’è un granché di fluff, ma spero che la sappiate apprezzare lo stesso
♥
Sono sempre dell’opinione che la Duncney sia la perfezione e la tenerezza, anche se (spoiler) ormai è nata la Scottney. E tanti saluti, sigh 3:
Tanti Baciotti, dolcini, e mi raccomando: recensite! *___*
Vostra Koaletta ♥