16/10/2013
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Dandoti voce
Fin da quando è nato, Harry è sempre vissuto nel silenzio. Mentre imparava a muovere i primi passi o andava per la prima volta all’asilo. Durante il Natale in famiglia o al mare d’estate.
Sempre silenzio.
Harry sapeva che essendo sordomuto la sua vita non sarebbe stata esattamente come quella di tutti gli altri ma, nonostante questo, non smetteva di sorridere. Perché nel silenzio aveva trovato Louis.
Louis che, invece di snobbarlo o trattarlo da stupido, si era seduto sul muretto della scuola elementare e per tutta la ricreazione era stato in silenzio, comunicando con gesti che nel linguaggio dei segni non volevano dire niente, ma che per Harry avevano significato tantissimo.
Louis che, durante le lezioni, traduceva per lui le parole dell’insegnante e lo affiancava sempre nelle partite di calcetto dopo la scuola.
Louis che, giorno dopo giorno, era diventato la sua voce.
Anche ora, a distanza di anni, sa che Louis non lo lascerebbe mai in una situazione simile, nonostante tra poco tocchi a lui e il ragazzo non sia ancora arrivato. Si sistema la camicia che gli fascia perfettamente il busto e liscia una piega inesistente sui pantaloni, più per tenersi impegnato che per reale bisogno.
Osserva il fotografo scambiare due parole con gli altri modelli presenti nella stanza e, inevitabilmente, lo vede camminare anche nella sua direzione.
Nonostante il suo handicap, il suo corpo è letteralmente sbocciato negli anni del liceo e questo gli ha permesso di ottenere il lavoro per pagarsi una parte degli studi universitari e non gravare troppo sulle spalle di sua madre.
Ma, pur non avendo bisogno della voce per sfilare, Harry si sente sempre in soggezione quando è ora di parlare con gli addetti prima di una sfilata. Non tutti hanno tatto per queste cose e, seppur Harry cerchi di non darlo a vedere, molte volte ci rimane male.
Proprio mentre l’uomo sta per rivolgergli la parola, una mano si posa delicata sulla sua schiena, e Harry sorride riconoscendone il tocco.
Louis gli strizza l’occhio e muove piano la mano sulla sua schiena per rilassarlo. Poi con i gesti che sono ormai diventati la sua prima lingua, si scusa per il ritardo.
Harry scuote la testa e ricambia con un Adesso sei qui. Poi lascia spazio al suo ragazzo che si fa interprete dei suoi gesti ed è felice, perché almeno una cosa buona, il silenzio l’ha fatta. Gli ha portato Louis.
La voce ai suoi pensieri e al suo cuore.
“Partecipa al Harry!Fest di Wanki!Fic.”