a
yingsu,
semplicemente.
Nudi e coperti di polvere nera.
«Possiamo farli nudi e coperti di
polvere nera» scherzò Portia, arricciandosi una
ciocca giallo-quasi-limone nella mancina mentre con
la destra teneva la matita con cui faceva degli schizzi di vari abiti che lei e
Cinna avevano iniziato ad ideare dopo la Mietitura
del Distretto 12, vista in diretta.
La donna incrociò le caviglie sotto la
sedia, alzando poi lo sguardo incontrando la figura di Cinna
chino sul disegno stilizzato di un ragazzo ed una ragazza coperti di polvere
scura. «Pensavo volessi fare
qualcosa di diverso» constatò il nuovo stilista, passandosi una mano sotto l’occhio
e sbavandosi irrimediabilmente l’eye-liner, Portia
ridacchiò ma decise di non farglielo notare. «Perché ridi?» domandò l’altro,
prendendo in mano il foglio per poi appoggiare la colonna vertebrale contro lo
schienale della sedia e alzare il disegno fatto dalla compagna verso la luce
del lampadario appeso al soffitto.
«Perché è bello vedere qualcuno che
ama il proprio lavoro» rispose l’altra, tracciando una linea che bandiva
assolutamente l’ennesimo esperimento senza capo né coda per Katniss
e Peeta.
In risposta la donna ricevette solo un
mugolio, Cinna fissava ancora il foglio attraversato
dalla bianca luce della lampadina, si voltò poi verso l’ampia finestra che
copriva gran parte della parete di quel soggiorno, anche i raggi del sole
pomeridiano filtravano prepotenti attraverso la carta e il carboncino.
«Dobbiamo rifare tutto. Non andiamo da
nessuna parte basandoci sugli anni precedenti è…» ma
non completò la frase, poggiando la matita sul tavolo e mettendosi le mani nei
vaporosi capelli.
«…fantastico»
suggerì Cinna, mettendo il foglio sul piano e
allungando la mano verso il portapenne, estraendo da questi la matita rossa e
quella gialla. Con sottofondo le ripetute richieste di spiegazioni da parte di Portia, il neostilista disegnava delle fiamme sulla polvere
nera dei corpi dei due tributi – e, non dando risposta alla compagna, la
costrinse ad alzarsi.
L’altra si chinò sullo schizzo,
appoggiando una mano sulla spalla di Cinna che
sorrise al gesto, «mi è venuta guardando il disegno attraverso la luce» spiegò
brevemente.
Portia sorrise, il tavolo di vetro
rifletteva la sua figura, «Capitol City non ha
apprezzato molto l’edizione in cui erano nudi, quelli del dodici» constatò,
mentre nella sua mente si formava già un’idea relativa a questo…
problema.
«Una tuta» constatò Cinna – esattamente l’idea che aveva avuto Portia, «aderente» concluse poi, alzando di nuovo il foglio
e levandosi in piedi, di nuovo si posizionò con il foglio davanti alla luce e
con la mano chiamò la compagna per mostrarle la sua idea, i costumi sembravano prendere
fuoco da quella particolare angolazione, «ti piace?» chiese infine. A lui
sembrava un’idea fantastica.
Portia sorrise, appoggiò una mano sulla
spalla di Cinna, girandosi verso di lui e con il
pollice dell’altra gli pulì lo sbavo del trucco sotto l’occhio, «è fantastico»
annunciò, allungandosi poi a dargli un bacio all’angolo delle labbra,
rubandogli il foglio e dirigendosi verso la sartoria già munita di misure dei
due tributi per spiegare l’idea dei costumi per i settantaquattresimi Hunger Games.
― Allora, Katniss,
parliamo del tuo costume per la cerimonia di apertura. La mia socia, Portia, è la stilista del tuo compagno, Peeta.
E al momento abbiamo in mente di farvi mettere dei costumi complementari ―
dice Cinna. ― Come sai, si usa rispecchiare l’atmosfera
del distretto.
[…] ― Avrò un vestito da minatore,
quindi? ― chiedo, sperando che non sarò una cosa indecente.
― Non esattamente. Vedi, io e Portia pensiamo che il costume da minatore sia roba
vecchia, ormai. Nessuno vi ricorderà con un vestito del genere. Entrambi, poi,
riteniamo che sia nostro dovere rendere indimenticabili i tributi del Distretto
12 ― dice Cinna.
Sarò
nuda di sicuro, penso.
― Perciò, invece di mettere a fuoco il
processo di estrazione in sé, abbiamo intenzione di focalizzare il carbone ―
spiega Cinna.
Nuda e
coperta di polvere nera, penso.
― E cosa facciamo col carbone? Lo
bruciamo ― dice Cinna. ― Tu non hai paura
del fuoco, vero, Katniss? ― vede la mia
espressione e fa un gran sorriso.
|| THE HUNGER GAMES – CAPITOLO 5 ||
▪ Suzanne Collins ▪
Note d’Autrice ◊ «viviamo e respiriamo parole»
Ebbene, tutto questo va a yingsu e alla sua
capacità di non saper usare Word, ma non importa.
Che dire? Lei ama la Cinna/Portia e quindi le ho
scritto una Cinna/Portia (Scortia [scorza]) velatissima, sia per dare un po’
più di importanza(?) a Portia – che, ricordiamoci, è
stata giustiziata in diretta ne “Il Canto della Rivolta” per essere la stilista
di Peeta ;A; ma sono dettagli c:
E, insomma, questa flash-fic
è ambientata in un pre-Hunger Games,
anche perché io sono del parere che gli stilisti abbiano già tutte le misure e
quant’altro dei tributi da quando questi vengono estratti, sempre in memoria
della scena del film/libro dove estraggono il sangue a Katniss
e gli altri bimbi e ci sono tutte le notizie riguardo al ragazz@.
Ma se qualcuno sa come funziona insomma, prenda la mia organizzazione per pura
licenza poetica çuç e poi credo che non possa essere
così diverso, no? 8D
radioactive,
▪ a n g o l o s p a m ▪
Sono stato fatto
per amarti ― { Hunger Games –
ONESHOT – pre!Die on the front page, just like the
stars – Liv (D2) • radioactive }
Die on the
front page, just like the stars ― { Hunger Games – LONG – 72esima Edizione
– Lyosha & Ariel (D8) • radioactive }
I’m frozen to the
bones ― { Hunger Games – LONG – 73esima Edizione – Roel (D2) • yingsu }
Blur ― { Hunger Games –
LONG – Klaus & London (D6) • ivola }