Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Portgas D Taty    16/10/2013    2 recensioni
Holly Preston è una teenage pessimista e con una bassa autostima.Ha sempre vissuto nella solitudine e considera la sua vita piuttosto noiosa e monotona almeno finchè un bizzarro quanto terrificante evento non sconvolgerà radicalmente la sua esistenza
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grell Sutcliff, Nuovo personaggio, Ronald Knox, Un po' tutti, William T. Spears
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sul tetto di una comune casa,due figure nascoste dalla nebbia osservavano dall’alto il paesaggio di una Londra addormentata.
-Wow da qui si vede il Big Ben-disse una vocina squillante,una bambina sui 5 anni non di più guardava estasiata i monumenti che erano riusciti a sfuggire alla  coperta nebbiosa .Era il momento della giornata che preferiva,quando la sera,lui con discrezione entrava dalla finestra della sua cameretta e la faceva volare di tetto in tetto.Si sentiva tanto Wendy in quel preciso momento di assoluta libertà,ma di certo l’uomo che la portava a fare quei viaggi non era Peter Pan,ma a lei poco importava,si sentiva felice con quell’uomo, ancora più spensierata di quanto già non fosse.Certo non sapeva nulla di lui e se la mamma fosse venuta a sapere di questi incontri notturni di certo le avrebbe dato della bimba cattiva e l’avrebbe messa in punizione,ma c’era qualcosa di innato in lei che la spingeva a fidarsi di quella misteriosa figura.Qualcosa che a 5 anni non puoi spiegarti e forse nemmeno in età adulta.Questi incontri clandestini erano iniziati due anni fa,precisamente il 20 febbrario il giorno del suo terzo compleanno.La madre era un avvocato prestigioso conosciuta in tutta New York per le sue abilità nei casi.E quella sera speciale l’aveva lasciata sola in quella enorme villa dicendole che avrebbero festeggiato il compleanno al suo ritorno.Lei aspettò gli occhietti gonfi e colmi di lacrime e poi spostata per il pianto e l’ora tarda non resistette più, e calò tra le braccia di Morfeo.Quando riaprì gli occhi sentì un arietta umida scompigliarle i capelli,ma non aveva freddo,le braccia di qualcuno la tenevano al caldo alzò lo sguardo e tutto ciò che vide fu un sorriso sincero :”Buon Compleanno Holly”. E la storia si ripetè per tutte le sere seguenti,in compagnia di quella figura silenziosa e rassicurante Holly si sentiva bene come non lo era mai stata prima.
-Te l’ho mai detto che ti voglio bene?-disse così a bruciapelo,l’uomo sussultò sorpreso da quella frase inaspettata,la bimba puntò gli occhietti sulla figura nera,non poteva vederla ,troppo ben nascosta dalla nebbia,e la sua miopia non aiutava.
-No non me l’hai mai detto-la voce dell’uomo era dura ma dolce allo stesso tempo,per Holly era la voce più bella del mondo.
-Allora te l’ho dico adesso,Ti voglio bene-la voce della piccola prese una nota quasi mielosa abbandonando per qualche secondo la sua voce squillante e acuta,si avvinghiò al braccio della persona al suo fianco e ci appoggiò la testolina,chiuse gli occhi beandosi di quel momento perfetto.-Non lasciarmi mai-sussurrò forse più persa tra i suoi pensieri che a lui.Poi ad un tratto sentì una voce chiamarla,il suono era flebile tanto delicato che poteva essere paragonato ad un tintinnio in una tormenta.Alzò il volto credendo che fosse l’uomo ad averla chiamata ma si accorse ben presto che il suono era troppo lieve per venire da una persona così vicina a lei.La nebbia si stava facendo più fitta,tanto bianca da coprire l’intera capitale,ed oscurare del tutto la sua vista.
Ebbe paura strinse ancora di più la presa al braccio ma con sua grande sorpresa si trovò a stringere il vuoto.Ora era tutto completamente bianco,il tetto dove era seduta,Londra e l’uomo erano scomparsi ora vi era solo il nulla.-Holly!-quella voce,era diventata più forte e ora sembrava rimbombare nella sua mente.-Holly-di nuovo ora la voce era nitida quasi come se fosse accanto a lei.-Svegliati tesoro-


Strofinai gli occhi cercando di abituarmi alla fastidiosa luce che filtrava dalla finestra,appena riuscii a focalizzare il tutto vidi il dolce sorriso di mia madre china su di me aspettando che mi alzassi dal mio caldo giaciglio.
-Forza tesoro,ci attende una giornata meravigliosa-mi scaraventai di nuovo sul cuscino,cosa c’era di meraviglioso in questa giornata?! Un bel niente!Ero stata strappata di nuovo da quel magico sogno che sapeva di frammenti di ricordi e invece era solo vana illusione. Come poteva qualcosa che sembrava così reale essere solo frutto del mio inconscio??
-Holly non te l’ho ripeterò di nuovo esci da quel letto SUBITO!-disse accigliata,accentuando il subito.Non ebbi scelta e presi in appello tutta la mia forza di volontà per alzarmi dal letto.Mi alzai stiracchiandomi e sbadigliando.Era iniziata una nuova noiosa giornata!
-Ti do 10 minuti,sai bene che alle 8.00 devo essere in ufficio- le feci un cenno con la testa,presi gli occhiali dal comodino e mi diressi verso il bagno.
Velocemente mi lavai e poi indossai la divisa della mia scuola,la San Diego,prestigiosa scuola privata.Il destino delle persone che uscivano di lì era già scritto:politici,giudici,avvocati.Insomma tutti lavori che compiacevano mia madre,ma non di certo la diretta interessata.
Presi al volo la cartella ed entrai nella lussuosa  macchina nera parcheggiata sul viale di casa.
Diedi un occhiata al posto del guidatore.Mia madre era splendida,come sempre.Il tailleur lilla sembrava essere cucito apposta per la sua minuta figura e indossava delle decoltè bianche che esaltavano la slanciatura delle sue gambe.Nonostante gli anni era ancora una donna desiderata e bellissima.Mi è sempre sorto spontaneo il dubbio  da dove fossi uscita.L’unica cosa che avevo preso da lei erano i capelli arancioscarlatti per il resto tutto un mistero:gambette storte,petto piatto(nonostante i miei 17 anni),ma tra tutti questi difetti fisici quello che odiavo di più erano i miei occhi,avrei tanto voluto ereditare gli stupendi occhi azzurri di mia madre così luminosi  e invece i miei sono di un colore talmente improbabile da far quasi invidia ad un vampiro.Un verde tra il fluo e il giallo,nessuno nella famiglia di mia madre ha queste particolari iridi,quindi ho optato che le avesse mio padre,ma di lui so poco e niente visto che a mia madre non piace parlarne.Una delle poche cose che so di mio padre e che oltre ad avere questo colore anormale di occhi era anche miope,cosa che si è trasmessa a me,ma di questo lo ringrazio posso coprire almeno in parte questo orrendo colore dietro delle lenti.
-Buona giornata tesoro-l’ottimismo di mia madre di primo mattino mi disarma e disgusta allo stesso tempo-Si si,ci vediamo oggi-le dico cercando di essere il meno acida possibile.
-Ehm no,mi spiace piccola ma oggi ho un incontro con un cliente mi sa che torno tardi dovrai cenare senza di me- mi dice con un sorriso tirato.Come se fosse una novità,fin dalla tenera età passo le mie giornate da sola ormai ci ho fatto l’abitidune.La solitudine e il silenzio sono diventanti i miei migliori amici. Scendo dall’auto rivolgendole un freddo-Ciao- che la lascia sbigottita e triste allo stesso tempo.Mi spiace di averla trattata in questo modo,ma a volte mi da l’impressione che si diverta più a lavoro che in mia compagnia.Che tragica situazione familiare!
Mi appresso a correre per l’entrata,la campanella e già suonata da un pezzo,e io come al solito mi sono persa nei miei contorti pensieri.La struttura vittoriana che si estendeva al mio orizzonte diventava sempre più vicina man mano che la lunghezza diminuiva.Credo che sia l’unico edificio vittoriano in tutta New York,una metropoli così moderna ha lasciato in piedi una scuola così antica che cosa bizzarra.
Entro in classe con il fiatone ricevendo anche un occhiataccia dalla professoressa di Filosofia, che si avvicina con fare minaccioso,squadrandomi dal basso in alto,nel vero senso della parola visto che sarà si e no 1.40.
-Signorina Preston,sempre in orario vedo-
-Ehm Mrs.Bodler ho fatto solo un ritardo di 5 minut…-
-5 minuti o no,e comunque un ritardo,si tratterà di più per scontare un castigo.Sua madre è una donna colta e laboriasa,cerchi di prendere come modello lei-siamo alle solite sempre a paragonarmi a mia madre,lo so già da me che molto probabilmente all’ospedale hanno fatto confusione non c’è bisogno di sottolinearlo.
-Come vuole-le rispondo atona,prendendo posto a sedere.Il buongiorno si vede dal mattino.
                                                                     ***
Dopo le lezioni,mi diressi nell’aula punizioni(luogo che conoscevo meglio di tutta la scuola).Entrai stupendomi di trovare solo la nana malefica,cavolo in tutta questa stramaledetta scuola di altezzosi ero l’unica in tutto l’arco della giornata ad aver “disobbedito” alle regole?Sbuffai irritata, la giornata non poteva far altro che migliorare,dopo il sogno sfumato,l’ennessima buca da parte di mia madre,la punizione,ora avevo bisogno solo di un colpo di fortuna per trasformare il mio broncio in un sorriso.
Presi posto all’ultimo banco,più lontano stavo da lei meglio era,quell’ora di punizione doveva volare.Presi i-pood e mi infilai le cuffie nelle orecchie cercando di rilassarmi sotto le note di Dum dei Nirvana.Alzai gli occhi, la megera aveva lo sguardo puntato su di me attenta ad ogni mio respiro.Metteva i brividi.
My heart is broke
But i have some glue”

Questa era in assoluto la frase che amavo di più di questa canzone,chissà se io troverò mai un pò di colla per riparare il mio cuore a pezzi.Appoggiai la testa sulla tracolla e cullata dalle note di Dumb caddi nel sonno più profondo sperando di sognare ancora Londra e l’uomo misterioso.
 
Il rumore di macerie che cadono,urla di donna,risatine isteriche mi svegliarono.Ma che stava succedendo?
Aprii gli occhi lentamente alzando la testa dal banco guardandomi attorno,ciò che vidi mi lasciò esterefatta.
Il muro che divideva l’aula dal cortile aveva un enorme buco e i banchi erano capovolti o buttati dall’altro lato,e il pavimento era pieno di macerie ma non fu questo a stupirmi di più,no a lasciarmi letteralmente a bocca aperta era un tizio tutto vestito di rosso con la lunga chioma del medesimo colore che minacciava la Bodler con una motosega.La poverina era all’angolo che sudava freddo,con il viso completamente sbiancato e la motosega (in funzione) letteralmente sotto il naso.
-Nessuno può darmi ordini mi hai capito vecchia?Se voglio restare in questo luogo così poco chic,ci resto intesi e poi la mia presenza non può far altro che riavvivare un ambiente così grigio,ci vorrebbe un pò di rosso…-portò la mano sotto il mento come se stesse davvero prendendo in considerazione l’idea di riarredare l’interno della scuola,mettendo la motosega a terra (con grande gioia della Bodler) e appoggiandoci sopra come se fosse un bastone.
Okay c’è un pazzo sclerotico,psicopatico all’interno della mia scuola,no all’interno della mia classe.Stava per uccidere la Bodler,certo questo l’avrebbe reso l’idolo di tutta la scuola,ma c’ero anch’io e se dopo la Bodler quel tipo prendesse in considerazione di uccidere anche me?
Mi trovavo letteralmente nella merda e uscirne non sarebbe stato facile,continuavo a fissarlo studiando i suoi movimenti e calcolando quanto fosse lontano l’enorme buco nel muro dal banco in cui mi stavo disperatamente nascondendo.Maledetta Bodler a quest’ora la scuola era deserta ben ti sta a dare punizioni inutili,anche se in questo caso ci rimettevo anch’io.L’oggetto dei miei pensieri si voltò a guardarmi,appena i nostri sguardi si incrociarono sbiancai più di quanto già non fossi e lui mi mostro una fila di denti bianchissimi e appuntiti?!Cavolo ora si che me la stavo facendo addosso.Il mio cervello non sembrava volermi aiutare, annegato dalla mia stessa paura.Le mani e le gambe mi tremavano, quel tipo si stava dirigendo a passi eleganti verso di me e io ero nel panico più totale.La Bodler non poteva essermi di nessuno aiuto visto che era svenuta inerme sul pavimento,okay me la dovrò cavare da sola. Presa dall’istinto di soppravivenza o da attimi di stupidità  cercai di catapultarmi nel buco che dava sul cortile,ma la strada mi venne sbarrata dallo strano tizio rosso.
-Non rendermi il lavoro ancora più complicato cara-disse con un ghigno sinistro.
-C-chi sei? E cosa vuoi da me?-chissà con quale coraggio tirai fuori queste parole,forse prima di morire volevo almeno sapere chi era il mio assassino e il motivo della mia morte.
-Sono Grell Sutcliffe *DEATH*- fece una giravolta su se stesso per completare con tanto di posa teatrale alla fine,tutto ciò non fece altro che aumentare in me la consapevolezza che questo tipo era uno squilibrato-Sono qui per Holly Preston,sei tu-Oh dio mio,ma cosa ti ho fatto di male?Ricordate quando ho detto la giornata può solo migliorare beh dimenticatevelo peggio di così si muore.Nel vero senso della parola.Indietreggiai lentamente,quella non era una domanda ma un affermazione,quindi lui sapeva che ero io Holly Preston,ingoiai la mia saliva più volte avevo la gola secca e a furia di indietreggiare ero finita seduta su un banco.Chiusi gli occhi aspettando che la morte sopraggiungesse da un momento all’altro.
-Su forza vieni con me- aprii prima un occhio e poi un altro,che il tipo volesse prima abusare di me?Nooo questo era da escludere,a occhio sembrava una persona dalla dubbia sessualità,ma allora dove voleva condurmi.-D-dove vuoi portarmi?-sbuffo annoiato,si avvicinò a me e puntò i suoi occhi nei miei.Mi stupii di costatare che le sue iridi erano identiche alle mie.-Nel mondo degli Shinigami dove se no?-

Attenzione all'autore 
Allora premetto che è la mia prima ff,quindi spero di aver almeno in qualche modo coinvolto.Mi rendo conto che non è un granchè,ma ripeto è la mia prima ff quindi chiedo venia Y.Y Recensite,critiche positive o negative che siano.Voglio migliorare!Quindi fatemi sapere ora vi lascio.Buona lettura e *Death*  ;*
  
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