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Autore: telesette    17/10/2013    1 recensioni
Sei stata la vita, per me, e ciò ti ha ripagato con la morte che non meritavi.
Merito di soffrire, per questo.
Merito di scontare questo dolore immane, il dolore di non essere riuscito a proteggerti, ma devo anche far sì che Aska non incontri il tuo stesso fato.
Non ancora, è troppo piccola, e deve poter crescere sana e in salute per diventare bella e dolce come sua madre.
Meravigliosa, come lo era lei.
Un angelo come lei...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ain, Altro personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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AD ANGELA, CON AFFETTO...

 

Angelo senza nome

 

Non sapevi nulla di me, non sapevi neppure chi ero...

 

Ricordo come mi guardavi preoccupata, mentre eri china a medicare le mie ferite, così come ricordo la sincerità del tuo sguardo.
Mi avevi raccolto quand'ero ormai più morto che vivo, ignorando persino se potessi essere pericoloso per te, e oltre a ciò ti prendesti la briga di assistermi e di curarmi per restituirmi alla vita.
Mi hai trattato con molto amore.
Eppure ero un estraneo per te, un uomo ferito e prossimo a rendere l'anima.
Potevo essere chiunque: un bandito, un assassino, uno dei tanti disperati pronti a uccidere chiunque per un po' di cibo.
Eppure hai deciso lo stesso di salvarmi.
Perché?
Vivevi sola, con tua figlia, e hai ugualmente deciso di correre un simile rischio.
Perché lo hai fatto?
Ancora oggi, mi chiedo se saresti riuscita a sopravvivere in quest'epoca maledetta, mettendo da parte ogni prudenza per soccorrere un perfetto sconosciuto.

Ignoro quanto tempo trascorresti alzata giorno e notte, lavando e cambiando le bende, e tutto per asciugare il sangue delle mie ferite.
Considerato come ero ridotto, il miracolo era che io respirassi ancora. Furono il tuo impegno e la tua dedizione a salvarmi, non c'è dubbio, e pensare che non ho mai saputo nemmeno come ti chiamassi.
Non te lo chiesi mai, forse perché tu stessa non hai mai chiesto di sapere quale fosse il mio nome.
Non volevi saperlo.
Non volevi sapere chi ero, perché mi avessero ferito, e nemmeno quali intenzioni potessi avere nei tuoi riguardi o in quelli della tua bambina.
Ti sei fidata del mio silenzio.
Non credevo che qualcuno potesse farlo, ma tu lo hai fatto.
Ti sei presa cura di me, come se fossi una persona a te cara, e non dimenticherò mai le parole con cui salutasti felice il mio risveglio dalle tenebre dell'incoscienza.

- Grazie al cielo - esclamasti. - Temevo che non ti saresti più svegliato!

Il dolce suono della tua voce, misto al tepore rassicurante della tua mano sulla mia fronte, mi fece pensare per un momento di essere già asceso al Paradiso.
Uno come me in Paradiso...
Ridicolo, vero?
Eppure era così che immaginavo fossero gli angeli, con occhi chiari  e puri come i tuoi, e con un sorriso tenero e dolce quanto quello sulle tue labbra.
Un angelo!
Un vero angelo, l'angelo che ha avuto pietà di me e mi ha riportato in vita.
Tu eri davvero un angelo, proprio come la bambina che piangeva in quella culla, e come un angelo ti prodigasti per entrambi.
Madre per tua figlia e angelo di misericordia per me.
Il tuo cuore non conosceva altro che amore e bontà, le stesse cose che mi mancavano prima di conoscerti, e persino io potevo avvertire quel dolce calore nel petto.
Durante quel poco tempo che abbiamo vissuto assieme, ho appreso il significato della vera carità umana: ai miei occhi, tu eri più luminosa del sole, della luna e di tutte le stelle del firmamento; sorgente di acqua limpida, in mezzo a un deserto arido e senza fiori; e giorno dopo giorno, rallegrandomi del tuo sorriso e di quello della piccola Aska, cominciavo quasi a credere che la felicità potesse esistere ancora per me.

- Speravo di essere felice!

Il mio cuore aveva appena riscoperto gioie ed emozioni assieme, il patrimonio che rende l'essere umano degno di ciò che è, e dentro di me ringraziavo il destino che mi aveva permesso di incontrarti...
Ho maledetto quello stesso destino, l'istante dopo che ti vidi accasciata al suolo.
Così come ti avevo trovata, due esseri immondi ti avevano portata via.
Così come ho benedetto il nostro incontro, l'ho maledetto per essere stato la causa involontaria della tua fine.
Sei stata la vita, per me, e ciò ti ha ripagato con la morte che non meritavi.
Merito di soffrire, per questo.
Merito di scontare questo dolore immane, il dolore di non essere riuscito a proteggerti, ma devo anche far sì che Aska non incontri il tuo stesso fato.
Non ancora, è troppo piccola, e deve poter crescere sana e in salute per diventare bella e dolce come sua madre.
Meravigliosa, come lo era lei.
Un angelo come lei.
Un dolce angelo senza nome!

 

 

FINE

   
 
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