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Autore: delilahs    17/10/2013    1 recensioni
But Angie, Angie, ain't it good to be alive
Angie, Angie, they can’t say we never tried
Genere: Angst, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Love is passion, Love is kind.'
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“Vogliamo dedicare Angie, dei Rolling Stones, ad una nostra ascoltatrice in ascolto, Ziva David!”

Ziva spostò lo sguardo dalla strada, strabiliata. Nella piccola monovolume si diffusero le prime note della canzone, riprodotte dall’emittente radio del momento. Fuori dall’auto infuriava una tempesta di neve, con fiocchi che cadevano tutt’attorno. Il cielo era buio,coperto dalle nuvole.

Oh angie, oh angie,
When will those dark clouds disappear?
Angie, angie.
Where will it lead us from here
With no loving in our souls and no money in our coats
You can't say we're satisfied

 

Le note scorrevano dolci mentre la voce del cantante scivolava melodiosa sugli strimpellii della chitarra e i colpi della batteria. Il ritmo era lento, le parole dolci e misurate, eppure la canzone aveva qualcosa di meraviglioso. Quella canzone le era familiare, le ricordava qualcosa.
 
But Angie, Angie, you can't say we never tried.
Angie, you're beautiful, but ain't it time we said goodbye
Angie, I still love you, remember all those nights we cried
All the dreams we held so close seemed to all go up in smoke 
Let me whisper in your ear
Angie, Angie, where will it lead us from here
Oh, Angie, don't you weep, all your kisses still taste sweet
I hate that sadness in your eyes

 
Ziva alzò piano il volume alla radio. “I still love you” sussurrò, strofinandosi le mani che stavano iniziando a raffreddarsi. Accostò al marciapiede, lasciando che la neve turbinasse sulla macchina. Le sembrava di essere dentro una grande bolla calda. Lanciò uno sguardo allo specchietto retrovisore, osservando con tristezza le valigie sistemate nel sedile posteriore. 

But Angie, Angie, ain't it time we said good-bye
With no loving in our souls and no money in our coats
You can't say we're satisfied
But Angie, I still love you,
Baby, ev'rywhere I look I see your eyes
There ain't a woman that comes close to you come on baby, dry your eyes
 
But Angie, Angie, ain't it good to be alive
Angie, Angie, they can’t say we never tried

La canzone si esaurì nel vento che fischiava, mentre le ultime note scomparivano nei fiocchi di neve. La strada ghiacciata era buia, ogni tanto illuminata da fari di macchine passeggere. Ziva tirò su col naso, strofinando il volante come fino a quasi a farsi male. Senza sapere perché, alcune lacrime bollenti iniziarono a scenderle sulle guance. Si morse il labbro, nel tentativo inutile di disfarsi della tristezza improvvisa. Ma, in fondo, doveva essere triste. Stava lasciando l’uomo che amava, la sua famiglia, per andare in un posto che non considerava casa, con un uomo che odiava.
Non piangere, si disse mentre ripartiva alla volta dell’aeroporto. Intanto, alla radio, un uomo rideva in sottofondo mentre un altro commentava la grandezza di quella canzone. Un terzo borbottava sottovoce. Dopo qualche minuto, la tempesta si era calmata e finalmente Ziva si era asciugata le lacrime, malinconica. La radio gracchiava, mentre lo speaker parlava con qualcuno.


“Allora, Tony, perché proprio questa canzone e che messaggio vorresti dare a Ziva?”

 “Io.. volevo solo dire che mi manca già da morire. Non so se mi sta ascoltando in questo momento, e se non lo sta facendo probabilmente in questo momento sarà già sull’aereo. Ma se sei li, Zee, ascoltami.”
Iniziò una voce maschile, con una punta di amarezza nella voce. Ziva alzò il volume, curiosa e in parte disgustata. “I-io.. io penso di amarti. Ora, tu mi conosci, sai che non sono bravo in queste cose. Sono più bravo nelle cose pratiche, tu lo sai” e qui Ziva rise, nervosa “Ma sono otto anni che ti ammiro da lontano, e adesso ci sarà un oceano di distanza, e io non posso sopportarlo. So che è difficile, so che devi fare tante cose e so che è doloroso, ma.. resta, ti prego. Io ne ho bisogno. Io ho bisogno di te, piccola ninja, ok? Insieme possiamo farcela. Possiamo cambiare le cose. Non lo vorresti, Ziver?” concluse, con la voce roca e arrossata.

“Wow. Beh, amico, noi di radio 109.9 ti auguriamo che questa Ziva possa tornare. Sembri proprio innamorato di lei, eh amico?”


Ma se l’ha appena detto, Carl! Che razza di domande cretine fai?

“Non ti infuriare, speaker dell’amore! E con questo è tutto, ragazzi. Buona serata!”




 
Martina says:

   
 
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