Partecipa alla fanfiction challenge:
Plot: scrivere della relazione tra un fungo e una carota.
Cavalier Carota
e regina Fungo
James si
sporse, premendo lo sterno contro il tavolo e prese
una carota umida da un piatto. Sporse il labbro inferiore,
osservò un cucchiaio
e negò con la testa. Alzò lo sguardo sentendo
ticchettare sulla finestra, vide
le gocce di pioggia scendere sul vetro e una foglia ingiallita passare
sullo
sfondo grigio. Riabbassò il capo e sorrise afferrando un
portatovagliolo di
legno a forma di fungo.
“Vi
presento la sovrana Tetralandia e il suo cavaliere”
disse.
“Sono
solo un fungo e una carota” borbottò Peter. Si
appoggiò allo schienale della sedia, assottigliò
gli occhi e sbuffò.
“Sei
antipatico. Ogni volta ripeti sempre
‘solo’” si lamentò
il primogenito. Spinse il fratello, i piedi della sedia strofinarono
sul
pavimento stridendo.
“Perché
è quello che sono George” ribatté acido
Peter.
“Bambini
non litigate” disse Sylvia. Mise la porzione di
patate nel piatto del secondogenito, si voltò e con il
cucchiaio ne prese un'altra
portata mettendola nel proprio.
Il
più piccolo appoggiò le mani sul tavolo e si
sporse.
“Tetralandia?”
domandò. I corti capelli a caschetto
ondeggiarono intorno al suo capo.
“Sì,
Michael…” rispose lo scrittore con voce melodiosa.
“Un
tempo il loro paese si chiamava Lietilandia, ma la
regina ha perso il suo bellissimo cappello e ora è convinta
che il re non la
trovi più affascinante” rispose lo scozzese.
“Per
un cappello?” chiese Jack.
“Esatto.
Il suo bellissimo cappello rosso come il fuoco
trapuntato di piccole stelline bianche. Senza di quello la regina si
sente come
se le mancasse il cuore”. Proseguì Barrie.
“E’
una storia davvero affascinante, ma non ci vorrà dire
che è destinata a rimanere così triste”
disse la signora Llewelyn. Tagliò un
pezzo di carne grande quanto l’unghia di un pollice da una
fetta sottile quanto
una risma di fogli.
“Il
giovane principe dai capelli arancioni come il tramonto
tirò fuori la spada dei suoi avi, la cui lama splendette di
verde speranza e
partì alla ricerca” narrò
l’uomo. Appoggiò il fungo sulla tovaglia
ingiallita,
afferrò un bicchiere e ne colpì lo stelo
ripetutamente con la punta della
carota. Alcune gocce d'acqua volarono tutt'intorno.
“Affrontò
draghi di diamante, superò montagne d’oro
…”.
Proseguì la favola.
“E
infine lo trovò, lo aveva rubato la malvagia anziana del
ferro dalle mani ricurve” disse Matthew rendendo la voce
più roca.
“La
nonna” bisbigliarono due dei ragazzini. George nascose
con una mano un sorriso. La madre si sporse e pulì il viso
di Jack dall’olio.
“Deduco
abbia recuperato il cappello” sussurrò.
“Sì
e tornò a casa vittorioso con il pegno del suo amore. Da
allora il loro paese non si chiama né Lietilandia
né Tetralandia, ma ha un nome
che solo chi è abbastanza coraggioso può udire.
Nemmeno io ancora lo conosco”.
Concluse James.
Peter strinse
la cravatta blu, incrociò le braccia e chiuse
gli occhi.
“Di
sicuro un fungo e una carota sono una coppia insolita”
mormorò.