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Autore: niallspolo    19/10/2013    4 recensioni
Per ammazzare la noia presi a leggere tutti i messaggi che avevo ricevuto,la maggior parte erano di Zayn,erano più che altro minacce,comandi,provocazioni o insulti.
Se il sabato sera decidevo di uscire era perché con un suo messaggio mi aveva ordinato di farlo,se mi vestivo in un certo modo a scuola era sempre a causa sua,era una sua scelta;se piangevo o tremavo da un momento all’altro era solo per le sue minacce o insulti.
Era come se mi seguisse,come se mi osservasse ogni singolo momento della mia vita;ovunque fossi sapevo che lui era lì pronto a mandarmi uno dei suoi “avvertimenti” per farmi capire che non ero libera,che era sempre lui a dettare le regole del gioco.
Ma era colpa mia,tutta quella situazione era nata a causa mia,come tutte gli orrori che mi circondavano d’altronde.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
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CAPITOLO 2
"Get it right"



 
"what can you do when your good isn't good enough
and all that you touch tumbles down?
cause my best intentions
keep making a mess of things,
I just wanna fix it somehow
but how many times will it take?
oh, how many times will it take for me to get it right, to get it right?"

 
Nebbia.
Una densa e grigia nebbia.
Ecco cosa che mi avvolgeva in quel momento.
Avevo pianto disperata dietro quel muretto per tutto il resto della pausa pranzo ma adesso ero stanca, dovevo reagire, dovevo vederci chiaro.
I miei piedi non si fermavano, sembrava quasi che andassero da soli senza che io lo volessi; era come se tutto intorno a me non esistesse:gli armadietti, le porte delle classi, i professori, nulla; l’unica cosa che il mio cervello riusciva a distinguere era la figura snella e alta del ragazzo riccio davanti a me.
Lo raggiungi furiosa.
-Perché? Perché lo hai fatto?- gli urlai contro.
-Ah ciao Grace….ti cosa parli?- rispose in tono del tutto tranquillo e innocente.
-Lo so quello che hai fatto in mensa,non mentirmi!-
Cercavo di continuare a urlare ma la voce non usciva, le parole c’erano ma riuscire ad esprimermi mi sembrò totalmente impossibile.
-Tu mi odi ma…..perchè? Tu….tu nemmeno mi conosci,cosa…cosa ti ho fatto? Cazzo….- balbettai piangendo esasperata.
L’espressione di Harry si era trasformata, adesso era triste, come preoccupato, ma non parlava, continuava a fissarmi come se non avessi detto niente.
-Tu mi hai…tolto l’unica fottuta….fottuta cosa bella….che mi rima…..rimaneva….tu mi…mi hai distru….distrutta…-
Singhiozzavo cercando di guardarlo il più possibile nonostante le lacrime me lo impedissero, aspettavo delle scuse, delle spiegazioni o almeno un “mi dispiace” anche se non sincero.
Invece ebbi un abbraccio.
Harry si avvicinò improvvisamente a me avvolgendomi tra le sue braccia, posai la testa sul suo petto e piansi ancora più forte, sentii il suo mento sulla mia nuca e presi ad abbracciarlo anch’io.
Mi staccai improvvisamente appena mi accorsi che mi stava mancando l’aria.
-Tutto bene?- domandò ancora scosso.
-Ho….ho bisogno di aria, ti prego portami fuori in cortile-
Ci avviammo verso il mio solito muretto.
La testa mi girava e il tremolio alle mani era aumentato più del normale, ma non era a causa di Cassie.
Era la prima volta che un ragazzo mi abbracciava.
Potevo dire che una delle tante situazioni magiche in cui mi faceva così strano vedermi era appena accaduta.
 
Stesi le gambe a terra, appoggiai la testa sui mattoni dietro di me e aprii la bocca per cercare di prendere più aria possibile.
Harry era in piedi davanti a me, mi fissava incredulo con le braccia incrociate, non sapeva cosa dire o fare, probabilmente vedermi in quello stato lo aveva spiazzato più del previsto.
-Grace?- provò a richiamare la mia attenzione
Girai lentamente la testa verso di lui, avevo gli occhi semichiusi a causa del sole e la bocca ancora aperta; non risposi, gli feci solo capire che lo stavo ascoltando.
-Ti senti meglio?- chiese ancora titubante.
Annuii piano, tornai ad ammirare il cielo sopra di me mentre Harry si accomodava alla mia destra; voltai la sguardo verso di lui e vidi che si stava accendendo una Marlboro Gold, me ne porse una ma,con un gesto della mano la rifiutai.
Era veramente bello quando fumava: teneva la sigaretta dal filtro con il pollice e l’indice, aspirava molto e questo lo portava a chiudere leggermente gli occhi, quando cacciava via il fumo lo lasciava andare liberamente fuori dalla sua bocca facendo quasi sembrare che si dileguasse insieme al vento.
Non riuscivo a smettere di guardarlo.
-Mi dispiace…-balbettai appena ripresi coscienza.
-Per cosa?-
-Per averti fatto perdere l’ora e per la scenata di prima…scusa-
.-Non ti preoccupare….-
-Posso chiederti una cosa?-
-Cosa?-
-Cos’è successo in mensa?-
Sbuffò infastidito, alzò gli occhi al cielo come se questo servisse a calmarlo.
-Ti prego….Cassie è la mia migliore amica…ti scongiuro, dimmi qualcosa-
Rimase due minuti in silenzio prima di accontentarmi.
-Come vuoi…..ero seduto ad un tavolo con i miei amici, era tutto normale fino a quando non è arrivata la tua amichetta, ha chiesto se si poteva sedere con noi e io per educazione le ho detto di si, ho continuato a mangiare e scherzare con gli altri senza darle importanza, allora lei ha cominciato a dire che non dovevo essere timido, che lei lo sapeva che io ci volevo uscire e tutte queste cose-
-E tu?-
-Io le ho riso in faccia-
Dire che ero scioccata in quel momento è dire poco.
-Ma perché? Tu mi hai chiesto di lei fuori l’ospedale!- notai che il mio tono di voce si stava alzando di nuovo e cercai di calmarmi.
-Io ti ho chiesto se era tua amica, non ti ho detto che lei mi piaceva-
Cominciai a scuotere la testa ripetutamente, non poteva essere possibile; Harry rise e si alzò.
-Ma allora….se non era per Cassie,perché hai parlato con me?- domandai curiosa
Harry si morse il labbro inferiore guardandomi dall’alto, alzò leggermente le spalle e buttando la cicca disse.
-Non so…. m’incuriosivi-
Entrò nell’edificio, tutte le emozioni di quel momento non  riuscirono a respingere un sorriso raggiante sul mio viso.
 
-Cosa ti metti stasera?- mi chiede dal bagno Cassie mentre si provava l’ennesimo vestito, dopo aver scoperto quello che era successo in mensa avevo pregato Harry di spiegarle più o meno come fossero andata realmente le cose,che io non volevo metterla in imbarazzo e che credevo veramente che lui fosse interessato a lei;dopo tre giorni mi aveva perdonata.
-Non posso venire,lo sai- risposi imbarazzata sedendomi sul bordo dell’enorme letto a baldacchino.
-Ma perché? E’ solo una serata in discoteca, Dio!-
Quei posti non erano per me,troppo persone,troppo rumore,troppe luci colorate,troppi ragazzi ubriachi pronti a imbarazzarmi.
-Lo psicologo ha detto che non sono ancora pronta- mentii
Cassie uscì dal bagno con indosso un vestitino viola aderente,delle calze nere abbastanza sottili e due tacchi vertiginosi.
Era bellissima.
-Ti prego, lo sappiamo entrambe che non dai mai retta a quello che dice lo strizzacervelli-
Aveva ragione, ma era l’unica scusa che mi era venuta in mente in quel momento; rimasi seduta fissando il vuoto mentre la bionda finiva di truccarsi e pettinarsi.
-Come sto?- chiese elettrizzata.
-Benissimo,come sempre-
Continuò a guardarsi allo specchio, quanto avrei voluto essere come lei anche solo per un istante.
-Grace, io dovrei uscire di casa adesso, quindi decidi:vieni oppure no?-
-Non lo so…-
Sarebbe potuto essere divertente, magari sarei diventata più normale dopo quella serata, avrei bevuto un po’ e forse sarei riuscita a parlare con qualcuno senza balbettare o andare nel pallone.
Si, poteva essere una buona idea mettersi alla prova ogni tanto.
-Cosa dovrei mettere?- domandai poco convinta.
Cassie cominciò a saltare pimpante in cerca di qualcosa da farmi indossare, ero terrorizzata.
-Ecco, tieni-
Corsi in bagno per prepararmi, non sapevo nemmeno io quello che stavo facendo.
 
Ci avevamo messo un’ora per entrare in quella discoteca; già dalla fila si sentiva il rumore assordante della “musica”, la puzza di fumo e alcol e il sudore di centinaia di persone che ballavano sulla pista.
Mi ero accorta troppo tardi in quali condizioni Cassie mi avesse conciata:avevo dei pantaloncini corti di jeans, delle vecchie calze nere e una pietosa camicetta verde scuro di sua madre; nella fretta ero riuscita a mettermi solo una piccola linea storta di matita nera, il rossetto rosso messo durante l’attesa in fila mi faceva sembrare ancora più ridicola.
Sentivo gli occhi di tutte quelle persone su di me, mi sembrava di poter leggere nelle loro menti, di poter sentire i loro insulti e i loro commenti su di me; più andavo avanti in quella piccola sala più le persone aumentavano, mi sentivo rinchiusa, imprigionata.
-Cassie…ti prego andiamocene, non mi sento bene- la pregai cercando di prenderle la mano.
-Ormai siamo qui, mettiti in un angolo e non rompere le palle- mi incenerì con lo sguardo e sparì tra la folla.
Ero sola,sola in un mare di persone ubriache e drogate che mi spingevano da tutte le parti, il volume della musica rendeva il mio udito ovattato e l’enorme nuvola di fumo che riempiva che l’aria mi appannava la vista.
In quel caos generale riuscii a sentire il cellulare vibrare nella mia tasca.
“Ti vedo”
Mi ricordai improvvisamente il mio grande errore: non avevo il suo permesso per essere lì.
Cominciai a girarmi nervosamente su me stessa in cerca del suo viso, non c’era.
Un altro messaggio.
“Non avevi il diritto di vestirti così”
Mi avrebbe picchiata ancora di più per questo,mi avrebbe lasciata sanguinare come la prima volta.
“La pagherai per questo”
Mi accorsi di star piangendo, una morsa alla gola e al petto mi trafisse, avevo bisogno di aria; scorsi il cartello di una porta laterale del locale, la mia meta.
Mi feci largo tra la folla e uscii, già il solo tocco della fresca aria autunnale mi fece stare meglio; mi asciugai le lacrime sul viso e mi accesi una sigaretta, stranamente ci riuscii senza l’aiuto di nessuno.
-Non piace nemmeno a te ballare?-
Harry era appoggiato al muro,aveva un maglione di lana bianco abbastanza largo e dei pantaloni neri più stretti del solito; i capelli ricci gli ricadevano sulla fronte,dai suoi occhi e dalla bottiglia mezza vuota di vodka che aveva in mano capii che aveva bevuto.
Mi avvicinai a lui facendogli capire che ne volevo un sorso.
-No, troppa confusione- mentii in parte.
-La penso come te- mi sorrise.
Posò la bottiglia vuota a terra e cacciò dalla tasca dei pantaloni una canna già rollata.
-La dividiamo?- mi propose prendendo un accendino.
Annuii, mi ero decisamente calmata.
Lo ammirai fare più di un tiro per cercare di accenderla meglio, era in assoluto uno dei ragazzi più belli che avessi mai incontrato.
-Con chi sei venuta qui?- mi chiese appoggiando la testa al muro.
Feci due tiri molto forti e chiusi gli occhi rilassata.
-Con…Cassie- risposi sentendomi la bocca leggermente impastata.
-E lei dov’è adesso?-
-A ballare, credo…. E tu?-
-Io cosa?- chiese girandosi verso di me.
Una risata incontrollabile mi scappò alla vista della sua espressione in quel momento, di sicuro non era la prima canna che si fumava quella sera.
-Che c’è?- chiese fingendo di essere offeso.
Non risposi, non ci riuscivo a causa delle risate, aumentavano senza motivo nel vedere prima i suoi occhi completamente assenti e adesso così confusi e divertiti.
Harry cominciò a ridere insieme a me, continuavamo a guardarci negli occhi, fumare e ridere senza motivo fuori dalla porta di quello squallido locale, per un momento mi dimenticai perché fossi uscita, il rumore di quella stessa porta che si apriva me lo ricordò.
Zayn teneva già una delle sue solite Marlboro Rosse tra le labbra, non si era ancora accorto della nostra presenza; si era appoggiato alla ringhiera fredda guardando verso il nulla.
-Ah Malik, non sapevo che fumassi- disse Harry appena ripreso dalla raffica di risate di prima.
Il moro si girò e solo lì mi vide, non sembrava scosso o furioso nell’avermi trovata lì con il riccio, era semplicemente indifferente; prese un altro tiro mentre posava il pacchetto nella tasca dei jeans.
-Ecco, allora vedi di tenere la bocca chiusa, capito Styles?- lo minacciò avvicinandosi di poco a noi.
Harry rise leggermente, alzò ironicamente le mani in segno di resa, lui non aveva idea di quello di cui Zayn fosse capace.
L’effetto del fumo era passato nel momento esatto in cui il mio incubo aveva varcato la soglia di quell’uscita laterale; non riuscivo a capire se fosse lì per il semplice fatto che si volesse fumare una sigaretta o perché sapesse della mia presenza con un altro ragazzo.
Aspettavo che sbattesse sia me che Harry contro il muro, aspettavo di sentire il vuoto allo stomaco e il fiato mancare, aspettavo di essere picchiata così forte da sentire il sangue salirmi per la gola e uscire sporcandomi i denti, aspettavo tutto questo ma non arrivava.
Il mio nuovo “amico” a destra continuava a parlare senza curarsi del moro che continuava a fumare davanti a noi, io mi sentivo in una specie di limbo.
-Grace… ma tu stai tremando- mi fece notare Harry preoccupato.
Zayn era girato ma io lo conoscevo bene e sapevo che in quel momento un piccolo sorrisetto soddisfatto si era formato sul suo viso, era felice di farmi quest’effetto.
Come potevo amare e temere una persona così tanto nello stesso momento?
-Ah è vero, fa un po’ freddo- cercai di giustificarmi impacciata.
-Vuoi rientrare?-
Lo sguardo del mio “capo” rispose per me.
-No..rimango ancora un po’ qua fuori, tu sei vuoi entra-
Mi guardò titubante per qualche secondo prima di lasciarmi un bacio sulla guancia e scomparire tra la folla all’interno del locale.
Era arrivato il momento, lo sentivo.
Indietreggiai il più possibile andando a sbattere contro il muro, vidi Zayn buttare la cicca a terra e sputare nel punto in cui l’aveva lanciata.
-C’è qualcosa tra di voi?- chiese stranamente calmo.
-No! Era la prima volta che parlavamo, te lo giuro!- mentii il più velocemente possibile.
-Non fare la stronza bugiarda con me, so sempre tutto e so anche che non è la prima volta che parlate, mi sbaglio?- domandò alzando la voce e avvicinandosi a pugni chiusi verso di me.
-Non è successo niente, siamo solo conoscenti- mi difesi il più possibile beccandomi un pugno nello stomaco.
Mi accasciai a terra stordita dal dolore, si abbassò così che i nostri visi fossero vicini, cominciò a prendermi a schiaffi fino a quando le mie guance non furono rosso fuoco.
Presa dal dolore, dalla paura e da tutte le emozioni di quei giorni non riuscii a non piangere, fu l’ennesimo errore di quella serata; cercai di voltarmi il più possibile per non farlo notare a Zayn ma ormai era troppo tardi.
-Non hai il diritto di piangere, lo sai- mi sgridò cercando di afferrare il mio mento con la mano.
Mi costrinse a guardarlo nonostante la vergogna e l’imbarazzo stessero aumentando sempre di più dentro di me, mi aspettavo che mi sputasse in un occhio e invece mi baciò.
Mi strinse la guancia con una mano per farmi capire che dovevo aprire la bocca, nel preciso istante in cui gli obbedii sentii la sua lingua scivolare dentro il mio palato ed esplorarne ogni parte; strinse il mio labbro inferiore tra i suoi denti tanto da farmi sanguinare e si alzò subito di scatto.
Avevo sognato di essere baciata da Zayn  milioni e milioni di volte e rimasi stranamente delusa nel momento in cui le nostre labbra si erano unite; avevo sempre pensato che avrei provato qualcosa di indescrivibile, come quelle famose farfalle nello stomaco di cui tanto sentivo parlare, e invece non avevo sentito niente, forse era a causa del fumo e della paura ma di quel tanto desiderato bacio mi rimase solo un ennesimo terribile ricordo.
Mentre ero ancora accasciata a terra Zayn si puliva la bocca con la manica della felpa, mi puntò il dito contro e disse.
-La prossima volta non sarò così buono capito? -





Ecco il secondo capitolo,
prima di tutto vorrei ringraziare tutti quelli che hanno letto e recensito i primi due capitoli,spero che continuerete a farlo.
Ho cercato di seguire alcuni consigli e ho provato a stare più attenta alla punteggiatura;in più ho messo il titolo al capitolo,come avete visto è il titolo di una canzone ( in questo caso di Glee) e ho anche messo una parte del testo a inizio capitolo,ho intenzione di fare così anche per i prossimi,ovviamente tenendo conto di quello che succede durante la storia.
Passando a questo capitolo
Cosa ne pensate?
Cosa potrà mai significare quel bacio?
E perchè Grace non ha provato niente?
Sarà per Harry?
Fatemi sapere quello che ne pensate,
a presto (:
  
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