Fanfic su artisti musicali > Placebo
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Autore: Cohava    19/10/2013    0 recensioni
Una foto, un'immagine. Quale storia cela? Potrebbe essere falsa, potrebbe aver catturato un gesto, uno sguardo del tutto insignificanti, casuali.
O forse no.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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02.35 a.m.
 
-Oh, ragazzi, guardate che adesso io chiudo!
-Si, certo…
-No, mi dispiace ma non posso tenere aperto fino all’alba. Dai, andate a casa.
Si, potendo… Pensò lei, senza essere particolarmente addolorata o arrabbiata: era solo una constatazione. A casa non ci poteva tornare, punto. Non in quel momento.
Del resto, il barista era mezz’ora che cercava di cacciarli, ma senza troppa convinzione: vuoi perché gli stavano simpatici, vuoi perché avevano comprato parecchie birre e quel bar non sembrava, ecco, una florida attività, li aveva lasciati seduti a chiacchierare, servendo da bere di tanto in tanto; adesso, però, sembrava essersi stufato. Tornò alla carica.
-Dico sul serio, ragazzi, filate. Io devo tornare a casa.
-Va bene, non ti scaldare- Si decise a rispondergli Brian con un mezzo sorriso -Adesso ce ne andiamo. Ce le vendi un altro paio di birre? Offro io-  Proseguì, alzando una mano nella sua direzione. Lei lo ringraziò silenziosamente dentro di sé: stava per finire i soldi, cazzo… E dire che avrebbero dovuto servirle ancora per un paio di giorni.
Uscirono.
-Adesso che facciamo? E non ci provare, signor Io Sono Abituato Al Freddo: troviamo un posto dove stare, possibilmente non all’aperto, grazie.
-Ehi, d’accordo. Tanto per sapere, non è che hai una casa a cui puoi, vuoi o devi tornare, vero?
-Domanda di riserva!
Risero.
-E tu?
-Io una casa ce l’ho, non in questa città, però. Sto in un albergo.
-Oddio, davvero? Ma perché non l’hai detto prima! Mi stai dicendo che da qualche parte c’è una stanza bella calda che ti aspetta, con cose tipo… un letto morbido, la moquette sul pavimento eccetera? Ma io ti odio! E ti amo. Perché stiamo ancora qui?
-Uhm, se vuoi… E’ che non mi piacciono tanto gli alberghi, tutto qui. Troppo impersonali.
Poi vide la sua faccia, e scoppiò a ridere di nuovo.
-Scherzavo, dai! Se vuoi andiamo, non è troppo lontano, insomma… Da queste parti passano gli autobus notturni, vero?
Se gli sguardi potessero uccidere…
  
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