Al Buio.

Alec si guardò attorno, sapendo già cosa vi avrebbe trovato.
Silenzio e senso di vuoto sulla sinistra.
Disperazione e solitudine sulla destra.
Avrebbe dovuto richiudere la porta, e rintanarsi nuovamente nella sua stanza.
Lì dentro c'era conforto e protezione.
Lì dentro c'era calma e odore di cannella.
Ma sopratutto il mondo era fuori. Mentre lui era rinchiuso lì dentro ormai da giorni.
L'istituto era incredibilmente vuoto e silenzioso senza i suoi abitanti.
Alexander chiuse forte gli occhi, buttandosi sul letto sfatto.
Era successo tutto in così poco tempo. A volte, chiuso lì dentro, si chiedeva se tutto fosse successo davvero.
E poi si metteva a ridere.
A ridere come un cretino.
A ridere istericamente, come non era abbituato a fare.
Che sciocchezza.
Nulla di tutto ciò poteva essere accaduto.
Nah, impossibile.
Eppure, appena metteva fuori il naso dalla porta della sua camera da letto, la realtà gli si sbatteva in faccia con così tanta violenza da farlo vacillare e ricadere all' indietro, nella stanza.
E allora smetteva di ridere.
Smetteva di ridere come un cretino.
Smetteva di ridere istericamente, come non era abituato a fare.
E iniziava a piangere.
A piangere come un bambino.
A piangere con disperazione, con terrore, con rabbia, con odio e con un'infinita paura.
Jace era quello sicuro di sè.
Izzy era quella forte.
Clary era quella determinata.
Magnus era quello saggio.
Simon era quello disponibile.
Max quello intelligente.
E lui cos'era?
Senza di loro nulla.
Senza la sua famiglia nulla.
E ora dov'era la sua famiglia?
Max era morto.
Simon era con la sua maledizione.
Magnus era con la sua magia.
Clary era sparita.
Izzy era con Joicelyn
Jace era con Sebastian.
Tutti stavano rischiando la loro vita in quel momento.
Tutti cercavano di salvarsi la vita in quel momento.
E lui?
Lui da solo era crollato, come un castello di carte al vento.
Improvvisamente, le pareti della stanza iniziarono a rimpicciolirsi.
Sempre di più.
Ancore un po' di più.
Fino a schiacciarlo, togliendoli completamente l'aria.
Doveva scappare.
Cercare aria.
Respirare per vivere.
Corse verso la porta.
Fece un passo.
Un passo.
E un'altro passo.
Poi cadde.
Cadde a terra.
Cadde a terra, e il buio lo portò via con sè.