Serie TV > Betty la fea
Ricorda la storia  |       
Autore: principessa1793    19/10/2013    10 recensioni
Sono passati 10 anni dal matrimonio di Betty e Armando e il loro amore è forte e solido. In azienda,ci sono problemi e rientri inaspettati che creano tensioni e nuovi legami...
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Un imprevedibile futuro'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
[Marcella]
Sono appena atterrata all’aeroporto di Bogotà,sono 10 anni che non mettevo piede in questa città,che ho lasciato la mia azienda,l’uomo che amavo e quella che consideravo la mia famiglia. Come mi aspettavo non c’è nessuno ad attendermi all’aeroporto perché nessuno si aspetta il mio ritorno in quanto avevo promesso a me stessa che Bogotà, l’Ecomoda, Armando e quell’anno infernale in cui ho perso tutto avrebbero fatto parte del passato da dimenticare. Prendo un taxi e mi fa un effetto strano dire dove sono diretta,anche se in tutti questi anni ho ricevuto assegni,letto bilanci e ne ho sentito parlare da uno dei pochi amici che mi sono rimasti lì:Ugo. So già cosa aspettarmi in Ecomoda:la coppia felice che ho lasciato 10 anni fa è rimasta tale e vi è tornato Mario Calderon,nonostante l’astio di Betty.
La mia vita è cambiata in questi 10 anni,ho viaggiato molto ma poi mi sono trasferita stabilmente a New York,ho conosciuto John che si è innamorato di me e mi ha messo al centro del suo mondo,come non ha mai fatto Armando,e forse la gioia di essere la persona più importante nella vita di qualcuno mi ha spinto a farlo diventare il mio compagno in questi 7 anni anche se ho sempre saputo di non amarlo. Il mio cuore è rimasto chiuso,non è più di Armando e John,nonostante il suo amore e la sua devozione totale al nostro rapporto,non è riuscito a farlo suo,ma ciò che mi ha spinto a tornare a Bogotà è il mio voler fuggire dalla sua richiesta di avere un figlio. Avevo sempre pensato che avrei avuto dei figli da Armando e che magari sarebbero riusciti a cambiare il suo spirito di seduttore e a trasformarlo in un padre modello,ora che è stato John a chiedermi di formare una famiglia ho capito che la mia vita non è finita e che non posso trascorrerla con un uomo che non amo solo per timore di non essere mai amata da nessuno e di invecchiare da sola. 
Scendo dal taxi insicura come non mai e vedo l’Ecomoda che avevo lasciato e che mi è tanto mancata in questi anni. All’entrata vi è Wilson,che inizia a fare storie perché non mi riconosce.

[Wilson]
Sono le 10 di un giorno di lavoro come tanti,da un taxi scende una signora abbastanza giovane che sembra conoscere l’azienda e che anche se ha qualcosa di familiare,non so chi sia. Ha abiti eleganti,capelli lunghi raccolti in uno chignon e degli occhiali scuri.
“ Devo prendere parte al consiglio di amministrazione” mi risponde alla mia domanda su chi sia.
“Mi scusi ma deve dirmi chi è lei,altrimenti non posso autorizzarla ad entrare” le dico.
“Wilson,sono la dottoressa Marcella Valencia” risponde con il suo solito tono,che mi sembra stupido non aver riconosciuto sin da subito.
“Bentornata dottoressa” dico grattandomi il capo per la figuraccia appena fatta.

[Marcella]
Entrata all’Ecomoda vedo una ragazza che non ho mai visto:è abbastanza carina ma non è niente di che. Sicuramente non sarà una modella e credo proprio che per Ugo faccia parte della banda delle racchie. Leggo sul cartellino che si chiama Asia.
“Ha un appuntamento?” mi chiede quando le dico che devo andare in sala riunioni.
“Sono un’azionista e mi aspettano per il consiglio di amministrazione” rispondo,già stanca di tutte quelle domande.
“Sono qui da 3 anni e gli azionisti li conosco tutti” risponde con un’aria supponente che mi fa saltare la mosca al naso.
“Sono Marcella Valencia,la figlia di colui che ha fondato questa azienda con Roberto Mendoza e se ha il suo dannato stipendio dovrebbe ringraziare anche me. Spero non risponda in modo tanto sfrontato a tutti coloro che si rivolgono a lei altrimenti fa perdere classe alla MIA azienda”rispondo con un tono molto acceso.
Mentre discuto con questa stupida,sento alle spalle una voce che mi urla:”MARCEEE”. Mi volto e vedo Ugo,l’ho riconosciuto subito anche se non ci vediamo da 3 anni,da quando è venuto a New York per presentarmi il suo “tesoruccio” che ha sposato in Spagna,perché non è cambiato molto. Mi abbraccia forte come possono abbracciare solo i veri amici e dice rivolgendosi a quella stupida: “Mostriciattolo lei è un’azionista oltre che una mia amica,quindi non fare storie e annunciala alla presidente,tua degna amica”.”No,non mi annunci,non ce n’è bisogno”dico. Vado in caffetteria con Ugo,visto che è ancora presto per il consiglio. Mi racconta che Mariana sta da 3 anni con Wilson e che da qualche mese convivono,Anna Maria è sposata da 8 anni con Freddi e che hanno un bel po’ di bambini, Armando e Betty hanno 4 bambini e stanno sempre appiccicati come quando me ne sono andata,Sofia sta con un altro uomo da 2 anni e Jenny si è fidanzata con Mark,uno stilista che fa tirocinio presso l’azienda. Sandra sta con Mario e fra qualche mese si sposeranno. Arriviamo alle porte della sala riunioni e mi sembra di trovarmi alle porte dell’inferno,poiché ancora temo i loro sguardi innamorati e il loro amore da cui sono fuggita 10 anni fa. Faccio il madornale errore di entrare senza bussare.

[Betty]                                                                                                                                                                                    
Io e Armando siamo in sala riunioni,stiamo parlando del piccolo Roberto che da qualche mese ci fa passare varie notti in bianco a causa dei mal di pancia,ma Armando sembra più interessato a baciarmi piuttosto che ad ascoltare ciò che dico. In effetti è un po’ di tempo che non abbiamo un po’ di intimità,prima per la gravidanza terminata da poco e poi per Roberto. Quindi inizia a baciarmi con passione come sempre da quando stiamo insieme e mi adagia sul tavolo della sala riunioni,nonostante le mie deboli resistenze finché non sentiamo aprirsi la porta e appare una donna che purtroppo conosco bene. È colei che da quando ho messo piede in Ecomoda ha sempre tentato di mettermi alla porta,che mi odiava perché Armando si è innamorato davvero di me,che mi snobbava anche quando sono diventata presidente dell’Ecomoda,ma che mi ha confidato che Armando si era innamorato di me per salvare la sua azienda dalla rovina.

[Marcella]
Vedo l’incubo,quello che avvelenava le mie notti quando scoprii che Armando amava lei,prendere corpo. Si vedono l’amore,la passione,quel per sempre che avevo la speranza di costruire con lui,due corpi avvinghiati,due persone che si baciano con passione. Appena mi vedono si staccano e cercano di ricomporsi. Non so dire cosa provo: rancore, rabbia,gelosia. Rancore per le sue bugie,perché ho versato troppe lacrime per lui,rabbia perché il destino non mi ha fatto conoscere un amore grande come il loro,gelosia per la loro felicità.
“Signora Marcella,come mai qui?” chiede lei, con la sua voce titubante come quando era una semplice segretaria ed io la fidanzata del suo capo.
“Sono qui per ..” la mia frase viene stroncata dal suono del mio cellulare. È John,perché non capisce che ho bisogno di tempo e che non sono pronta a metter su famiglia con lui? Perché non ho avuto il coraggio di dirgli subito che è finita e che non lo amo? A questa domanda trovo subito risposta:perché so quanto fa male essere lasciati dalla persona che amiamo con tutte le nostre forze e perché questo dolore che ho provato 10 anni fa non voglio tocchi anche a lui. “John,ti avevo detto che volevo un po’ di tempo,non è passato neanche un giorno”dico seccata.
“Volevo sapere come stavi e dirti che ho visto la casa dei nostri sogni” risponde. Mi ricordo di quando ero io a cercare la casa dove abitare con Armando e lui pensava ad altro. Esco dalla sala riunioni ed vado in bagno a continuare la telefonata.”John,io non volevo dirtelo in questo modo,ma tu non mi lasci scelta. Io non voglio bambini e  ho capito che non voglio continuare la nostra storia perché non sento per te ciò che provi per me,so che il telefono non è il mezzo migliore per chiudere 7 anni di relazione,ma non voglio farti del male. Ti prego di radunare le tue cose e tornare a casa tua perché nella mia vita non c’è più posto per te. Io torno domani e spero che per allora avrei fatto come ti ho chiesto”
“È per lui,vero?Non l’hai mai dimenticato,non è così? Sei all’Ecomoda?” risponde,con un misto di rabbia e gelosia,dopo il mio discorso. “Si sono all’Ecomoda e questo ritorno mi è servito per capire che non lo amo più e che in fondo sono felice che il suo matrimonio con la donna che ama è perfetto,ma sono convinta che meriti anche io un amore come il loro e che quell’amore non sei tu. Addio John.” Stacco con le lacrime agli occhi,ma cerco di ricompormi,perché potrebbero pensare che abbia pianto a causa loro e non è così.

[Armando]
Riconosco il nervosismo della mia Betty quando è in presenza di Marcella perché c’è da sempre ed era accentuato quando Betty era la mia amante e Marcella la mia fidanzata. Ora è molto più sicura ma all’epoca tremava quasi.
“Amore e se l’ha sconvolta la scena a cui ha assistito?Te l’avevo detto che in azienda è meglio non farsi venire certe voglie”mi rimprovera Betty.Non ho il tempo di rispondere che rientra Marcella.
“Scusate,avevo dei problemi da risolvere. Sono ritornata per dare un’occhiata alla situazione dell’azienda perché sono ancora un’azionista ed è un mio diritto” dice acidamente. Si prospetta un consiglio tutt’altro che piacevole.
“Marcella era solo una domanda quella di Betty e comunque sei la benvenuta. Per quanto ti fermi?” le chiedo per difendere mia moglie dal suo attacco e per rasserenare la tensione che rende l’aria che si respira in quella stanza soffocante.
“Dottor Mendoza la ringrazio per l’interessamento,ma siccome l’azienda è anche di proprietà della mia famiglia posso tornare per quanto voglio e comunque credo di fermarmi per qualche settimana al massimo” risponde freddamente.
Sono rimasto sbigottito dal suo tono freddo e dal fatto che mi abbia dato del lei,perché non era mai successo. Entrano gli altri convocati per la riunione:Daniele e Maria Beatrice che abbracciano la sorella,il signor Hermes,Nicola Mora, Gutierrez e Ugo e naturalmente i miei genitori che salutano calorosamente me e Betty,chiedendo dei nostri bambini,e cordialmente tutti gli altri membri del consiglio.

[Marcella] 
Non ci posso credere,osa ancora darmi del tu dopo tutto il male che mi ha fatto,ma ci ho pensato io a rimetterlo a posto. Voglio che da oggi le rare volte che ci vedremo mi dia del Lei. Poi sono entrati i miei fratelli e devo dire che non sono per niente cambiati:Maria Beatrice è sempre la solita svampita,continua a ritoccarsi e della bambina che giocava con me e con Daniele non riconosco più nulla purtroppo. Invece Daniele mi racconta di sé e del matrimonio con Patrizia e dei loro bambini che vorrebbero rivedere la zia. Entrano poi il signor Hermes e Nicola Mora,che da cafone arricchito si è trasformato in un vero imprenditore capace anche,con un po’ di fortuna,di far innamorare una donna. Entrano Gutierrez e Ugo e successivamente Roberto e Margherita,che sono appena tornati dalla Svizzera e che non fanno altro che abbracciare Betty e Armando e chiedere dei nipotini,successivamente mi salutano e chiedono,per pura cortesia,come sto. Pensare che volevo bene loro quasi quanto ne volevo a mio padre e mia madre e non pensavo che Margherita,che diceva di volermi bene come ad una figlia,avesse accettato tanto felicemente Betty senza opporre un po’ di resistenza.
Il consiglio inizia e io sono tra Daniele ed Ugo e di fronte Margherita che sembra folgorata dalle parole che provengono dalla bocca di Betty.Si inizia a parlare di vari investimenti della collezione in programma e del successo di quella precedente e dell’idea di mettere in cantiere una linea per bambini che vesta dai 0 ai 16 anni.
“Betty come modelli potreste usare i vostri bambini:Camilla è già una signorina,Hermes e Margherita sono bellissimi e poi Roberto sarebbe perfetto come neonato”dice Margherita
“Beh Margherita -cose da pazzi si danno del tu- sarebbe una bella idea e risparmieremmo sui costi per ingaggiare i modelli”dice Betty.
“Poi ci sarebbe il bambino che abbiamo adottato io e il mio tesoruccio,si chiama Felipe ed è un tesoro” risponde Ugo.
“Bene i modelli ci sono,poi penseremo al da farsi,ora dobbiamo consultare il bilancio per valutare i guadagni”risponde Betty.
Iniziano a parlare di cifre e di costi,del fatto che vorrebbero aprire un punto vendita anche in Italia,dopo quello nato in Svizzera gestito da Camilla,ma bisogna trovare qualcuno che valuti se è conveniente o meno. Betty propone me.
“Mi dispiace ma io voglio vendere,voglio il mio capitale per investirlo in una nuova impresa” rispondo,svelando finalmente il secondo motivo per cui sono tornata. 
  
 
  
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Betty la fea / Vai alla pagina dell'autore: principessa1793