Alyson era sempre stata una bambina felice, ma nel 2001, tutto cambiò. I suoi genitori morirono in quell’anno, il 23 Dicembre –per la precisione- in un incidente stradale. Quello fu il Natale da cui susseguirono tutti quelli più brutti.  Da quel giorno si era trasferita da sua zia Kate. Alyson non andava a scuola ma seguiva lezioni private. Aveva quindici anni quando successe ed ora ne aveva 17 anni, era alta con un corpo fragile e la pelle bianca cadaverica. Gli occhi quasi grigi, i capelli neri che erano sempre raccolti, e le labbra rosee. Aveva mani piccole con sottili dita, e  gambe magre. Non aveva amici, non ne aveva mai avuti da quando si rinchiuse in casa e decise di abbandonare la sua migliore amica per il dolore. I primi mesi dalla perdita dei suoi genitori furono i più difficili. Era rinchiusa nella sua stanza e scriveva tutto ciò che provava su un diario regalatole da sua madre al suo quattordicesimo compleanno. Alyson col tempo cominciò a pranzare e cenare con sua zia e passando più tempo insieme si accorse che qualcosa era cambiato. Non aveva più nessun legame con lei e non riusciva a capire il perché. Loro due erano sempre state ottime amiche, si raccontavano sempre tutto e per lei era come una seconda mamma ma da quando morì sua sorella nessuno delle due riusciva ad essere come prima.
Ormai era passato parecchio tempo ed Alyson non riusciva ancora a capacitarsi di ciò che era successo due anni prima. Un giorno prese a camminare per i corridori della grande villa di sua zia. Non l’aveva mai vista del tutto e c’erano molte stanze che la incuriosivano. Del resto era sempre stata molto curiosa e  voleva cominciare una nuova vita e non fare la fine di sua sorella. Sì, Alyson aveva una sorella che si impiccò -però- quando lei aveva appena un mese di vita. Per amore dicevano i suoi genitori, non ne sono mai stata del tutto convinta; Alyson vagava per la casa, visitando accuratamente ogni stanza, sua zia non c’era e tutto era più semplice. Ad ogni stanza ne era allegato un cartellino con un numeretto, le sembrava quasi di stare in un hotel, ma non si fece molte domande su questo. Arrivò alla stanza 37 che era quasi vicino alla sua. Era curiosa di entrarci perché ogni volta che passava da quel corridoio sentiva voci e rumori che provenivano di lì. Appena entrò Alyson pensò subito che quella fosse la stanza più bella della casa. Aveva un sacco di libri- che lei amava-  tutti posti su degli scaffali con la lettera del cognome del proprio scrittore. C’era una scrivania, sedie e poltrone. Una tv e un piccolo computer. Poi c’era un letto, un letto grandissimo su cui era steso un ragazzo che leggeva. Alyson non sembrava affatto impaurita ma curiosa di scoprire chi fosse quel ragazzo tanto affascinante. Aveva i capelli ricci e lo sguardo perso nel suo libro, che notò era il suo preferito, ‘I promessi sposi’ ,Alyson amava la storia tra Renzo e Lucia; Gli si avvicinò lentamente, si accomodò sul letto e cominciò a fissarlo. Il ragazzo non sembrava farci caso e continuava a leggere. Ad un certo punto però Alyson parlò.
-Ciao, piacere Alyson.
Il ragazzo sembrò cadere dalle nuvole, alzò la testa e guardando la creatura meravigliosa che aveva davanti sorrise. Pensò fosse solo timido ma continuò a farli domande su chi fosse, da dove venisse e che ci facesse lì. Il ragazzo continuava a leggere il suo libro e qualche volta alzava lo sguardo per regalarli un sorriso. Passò un’ora ed Alyson stanca di fare domande a vuoto si alzò di scatto e si avviò alla porta che l’avrebbe fatta tornare al suo solito e noioso mondo.
-Torni domani?
Alyson fu sorpresa dall’affermazione del ragazzo non facendoci troppo caso. Aprì la porta, ci provò, era chiusa.
-Non mi hai ancora risposto Alyson. Si girò, aveva un sorrisetto furbo. Alyson rispondendo a tono disse che ci avrebbe pensato. La porta si aprì e lei uscì più confusa che mai.

Il giorno dopo Alyson tornò a nella stanza 37. Il ragazzo si rivelò più simpatico e dolce di quanto credesse. Si conobbero meglio e strinsero un patto.
-Se vuoi essere mia amica non dovrai mai chiedermi nulla sul mio passato, su chi sono e perché sono qui. Disse il ragazzo guardando con occhi speranzosi di un acconsento da parte della ragazza.
-Ma.. perché? Alyson non capiva, c’era qualcosa di strano in lui.
-Promettimelo Alyson! Il suo tono diventò più alto e lei decise di accontentarlo.
Passarono i mesi e Kate non era ancora a  conoscenza del motivo della strana felicità di sua nipote. Ogni giorno Alyson andava dal ragazzo -ormai suo amico- e li portava qualche pasto ma quando doveva andar via il piatto rimaneva sempre pieno.  Alyson cominciava a sentirsi sempre più felice per ogni giorno che passava con il suo amico, le piaceva stare con lui, leggere assieme e fare tante altre cose che erano ancora più belle con lui. La capiva, la rassicurava, era a conoscenza del suo passato e voleva proteggerla. Ma per quanto ancora avrebbe potuto?
Alyson si stava innamorando. Sapeva cos’era l’amore, lo conosceva e aveva provato tutte quelle sensazioni già sulla sua pelle. Lui era stato l’unico in grado di amarla e rispettarla dopo ciò che le era successo e per il trauma che aveva subito e lei era sempre più convinta che quell’amore fosse ricambiato.
Un giorno entrò nella sua stanza e li disse: -Ti devo parlare.
-Certo. Disse lui.
-Credo di essere innamorata di te.
-Non puoi Alyson.

Sei mesi dopo… Alyson si ritrovò su una poltroncina rossa a parlare dei suoi problemi alla sua psicologa.
L’aveva mandata lì Kate per aiutare a cacciare i fantasmi dalla sua testa.


Mi farebbe molto piacere una vostra recensione, ciao ciao. :)