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Autore: duckyduessonoff    20/10/2013    0 recensioni
[Tegan and Sara]
Si avvicinò a me e mi sussurrò nell’orecchio “ti sento nel mio cuore”. La sentivo anch’io, eccome. L'ho sentita nelle gambe prima ancora di incontrarla, l'ho sentita nella mia vita prima ancora di pensarla.
Iniziavo ad odiare l’idea di poterla perdere, eppure non era neanche mia.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’avevo conosciuta così Tegan. Un giorno, tanti anni fa, lei mi venne contro in un negozio di vinili mentre osservava felice il nuovo cd dei Muse che aveva appena trovato. “Oh, scusami!” mi disse con un sorriso a trentadue denti e quegli occhi felici. “Oh, non ti preoccupare” le dissi “ehi, quello è il nuovo cd dei Muse? Lo stavo cercando anch’io” “piacciono anche a te? Mia sorella era convinta che fossi l’unica che li ascoltasse” sorrise, poi continuò “sai che fanno un concerto qui in città a novembre?” “Si, volevo tanto andarci ma non trovo i biglietti" “un mio amico li vende” mi rispose e sorrise con quei bellissimi occhi color cioccolato che le brillavano, come fossero fatti di diamanti. “Il cd era l’ultimo, se vuoi possiamo ascoltarlo insieme un giorno di questi” “con piacere” le risposi, e mentre io continuavo a cercare un altro vinile che valesse la pena di comprare, lei pagò il suo cd e, sorridendomi di nuovo, uscì.
La settimana dopo, nello stesso giorno, tornai nel negozio di vinili dove l’avevo incontrata per la prima volta. Non sapevo bene cosa stessi cercando neanche io, sinceramente non ero esattamente lì solo per i cd. “Ehi!” mi sentii chiamare da dietro. Mi voltai di scatto ed eccola lì, sempre perfetta, con i suoi occhi marroni che luccicavano, felici. “Non ti ho neanche chiesto come ti chiami”. Le sorrisi, ero felicissima di rivederla. “Danielle" “che bellissimo nome”. Arrossii. Non mi vidi ma ero sicura che fossi diventata rossa. “tu?” “Tegan” “wow, il mio non sarà mai tanto bello quanto il tuo”. “La richiesta di venire ad ascoltare il cd dei Muse con me è ancora valida. Sai, è fantastico” “Ci credo”, sorrisi, “Dimmi tu quando e dove” “Hai da fare stasera?” dovevo vedere Mark, il mio migliore amico, ma come dirle di no. Volevo conoscerla più di ogni altra cosa. “No”, sorrisi. “Allora vieni con me” mi disse e mi prese la mano, trascinandomi fuori dal negozio e portandomi nella piazza più bella della città. “Ti andrebbe mica un gelato o qualcosa del genere?” “No, prendilo tu se vuoi”. Mi raccontò molto su di lei. Scoprii che aveva una sorella gemella di nome Sara senza H, mi disse che aveva diciannove anni e aveva appena finito la scuola proprio come me, che le piaceva molto la musica e che un giorno avrebbe voluto farne il suo lavoro, insieme a sua sorella. “Vieni a casa mia, ti ho promesso di farti ascoltare il cd” rise. Aveva un bellissimo sorriso, l’avrò già detto miliardi di volte e non mi stanco di ripeterlo. Lo dissi anche lei, e come risposta me lo mostrò di nuovo, e fu ancora più bello di prima. Mi portò a casa sua. Abitava con la sorella che non però non era a casa da due giorni perché era a fare uno stage da qualche parte sempre lì, nel Canada. “Non vuoi proprio niente, neanche una pizza?” “Come dire di no ad una pizza?!” Le risposi. “Però la pago io” “no, sei ospite”. Ordinò una pizza e non appena arrivò mise il cd nello stereo e venne a sedersi vicino a me. Prima che partisse la prima canzone del cd si avvicinò a me e mi sussurrò nell’orecchio “ti sento nel mio cuore”. Rimasi a guardarla un po’ incerta del significato di quelle parole con un sorriso stampato sul viso che lei ricambiava, poi si sdraiò sul divano e disse “ascolta bene questa, è la mia preferita” e partì Showbiz.
Ascoltammo tutti il cd e mangiammo tutta la pizza. Parlammo e ridemmo tanto, come non avevo mai fatto nella mia vita. Iniziavo a capire quel “ti sento nel mio cuore”. La sentivo anch’io, eccome. L’ho sentita nelle gambe prima di incontrarla, l’ho sentita nella mia vita prima ancora di pensarla. Prima di andarmene ci scambiammo i numeri di cellulare e mi abbracciò. Non avevo mai ricevuto un abbraccio così caldo e... stretto.
Mi ritrovai a pensare a lei sempre più spesso e volevo conoscerla sempre più. Non riuscivo a non pensarla, a non sentirla. Quando la vedevo mi batteva forte il cuore, il tempo con lei passava in un attimo e volevo tanto che i suoi abbracci non finissero mai. Era strano, ma la sentivo. Mi piaceva.
Da allora ci sentimmo ogni giorno, ci vedevamo molto spesso e parlavamo sempre tanto. Non mi ero mai sentita così a mio agio con qualcuno. Tegan era una persona fantastica, una di quelle migliori che si possano mai incontrare. Iniziavo a non sopportare più, ad odiare l’idea di perderla.
Eppure non era neanche mia.
  
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