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Autore: epsajko    20/10/2013    3 recensioni
Lui se n’era andato e Lei non se n’era fatta ancora una ragione. C’era come un vuoto nell’aria, che solo Zayn in quel momento poteva placare. La mattina in quel grande letto per due, con la mano cercava costantemente Zayn. Ma il posto era vuoto e sul cuscino non c’era la forma della sua testa. Non c’era neanche più il suo profumo in quella casa, non c’erano più le sue dita fra i lunghi i capelli; di Lui si sentiva solo la mancanza.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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a vacuum in the air
 

Il freddo legno di quella panchina premeva sulle gambe nude di Candice, i suoi lunghi capelli color grano erano stesi perfettamente sulla sua magra schiena e sulle sue esili spalle. L’acqua impregnata di paradiso cadeva leggiadra sul viso, i suoi occhi color oceano erano fissi al cielo nero di quella notte.
I suoi denti stavano massacrando la carne delle sue labbra fini e le sue mani si torturavano a vicenda.
Ricordava bene quel posto;  ‘’Scusa, hai da accendere?’’, ‘’Sì, tieni’’.
‘’Comunque, mi chiamo Zayn’’, ‘’Candice’’. ‘’Dovremmo vederci più spesso, che ne pensi?’’ Lei accettò e da lì cominciò tutto.
Cominciarono le lunghe parlate al telefono nel bel mezzo della notte, dove Zayn la faceva ridere così tanto che doveva soffocare la sua risata nel cuscino, prima di svegliare tutto il vicinato. I mazzi di rose che gli portava, abbinati a quel sorriso che Candice adorava. Gli abbracci su quel semplice divano, che per Candice in quel momento era diventato il paradiso. I baci appassionati, le dita di Zayn in mezzo ai suoi capelli che parevano spaghetti talmente che erano lisci. La barbetta che gli cresceva, ma che poi dopo due giorni spariva. ‘’Non tagliarla!’’ Lei gli diceva sempre. Gli occhi sorpresi di Candice quando vedevano Zayn sotto casa, senza nessun preavviso. Le lenzuola attorcigliate, i capelli stesi sul cuscino completamente bianco. Le mattine d’inverno dove si girava e trovava Zayn dormire, ‘’Buongiorno amore mio’’. Gli occhi nocciola che fissavano gli occhi color oceano, si guardavano così tanto e intensamente che quegli occhi –se avessero potuto- si sarebbero scambiati di colore. Le dita intrecciate nei centri commerciali e nelle lunghe passeggiate al parco; il fumo della sigaretta che usciva dalle loro bocche, ‘’Insegnami a fare i cerchi di fumo’’ chiedeva sempre Candice. Non era ancora riuscita a farne uno ben definito e Zayn la prendeva in giro per questo.


Abbracciati nel letto caldo, con le tazze di caffè ormai freddo vicino al comodino posizionato di fianco ai loro corpi intrecciati. Le lunghe e affusolate dita di Candice –con il suo perenne smalto rosso fuoco- che ripassavano i numerosi tatuaggi di Zayn. Quei ‘’Ti amo’’ sussurrati all’orecchio, ‘’Sei solo mia’’ e Candice sorrideva. Poi c’era quella panchina dove Candice era seduta da sola perchè Zayn non c’era. Su quella panchina era cominciato tutto, Candice non si dimenticherà mai di quella sera fuori dal confusionale locale dove si erano visti per la prima volta. Andavano spesso su quella panchina, troppi ricordi. C’erano incise le loro inziali ‘Z’ e ‘C’ con un cuore di fianco, Candice pensava che su quella panchina invece, ci doveva essere inciso ‘’Non sedersi qui, troppi ricordi’’. Lui se n’era andato e Lei non se n’era fatta ancora una ragione. C’era come un vuoto nell’aria, che solo Zayn in quel momento poteva placare.
La mattina in quel grande letto per due, con la mano cercava costantemente Zayn. Ma il posto era vuoto e sul cuscino non c’era la forma della sua testa. Non c’era neanche più il suo profumo in quella casa, non c’erano più le sue dita fra i lunghi i capelli; di Lui si sentiva solo la mancanza.
’Candice, tu meriti di meglio e io non posso dartelo’’ così l’aveva abbandonata.
Ogni volta si illudeva di averlo dimenticato, ma poi le veniva in mente il suo sorriso e si innamorava di nuovo.  Voleva solo che Zayn ritornasse a sedersi su quella panchina insieme a Lei e che con il fiatone le dicesse ‘’Scusami, sono solo in ritardo. Ricordi quella frase? Io il meglio posso dartelo, eccome’’.



 

 


 

 

Ciao a tutti,
prima questa os si chiama ''the bench of memories'',
visto che non mi piaceva molto nè il banner, nè alcune cose della storia ho deciso di sistemarla un po'.
ed ora eccomi qui che la ripubblico.
come avevo già scritto: è la prima volta che scrivo una os su Zayn.
va beh c’è sempre una prima volta per tutto no? volevo provare e spero che sia uscita come volevo.
Spero tanto che vi piaccia perché ci ho messo impegno per scriverla!

un bacio
deborah

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