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Autore: Flaqui    21/10/2013    3 recensioni
«Posso farle una domanda personale?» il viso di Vivien Harmon è gentile ma perso in pensieri che Moira può soltanto immaginare «Non si stanca mai di pulire i casini degli altri?»
Vivien Harmon è una donna a modo. A Moira piace perché suo marito l’ha tradita con una più giovane, perché probabilmente lo farà di nuovo, ma Vivien continua a difenderlo e ad avere speranza. Le ricorda i tempi in cui anche lei credeva nell'amore, nel poter risolvere tutto e, molto ingenuamente, negli uomini e nelle loro promesse.
(Moira O'Hara - Vivien Harmon)
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Moira O'Hara, Vivien Harmon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ieri stavo girovagando nei meandri del mio pc e ho trovato questa cosa qui che avevo scritto qualche mese fa, subito dopo aver concluso la prima stagione di AHS. Moira è uno dei personaggi che maggiormente hanno catturato la mia attenzione e l'intera faccenda della sua morte -il marito di Constance che cerca di violentarla, Constance che li becca e spara ad entrambi, la sua vita/non-vita nella casa- è probabilmente una delle più interessanti. Ed ecco qui, allora. Spero che vi possa piacere! 

 

I casini degli altri

 
«Posso farle una domanda personale? Non si stanca mai di pulire i casini degli altri?»
«Siamo donne. È quello che facciamo. L’unica differenza è che io vengo pagata per farlo. »
 
Moira O’Hara non sa nemmeno lei quanto tempo è passato dall’ultima volta che ha toccato un uomo di sua spontanea volontà. L’ultimo ricordo che ha, prima della sua morte, sono le mani invadenti del padrone che si infilano sotto la sua gonnellina e le lacrime che le pungono gli occhi, premendo per uscire. Poi il rumore di uno sparo, la confusione e il dover rialzarsi in piedi nonostante tutto. C’è sempre bisogno di qualcuno in grado di cucinare e farsi gli affaracci suoi, a questo mondo, e a Moira fare la domestica non dispiace.
Pulire era una delle poche cose che sapeva fare da viva, l’unica che può fare da morta.
«Posso farle una domanda personale?» il viso di Vivien Harmon è gentile ma perso in pensieri che Moira può soltanto immaginare «Non si stanca mai di pulire i casini degli altri?»
Vivien Harmon è una donna a modo. A Moira piace perché suo marito l’ha tradita con una più giovane, perché probabilmente continuerà a farlo, ma Vivien continua a difenderlo e ad avere speranza. Le ricorda i tempi in cui anche lei credeva nell’amore, nel poter risolvere tutto e, molto ingenuamente, negli uomini e nelle loro promesse.
Moira si stringe nelle spalle e punta il suo occhio buono contro quella nuova padrona che sembra così inesperta della vita e allo stesso tempo consapevole di tutto il dolore che può provocare. Le dispiacerà, quando la uccideranno.
«Siamo donne. È quello che facciamo» è una bella frase, se lo rende conto non appena finisce di pronunciarla, e vorrebbe quasi che il bastardo per colpa del quale è morta e la donna che l’ha assassinata siano lì, per sentirla «La differenza è che io vengo pagata per farlo»

 
   
 
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