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Autore: pseudo_shigure    21/10/2013    1 recensioni
I due bambini dell'asilo non approvano il Waltzer. Ed Heechul è una cattiva influenza.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Choi Siwon, Donghae, Eunhyuk, Heechul, Kyuhyun
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Sandbox Story. '
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Saaaalve a tutti!
Ok, inizio scusandomi per l'immenso ritardo, davvero, però tra scuola e varie cose non ho avuto molto tempo. Aaaaallora, questo è il penultimo capitolo di questa storiella e beh, spero di poter mettere presto anche l'ultimo capitolo! Buona lettura e grazie mille per le recensione ed i consigli :DD <3
.2


Al quarto giorno di prove, Donghae era ormai uno spettatore abituale. Si era anche spostato dalla sedia alle ginocchia dell'insegnante di Hyukjae, per vedere meglio. Kyuhyun pensava che l'insegnante era rimasta così ammaliata da Donghae che avrebbe fatto qualsiasi cosa il bambino gli avesse chiesto.

Beh, almeno questo era quello che pensò fino a quel momento.

L'insegnante diede ai due ballerini una pausa, così la partner di Hyukjae si sedette per riposare. Hyukjae, però, stava ancora ballando e memorizzando i passi da solo. Così, Donghae gli si avvicinò e si offrì di aiutarlo.

"Ma tu non conosci i passi," disse Hyukjae.

"Certo che li conosco. Vi guardo tutti i giorni," rispose Donghae. Senza aspettare una risposta, prese la mano dell'altro e se la mise sulla schiena. La sua mano era sul braccio di Hyukjae, mentre le dita dell'altra mano erano intrecciate a quelle del più grande.

"Così, giusto?" chiese, guardando Hyukjae, aspettando un cenno di approvazione. Per qualche motivo, l'idea di ballare con Donghae rese l'altro nervoso.

"Beh...si," rispose Hyukjae.

"Okay! Balliamo!"

Il più grande pensò che non vedeva Donghae così felice da un po'.

Ballarono senza musica, contando i passi, ma non sbagliarono neanche una volta.

"Oh! Donghae! Balli davvero bene," disse eccitata l'insegnante di Hyukjae.

"Davvero?" chiese Donghae, raggiante. "Posso ballare con lui domani al festival, allora?"

"Oh no, non puoi," disse l'insegnante, dispiaciuta.

"Perchè no?"

"Tu non sei uno studente di questa scuola. Solo gli studenti della scuola possono esibirsi."

"E' facile, signorina. Dirò alla mia mamma che voglio venire in questa scuola a partire da domani," disse Donghae, con un'alzata di spalle.

"No, non è così facile, Donghae." Il bambino mise il broncio. "Mi dispiace, caro."

"E poi non sei una ragazza. E' un ballo di coppia. Posso ballare solo con una ragazza," Questa volta fu Hyukjae a parlare.

Donghae lo fissò. Sapeva che aveva ragione. Con l'aiuto del suo Hyung, Donghae aveva guardato su internet video di persone che ballavano il Walter e tutte le coppie erano sempre un uomo ed una donna. Lui non era una ragazza, quindi non poteva ballare con Hyukjae. E non c'era nulla da fare per cambiare la situazione.

Con un sospiro, Donghae lasciò andare la presa sul braccio di Hyukjae. Camminò fino al suo zainetto e se lo mise sulle spalle.

"Kyuhyun, andiamo a casa," disse a bassa voce, senza neanche salutare Hyukjae.

Hyukjae scambiò un'occhiata con Kyuhyun, che lo fissava con rimprovero.

"Donghae, passo a casa tua dopo, va bene?" disse Hyukjae alla schiena del più piccolo. Ma, per qualche motivo, Donghae non rispose.

"Kyuhyun...Che cos'ha?"

"Oh, sul serio, Hyukjae," Kyuhyun alzò gli occhi verso di lui. "Non capisci proprio cos'è che lo rende così triste? Cresci un pò, ok?"

"Stai zitto, Kyu!" Era già abbastanza il fatto che si sentiva in colpa nel vedere Donghae così. Non voleva sentire anche le parole accusatorie di Kyuhyun. "Almeno io non ho perso un anello!" sbottò.

Kyuhyun si congelò e Hyukjae sbarrò gli occhi. Oh. Oh. Aveva appena zittito Cho Kyuhyun? Oh. Oh. Gli venne un'idea.

"Si, Siwon mi ha chiamato ed era sconvolto. Forse anche per quello ha deciso di esibirsi anche lui."

Kyuhyun aggrottò la fronte. "Cos'hai detto?"

"Oh? Non lo sai ancora? Un ragazzo che doveva ballare si è ammalato e Siwon si è offerto di sostituirlo," fischiettò Hyukjae, "Credo che si sia rifiutato di farlo prima per non farti ingelosire...ma visto che hai perso il suo anello..."

"Ha detto che non fa niente. Ha detto che me ne prenderà uno nuovo."

"Beh, non saprei. Non vi è venuto a prendere nè ieri nè oggi, no?"

"Ha detto che aveva da fare a scuola," ribattè Kyuhyun.

"Già."

Il bambino guardò il pavimento e Hyukjae spalancò gli occhi. Wow. Aveva fatto piangere Kyuhyun? Kyuhyun stava piangendo? WOW—oh. Ah no, non stava piangendo. Peccato. Però Kyuhyun sembrava così sconvolto ed era già una grande soddisfazione per Hyukjae. Sorrise.

Mentre Kyuhyun si mordeva il labbro e correva dietro Donghae, Hyukjae si allontanò con espressione vittoriosa, credendo di essere la persona più intelligente del pianeta.



***



Dopo aver salutato Kyuhyun, che lo aveva accompagnato a casa, Donghae aprì la porta svogliatamente. A differenza di tutti gli altri giorni, era rimasto in silenzio durante il ritorno a casa e la cosa aveva fatto preoccupare l'amico più piccolo. Entrambi erano rimasti zitti, salutandosi con un piccolo cenno.

"Sono a casa," mormorò Donghae.

"Pesciolino!! Vieni qui!!" lo chiamò Heechul dal soggiorno, così come faceva tutti i giorni quando lo sentiva rientrare da scuola.

Come sempre, Donghae obbedì all'ordine di Heechul, da bravo bambino. Anche se, quel giorno, quando Heechul gli somministrò la sua dose quotidiana di pizzicamenti sulle guance, rimase in silenzio. Non pretese neanche di liberarsi o di far finta che facesse male per soddisfare il cugino.

"Yah! Perchè sei così noioso oggi?" chiese Heechul, chiaramente infastidito dal suo comportamento apatico.

Donghae guardò il suo hyung che cercava sempre di sembrare cattivo, ma che in realtà era una delle persone più buone che Donghae conosceva. Ogni volta che si incontravano, erano sempre insperabili. L'ingenuo ed allegro Donghae riusciva sempre a passare sopra alle parole pungenti dell'altro. Mentre Heechul, che credeva di poter sempre ottenere quello che voleva, riusciva sempre a soddisfare ogni richiesta dell'altro (Si, la bambola di E.T  a grandezza naturale, compreso di bicicletta, che c'era nella stanza di Donghae gli era stata regalata da Heechul. Non si sa come un bambino di nove anni sia riuscito a rimediare una cosa del genere.)

E se c'era qualcuno che avrebbe potuto capire il problema di Donghae, quel qualcuno era proprio Heechul.

"Hyung!!" gemette Donghae, mentre cercava di affondare il viso nel petto di Heechul.

"Cos—." Heechul mantenne Donghae ad un braccio di distanza prima che il bambino riuscisse anche solo a sfiorarlo. "Tutto il moccio e le lacrime potrebbero rovinarmi il vestito."

"Scusa, Hyung," disse Donghae in tono di scusa, conoscendo la vanità del suo hyung. Si strofinò gli occhi ed il naso, tentando di non piangere, ma finì per singhiozzare e suonare ancora più patetico.

"Andiamo in camera tua prima che le nostre madri vengano a ficcare il naso." Senza aspettare la risposta del cugino, Heechul trascinò Donghae nella sua stanza.

"Va bene, dimmi, cos'è successo?" gli chiese Heechul, dopo essersi seduti entrambi sul letto, la bambola di E.T ricevuta a Natale che li fissava senza vita da un angolo della stanza.

"No, aspetta," lo fermò il più grande proprio mentre Donghae stava per parlare. "E' colpa del ragazzo scimmia che vive di fronte, vero?"

"Si chiama Hyukkie, hyung," gli ricordò Donghae senza perdere un colpo, proprio come ogni volta che Heechul dimenticava il nome di Hyukjae.

"Si, certo, fa lo stesso," disse Heechul. "Quindi ti ha fatto piangere un'altra volta. Cosa c'è questa volta?"

"Hyukkie ballerà con una ragazza durante il festival scolastico."

Heechul aspettò un paio di secondi, aspettando che Donghae continuasse a spiegare, ma il più piccolo si zittì. Il più grande non vedeva il problema nel fatto che il ragazzo scimmia ballasse con una ragazza durante il festival. E poi era sicuro che Donghae gli aveva già accennato una cosa del genere, mentre non era poi così dispiaciuto. Quindi perché adesso piangeva?

"Allora?" lo incoraggiò, per ottenere ulteriori informazioni.

"Io sono la futura moglie di Hyukkie. Non può ballare con qualcun'altro, hyung!"

Heechul si fermò dal dire che Donghae era troppo piccolo per aver già deciso di voler sposare il ragazzo scimmia. In realtà Heechul avrebbe continuato a pensarla in quel modo solo per un altro po', visto che dopo poco avrebbe passato le vacanze in Cina ed avrebbe conosciuto il suo futuro marito. Ed anche se questo presunto 'futuro marito' non sapeva di esserlo, non gli interessava. Riusciva sempre a far fare alle persone quello che voleva. Era un dono naturale.

"Ed io ballo anche meglio di quella ragazza!" disse Donghae, dando un calcio al letto.

Oh, si. Il suo piccolo cuginetto aveva un bel problema.

"Va bene," iniziò Heechul.  "Da quello che vedo, tutto quello che devi fare è andare da lei e dirgli 'Bella, questa scimmia è mia. Ed io ballo meglio di te. Quindi perchè non vai a cercarti qualche altro brutto ragazzino con cui ballare?' E' facile," concluse Heechul, stringendosi nelle spalle.

"Non è facile, Hyung."

"Certo che lo è. Starò dietro di te quando glielo dirai. Sono sicuro che lascierà in pace il tuo ragazzo scimmia. Funziona sempre."

"Ma è waltzer. Hyukkie ha detto che lo deve fare con una ragazza."

"Sei sicuro?" chiese Heechul dubbioso.

"Si," Donghae si strinse nelle spalle. "Hyung, devi aiutarmi. Voglio ballare con Hyukkie."

"Allora devi essere una ragazza, eh?"

Donghae annuì con entusiasmo. Heechul saltò dal letto e fece una giravolta. Il suo bel vestitino che volteggiò insieme a lui.

"Sai, la mia mamma mi ha sempre detto che sono più carino di una ragazza," disse Heechul con la mano su un fianco. "Sei fortunato ad avere me per questo fine settimana."



***



Hyukjae si sentì in colpa per tutta la settimana per non aver potuto accompagnare Donghae a casa dopo scuola. Non era andato neanche a casa dell'altro, come invece gli aveva promesso. Non è che Hyukjae l'avesse dimenticato o non volesse giocare con lui. Solo che tutto quel ballare lo stancava così tanto che quando tornava a casa voleva solo fare un pisolino.

I sensi di colpa raddoppiarono quando scoprì che Donghae addirittura sapeva tutti i passi del ballo a memoria, visto che rimaneva ogni giorno a guardarlo provare. Il più piccolo non era costretto a restare, lo faceva solo per continuare a vederlo tutti i giorni.

Ed anche se non l'avrebbe mai ammesso, anche a Hyukjae mancava giocare con Donghae. Aveva già saltato una delle loro avventure settimanali al parco, proprio per questo stava per mantenere la sua promessa di andare a casa dell'altro.

Ma proprio mentre stava per aprire la porta di casa propria, il campanello suonò. Hyukjae aprì e si ritrovò il suo migliore amico davanti, con una ragazza più grande che non conosceva.

"Hae," disse Hyukjae eccitato. Era così felice di non vedere Donghae triste, come l'aveva visto l'ultima volta a scuola.

"Hyukkie, c'è Sora-noona a casa?" chiese Donghae prima che Hyukjae potesse dire qualsiasi altra cosa.

"Uh...credo sia nella sua stanza."

"Grande," disse Donghae, sorpassandolo con la ragazza più grande al suo fianco.

Hyukjae aggrottò la fronte. Era strano che Donghae cercava sua sorella invece che lui. Gli piaceva stare con sua sorella più che con lui, adesso?

Decise di seguire Donghae in camera di sua sorella ma, una volta che il più piccolo fu entrato nella stanza della ragazza, Sora chiuse la porta, lasciando fuori lui e la ragazza più grande venuta con Donghae, che gli bloccò l'accesso alla porta.

"Uh...che stai facendo?" chiese Hyukjae a quest'ultima, ma lei rispose incrociando le braccia al petto. "Voglio entrare in camera di noona."

"Non puoi," rispose la ragazza, con arroganza.

"Perché?! Voglio giocare anche io con Donghae."

"Ascolta, ragazzo scimmia," il soprannome fece accigliare Hyukjae, "Tu non mi piaci. Fai piangere sempre Donghae."

"Non è vero," protestò Hyukjae, debolmente.

"Si, è vero. Ma per non so quale motivo, Donghae vuole continuare a giocare con te, quel ragazzo..." disse, alzando gli occhi al cielo. "Allora, ascoltami. Ti farò giocare con Donghae ma," disse, alzando un dito, "se farai piangere Donghae...mmm...più forte del solito, allora io ti farò piangere il doppio. Piangerai così forte fino a rimpicciolirti ed io poi ti schiaccierò, come un granello di polvere. Capito?"

Hyukjae annuì lentamente, anche se non era molto sicuro di quello che stava accettando.

"Bene. Ora vai."

"Cosa? Dove? Questa è casa mia."

Heechul sospirò. "Okay. Puoi anche stare lì, se vuoi. Ma non puoi entrare in camera."

Con quest'ultima frase, Heechul entrò nella stanza di Sora, sbattendogli la porta in faccia.

Hyukjae si grattò la testa. Quella noona era decisamente spaventosa e fastidiosa.


***



Il giorno dopo, Siwon continuò a dire che aveva qualcosa da fare e che, quindi, non poteva andare a prenderli.

Quindi Siwon aveva deciso di ballare. Kyuhyun non aveva mai detto che l'altro non poteva ballare con una ragazza. Se glielo avesse proibito adesso, l'altro avrebbe smesso? Ma Siwon era già uno dei ballerini principali del festival ed era rimasto poco tempo...probabilmente avrebbe continuato a ballare. Kyuhyun osservò Donghae mentre si esercitava a ballare e scosse rapidamente la testa. No, lui non si sarebbe mai offerto per ballare con Siwon! Anche solo il pensiero gli faceva accapponare la pelle.

Si scusò con Donghae ed Heechul (che si era preso la responsabilità di andarli a prendere a scuola, non che lui avesse bisogno di essere accompagnato a casa) e si avviò verso le classi dei ragazzi più grandi. Aveva appena girato l'angolo quando vide Siwon ridere con una ragazza. All'improvviso, Kyuhyun si sentì molto, molto turbato.

"E' la tua compagnia di ballo?" chiese Kyuhyun, appena la ragazza andò in classe, lasciando Siwon solo. Il ragazzo più grande si girò sorpreso, non aspettandosi di vedere Kyuhyun lì.

"Kyu! Che cosa ci fai qui?"

"E' la tua compagna di ballo?" ripetè la domanda Kyuhyun.

"Compagna di ballo?"

Proprio in quel momento, Hyukjae sbirciò dalla porta. "Siwon? Sei ancora qui? Credevo fossi in bagno—"

"E' perché ho perso l'anello, vero?!" singhiozzò Kyuhyun, scioccando tutti, "Sei arrabbiato con me perché ho perso l'anello!"

Hyukjae sillabò 'uh-oh', ma nessuno dei due lo notò.

"I-Io non sono arrabbiato con te!"disse Siwon, abbracciando l'altro, ma Kyuhyun gli schiaffeggiò le mani via.

"E poi hai deciso di ballare con quella ragazza!!!" singhiozzò il bambino, completamente sconvolto. Le lacrime gli rigavano le guance, ma lui non fece niente per asciugarle.

"No! No, ascoltami!" urlò Siwon, tenendo le mani del più piccolo, "Non devo ballare con nessuno, te lo giuro!"

"Bugiardo! Rimani a scuola dopo l'orario d'uscita! So che il tuo amico è malato e che devi sostituirlo, ma—"

"No, ti sbagli! Quella che si è ammalato è il ragazzo che avrebbe dovuto tenere il discorso della cerimonia d'apertura! L'insegnante mi ha chiesto di prendere il suo posto e non potevo rifiutare..."

Kyuhyun tacque. Singhiozzava ancora, ma purtroppo non dipendeva da lui.

"Mi dispiace di non averti detto quello che stavo facendo. Pensavo che non ti sarebbe interessato," la prese di Siwon sulle sue mani si strinse, "Non ballerei mai con una ragazza. Non vorrei mai farti arrabbiare...Scherzi a parte, Kyu, chi ti ha detto una cosa del genere?"

Kyuhyun gemette. Avrebbe dovuto saperlo! Stupida, puzzolente, immatura scimmia. "Hyukjae."

Siwon spalancò gli occhi e gridò "Hyukjae!" Il ragazzo colpevole, che aveva origliato per tutto il tempo, gemette e cercò di scappare dalla classe. Siwon fu più rapido e lo tirò per il colletto. "Che cos'hai detto a Kyuhyun?!"

"Mi dispiaceeeeeee!" urlò Hyukjae. "Non avrei mai pensato che l'avrebbe presa sul serio! Ero solo seccato perché lui continuava a sgridarmi per via di Donghae!"

"Il mio Kyu sta piangendo per colpa tua!" disse Siwon, fissandolo duramente.

Hyukjae guardò le lacrime che rigavano il viso di Kyuhyun. Ricordò di aver desiderato che Kyuhyun piangesse, quel giorno, ma ora si sentiva in colpa. Non importava quanto Kyuhyun lo schernisse o fosse scortese con lui, era comunque solo un bambino dell'asilo. E lui era suo amico. Quello, più la faccia (super) spaventosa di Siwon, lo fecero pentire di quello che aveva fatto.

"M-mi dispiace, va bene..." Hyukjae guardò in basso.

Siwon lo guardò un ultima volta prima di lasciarlo andare. Prese poi la mano di Kyuhyun ed i due si allontanarono.

"Sei cattivo, Hyukkie."

Hyukjae si voltò e vide Donghae.

"Da quando sei qui?"

"Ero preoccupato perchè Kyuhyun sembrava sconvolto, così l'ho seguito fin qui. Heechul-hyung ha detto improvvisamente di avere da fare, così sono venuto da solo...di nascosto, perché Kyuhyun mi faceva paura," spiegò il bambino, "Siwon sembrava arrabbiato con te."

"Già," Hyukjae si grattò la testa, ancora troppo scioccato dall'ira del suo amico per chiedersi chi diavolo fosse questo 'Heechul-hyung'. "Fa paura quando è arrabbiato."

"Va tutto bene, Hyukkie," disse Donghae, dandogli una pacca sulla schiena, "Ti sei scusato, e sei ancora loro amico, ti perdoneranno."

"Lo so."

"Anche io ti perdono."

Hyukjae aggrottò le sopracciglia. "Ma a te non ho fatto niente."

"Perché anche io sono tuo amico, scemo," sorrise Donghae. "Tu hai fatto piangere Kyu ed  hai fatto arrabbiare Siwon. Io sono loro amico!"

Hyukjae alzò gli occhi al cielo, "Stai zitto."



***



"Ucciderò Hyukjae," disse Kyuhyun, tirando sul con il naso.

"No, dai," rise Siwon, mentre gli asciugava le lacrime con un fazzoletto, "Donghae poi non smetterà più di piangere."

Kyuhyun alzò gli occhi al cielo. Si sentì imbarazzato per essersi fatto ingannare così facilmente. Si era comportato come faceva sempre Donghae e si sentiva davvero stupido.

"Come hai potuto credere a Hyukjae così facilmente?" chiese Siwon.

Il ragazzo scrollò le spalle: "Credevo che tu fossi arrabbiato per via dell'anello."

"Non lo ero!"

"Ma non mi hai più parlato dopo che ti ho detto che l'avevo perso. E poi non mi hai più accompagnato a casa...non che io ne abbia bisogno, ma l'hai sempre fatto..." si interruppe.

"Giuro che non ero arrabbiato con te, Kyu," spiegò Siwon," Ero solo un po' scioccato e preoccupato. Senza anello, come faccio a sposarti? Così ritornai subito..." prese le mani del più piccolo nelle sue, prese un anello dalla tasca e glielo mise sul dito, "...al negozio, per comprarne un altro."

Gli occhi di Kyuhyun si spalancarono.

"Per fortuna, questo era l'ultimo," sorrise Siwon: "Così possiamo sposarci."

Le labbra del più piccolo tremarono, ma cercò di non piangere. Aveva appena pianto per una stupida bugia di Hyukjae, non avrebbe pianto due volte in un giorno, non davanti a Siwon. "Mi dispiace. Mi dispiace di aver perso l'anello. Io, di solito, non perdo mai le cose, ma..."

"Va tutto bene," Siwon gli scompigliò i capelli, "Io sono tuo marito, ho la responsabilità di renderti felice. Ora mi fai un sorriso? Odio vederti piangere."

Fu un rapido sorriso imbarazzato, ma fu sufficiente per Siwon.



***



Dopo quel pomeriggio stancante, Siwon accompagnò Kyuhyun a casa, rifiutandosi tutto il tempo di lasciargli la mano, senza badare al più piccolo che sbuffava ed aggrottava le sopracciglia (il fatto che avesse gli occhi rossi per il pianto lo rendeva molto meno minaccioso). L'anello era al sicuro sul dito di Kyuhyun, circondato dalla mano leggermente più grande di Siwon.

Quando arrivarono, Kyuhyun sembrava voler chiedere qualcosa. Sorridendo, sapendo bene cosa Kyuhyun volesse chiedergli, Siwon disse: "Posso rimanere un po' a giocare?"

Kyuhyun arrossì un po' ed annuì.

Appena entrarono li accolse la madre di Kyuhyun, "Ah, sei a casa, piccolo! Perfetto, Siwon ci sei anche tu!" Sorrise e prese la mano del figlio nelle sue. "Ecco, finalmente l'ho trovato."

L'anello di plastica con la pietra blu. Gli occhi di Kyuhyun si spalancarono.

"Giuro che non è sporco, non viene dal cestino della spazz—oh. Aww, hai già un nuovo anello!" La madre di Kyuhyun ridacchiò, "Gliel'hai dato tu, Siwon?"

Siwon sorrise ed annuì.

"Allora...non vi serve questo?" fece per riprendersi l'anello ma Kyuhyun la fermò, facendola ridere.

Dopo di chè li lasciò soli, nella stanza del più piccolo. Kyuhyun guardò l'anello che aveva al dito e quello che aveva in mano.

"Adesso ne hai due," disse Siwon, accarezzandogli la guancia.

"Beh," il più piccolo lo guardò, "Ho un'idea." Prese la mano di Siwon e gli mise l'anello sul dito. "Ora entrambi ne abbiamo uno."

Siwon rimase a bocca aperta, poi sorrise così tanto che Kyuhyun alzò gli occhi al cielo. "Sai Kyu, mi sembra un matrimonio."

Le guance del più piccolo si arrossarono e distolse lo sguardo per dissimulare l'imbarazzo, "Non sto dicendo nessun voto."

"Quello conserviamolo per dopo," Siwon rise, mentre gli rubava un bacio sulla guancia.

"E comunque non metterò l'anello tutti i giorni."

"Perchéééé?"

"Nessuno metterebbe un anello del genere tutti i giorni!"

"Io lo farei."

"Se lo farai, non dirò mai nessun voto, nè ora nè mai!"

Siwon mise il  broncio, "...Va bene."


***




  
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