Serie TV > American Horror Story
Segui la storia  |       
Autore: alix katlice    22/10/2013    5 recensioni
( Tate/Violet ♥)
Quindici capitoli per quindici lettere dell'alfabeto, ognuna raccontante un missing moments della loro storia.
A - Attimi.
B - Bellezza.
C - Cadere.
D - Distruzione.
E - Elastico.
F - Fiore.
G - Gelido.
I - Illusioni.
L - Libertà.
M - Mamma.
N - Non conoscersi.
O - Occhi.
P - Parole.
R - Regalo.
S - Sogno.
[...]
p.s: qualcuno si sarà accorto che i capitoli dovevano essere diciannove (penso): lo pensavo anch'io, è solo che più leggevo questa fan fiction e più mi rendevo che su loro due non avevo null'altro da dire, -almeno non qui in questa storia e modalità. Grazie mille per chi ha seguito questa raccolta!
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tate, Langdon, Violet, Harmon, Violet, Harmon
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sogno.
I sogni sono come le stelle.
 
 



Missing Moment ambientato nella 1x07, prima della scena in cui Violet e Tate sono insieme nel letto, dopo aver fatto l’amore per la prima volta.
Enjoy it!

 
 
 
 
I sogni sono come le stelle: le vedi brillare tutte quando le luci artificiali si spengono, eppure stavano lì anche prima. Eri tu a non vederle, per il troppo chiasso delle altre luci.
 
-Cit. Bianca come il latte, rossa come il sangue.
 



 
 
“I sogni sono come le stelle” aveva sentito dire una volta, e non poteva fare a meno di essere d’accordo con chiunque avesse scritto quella frase.
Violet era il suo sogno, ed era l’unica luce che lui avesse mai visto(1)*.
Era accecante, per quant’era bella. Terribilmente e fastidiosamente bella.
Era la sua stella Violet, la sua piccola stella che brillava, anche se offuscata dalle luci artificiali che la circondavano.
Violet era tutto ciò che c’era di bello in lui: era con lei che tirava fuori la sua parte migliore, era lei l’unica persona che amava.
Violet.
Persino il suo nome era bello.
 
***
 
Tate le accarezza il braccio.
Sono completamente vestiti, e sono sul suo letto.
Stupido letto che non gli permette di baciarla.
Sta studiando, una cosa che solitamente non fa mai, ed è così bello vederla concentrata su un qualcosa che non sia una lametta.
Continua ad accarezzarle il braccio, sfiorando con le dita quelle orribili cicatrici.
In realtà lui non le trova orribili, ma lui non troverebbe niente orribile ricollegato a Violet.
Violet è tutto ciò che ha(2)*: non potrebbe mai trovarla orribile.
Tate alza lo sguardo su di lei, ma non riesce ad arrivare ai suoi occhi: le sue labbra sono troppo interessanti.
- Smettila di fissarmi.
Si costringe a guardarla negli occhi. È infastidita, ma non completamente. Le da fastidio che lui la fissi, ma non così tanto.
Le fa piacere, in un certo senso: si sente desiderata, si sente importante, e per una persona non abituata a provare certe emozioni è una sensazione meravigliosa sentirsi così.
Tate solleva le spalle, come per scusarsi, ma senza parlare: gli piace il silenzio.
Violet si riconcentra sui suoi appunti. Una ciocca di capelli le cade davanti agli occhi, e con la mano li rimette dietro all’orecchio.
Si passa la lingua sulle labbra per inumidirle, e Tate di riflesso fa lo stesso.
Ha proprio voglia di baciarla.
Lentamente afferra gli appunti e li posa a terra, avvicinandosi al suo viso.
- Cosa stai…
Si avvicina e la bacia dolcemente. Poggia leggere le labbra sulle sue, e rimane così.
Quanto gli piacciono le labbra di Violet.
Lo stacca da se.
- Dovrei studiare.
- Studiamo dopo. Ti aiuto e non mi metto a fissarti, prometto.
Violet si passa di nuovo la lingua sulle labbra, segno che sta valutando la proposta. Poi fa un sorrisetto sghembo.
- Fanculo lo studio.
Lo afferra per il colletto e, scivolando sdraiata sul letto, lo attira sopra di se, e lo bacia. Non è come prima, dove il bacio era dolce, ora è passionale.
Passa le mani fra i suoi capelli, arricciandoli attorno alle dita, e Tate inizia finalmente a rilassarsi.
Sentire il corpo di Violet premuto al suo è tremendamente eccitante, ma non fa niente: dopotutto è solo una bambina, e anche se lei afferma di essere pronta Tate sa che non è così.
Violet stacca la bocca dalla sua, probabilmente per riprendere fiato, e Tate ne approfitta per scendere a baciarle il collo.
- Niente succhiotti – sussurra Violet. Forse non vuole che i suoi genitori le facciano qualche domanda.
Non riuscirebbe a spiegare l’esistenza di eventuali segni violacei sul collo. Non ha amici a parte Tate, e i suoi lo sanno: in più Ben le ha anche proibito di vederlo, non pensa che risulterebbe felice se sapesse cosa fanno.
Sospira.
Tate è felice.
Lui ama Violet, e pensa sempre all’eventualità che lei non ricambi i suoi sentimenti: ne è terrorizzato.
Sono in momenti come questi che è sicuro di piacerle -almeno sul piano fisico-.
Non riesce a fermarsi, e infila una mano sotto al maglione.
La sua mano inizia a scorrere sulla sua pelle.
- Tate?
Tate si ferma.
- Qual è il tuo sogno?
E sono in momenti come questi che è quasi sicuro di piacerle anche in campo sentimentale. Lui la conosce Violet, e sa che certe domande non le fa a chicchessia.
- Qual è il tuo?
- Non mi hai risposto.
- Rispondimi e ti dico qual è il mio sogno.
Violet getta la testa sul cuscino.
- Non ho sogni.
- Tutti hanno sogni.
- Io no. Allora, dimmi il tuo.
Tate sorride. Lui lo sa bene qual è il suo sogno, ma non vuole condividerlo ora con lei: pensa non sia ancora pronta ad accoglierlo, a prendersi cura del suo sogno, perché è questo che le persone che si amano fanno, no? Si prendono cura dei propri sogni l’un l’altro.
Ma se non conoscono l’uno il sogno dell’altro come fanno ad amarsi?
- Il mio sogno sei tu.(3)*
Ecco, l’ha detto. Il mio sogno sei tu. Una frase che può sembrare stupida, ma è vera, tanto vera, così vera da risultare falsa.
- Stronzate. I sogni sono cose da realizzare, ed io non sono una cosa.
- I sogni non hanno definizione. Ognuno decide qual è il proprio sogno, e il mio sogno sei tu.
Violet non parla, e Tate ha paura. E se lei non accettasse il suo sogno? E se non lo accogliesse? Il suo sogno è lei, solamente lei, non ne ha mai avuto altri. E se lei non lo amasse quanto lui la ama?
Non può essere. Lo avrebbe capito subito. Deve accettare il fatto di essere il suo sogno.
Non può non farlo, no? Si ama sempre in coppia, se uno dei due non ama, l’altro lo capisce.
Forse ha capito, perché passa una mano fra i suoi capelli e gli avvicina la testa al suo petto, stringendolo a se: Tate ricomincia a respirare.
Lo ama. Ha accettato il suo sogno. Ha accettato lui.
- Fa l’amore con me – dice Violet, ed è un imperativo. Un ordine, quasi.
Mai ordine fu più gradito di questo.
Sa che vuole farlo davvero dal tono di voce che usa. La guarda negli occhi, per assicurarsi che sia disposta veramente: lo è. I suoi occhi brillano, brillano davvero.
La bacia, e, infilando nuovamente le mani sotto al suo maglione, glielo sfila.
Mentre lei fa lo stesso con il suo di maglione, la fissa.
Guarda le sue mani che si muovono sul suo corpo, guarda il modo in cui ondeggiano i suoi capelli, guarda i suoi occhi. Le sue labbra.
Le sue adorabili labbra.
Quando si stende sopra di lei e inizia a lasciarle una scia di baci e morsi che parte dal mento e arriva alla spalla destra, è sicuro del fatto che Violet sia bella: non solo fuori, ma anche dentro. Perché Violet è luce, è bianco, è luminosa.
La sua piccola, bella, stella luminosa.
Il suo piccolo sogno realizzato.
- Ti amo, Vi.
- Ti amo anch’io.

 
[1'104 parole]
 
 



Note:
1: Frase presa dalla 1x11 di AHS, pronunciata da Tate.
2: Altra frase presa dalla 1x11 di AHS, sempre pronunciata da Tate.
3: Frase di “Anastasia” [film d’animazione] pronunciata nella canzone “il mio sogno sei tu”.

 
 
 
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > American Horror Story / Vai alla pagina dell'autore: alix katlice