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Autore: __Light    23/10/2013    4 recensioni
Fanfiction scritta per il NaruSasu Day:
Sasuke ama consumare i pasti in piena tranquillità, ma Naruto non la pensa allo stesso modo e si diverte a dargli fastidio...
Genere: Demenziale, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Piccola storia (ho sforato di poco la flashfic) scritta per il NaruSasu day e l’omonima iniziativa del forum “Kizuna Sasuke x Naruto”.
Questa è la mia prima storia su questa coppia, un semplice spaccato di vita quotidiana (per come posso immaginare la loro vita insieme), senza trama né pretese. Spero di non aver combinato un disastro.
Avrei dovuto scrivere una NaruSasu pura, ma proprio non mi riesce “incastrarli” nei ruoli: infatti ognuno di loro incarna alcuni stereotipi di quelli tipici di una coppia. La considero più NaruSasu comunque perché tutto sommato è Naruto ad avere in pugno la situazione e quindi ad essere “dominante”.


 

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Masashi Kishimoto; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 


Era una serata tranquilla, la cena pronta sul tavolo; i due ragazzi si accomodarono per consumarla.
Uno dei due se ne stava tranquillo, gustando i suoi pomodori ripieni in religioso silenzio; l'altro invece risucchiava rumorosamente i tagliolini della sua scodella di ramen, infastidendo il compagno, che si imponeva di restare calmo: per lui i pasti erano sacri e non dovevano essere rovinati dai litigi; ma neanche da versi disgustosi.
Quando sentì di non resistere più, sbottò all’improvviso: « Potresti fare meno casino, Naruto? ».
« No », disse l'altro allegramente, con la bocca piena di tagliolini che gli pendevano dalle labbra. « Ramen-chan merita tutto il mio affetto! ». E detto questo risucchiò il boccone in modo ancora più rumoroso, iniziando anche a biascicare, quasi come volesse fare un dispetto.
« Sei disgustoso... ».
« E tu sei mortalmente noioso, godiamoci la cena e basta! ».
« Tu te la stai godendo eccome, ma io come faccio mi ritrovo davanti uno che divora tutto come stesse morendo di fame, sporcandosi come un maiale che si rotola nel fango? ».
« Uh, ma che palle… ».
Naruto decise di farlo contento, ricambiando però lo sguardo malevolo del compagno e continuò la cena in silenzio; ad un certo punto però, stanco della troppa tranquillità, gli venne l’improvvisa voglia di dare davvero fastidio.
Vuotò in fretta e furia la sua ciotola e si diresse verso il frigorifero.
« Sasuke, la vuoi una fetta di torta? »,
« Non mangio dolci, lo sai », rispose l’altro, guardandolo male di nuovo.
« Dai, è una serata così bella, bisogna proprio concluderla con un dessert! », gli disse in tono suadente mettendogli davanti il piatto col dolce.
Sasuke iniziava a innervosirsi: « Non lo voglio ».
Ma Naruto trovava gustosa la sua espressione infastidita quasi più della cena e continuò a istigarlo: « Solo un boccone! Mangia il dolcetto, Sasuketto! ».
« Capisci quello che ti dico o ti sei istupidito ancora di più e devo gesticolare? E non chiamarmi in quel modo ridicolo! »
« Ciuff ciuff, arriva il trenino! », Naruto aveva preso un cucchiaio e pareva intenzionato ad imboccarlo come fosse un bambino piccolo: « Sasuke, Sasuke, apri la boccuccia! », continuò, agitando la posata davanti alla faccia dell’altro, totalmente infervorato.
« Questo è l'ultimo avvertimento, alla prossima ti faccio ingoiare anche il piatto ».
Naruto non ascoltò, né si diede per vinto. « Saaasuuukeeeh! »
Fu un attimo: Sasuke scattò in piedi e afferrò Naruto per i capelli, sbattendogli la faccia contro il piatto.
Quest’ultimo diventò d’un tratto silenzioso e restò in quella posizione per alcuni secondi, per poi rialzare la testa e mormorare: « Fanculo... 'tebayo... ».
Sasuke lo guardò storto. « Te l'avevo detto di smetterla, ma tu devi sempre esagerare. Lo sai che voglio mangiare in pace ».
Naruto lo guardò tristemente: in quel momento era il ritratto dell'innocenza, con la faccia tutta sporca di torta; i suoi occhi lo specchio di una tenera gioia toltagli bruscamente.
Guardandolo, Sasuke non poté fare a meno di sentirsi in colpa: difficilmente riusciva a mostrarsi indifferente quando vedeva quello “sguardo da cucciolo”; ma non voleva dargliela vinta, quindi sbuffò e si limitò a prendere un tovagliolo per aiutarlo a ripulirsi.
Mentre gli strofinava delicatamente il viso, notò che il compagno volgeva altrove lo sguardo, assumendo un'espressione imbronciata. Sasuke lo trovava fastidioso e infantile, ma cercò di mantenere la calma.
« Ora non ti sembra di esagerare? » sbuffò nuovamente.
L'altro continuò a ignorarlo; il broncio era divenuto un'espressione truce.
« Non ti sarai offeso davvero!? »
Naruto continuò a non rispondergli, rivolgendogli di tanto in tanto un’occhiataccia.
Sasuke sospirò. « Ho capito, stanotte dormirò sul divano... », si rassegnò infine.
Ingenuamente ignorava che in realtà Naruto stesse fingendo, ghignando silenziosamente alle sue spalle, preparandosi per tornare alla carica - e tormentarlo in maniera più asfissiante - il giorno successivo.
   
 
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