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Autore: JovaDepp    23/10/2013    5 recensioni
[Macklemore]
Cosa succederebbe se Macklemore diventasse giudice di x Factor USA e una giovane ragazza cercasse di entrare nel programma? La storia di Ben e Gracie dai primordi. Storia piena di colpi di scena (almeno credo)...perché non entrate?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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#SpazioPerMe
Allora so che ho fatto passare un altro mese ma davvero ho cercato di fare prima, ma purtroppo questa scuola ci sta mettendo d’impegno per farmi impazzire.
Forse questo capitolo è più piccolo degli altri ma la prossima volta mi farò perdonare :)
Leggete questo capitolo e ditemi che ne pensate e niente, al prossimo capitolo. Non dico quando ci sarà perché purtroppo con questa scuola non riesco più a regolarmi. Ciao :D
JovaDepp
 
 
…Continuava a pensare alla notte appena trascorsa e a quanto potesse essere stata stupida a commettere quell’errore con l’uomo che più odiava al mondo.
 
“Voglio avere tutta una vita per poter capire chi sei”
 
Tutto ad un tratto si fece tutto buio, la scena cambiò. Il sogno-ricordo era cambiato. Era il giorno dell’ultima puntata di xFactor e Gracie era al pianoforte. Stava con la testa tra le nuvole. Tutto fino a quel momento stava andando bene. Era arrivata alla finale di xFactor e la sua storia con Macklemore stava andando benissimo. Non stavano ufficialmente insieme, il loro era tutto un segreto. Ma lei con lui stava bene. Era una storia alternata tra alti e bassi. Momenti di sesso sfrenato, alternati a momenti di coccole e di cene romantiche tutto in completa segretezza. Nessuno sapeva di questo e nessuno avrebbe saputo nulla fino alla fine del programma. In fondo Gracie così stava bene. Era felice perché la persona che credeva un emerito stronzo si era rivelata la persona con cui avrebbe condiviso una parte, forse quella più importante della sua vita.
Questa felicità però non era destinata a durare a lungo. Gracie aveva tra le mani un test di gravidanza che aveva appena fatto, ma ancora non aveva avuto il coraggio di sapere cosa avrebbe detto quella piccola stecca tra le sue mani. Aveva paura perché un bambino avrebbe complicato tutto in quel momento. Aveva solo ventun’anni e il suo sogno era cantare, non occuparsi di un bambino. Soprattutto di questo non ne aveva mai parlato con Ben, ma in fondo chi mai avrebbe parlato di avere figli con una persona con cui non stava insieme nemmeno seriamente?
Probabilmente le sue erano solo paranoie e quel test le avrebbe detto che non era incinta e che quel suo ritardo era solo dovuto ad una tensione per il programma.
Gracie si fece coraggio e avvicinò il test ai suoi occhi. Controllò quante linee c’erano e con una lacrima accettò il fatto che sul test c’erano due linee e che dentro di lei c’era una piccola creatura che stava crescendo.
Iniziò a piangere. Per felicità? Forse. Per paura? Sicuramente.
Ovviamente Gracie, come qualsiasi donna, aveva sempre avuto l’istinto materno e sicuramente avrebbe tenuto questo bambino anche se questo avrebbe comportato a rinunciare al suo sogno.
 
Mentre continuava a fissare il test, sempre più incredula entrò Ben. L’abbracciò da dietro e la fece alzare. Iniziò a baciarla e a metterle le mani sotto la maglia
‘che ne dici di un po’ di esercizio fisico prima della puntata?’ le disse Ben.
Gracie sapeva benissimo a quale esercizio fisico si riferiva Ben, era quello che le chiedeva ogni volta che la vedeva e lei molto spesso accettava ma adesso? Adesso no, aveva qualcosa più importante da fare: tipo dire a Ben che sarebbe diventato papà.
‘adesso no’
‘e perché mai. La canzone la sai, non c’è nessuno in questo momento e puoi urlare quanto vuoi, non ti sente nessuno.’
‘Ben non posso’ disse Gracie seria.
‘ma che hai il ciclo che sei così incazzata?’
‘è proprio questo il problema, ho un ritardo’
‘tu non sei in ritardo. La puntata è questa sera alle 9pm e sono le 5pm’
‘Ben non sono in ritardo, HO un ritardo’ disse sottolineando il verbo avere.
‘cioè..tu mi stai dicendo che..hai un ritardo e che quindi…’
‘si’ concluse Gracie ‘sono incinta’ Disse porgendo il test a Ben.
Gracie accennò un sorriso, ma Ben era serissimo e tutti i suoi muscoli erano immobili.
‘n-non è una bella notizia?’ disse un po’ impaurita Gracie.
‘non può essere mio’ tagliò corto Ben
‘come? Come fa a non essere tuo?’
‘non può essere mio, io sono stato sempre attento’
‘io non ho fatto sesso con qualcun altro a meno che non fossi tu. E dato che non sono la Madonna e questo bambino non è il figlio di Dio credo che sia proprio tu il padre. Credevo l’avessi presa meglio’
‘cosa pretendevi?’ urlò Ben ‘credevi che ti avrei buttato le braccia al collo e che sarei andato a comprare una casetta dove vivere felici e contenti?’
Ci fu una pausa, poi Ben riprese ‘per me queste erano solo scopate. Nulla di più importante. Sono sicuro che tutto si può risolvere. Adesso abortirai vero?’
Gracie era incredula. Come poteva chiederle una cosa del genere? Mai e poi mai avrebbe abortito.
‘non posso’
‘cosa vuol dire che non puoi?’ Ben alzò la voce ancora di più.
‘non posso e non voglio abortire. Io terrò questo bambino e tu puoi anche fregartene. Fa’ finta che non ti abbia detto nulla e continua a vivere la tua vita da cantante da quattro soldi’
Ben girò le spalle a Gracie e andò via sbattendo la porta. Gracie si accasciò a terra e rimase lì a piangere fino a quando non era il momento per i concorrenti di andarsi a preparare.
 
*
 
Erano le 9pm e stava iniziando il programma. La prima a cantare sarebbe stata proprio Gracie e il suo umore era così a terra che avrebbe dato qualsiasi cosa per lasciare quel posto in quel momento e trovarsi tra le coperte del suo comodo letto e mangiare pop corn mentre vedeva per la milionesima volta ‘Chocolat’, il suo film preferito.
Il presentatore aveva appena annunciato il suo nome e lei, sempre più confusa si avviò verso il palco. La base partì, ma Gracie mancò l’attacco. Tutto era offuscato, i giudici di fronte a lei non erano più quattro, adesso erano otto. La musica diventava sempre più lontana. Un ultimo sguardo, quello di Ben e poi tutto buio.
 
Gracie perse i sensi per quelle che sarebbero potute sembrare delle ore, poi si svegliò e non si trovava su un letto di ospedale circondata magari da dottori.
Si trovava in una stanza piena di giocattoli. Istintivamente si toccò la pancia, ma poi un pensiero affiorò nella sua testa: lei adesso aveva 24 anni e aveva un bambino di 3 anni, Oliver. Figlio di Ben. Ricordò che quello che lei aveva ripercorso erano soltanto vicende passate e che adesso stava bene con il suo bambino vicino a lei. Andò a girarsi per abbracciare suo figlio, ma lui non c’era. Allora si alzò di scatto e vide che il piccolo bimbo aveva tra le mani un fiore e accanto a lui un uomo, il suo uomo. che aveva un vassoio con latte e cornetto. I due uomini della sua vita le avevano preparato la colazione a letto.
-buongiorno amore- disse il suo compagno. Lui alto, bello, biondo e con un viso angelico. Così bello che qualsiasi donna lo vedesse per strada si girerebbe per ammirare.
Karl, così si chiamava il suo fidanzato.  Era il dottore che l’aveva seguita durante la gravidanza e che aveva amato il suo bambino fin da quando era nel ventre della sua mamma. E per quanto riguarda Gracie, lei si era sentita protetta da quel dottore tanto che non lo considerava più come un professionista a cui rivolgersi quando aveva dei problemi con il bambino, ormai lei si rivolgeva a Karl per qualsiasi cosa e quella loro amicizia, al nono mese di gravidanza di Gracie, diventò amore. Un amore durato fino ad allora.
Gracie dal giorno della finale di xFactor, quando perse i sensi, non rivide mai più Ben, se non per tv. Lui non si era presentato in ospedale quando stette male e non le chiese mai come stava il bambino. Ma in fondo per Gracie andava bene così. Non avrebbe potuto trovare di meglio se non Karl. Il suo bambino aveva un padre che l’amava. Tutti quelli che non conoscevano la storia di Gracie credevano che Karl e Oliver fossero davvero padre e figlio, la somiglianza tra i due era pazzesca (Entrambi
biondi con gli occhi grigi) e Gracie poteva notare l’orgoglio che provava ogni volta Karl quando qualcuno gli diceva che il bambino assomigliava a lui.
 
Gracie continuava ad ammirarli incantata quando Karl la portò alla realtà: ‘amore tutto bene?’
‘si, si. Tutto a meraviglia’ disse Gracie con un gran sorriso.
‘che ne dici se oggi io e te ci prendessimo un giorno di vacanza e ce ne andassimo con Oliver in un parco divertimenti?’
Oliver alle parole “parco divertimenti” iniziò a urlare dalla gioia e Gracie fu costretta ad accettare per rendere felice il suo piccolo.
 
Erano le 11pm e tutto era pronto. La famiglia di Gracie si mise in macchina e si avviò in uno dei parchi divertimenti più bello di New York.  
Tutti e tre si divertirono andando su giostre per bambini per Oliver e poi andando a vedere spettacoli teatrali di burattini.
Dopo un paio d’ore dall’arrivo nel parco Oliver iniziò a fare i capricci. Il piccolo voleva andare sulla ruota panoramica.
‘ma amore è pericoloso per il bambino’ continuava a ripetere Gracie mentre Karl si avvicinava alla ruota per prendere i biglietti.
‘amore ci siamo noi con lui, non accadrà nulla!’ ribatteva Karl.
‘no credo che ci sarai tu lì sopra!’ disse decisa Gracie.
‘ma cos’hai? Hai paura?’ disse Karl in tono provocatorio.
‘io paura? Pff!’ in realtà Gracie aveva sempre avuto paura dell’altezza. Qualsiasi altezza. Era talmente terrorizzata che non metteva nemmeno i tacchi.
‘hai sentito Oliver, la mamma ha paura della ruota’ disse Karl al bambino e quest’ultimo iniziò a cantilenare ‘mamma pauva, mamma pauva, mamma pauva’
‘la mamma non ha paura’ disse decisa Gracie e prese i biglietti come se fosse una sfida e si sedette sulla panchina della ruota.
Appena tutti e tre di sedettero la ruota partì.
‘si sta muovendo’ disse terrorizzata Gracie.
Karl rise ‘ehm credo sia normale che si muova sai’
‘ho paura’ ammise Gracie
‘lo so’ rivelò Karl.
Gracie, che avrebbe dovuto stare attenta al suo bambino, stette tutto il periodo del giro della ruota a piagnucolare e a stringere la mano al suo compagno.
A un certo punto la ruota si fermò e i tre si trovarono sospesi a mezz’aria, mentre da sotto dei tecnici gridavano di mantenere la calma.
‘mantenere la calma? Come faccio a mantenere la calma?’ gridò Gracie
Karl continuava a ridere sotto i baffi e disse a Oliver: ‘Oly ti ricordi quella cosa che ti ho dato prima e che non dovevi far vedere alla mamma?’
Il bambino annuì
‘bene adesso puoi dargliela’
Il bambino prese dalla tasca un sacchetto e lo diede a Gracie.
‘ma ti pare il momento?’ disse Gracie
‘zitta e apri’
Gracie aprì il sacchetto e dentro ci trovò un anello. Non quei soliti anelli con il diamante. Un piccolo anello d’oro bianco con tanti piccoli swaroski di tante tonalità di blu, il colore preferito di Gracie.
‘sai che oggi sono quattro anni dal nostro primo incontro?’
Gracie annuì mentre una lacrima le scendeva. Aveva intuito solo adesso cosa le voleva dire Karl e in quel momento si era dimenticata di tutto: dell’altezza, della giostra rotta. Ciò che la fece tornare alla realtà fu la piccola mano del suo bambino che le asciugò la lacrima.
‘bene’ continuò Karl ‘dopo quattro anni ho capito che la donna della mia vita sei tu! Tu che sei sempre così imprevedibile. Un giorno penso di conoscerti e il giorno dopo non ti riconosco più, ma è proprio questo che mi ha fatto innamorare di te. Il fatto che sei sempre diversa. Io non ti conosco a fondo, ma voglio avere tutta una vita per poter capire chi sei. E tu? Vuoi passare il resto della mia vita con me?’
Ormai il volto di Gracie era inondato di lacrime. Non sapeva che dire. Karl era sempre stato molto riservato e non le aveva mai detto tutte quelle parole così belle. Pensò a lui e poi pensò al suo bambino che avrebbe potuto avere un padre a tutti gli effetti, un padre che lui amava e da cui era amato. Guardò il suo bambino e poi con il suo solito tono “arrogante” disse ‘se ti dico di si, mi fai scendere da qui sana e salva?’
‘ovvio’ rispose Karl.
‘bene, allora voglio passare il resto della mia vita con te’
Karl mise l’anello al dito di Gracie e stavano per baciarsi, quando tra i due si intromise il bambino e i loro baci andarono sulla guancia di Oliver.
 
Dopo qualche ora finalmente la ruota tornò a funzionare e Gracie, Karl e Oliver tornarono a casa. Gracie portò il bambino a lavarsi e poi a dormire. Quando arrivò in camera il suo futuro marito era sul letto che l’aspettava. Lei gli si avvicinò e lo baciò.
‘ti amo’ gli disse
‘ti amo’ rispose lui
Continuarono a baciarsi fino a quando, tra un bacio e l’altro, si trovarono a fare l’amore.
Alla fine, stanchi morti si addormentarono.
 
 
#SpazioPerMe2
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