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Autore: Ausel    23/10/2013    2 recensioni
Ma ancora non vi ho detto qual era la tortura tremenda che tormentava il povero Harry, così amante del cioccolato, più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Molto, ma molto peggiore che vedere mucchi di Cioccorane nelle vetrine dei negozi o guardare gli altri bambini sgranocchiarsi le loro belle fette proprio davanti a lui. Insomma, era la più terribile tortura che si possa immaginare.
Si trattava di questo: nella sua stessa città, addirittura in vista della casa in cui abitava Harry, c’era... pensate un po’... un’ENORME FABBRICA DI CIOCCOLATO! Provate a immaginare una cosa del genere!
E non si trattava nemmeno di un’enorme fabbrica di cioccolato qualsiasi. Era la più grande e la più famosa fabbrica di cioccolato del mondo magico! Era la FABBRICA SILENTE, di proprietà del signor Albus Percival Wulfric Brian Silente, il più grande inventore e fabbricante di dolciumi e cioccolatini che sia mai esistito.

[Testo scritto interamente da Roald Dahl e tratto dal libro "La fabbrica di cioccolato]
Genere: Avventura, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Sorpresa
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Harry Potter viveva con i suoi genitori adottivi e con i suoi sei fratelli in una casetta di legno, alla periferia di una grande città. 

Il signor e la signora Weasley avevano sei figli : Bill, Charlie, Percy, i gemelli Fred e George e Ginny. Il piccolo Harry era stato adottato dopo che i suoi genitori rimasero uccisi in uno scontro tra maghi.

Le dimensioni della casa non erano neanche lontanamente sufficienti per tante persone e la vita era molto scomoda per tutti. C’erano soltanto due camere da letto e un solo letto.

Il letto era stato ceduto ai due fratelli maggiori e ai gemelli, perché erano così vecchi e stanchi. Figuratevi che erano tanto stanchi che non ne uscivano mai.  Ecco Bill e Charlie da un capo e Fred e George dall’altro capo del letto.  

I signori Weasley, Percy, Ginny e Harry dormivano nell’altra camera, su dei materassi poggiati sul pavimento.

D’estate le cose non andavano poi tanto male, ma d’inverno spifferi gelati spazzavano il pavimento tutta la notte ed era terribile dormire lì.
Il problema dell’acquisto di una casa migliore o anche soltanto di un altro letto non si poneva neppure: erano veramente troppo poveri per permettersi certe cose.

Il signor Weasley era l’unica persona della famiglia che lavorava. Era operaio in una fabbrica di dentifricio, e se ne stava tutto il giorno davanti a un bancone ad avvitare i tappi sui tubetti che erano stati appena riempiti di dentifricio. Ma il mestiere di avvitatore di tappi di tubetti di dentifricio non rende poi molto e il povero signor Weasley, per quanto lavorasse sodo e fosse lesto ad avvitare tappi, non era mai in grado di guadagnare abbastanza da comprare neanche la metà delle cose di cui c’era bisogno in una famiglia così numerosa. I soldi non bastavano nemmeno a  comperare cibo decente per tutti. Gli unici pasti che potevano permettersi erano pane e margarina a colazione, patate lesse e cavolo a pranzo e zuppa di cavolo a cena. La domenica andava un po’ meglio. Non vedevano l’ora che arrivasse la domenica perché allora, sebbene mangiassero esattamente le stesse cose, a ognuno era concessa  una seconda razione. 

Naturalmente non è che la famiglia Weasley morisse proprio di fame, ma ognuno di loro - i tre vecchi fratelli, i due gemelli, Ginny il signor e la signora Weasley e soprattutto il piccolo Harry - avvertiva da mattina a sera un tremendo senso di vuoto nello stomaco.

Harry lo sentiva più intensamente di tutti. E anche se a volte il padre e la madre rinunciavano alla loro parte di pranzo o di cena per darla a lui, quel che mangiava non era tuttavia neanche lontanamente sufficiente per un ragazzo che cresce. Harry desiderava tanto mangiare qualcosa che riempisse di più e fosse un  po’ più soddisfacente delle foglie e della minestra di cavolo. La cosa che Harry desiderava al di là di qualsiasi altra al mondo era il... CIOCCOLATO.

Ogni mattina, quando andava a scuola, Harry scorgeva le grandi pile di Cioccorane.

Molte volte al giorno vedeva altri bambini sfilarsi di tasca delle belle fette di Cioccorane cremose e sgranocchiarsele avidamente e questo, per lui, era un vero e proprio tormento. 

Solo una volta all’anno, in occasione del suo compleanno, a Harry Potter era dato assaggiare un po’ di cioccolato. Tutta la famiglia metteva da parte i soldi per quella speciale occasione e quando il grande giorno finalmente arrivava, gli regalavano sempre una Cioccorana che Harry poteva mangiare tutto da solo. Ogni volta che ne riceveva una, nel meraviglioso giorno del suo compleanno, la riponeva con cura in una scatolina di legno e ne faceva tesoro come se si trattasse di un lingotto di oro fino; nei giorni seguenti si permetteva soltanto di guardarla, senza neanche sfiorarla. Infine, quando proprio non ce la faceva più, ne scartava un angolino, scopriva una porzione piccola piccola di cioccolato e ne addentava un minuscolo pezzetto - appena appena abbastanza da permettere al dolce sapore del cioccolato di spandersi deliziosamente su tutta la lingua. Il giorno dopo dava un altro piccolo morso e così via, giorno dopo giorno. E così Harry faceva in modo che una Cioccorana da pochi soldi gli durasse più di un mese.


Ma ancora non vi ho detto qual era la tortura tremenda che tormentava il povero Harry, così amante del cioccolato, più di qualsiasi altra cosa al mondo. 

Molto, ma molto peggiore che vedere mucchi di Cioccorane nelle vetrine dei negozi o guardare gli altri bambini sgranocchiarsi le loro belle fette proprio davanti a lui. Insomma, era la più terribile tortura che si possa immaginare.
Si trattava di questo: nella sua stessa città, addirittura in vista della casa in cui abitava Harry,  c’era... pensate un po’... un’ENORME FABBRICA DI CIOCCOLATO! Provate a immaginare una cosa del genere! 

E non si trattava nemmeno di un’enorme fabbrica di cioccolato qualsiasi. Era  la più grande e la più famosa fabbrica di cioccolato del mondo magico! Era la FABBRICA SILENTE, di proprietà del signor Albus Percival Wulfric Brian Silente, il più grande inventore e fabbricante di dolciumi e cioccolatini che sia mai esistito.

E che formidabile e meravigliosa fabbrica era quella! L’ingresso era sbarrato da enormi cancelli di ferro e tutta la fabbrica era circondata da un altissimo muro di cinta; dalle ciminiere sgorgava fumo e dalle profondità della fabbrica provenivano strani sibili e ronzii. E tutt’intorno, nel raggio di almeno mezzo miglio, l’aria era intrisa del forte e ricco aroma del cioccolato fondente!
Due volte al giorno, quando andava e quando tornava da scuola, il piccolo Harry Potter doveva passare proprio davanti ai cancelli della fabbrica. E ogni volta che passava di lì cominciava a camminare sempre più piano e, volgendo il naso in alto, inspirava profondamente il profumo di cioccolato che lo circondava. 

Oh, quanto gli piaceva quel profumo!
E, oh, come desiderava poter entrare in quella fabbrica e vedere com’era fatta!

   
 
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