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Autore: lilyhachi    25/10/2013    5 recensioni
"Wendy è scappata dall'Isola che non c'è, ma soltanto perchè lui ha deciso di lasciarla andare".
Visto che spero tanto di rivedere Wendy nella terza stagione, magari anche insieme a Peter, ho scritto questa versione di come si siano conosciuti e di come lui l'abbia lasciata andare.
Spero che vi piaccia e buona lettura :)
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Pan, Wendy, Darling
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Dimenticali, Wendy. Dimenticali tutti.'
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Happy you're gone
 
 
And I don't even want to try, cause every word from you is a lie.
How many times? How many times? Now I can't look you in the eyes.
How many times? How many times? Now I can't look you in the eyes”.
 
 
L'Isola che non c'è si era presentata a Wendy ancora una volta in tutta la sua maestosità e oscurità, di cui una ragazza di buona famiglia come lei, il cui sogno era soltanto quello di evadere dalla quotidianità, era completamente ignara. Aveva fatto una promessa a Bae ma non infrangerla era stata la cosa più difficile che le fosse mai stata chiesta ed era tornata in quel luogo, in quello spiraglio di luce che l'aveva attirata come mai in vita sua. Bae aveva ragione su tutto e lei era stata una stupida a non volerlo ascoltare.
Soltanto quella sera, Wendy aveva visto realmente l'Isola che non c'è e tutta la malvagità che nascondeva dietro le sue distese di sabbia bianca e dietro le sue radure paradisiache. Non c'era niente di rassicurante in quel luogo ma soltanto i pianti disperati di tutti quei bambini che erano stati strappati dai loro genitori con l'inganno di una nuova vita.
Chi poteva essere a capo di un'iniziativa orribile e spaventosa come quella?
Chi poteva provare soddisfazione nel collezionare ragazzini perduti e dai cuori infranti?
Wendy aveva ricevuto una risposta, che le si era mostrata come un ragazzo che aveva già conosciuto e che aveva pressapoco la sua età; un ragazzo con uno strano luccichio negli occhi che lei aveva identificato come “speranza”, mentre per lui e per i suoi seguaci non era altro che “malvagità”. C'era qualcosa negli occhi di Peter che era stato in grado di incuriosirla fin dal loro primo incontro: una strana forza che la spingeva ad allungare la sua mano solo per sfiorargli la guancia liscia e morbida. Peter le aveva mostrato l'Isola con tutti i suoi aspetti più esaltanti...ed era stato tutto un inganno. In quel momento, Peter le girava attorno con la mani giunte dietro la schiena e lo sguardo basso: quell'atteggiamento la intimoriva. Si sentiva un topolino intrappolato in un angolo da un gatto famelico che la scrutava, pronto ad assaltarla al minimo movimento, così, Wendy restava immobile. Era soltanto una trappola, una messa in scena che lui aveva architettato per mettere le grinfie sui suoi fratelli, e lei era stata soltanto una stupida ragazzina con mille sogni per la testa. Il desiderio di alzare lo sguardo da terra e fissarlo negli occhi di lui era così persistente e fastidioso che Wendy cominciò a stringere le mani a pugno, fin a far diventare le nocche bianche, pur di non cedervi.
Sapeva che se solo lo avesse guardato negli occhi, sarebbe scoppiata in lacrime e non voleva, non poteva mostrarsi debole a quel bugiardo che si era preso gioco dei suoi sogni.
Non aveva fatto altro che abbindolarla con le sue futili parole, messe lì sopra la sua testa come tutte quelle stelle che Wendy non sarebbe mai riuscita a raggiungere. Eppure, lei lo aveva visto davvero. Come poteva essere parte di un gioco? Come poteva essere solo uno spettacolo messo appositamente in scena per trarla in inganno? Doveva esserci ancora qualcosa di speciale in lui, e lei aveva visto quel qualcosa nel momento in cui lui le aveva teso la mano nel bosco, invitandola a ballare e a volare allo stesso tempo (1). Ripensava a quella sera mentre udiva i passi di Peter sul terreno umido, accompagnati dallo scricchiolio delle foglie ormai ingiallite.
“Tu non ci servi”, esclamò con la voce ridotta ad un sibilo.
“Credevo che...”, cominciò Wendy, mentre le labbra presero a tremarle.
“Cosa credevi?”, domandò Peter, ridendo leggermente. “Credevi che ci avresti fatto da mammina, raccontandoci le fiabe attorno al fuoco?”.
Peter stava sputando veleno, non semplici parole, e Wendy prese a respirare quanto più poteva per cercare di non far trasparire nulla ma la verità era che lui lo percepiva...e rideva di lei.
“No”, rispose lei. “Credevo solo che avrei preso parte alle vostre avventure”.
Non era quello che Wendy credeva davvero. Credeva che sarebbe rimasta sull'Isola, occupando un posto speciale non solo fra i Bimbi Sperduti ma anche nel cuore di Peter...che illusa.
“Una pedina non prende parte alle avventure”, asserì Peter, avvicinandosi alla ragazza, fino a sussurrarle quelle parole all'orecchio. “Una pedina viene esposta solo per sbarrare la strada ai veri combattenti...e tu, mia cara, non può esseri ritenuta fra questi”.
Trattenere le lacrime non fu cosa facile per Wendy: i singhiozzi cominciavano a farsi strada nel suo petto come mille lame e il sangue sgorgava a fiotti, mentre il cuore saltava un battito.
“Oh”, continuò Peter, fingendosi mortificato. “La piccola Wendy sta piangendo”.
Le lame giravano nel suo petto, contorcendosi e colpendo più a fondo, ma Wendy si stava abituando a quel dolore, mentre lui continuava a prenderla in giro. Fu allora che si voltò verso Peter, incastonando gli occhi colmi di lacrime nei suoi occhi impassibili e vacui.
Peter rimase un attimo interdetto da quello scatto improvviso, ma era tornato in sé così presto che difficilmente qualcun altro se ne sarebbe accorto al suo posto.
“Continua pure”, cominciò Wendy con voce leggermente tremolante. “Continua a ridere di me, a trattarmi come se non fossi stata altro che un burattino nelle tue mani, ma so che non è così, anche se potrò sembrare completamente stupida e ingenua”.
Il ragazzo spalancò leggermente gli occhi e Wendy vide ancora una volta quel luccichio che aveva intravisto diverse sere prima nel bosco. Era ancora lì, splendente come il sole, ma bastò un battito di ciglia di lui per farlo sparire ancora una volta fra gli occhi chiari di Peter, che tornarono ad essere vuoti e freddi come il ghiaccio e come il colore che mostravano.
Peter rise e la sua risata non era malefica come le altre, o almeno non del tutto. Alla ragazza sembrò più una risata leggermente isterica, anche se era difficile identificarne la differenza.
“Sogna pure, Wendy”, berciò con voce crudele. “Ti rimarranno soltanto i sogni. Portatela via”.
Felix sbucò dall'ombra della quercia sotto la quale si era appostato in attesa che il suo capo finisse di umiliarla pubblicamente, e la afferrò per un braccio, strattonandola leggermente e perdendosi fra gli alberi scuri del bosco. Wendy rivolse un ultimo sguardo a Peter prima di confondersi fra la fitta vegetazione dell'Isola e giurò di averlo visto un'ultima volta quel bagliore nei suoi occhi.
Quando Wendy e Felix furono ormai lontani, Peter emise un profondo sospiro, scuotendo leggermente la testa per allontanare i pensieri assurdi che avevano preso a vorticargli in testa.
Wendy lo avrebbe dimenticato. Nelle sere a venire avrebbe ancora pensato a lui probabilmente e Peter avrebbe potuto sentirla piangere anche dall'Isola che non c'è ma poi tutto sarebbe svanito.
Tuttavia, l'avrebbe davvero voluta tenere con sé ma lo sguardo disgustato che Wendy aveva assunto quando aveva scoperto ogni cosa era stato in grado di farlo vacillare e lui non poteva permetterselo. Non poteva permettersi distrazioni, né tanto meno lasciare che i suoi grandi occhi lo facessero dubitare della sua missione, facendolo sentire un mostro. Lei sarebbe cresciuta e lui non sarebbe diventato altro che un ricordo. Forse era meglio così.
 
 
Breathe me. Every time you close your eyes. Taste me. Every time you cry.
This memory will fade away and die. Just for today, breathe me and say goodbye”.
 
 
“Caro diario, ho deciso di scrivere perchè so che sei l'unico su cui posso contare.
La mia memoria potrebbe giocarmi brutti scherzi ed io non voglio dimenticare. Voglio imprimere su carta tutto quello che mi è successo. Non voglio che l'Isola sia soltanto un ricordo ma non voglio confidarmi con altri al di fuori di te, che mi considererebbero matta da legare. Per questo, faccio affidamento su di te. Aiutami a ricordarmi di Peter, aiutami a tenerlo vivo nella mia memoria perchè so che un giorno lo dimenticherò; ma so anche che riaprirò questo diario e mi accorgerò che il ricordo di lui non è stato poi così lontano come temevo. A quel punto, quando tornerò a sfogliare questo diario, so che cercherò di raggiungerlo e sarà soltanto grazie a te”.
 
 
 
Angolo dell'autrice
 
- (1) richiamo alla scena del film “Peter Pan”.
 
Sono uscita fuori di testa? E' abbastanza probabile ma ultimamente stanno girando immagini di Peter e Wendy e la mente da fangirl impazzita si mette semplicemente in moto, quindi non ho resistito. Come penso si sia capito, la storia si riallaccia alla serie e racconta semplicemente una versione “alternativa” di come Wendy abbia conosciuto Peter e di come sia riuscita a scappare dall'Isola che non c'è. La parte finale è un pezzo del diario di Wendy e l'ho inserita perchè sembra che il personaggio di Wendy tornerà presto nella serie quindi non ho potuto fare a meno di fantasticare, sperando in un loro futuro incontro :3 il titolo e i versi che ho utilizzato sono tratti dalla canzone “Happy you're gone” dei Placebo. Spero tanto che vi sia piaciuta :)
Alla prossima, un abbraccio!
   
 
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