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Autore: Ser Barbs    25/10/2013    4 recensioni
E' passato poco più di un anno da quando Pitch è stato sconfitto e Jack Frost è diventato il Guardiano del Divertimento. Ma li Re degli Incubi sta tramando e, questa volta, per sconfiggerlo, i Guardiani avranno bisogno di aiuto, aiuto da qualcuno che non avevano mai incontrato finora...
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Cinque Guardiani, Jack Frost, Kozmotis 'Pitch' Pitchiner, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo__Risveglio
Aprii lentamente gli occhi e mi guardai intorno: mi trovavo in non so quale sperduta foresta, completamente sola, seduta per terra e con la schiena appoggiata ad un tronco.
Nonostante fosse buio pesto, riuscivo a distinguere i contorni e i colori come se la luce della luna piena fosse quella del Sole di mezzogiorno.
Cercai di ricordare come o perchè fossi finita lì ma era come se la mia mente fosse completamente vuota, come se la mia vita stesse iniziando in quel momento.
Non ricordavo nemmeno il mio nome.
Mi toccai la fronte con le mani e notai qualcosa: su entrambe le braccia avevo dei segni. All’inizio pensai che fosse un’illusione, ma poi guardai meglio e vidi una lunga e sinuosa coda che mi avvolgeva il braccio. Seguendola con la punta delle dita, arrivai alla spalla: la testa della creatura –un drago- era dettagliatamente disegnata di profilo; vidi poi che un’ala finiva sulla schiena, l’altra sul petto. La fissai per un po', dopo però mi alzai e cominciai a camminare senza una meta precisa.
Mi resi conto che, anche se quella era una fredda notte autunnale e io indossavo solo una canotta e un paio di pantaloni lunghi e aderenti, il freddo non mi disturbava.
Non ricordo per quanto tempo gironzolai ma ad un certo punto vidi uno specchio d’acqua: mi avvicinai e mi spruzzai il viso con l’acqua quando lo sguardo cadde sul riflesso. Mi riconobbi in esso, il viso era quello di sempre, le guance e il naso erano un pò arrossati per il freddo, gli occhi verde scuro, i capelli raccolti... ma la cosa strana erano le orecchie a punta, come quelle degli elfi delle fiabe.
Confusa più che mai, fissai con espressione vuota ciò che c’era davanti a me mentre le lacrime mi rigavano le guance.  Mentre singhiozzavo senza controllo sentii qualcosa di strano, come se qualcuno cercasse di parlarmi, di rassicurarmi. Mi guardai intorno, cercando di capire da dove provenisse quella voce.
Non temere.
“Chi ha parlato?” gridai. 
Stai tranquilla, non temere.
Continuavo a girare su me stessa, cercando di non abbassare la guardia. Poi mi fermai e fissaii la Luna piena come ipnotizzata dalla sua flebile luce.
Benvenuta piccola. “Chi mi sta parlando?” sussurrai. Hai ragione,non mi sono ancora presentato, disse la voce con una risatina. Io sono L’Uomo nella Luna e, mia cara, ti ho scelta per diventare uno spirito immortale, capace di controllare le forme di vita accanto a te, gli elementi e sarai in grado di mutare il tuo aspetto e di diventare simile agli animali e di assumerne le caratteristiche. Mentre ascoltavo ciò che mi diceva, annuivo distrattamente. Poi indicai i tatuaggi e chiesi: “E questi qui? Cosa significano?” Quei tatuaggi, spiegò, sono simbolo dei tuoi poteri. Si interruppe, poi disse : Dimenticavo che... devi conoscere qualcuno.
Mi girai e vidi un movimento non molto lontano da me: era una specie di cane che mi trotterellava incontro trascinando una cassa di legno scuro. Era davvero strano: il muso era lungo, gli occhi erano di un azzurro chiarissimo e il capo era sormontato da due orecchie lunghissime e dietro quello destro erano fissate in qualche modo due piume bianche dalla punta nera. La coda assomigliava a quella di un topo e terminava con un pennacchio color ruggine, lo stesso colore del petto, del ciuffo lungo che gli sormintava gli occhi, quelli ai lati della mandibola e di quello che gli cresceva come un pizzetto sotto il muso. Si avvicinò a me e io mi accovacciai e allungai una mano per accarezzarlo sulla testa.
Cominciai a ridacchiare vedendo come scodinzolava. “Ciao piccolino” mormorai “chissà come qual è il tuo nome...” Lui mi guardò e quasi caddi quando mi disse “Orelious. E tu, come ti chiami?” Rimasi scioccata a fissarlo e L’Uomo nella Luna disse Lui, Orelious, ti accompagnerà per il resto della tua vita. Come hai potuto notare, non è una creatura normale, ma è un mutaforma, capace anche lui di trasformarsi in ogni tipo di creatura vivente sia reale che immaginaria. Mentre Manny parlava, Orelious mi osservava attentamente con i suoi occhi azzurri. Ora, avvicinati a quella cassa. Aggirai Orelious, che mi seguiva con lo sguardo, e mi avvicinai a quella cassa scura. Curiosa, la aprii e rimasi sbigottita: all’interno infatti trovai una cintura fatta di cuoio, due spade nei rispettivi foderi, una nera e l’altra argentata. Le tolsi dai foderi e vidi delle scritte sulle lame di entrambe; quella nera diceva: Io sono Santrasa, l’incubo di tutti i miei nemici, e quella argentata: Halaka, portatrice di luce. Feci ruotare le due lame, scioccata, rendendomi conto che, anche se ero sicura di non aver mai toccato nessun tipo di arma, ero piuttosto brava ad usarle. Le rimisi nei foderi e usai dei legacci per attaccarle alla cintura. Nella cassa c’erano anche un lungo bastone di legno che terminava con una lama che sembrava fatta di cristallo verde, a forma di foglia e un grande arco di legno lavorato e una faretra con delle frecce con la coda nera.
Quelle ultime due armi le fissai ad una stiscia di cuoio che mi circondava il busto. Chiusi la cassa e mi girai verso la Luna, fissandola con un’espressione interrogativa. “E adesso che si fa?” pensai. Quasi immediatamente Manny mi rispose Ora, piccola, sei libera di andare. Sorrisi, guardai Orelious, e insieme ci incamminammo verso i confini della foresta.
Benvenuta... Serytia.
 


Angoletto dell'autrice!  
Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction in assoluto e spero che anche se l'abbia scritta alle 11 di sera vi piaccia.  ^.^
Una piccola dedica: Grazie Nanni!  <3 per avermi sostenuta (dicendo che il testo non era da bruciare ;) ) e per avermi spinto a continuare. Se solo ripenso alla rincorsa in classe...  ;)
 
  
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