YOU HAVE ME 

Te ne stai lì, in quella cripta a rimuginare su chi sei. Su chi eri.
Senti dei passi leggeri dietro di te e ti volti appena per vedere chi ti stia raggiungendo. Speri che non siano ne Damon ne Elena.
<< Ehi >>
I raggi del sole ti baciano appena la pelle e il saluto spento di Caroline s'intona alla tristezza di quella giornata.
<< Come ti senti? >>
<< Mi sento meglio >> dici; hai passato tutta la notte a pensare e reprimere quella rabbia che risiede ancora dentro di te << Che nel mio mondo
significa che non ho commesso omicidi dall'ultima volta che ti ho vista. Oggi ho riflettuto molto, ho girovagato e questo mi è parso il luogo più
appropriato in cui venire >>
La cripta di famiglia. Persone che avevano il tuo stesso sangue, a cui eri sopravvissuto e che avevi ucciso.
Avevi ucciso il mio stesso sangue. Avevi ucciso tuo padre. E il senso di colpa, che credevi poco importante era subito comparso.
Ti volti verso di lei. Anche se la prima volta che l'hai vista era solo in una fotografia hai capito subito che quei dolci occhi azzurri sarebbero stati come
uno specchio per te.
La tua tristezza, la rivedi in lei.
<< Che succede? >>
<< Si tratta di Bonnie >> dice << La mia amica. La nostra amica >>
Cerchi di ricordare quel nome, associandolo ad un viso o al suono di una voce, ma non c'è niente. Tutto ciò che conoscevi non c'è più.
Vedi Caroline abbassare lo sguardo e dire tutto d'un fiato << È morta >>
Non sai cosa dire. Bonnie, quel nome non ti dice niente. Magari era una persona importante e tu non riesci a ricordarla.
Anche tu abbassi leggermente lo sguardo, sentendoti in imbarazzo. Apprezzi più questa confessione da parte di Caroline, che i metodi di Elena per smuovere qualcosa in te.
<< Cos'è successo? >>
<< Per favore non chiedermelo, altrimenti poi dovrò tentar di tirare fuori una risposta il che vuol dire che dovrò pensarci, e poi inizierò a piangere, e
temo di non riuscire più a fermarmi >>
Abbassi di nuovo il capo. Riesci a percepire quanto male stia provando e vorresti esserle d'aiuto, ma non sai come fare.
<< Mi dispiace >> dici, mentre ti siedi accanto a lei << Vorrei potermela ricordare >>
<< Non lo so. Una parte di me vorrebbe essere al tuo posto. Perché senza tutti quei ricordi, forse non farebbe così tanto male >>
La guardi ancora << Va tutto bene >> dici, anche se non lo pensi. Non ricordi il dolore che hai provato quando hai perso qualcuno. Non puoi.
<< No >> dice lei << Non la rivedrò mai più. E non ho idea di dove sia Tyler, mi ero così abituata al fatto che loro ci fossero sempre. Ed ora? Devo
imparare ad andare avanti senza di loro? >>
Non hai idea di chi sia Tyler, ne del perché non sia qui. Ma continua ad ascoltarla. Cercando un modo per poterla aiutare, come lei ha fatto con te.
<< Come faccio, quando non ho altro che questa tristezza e questa rabbia e... >>
<< Me >> dici << Hai me >>
Vuoi starle vicino e proteggerla da quel male. Da quel dolore.
Appoggi una mano sopra la sua. Anche se non te la ricordi del tutto, sembra davvero che tu la conosca da sempre.
<< Senti, tu ci sei stata per ieri sera. Pare che tu ci sia sempre per me. Quindi lascia che io ci sia per te, va bene? >>
La vedi accennare ad un sorriso e questo ti basta.
Adesso, tutto quello che vuoi è ricordarti di lei.