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Autore: Soqquadro04    26/10/2013    4 recensioni
[Triste + Fluff | Riscrittura (Spoiler!5x04) | In teoria una Double!Drabble, in pratica no | Sono depressa, per validi motivi]
Elena è in camera, sta rovistando fra i vestiti in cerca di uno di quelli che è divenuto cenere.
Sta tremando, trattenendo lacrime che non scendono.
E poi arriva lui, e tutto finisce in un abbraccio.
Ma tu non puoi fare niente. Sei impotente, un vampiro trasformato in un inutile peluche dispensa-abbracci.
Ti avvicini e la stringi a te, e tremi con lei, e soffri con lei.
E le prometti che non te ne andrai, che tu non lo farai, che non la lascerai fra altre braccia, con altre labbra sui capelli.
«Lo so.»
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È una preoccupazione banale. Terribilmente frivola, assolutamente senza importanza.
Tanto
stupida che non riesce a illuderti di poter dimenticare.
Damon compare sulla soglia e tu ti volti verso di lui e quando incroci il suo sguardo senti che le lacrime stanno già facendo capolino, che qualsiasi falsa occupazione tu possa aver tentato di importi ormai non serve più a nulla.
C'è solo lui che ti culla come se fossi una bambina, accarezzandoti [...]
Genere: Fluff, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Di Delena e Fluff dilagante'
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N/A - Note dell'Autrice - Premessa

Sto molto male.
Sono reduce dall'ennesima revisione della 5x04, e non ho ancora smesso di piangere dalla prima volta. Cioè circa stanotte all'una.
Stanno ponderando l'ipotesi di rinchiudermi in una struttura psichiatrica, soprattutto perché è tutta la mattina che do libero sfogo a tutto quello che penso urlando ripetutamente contro lo schermo.
Nessuno mi capisce, tranne voi.
Sono stremata, stanca. Depressa.

SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER
Credo non ci sia nulla di più straziante al mondo di vedere Damon che abbraccia Jeremy nel modo in cui l'ha abbracciato, se non forse come era stretto ad Elena prima e durante il funerale. La sosteneva completamente, e io non voglio nemmeno pensare a quanto facesse male vederla così, vederli tutti così. Anche perché un po' lo so: avrei voluto essere lì, insieme a tutte voi, dispensando abbracci a tutti quanti - indifferentemente da simpatie varie -, perché non mi sembrava abbastanza. Matt, cucciolo, era l'unico da solo.
Mi sento come se fossi rientrata adesso dal bosco, anche io.
Io non posso farcela.
Avete notato che il Delena arriva alla fine di ogni puntata? Prima ci illudono che stia succedendo qualcosa di terribile, poi ci fanno tirare un sospiro di sollievo.
Mi sono appena resa conto che io odio i produttori. Davvero. Sono sadici.
FINE SPOILER

a presto,
la vostra Soqquadro

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Embrace

Un abbraccio vuol dire “tu non sei una minaccia.
Non ho paura di starti così vicino.
Posso rilassarmi, sentirmi a casa.
Sono protetto, e qualcuno mi comprende”.
La tradizione dice che quando abbracciamo qualcuno in modo sincero,
guadagniamo un giorno di vita.

Paulo Coelho

Abbracciami, e non sentirò il peso delle parole, la gravità dei pensieri. Abbracciami e in questo abbraccio annulla il brusio della vita, i colori cupi del dolore. Abbracciami e in quell’istante annulla ogni separazione, io e te. Abbracciami e il mio respiro risuonerà nel tuo per un momento. Abbracciami.

Stephen Littleword



Elena è nella vostra stanza, intenta a rovistare fra i vestiti con gesti troppo meccanici per essere rassicuranti.
Non piange, non ancora.

Forse ha paura che le lacrime possano non finire più, o forse sono già finite.

Ti fa male il cuore.
Nella tua vita hai provocato, e sopportato, molte più sofferenze di quante tu ne possa elencare.

Ma non c'è nulla, nulla al mondo di più terribile di vedere la donna che ami che si volta verso di te con quel viso implorante.

Ti chiede di fare in modo che il tempo si riavvolga e che tutto venga cancellato, riscritto da mani nuove.
Ma tu non puoi fare niente. Sei impotente, un vampiro trasformato in un inutile peluche dispensa-abbracci.

Ti avvicini e la stringi a te, e tremi con lei, e soffri con lei.
E le prometti che non te ne andrai, che tu non lo farai, che non la lascerai fra altre braccia, con altre labbra sui capelli.

«Lo so.»

 

Non hai un abito per il funerale.

Il vestito che hai utilizzato per la maggior parte delle cerimonie si è trasformato in cenere insieme al resto di casa tua, e ora non sai come fare perché fra poco dovrete andare e tu non sai cosa metterti.
È una preoccupazione banale. Terribilmente frivola, assolutamente senza importanza.

Tanto stupida che non riesce a illuderti di poter dimenticare.

Damon compare sulla soglia e tu ti volti verso di lui e quando incroci il suo sguardo senti che le lacrime stanno già facendo capolino, che qualsiasi falsa occupazione tu possa aver tentato di importi ormai non serve più a nulla.

C'è solo lui che ti culla come se fossi una bambina, accarezzandoti e mormorando piano parole che non capisci, e ti stringe come per inglobarti e far finire il tuo dolore, caricarselo sulle spalle al tuo posto e lasciarti andare senza più pensieri.

Ma non può, non ci riesce mentre ti lasci circondare dalle sue braccia, le mani inerti.

Una volta era lui quello che non rispondeva agli abbracci, troppo impegnato a evitare di andare in pezzi, ma ora è esattamente il contrario: ti sta tenendo insieme.

Ti sta dando dei confini fuori dai quali c'è il resto del mondo, c'è il dolore, c'è la morte.
Dentro, invece, ci siete solamente voi due.
  E il suo profumo di pioggia.

   
 
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