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Autore: mareear    26/10/2013    3 recensioni
Dalla storia:
"Lisbon gli rivolse uno sguardo scostante, per poi riconcentrare tutta la sua attenzione sui documenti che teneva in mano. Van Pelt lo guardò di sfuggita, con freddezza, mentre raccoglieva dei documenti del tavolo. Dopodiché lo ignorano tutti, palesemente arrabbiati con lui."
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'All that has never been told'
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I personaggi presenti nel mio racconto non mi appartengono e non mi apparterranno finchè non compirò vent'anni. Dopodiché Bruno ha promesso di regalarmi tutto Mentalist...quindi. Buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate.

Sta. 1
Ep. 1 - John il Rosso
Minuti 40:23-41:40

Il CBI e la polizia locale stavano riordinando la documentazione del caso appena risolto. C'era chi staccava le foto dalla lavagna e chi, come Teresa Lisbon, che si occupava delle scartoffie relative. Nonostante il colpevole fosse stato acciuffato nell' ufficio l'atmosfera era tesa e ostile.
Patrick Jane entrò nella stanza portando una scatola di cartone in mano, sfoggiando il suo solito sorriso. L'unico sorriso tra tutta la gente che trafficava in quel posto.
"Per la chiusura del caso." Esordì rivolto alla squadra del CBI, poggiando ed aprendo la scatola.
Lisbon gli rivolse uno sguardo scostante, per poi riconcentrare tutta la sua attenzione sui documenti che teneva in mano. Van Pelt lo guardò di sfuggita, con freddezza, mentre raccoglieva dei documenti del tavolo. Dopodiché lo ignorano tutti, palesemente arrabbiati con lui.
Jane guardò la sua partner che, da parte sua, non distolse lo sguardo dalle sue carte.
"Volevo solo dei sonniferi, giuro, non volevo neanche andarci." Lisbon lo guardò scettica e innervosita. Aveva voluto giocare, prendersi gioco di lei e di tutta la squadra, fare l'eroe e risolvere il caso da solo. Beh, quelle erano le conseguenze.
"Lo sai che non volevo..." Fece rivolto verso di Grace. "Certo..." Rispose lei, seccata.
"Sì, non hai catturato tu Wagner", esordì Rigsby, ironico, prendendo una ciambella, "neanche pensavi fosse stato lui." Aggiunse urtato.
Abbiamo distrutto la famiglia della vittima solo per il tuo bisogno di drammaticità?" S'intromise Cho, non meno adirato degli altri, lanciandogli addosso un pezzo di carta, che Jane afferrò prontamente.
"La famiglia era comunque distrutta, non sentitevi in colpa ragazzi." Ribattè il consulente, altezzoso. Grace lo guardò furente e non più gentili furono le occhiate di Cho e Rigsby.
Solo l'agente senior non aveva aperto bocca.
Jane si voltò verso di lei con lentezza ma la donna non alzò il viso dal suo lavoro. Si diresse verso la sua scrivania con passo incerto ed un' espressione colpevole sul volto. Allora un pò in colpa si sentiva! O era tutta una sceneggiata? Per la squadra era impossibile decifrarlo. Un momento prima era spavaldo ed arrogante e poco dopo diventava sottomesso e contrito. Lisbon però sapeva quale era il vero Jane. Dopo un pò di tempo aveva imparato a distinguere tra Patrick, l'uomo ferito, che aveva perso tutta la sua famiglia, che meditava vendetta silenziosamente, che riusciva a capire l'animo umano, ed il Jane sprezzante delle regole, sempre allegro e giocoso come un bambino viziato. Era riuscita a scinderli ed ad individuarli più spesso di quanto lui stesso credesse. In quel momento era Patrick. Sapeva che aveva combinato un guaio e che avevano ragione a prendersela con lui ma desiderava che lei lo perdonasse. Ma l'agente non era di quell'idea. Se voleva fare lo scemo, bene. Ma che non osasse a prenderla per il naso. Alzò i suoi occhi verdi su di lui, quello sguardo non prometteva nulla di buono.
"Non cominciare nemmeno, sono ancora arrabbiata." Disse, decisa.
"Mi dispiace." Mormorò lui guardandola negli occhi.
"Non è vero." Ribattè lei, forse troppo in fretta.
Jane mise una mano in tasca e ne estrasse un piccolo origami che appoggiò sulla scrivania di Lisbon.
Una rana di carta. Lei gli rivolse due occhioni interrogativi.
"Una rana?" Cercava di rimanere seria ma un sorriso si stava facendo strada agli angoli della sua bocca.
"Beh, questo mette le cose a posto, dico bene?" Scherzò, ironica.
Jane fece per andarsene mentre la donna sbuffava per evitare di sorridere. Solo lui poteva farle una cosa del genere, solo lui. Solo lui poteva riuscire a disintegrare la sua rabbia con una rana.
Una rana!
"Ah!" Esclamò. La rana aveva fatto un salto, aveva davvero saltato da sola! Rise a fior di labbra, come una bambina.
Jane la guardò mentre quel piccolo scherzo la stupiva e la divertiva. Abbozzò un sorriso che raggiunse i suoi occhi, illuminandoli. Quello era Patrick. Lisbon era riuscita a rendere, per un momento, Patrick felice.
Quando lui si fu voltato lei si girò a sua volta e le fu chiaro che, in cuor proprio, l'aveva perdonato di tutto.
E l'avrebbe sempre perdonato.
  
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