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Autore: Parsifal    27/10/2013    2 recensioni
E questa è la seconda favola che ho scritto ultimamente, anche questa dedicata ad una persona a me molto cara. Luigina.
Luigina che affronta la vita con coraggio e forza, quella forza che le permette di credere, ancora, nelle favole.
Ecco qui un piccolo assaggio:
\\Doveva poi non aveva troppe pretese dal punto di vista fisico perché aveva combattuto anche lui le sue brave battaglie e aveva le sue cicatrici, sia visibili che... invisibili.
E quelle invisibili erano le più numerose, e avevano indurito un po' il suo carattere.
Ecco... tutto qui.
Mica pretendeva troppo... vi pare?\\
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il micio e la tempesta

Un giorno qualunque, di un anno qualunque, in un posto qualsiasi della nostra bellissima terra, vagava un bellissimo gatto che cercava, disperatamente, un padroncino o una padroncina.
Si dice che i gatti cerchino, in realtà, un luogo da far loro e che, dei proprietari, non se ne fanno nulla ma non dategli retta.
Non tutti i gatti sono fatti così e il nostro, in particolare, non lo era di sicuro.
Lui aveva sempre vissuto facendo il vagabondo e girando per tutto il mondo.
Si fermava di tanto in tanto dove sentiva che li avevano bisogno di un bel micio che scacciasse i topi e tutti gli insetti molesti, stava un pochino e poi... quando quel luogo era finalmente libero, tornava a fare il vagabondo.
Ma adesso che era giunto ad un' età di tutto rispetto per un micio, aveva deciso che era giunto il momento di accasarsi.
Onestamente non credeva che fosse così difficile trovare qualcuno che andasse bene per lui, con il quale condividere il resto della sua esistenza.
Gli esseri umani erano troppo complicati per un gatto semplice come lui.
Alla fine non è che lui avesse così tante pretese.
Non voleva mica vivere in una reggia con una regina ( o un re...), quello che voleva era, semplicemente, qualcuno che non pretendesse di averlo tutto per se ma che fosse disposto a dividerlo con tutti gli amici che si era fatto nel suo vagabondare per il mondo e che, ogni tanto, sarebbe andato a trovare.
Qualcuno che però, a sua volta, avesse bisogno della compagnia di un micio non propriamente giovane né chissà che bello.
Un micio che, però, sapeva immediatamente quello che provavi e ciò di cui tu avevi bisogno, con quell'istinto infallibile che tutti i felini hanno e che, in lui, era sviluppato più che mai.
Doveva poi non aveva troppe pretese dal punto di vista fisico perché aveva combattuto anche lui le sue brave battaglie e aveva le sue cicatrici, sia visibili che... invisibili.
E quelle invisibili erano le più numerose, e avevano indurito un po' il suo carattere.
Ecco... tutto qui.
Mica pretendeva troppo... vi pare?
Chissà perché non riusciva a trovare nessuno che corrispondesse a questi requisiti!
Fino a che il Creatore che, come tutti voi saprete, vede e sa ogni cosa anche se noi non lo teniamo informato, non decise che era giunto il momento di far vedere, a questo micio dai gusti così complicati, che la sua casa era più vicina di quello che lui immaginava.
E, per far questo, approfittò di una tempesta con i fiocchi, di quelle che vengono soltanto in Autunno inoltrato, quando l'Inverno è alle porte e si fa sentire con tutti i crismi del creato.
Mise insieme una tempesta di tutto rispetto e una donna che viveva con il figlio ormai grande, che aveva una disabilità che la costringeva su una sedia a rotelle, aggiunse un improvviso quanto irrinunciabile impegno del figlio che lo portava fuori casa per alcuni giorni... e mescolò il tutto con una sana e sacrosanta paura che afferrò la donna all'ennesimo fulmine con interruzione della linea elettrica.
E poi fece si che il micio si fosse nascosto proprio nel garage di quella donna per sfuggire alla tempesta.
A quel punto si mise ad osservare, sperando che non sprecassero il tutto con le loro assurde paure e convinzioni (quasi sempre errate).
E loro non lo delusero.
Perché il nostro temerario micio sentì, con quell'udito che solo i felini hanno, in mezzo al rumore dei tuoni e della pioggia che scrosciava, violenta, proprio la voce della donna che, giustamente spaventata, gridava di paura ad ogni fulmine (a dire il vero imprecava ma in una favola non è che ci stia molto bene...).
Così in due balzi(...tre, quattro...) arrivò davanti alla sua porta e iniziò a miagolare, con tutta la sua piccola ma potente voce.
E lei... lei lo sentì.
Proprio così.
In mezzo a quel rumore assordante lei riuscì a sentirlo.
E andò pure ad aprire la porta!!!
Sfido io voi a fare una cosa del genere.
Ehhh, ma lei non era mica una donna come tutte le altre.
Lei era una che non aveva paura di nulla e di nessuno (quasi dai... ), una che aveva la pelle dura e, sopratutto, una curiosità che superava la pau... hem, il timore del temporale.
Così aprì quella porta e... il resto è storia.
Il micio capì che era lei che aveva sempre cercato per tutta la sua vita, anche quando non la cercava per niente!
E lei capì che, a volte, il Creatore approfitta anche di una tempesta per far congiungere due creature che non avrebbero mai dovuto essere sole.
Adesso la casa del nostro bellissimo gatto era, per lui, una reggia stupenda e non l'avrebbe cambiata con nessun'altra al mondo.
E la nostra donna aveva trovato il suo tesoro.
Un tesoro che nessuno poteva più portarle via.

Ognuno di noi cerca la sua casa dove essere felice.
Ognuno spera di trovare qualcuno con cui dividere il resto della sua vita.
E per far questo non c'è bisogno di chissà che cosa... basta aprire bene le nostre orecchie per poter ascoltare, anche in mezzo alle tempeste che attraversano la nostra vita, la voce di chi ci sta chiamando.
E aprirgli la nostra porta.
Il resto sarà...storia.
   
 
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